Gentile: "Fui a un passo dalla Juve, ma per la slealtà di Guido Rossi persi Juve e Under 21.&qu

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Fender87
view post Posted on 24/4/2016, 12:42     +1   -1




Gentile esplosivo: "Fui a un passo dalla Juve, ma per la slealtà di Guido Rossi persi Juve e Under 21.Davo fastidio, me l'hanno fatta pagare"



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Claudio Gentile confessa la delusione e amarezza per il trattamento ricevuto dalla Figc, parole forti: "Mi offrirono anche dei soldi per far giocare alcuni, dissi no!".

Un campione del mondo, un difensore tenace, insormontabile e indimenticabile. Claudio Gentile ha vinto tutto con la maglia della Juventus, la Juve di Zoff-Gentile-Cabrini, 6 scudetti, 2 Coppe Italia, una Uefa, una Coppa delle Coppe e poi il titolo mondiale in Spagna nel 1982 con c.t. Enzo Bearzot. Insomma, un percorso da top player; come si direbbe oggi. Poi la decisione di intraprendere la carriera di allenatore, scelta questa che dapprima gli regalerà immense soddisfazioni sportive (1 campionato europeo Under 21 e la medaglia olimpica di bronzo ad Atene 2004) e poi cocenti delusioni, totalmente indipendenti da lui e dalla sua integerrima onestà. Goal Italia ha sentito Gentile, il quale a ruota libera ha toccato tantissimi argomenti di stretta attualità e ricordi storici, senza rinunciare a denunce forti e discorsi senza peli sulla lingua. Tra l'altro, da pochi giorni, è uscito il suo primo libro, un'autobiografia intitolata: "E sono stato gentile".

Claudio Gentile, che tipo di Juventus si aspetta a Firenze? “Può davvero accadere di tutto, vista la forza e la superiorità schiacciante della Juventus e il momento di forma non brillante della Fiorentina. I bianconeri, ovviamente, non troveranno un tappeto rosso steso in quel di Firenze, anzi, sono certo che la viola farà di tutto per ottenere l'intero bottino; vista la storica rivalità e la pressione dei tifosi che quando ricevono la Juventus nel loro stadio spingono in maniera veemente i propri beniamini. La Juve vincerà questo scudetto e potrebbe anche non espugnare l'Artemio Franchi, vero che l’entusiasmo e la forma di Buffon e soci, in questo momento, è difficilmente contrastabile”.

I suoi ricordi in maglia viola e bianconera? “Beh, a Firenze battere la Juve significa fare un’impresa e magari salvare la stagione se il rendimento non è stato troppo elevato. Anche in questo caso, Paulo Sousa e i suoi, sono reduci da partite non brillanti con qualche sconfitta di troppo, vedi quella di Udine. Sono certo che la Fiorentina moltiplicherà le forze per sgambettare i rivali e non patire l’onta di un tricolore di Madama vinto sul proprio terreno. Ricordo anche una sfida con la Juve vinta a Torino, con me in maglia viola, per l’ambiente fu una soddisfazione doppia”.

Paulo Sousa e Allegri, il suo parere su questi due allenatori... “Il portoghese è partito benissimo e ha prima impostato e poi sciorinato gioco di ottima fattura e bellezza. Successivamente c’è stato un calo significativo nel rendimento della squadra, forse dettato da qualche errore di preparazione o da qualche altro problema, però sa far giocare sempre bene le sue squadre. Su Allegri poco da aggiungere, anche in questa stagione sta portando a termine un capolavoro eccezionale, senza dimenticare che lo scorso anno ha condotto la Juve ad una finale di Champions che a Torino mancava da tempo. Nessuno meglio di Allegri al momento”.

Due momenti significativi che si sente di estrapolare dal suo libro ancora fresco di stampa: “La mia infanzia in Libia, la mia famiglia rimane ancora legatissima a quella terra che mi ha dato i natali e dove ho cominciato a giocare a calcio in strada con amici italiani ed arabi, un periodo indimenticabile a cui sono profondamente avvinto, poi una più calcistica, purtroppo assai deludente e di cui porto i segni negativi ancora dentro di me. La Figc mi propone di guidare l’Under 21 e provo un orgoglio immenso, faccio benissimo, vinco un europeo di categoria e vengo chiamato a condurre la Nazionale olimpica che, dopo 70 anni, si aggiudica una medaglia, il bronzo. Cosa non da poco visto che le selezioni nazionali in precedenza avevano solo raccolto figuracce ai Giochi Olimpici. Anche se il mio contratto è in scadenza, spero di rimanere perché il lavoro è stato buono, mi danno rassicurazioni, salvo poi venir fatto fuori senza una spiegazione. Cacciato dalla Nazionale, con una mezza promessa di guidare quella maggiore, senza uno straccio di spiegazione. E sapete perché? Perché davo fastidio, perché sono un uomo pulito e non avevo mai accettato di far giocare con la maglia azzurra alcuni raccomandati, per i quali mi offrivano pure un incentivo in denaro per schierarli in campo. Ho sempre detto no a questa cosa abominevole e me l’hanno fatta pagare fino in fondo. Facendomi terreno bruciato attorno e non consentendomi di trovare una panchina in Italia ancora oggi, ma io amo le sfide e non mollerò mai, credo nella meritocrazia e nell’onestà. Sono orgoglioso di me stesso, sono un uomo pulito fino in fondo, altri no!”

E, proprio a causa di quest'ultimo argomento, non è riuscito ad allenare la Juventus… “Eh sì, purtroppo sono riusciti a distruggere anche questo mio sogno. Sono stato due volte vicinissimo ad allenare la Juve, nel 2010 dopo il licenziamento di Ciro Ferrara venni chiamato ma non concludemmo l’accordo, ma quello che non digerisco è il trattamento indecoroso riservatomi nel 2006. Scoppia Calciopoli, la Juve in B, Boniperti mi chiama e mi propone di allenare la Juve, insomma si realizza un sogno straordinario: la Juventus è sempre la Juventus, in serie A o in serie B, è la mia casa. Ma da uomo corretto quale sono, mi sento in debito con la Federazione che mi ha offerto la possibilità di diventare allenatore, e non voglio mancare di riconoscenza a chi mi ha dato fiducia soltanto perché mi chiama un'altra società, sebbene questa società sia la Juve. Per me è una questione di rispetto e correttezza, valori irrinunciabili. Carraro ha appena dato le dimissioni, telefono ad Abete, che si trova in Germania come capodelegazione della Nazionale: "Presidente, volevo dirle che ho ricevuto una proposta da una società, mi dica lei che cosa devo fare". "Mi lasci qualche giorno, Gentile, poi le faccio sapere". Poi arrivano il danno e la beffa insieme, che hanno un’amarezza indicibile. Il tempo trascorre e non ho notizie, la Juve giustamente sceglie Deschamps, dalla Federazione non giunge nessuna conferma di rinnovo. La Nazionale vince il Mondiale e Guido Rossi, il 18 luglio 2006, convoca una conferenza stampa a Roma per presentare il nuovo c.t. Donadoni, tra le tante domande che vengono poste al commissario della Federcalcio ce n'è una che riguarda me. Un giornalista gli chiede quale incarico avrà Gentile, Guido Rossi risponde che arriverà a giorni la mia conferma contrattuale per guidare l'Under 21, e la registrazione di quella dichiarazione è in un dvd che conserverò gelosamente. Un paio di giorni dopo, però, mi telefona proprio Guido Rossi che, senza darmi spiegazioni di alcuna natura, mi liquida in trenta secondi, così mi ritrovo senza lavoro in Federazione e senza più la chance della panchina della Juve. Una cosa scorretta ed inaccettabile di cui ancora oggi pago le conseguenze!”.
 
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juvesteel 79
view post Posted on 24/4/2016, 20:41     +1   -1




E sti ca... ci vuole un ora per leggere :boh:
 
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1 replies since 24/4/2016, 12:42   1014 views
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