Buffon: «Smetto tra due anni e farò il ct»

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juvesteel 79
view post Posted on 1/4/2016, 04:34     +1   -1




Il numero uno bianconero: «Chiuderò la mia carriera alla Juventus.

La depressione? La superai senza medicinali, guarii dopo la partita contro la Danimarca»

TORINO - «Altre due stagioni prima di smettere, non voglio giocare dopo i 40. Vorrei arrivare ai 40 anni così come sono adesso». La confessione è di Gigi Buffon e arriva ai microfoni del francese ‘So Foot’. Il portiere della Juventus parla di momenti passati e progetti futuri. «Ho un grande bagaglio di esperienza, ma non voglio allenare. Però mi piace il ruolo di selezionatore. Sono ambizioso, se faccio qualcosa è con l’idea di arrivare in alto. Senza di questo smetterei di vivere. Andrei verso nazioni come gli Stati Uniti o la Cina, che hanno un grande potenziale per una grande popolazione. Come vorrei essere ricordato? Come una persona corretta e per bene, tutto qui». Buffon racconta anche il momento della depressione: «Avevo 25-26 anni, il ragazzo stava diventando uomo. Era il momento di lasciar perdere l’incuria, la gioia e tutte le stronzate che si possono fare da giovani. Questo cambiamento da un’età all’altra mi ha fatto passare quello che ho passato. L’ho superata senza prendere farmaci, non ho mai voluto essere dipendente da niente e da nessuno. Ho trovato da solo l’uscita, parlando con qualche amico».
LA RINASCITA – Euro 2004, partita contro la Danimarca. «Ero molto spaventato dalla prima uscita – dice -. Avevo paura di fallire. Ho provato una grande ansia. Grazie al talento e alla fortuna ho disputato una buona partita. E ho svoltato. Ricordo lo choc e le emozioni procurate da alcune parate importanti. Al fischio finale, per la prima volta in 5-6 mesi, non ho più sentito tremori alle gambe: stavo ritrovando la forza che mi aveva sempre accompagnato. Era come se fossi nato di nuovo. La partita finì 0-0, erano tutti arrabbiati tranne io, che avvertivo di aver probabilmente risolto il mio problema».
FOTOSTORY, IL RECORD DI BUFFON
AMORE BIANCONERO - L’unica cosa certa, per Gigi, è quella di chiudere la carriera con gli stessi colori: «Anche se mi offrissero il doppio dello stipendio altrove – aggiunge -, io resto alla Juve. Farne parte mi rende davvero fiero. Perché ha un valore e certi valori, oggi, sembrano fuori moda». Un pensiero per il calcio odierno: «Oggi questo sport è dettato dalle logiche economiche, quelle che permetteranno al Norwich di giocare in Champions tra un paio d’anni grazie allo sceicco di turno. È un bene per i loro tifosi, ma viene a mancare l’aspetto romantico, la tradizione, il frutto del sudore di chi ti ha preceduto».

Tuttosport

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gigi

 
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