A cosa serve Cuadrado? Spiegazione tattica.

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Fender87
view post Posted on 26/8/2015, 10:05     +1   -1




A cosa serve la poliedricità di Cuadrado: ruoli e non ruoli





Juan Cuadrado è un giocatore che non ha (più) un ruolo; “esterno d’attacco” è la prima definizione che viene in mente a chiunque, ma la realtà è che non gioca più in quella posizione ormai da tempo.
Nella Fiorentina di Montella giocava stabilmente da trequartista se non proprio da seconda punta, dato che spesso e volentieri si trovava ad essere il giocatore più avanzato in campo; attenzione però: trequartista all’italiana, quindi inteso come uomo di estro alle spalle di un centravanti isolato, non alla sudamericana, dove il trequartista è l’enganche, il vertice alto di un rombo di centrocampo, alle spalle di due punte.
E’ stato il ruolo in cui si è espresso meglio, libero di svariare su tutto il fronte offensivo, puntare l’uomo e calciare in porta o tentare l’assist, senza troppi dettami tattici da seguire; in questa heatmap da whoscored.com, del 19 Aprile 2014, si vede chiaramente la differente area di gioco del “non più esterno” Cuadrado con quello che teoricamente avrebbe dovuto essere il suo omologo sulla sponda opposta, un esterno puro come Gervinho:


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Anche con la Colombia è da un pezzo che non gioca da esterno, dato che nel 4-2-2-2 fluido di Pekerman il suo ruolo è essenzialmente quello della mezzala: partendo in posizione più arretrata rispetto a James, ha il compito di andare a caccia degli avversari in fase di non possesso (mettendo a referto una quantità impressionante di tackles per un giocatore comunemente etichettato come “solo offensivo”). Anche la distribuzione dei passaggi, come si evince da questa schermata tratta da squawka.com, è significativa: pochi cross (soltanto uno), tante giocate “pulite” nella zona nevralgica del campo:



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E al Chelsea? Formalmente Mourinho lo schierava in effetti da esterno offensivo nel 4-2-3-1, ma gli esterni dello special one, a prescindere dal modulo scelto, hanno sempre il compito di accentrarsi e attirare al centro i terzini e i centrocampisti avversari, a mezzo di scambi ravvicinati con gli altri giocatori offensivi, per poi allargare e allungare improvvisamente il campo con rapidi cambi di gioco in diagonale verso il lato debole.
In questa schermata, tratta da squawka.com, si vede il gioco che Mou richiede ai suoi esterni offensivi: pochi cross, pochissimi passaggi in avanti, molto fraseggio “interlocutorio” con i compagni di reparto:


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Insomma, compiti diametralmente opposti rispetto alle competenze del colombiano, che non ha certo nel gioco di possesso e nell’impostazione il suo punto forte.
Che giocatore possiamo aspettarci, quindi? In che ruolo può essere schierato nella Juve?

Il primo pensiero va all’esterno destro del 4-3-3, che però, come abbiamo visto, è un ruolo che non “bazzica” ormai da parecchio; inoltre non è un giocatore che ha come obiettivo primario andare sul fondo e crossare, preferisce in ogni caso, e lo ha sempre preferito, accentrarsi e andare al tiro o cercare l’assist.
L’esterno destro in un 3-5-2/3-3-4 era l’idea fissa di Conte, quando chiedeva ripetutamente Cuadrado come upgrade, ma per il colombiano sarebbe una prima assoluta: in questo caso, ancor più che nel 4-3-3, accentrarsi gli sarebbe assolutamente proibito, e dovrebbe svolgere un ruolo di “consolidamento” del possesso che non gli è congeniale.

Paradossalmente potrebbe essere più semplice trasformarlo in un esterno destro iper-offensivo di difesa, alla Dani Alves: lo ha già fatto in passato, anche se sporadicamente, e in coppia con una mezzala di copertura (Khedira o Sturaro) potrebbe creare una catena molto efficiente; anche perché, come abbiamo visto, seguire uno spartito tattico rigido può risultargli complicato, ma “andare a caccia” di un avversario diretto gli riesce invece benissimo; non sarà mai un genio del posizionamento, rischierà sempre di essere sorpreso alle spalle da semplici contromovimenti, ma se lo mettete in una zolla 1 vs 1 contro un singolo avversario, gli farà vedere i sorci verdi non solo offensivamente ma anche in difesa.

Un’ipotesi tutt’altro che peregrina è quella della mezzala, ruolo che di fatto già ricopre, egregiamente, in nazionale: la mezzala nella Colombia di Pekerman è però molto più anarchica e “istintiva” di una mezzala nella Juve di Allegri: se si riuscisse a incanalarlo, però, ne verrebbe fuori un giocatore alla Pereyra, in grado di spezzare in due il pressing avversario con il suo dribbling, ma molto più efficace negli ultimi 30 metri.

Rimane infine il trequartista: il suo ruolo naturale, come detto, in un contesto tattico con un’unica punta, e radicalmente differente dal trequartista che ha in mente Allegri, il vertice del rombo; rispetto all’enganche classico gli mancano la visione e i tempi di gioco, però ne ha il tiro e la capacità di “strappare” in dribbling le difese avversarie; d’altra parte, se Allegri è riuscito a far rendere in quel ruolo un giocatore ancora più istintivo, anarchico e “ignorante” come Boateng, è possibile che ci riesca anche con il colombiano.

La bottom line è che si tratta di un giocatore ancora molto grezzo e istintivo, che negli anni è migliorato poco tatticamente e quanto a comprensione del gioco, e per di più al momento attuale è frastornato tatticamente ed emotivamente dai – devastanti – sei mesi di naja sotto Mourinho: è tutto da reinventare, da ricostruire, ma questo permette ad Allegri di provare a plasmarlo in un giocatore del tutto differente, e più funzionale a una squadra come la Juve, rispetto all’estrosa e anarchica mezza punta che abbiamo conosciuto a Firenze.



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