In questo momento la Juventus è davanti nella corsa ad Alvaro Morata, 21enne stella in divenire del Real Madrid. Del giovane attaccante i vertici bianconeri hanno discusso a lungo con Florentino Perez, durante la visita a Torino del presidente del Real Madrid, l’altro ieri. Beppe Marotta si è detto disposto a portare avanti le trattative, appoggiandole sulla piattaforma fin qui delineata dal club spagnolo. E’ una svolta che potrebbe anche rivelarsi dirimente, a gioco lungo. In questa fase, la società bianconera è in pole in Italia nella corsa al talentuoso attaccante del Real, versatile e capace di mostrare enormi potenzialità di crescita. E pure all’estero, nel confronto già soltanto con diversi club della Premier, la Juventus se la sta giocando in un tiraemolla che nelle ultime settimane ha mostrato accelerazioni ripetute. Di qui a dire che Morata approderà a Torino ce ne passa. Ma in queste ore i vertici bianconeri possono ostentare fiducia, frutto in gran parte dell’esito dell’ultimo summit con Perez. Andrea Agnelli e Marotta hanno portato avanti il dialogo con il presidente madrileno sottolineando i punti di contatto, la bontà di una collaborazione di mercato. L’obiettivo è mantenere una posizione privilegiata nelle trattative con il Real. E non potendo aprire la borsa come Perez vorrebbe, l’ad bianconero ha puntato a mostrarsi il più possibile elastico, pur di mantenere in vita la trattativa e continuare a lubrificare i rapporti.

SCADENZA 2015 - Il punto di partenza del Real è non perdere il controllo dell’attaccante, una delle espressioni migliori del calcio spagnolo a livello di under 21,anche in caso di suo trasferimento in estate. Morata smania per trovare spazio,quest’anno con Carlo Ancelotti (e l’attacco galattico dei titolarissimi) è partito quasi sempre dalla panchina, così da tempo ha puntato i piedi. E il fatto che non stia accelerando nelle trattative per il rinnovo contrattuale oltre la scadenza del 2015 complica i piani del Real. Un Real che, a questo punto, preferisce prendere in considerazione una partenza temporanea del suo gioiello,a determinate condizioni, piuttosto che affrontare un nuovo braccio di ferro insidioso con il baby terremoto. Sono strategie. Che hanno portato Morata a sotterrare l’ascia di guerra, in attesa di sviluppi sul mercato. Una partenza per lidi favorevoli al suo decollo lo porterebbe ad ammorbidire le pretese e a firmare il prolungamento con il Real.Sfruttando queste crepe la Juventus, l’Inter, l’Arsenal e diverse altre società della Premier, della Bundesliga e della stessa Liga hanno provato a inserirsi con decisione. Morata, nella fattispecie, ha dato la sua disponibilità alla Juventus (ma non solo alla Juventus, in Europa),allettato dalla possibilità di diventare protagonista in una squadra in Champions. Il Real propone un trasferimento in prestito oneroso con diritto di riscatto a cifre predefinite e controdiritto già stabilito a favore degli stessi madrileni.L’alternativa è una cessione immediata a titolo definitivo, ma con un diritto di riacquisto (anche in questo caso a cifre superiori) in mano al club spagnolo. Morata è valutato da Perez sui 20 milioni. L’Arsenal, la squadra che più di tutte si sta segnalando all’estero quale avversaria dei bianconeri, è disposto a versare tale cifra, ma non accetta il rischio di dover rivendere l’attaccante tra un anno.E così i Gunners non sfondano, almeno per ora. Anche per la Juve la strategia del Real non è esattamente di gradimento assoluto: immaginare di portare a casa Morata, di vederlo segnare gol a valanga, di valorizzarlo e poi di doverlo restituire ai madrileni non è certo il non plus ultra. Ma se non si dispone di chissà quale budget, allora non si può nemmeno fare troppo gli schizzinosi. Di qui l’apertura della Juventus, che intanto fa anche di conto (la valorizzazione di Morata a Torino con una cessione a posteriori porterebbe a una plusvalenza).

LE ALTERNATIVE - Ecco perché Marotta si è detto disposto a valutare le condizioni del Real, quanto al prestito con diritto e controdiritto. Il Real, dal canto suo, lunedì è tornato a chiedere informazioni su Arturo Vidal e Paul Pogba, ma senza ottenere aperture. Intanto Perez ha messo sul mercato anche l’esterno difensivo di sinistra Marcelo, pure lui in scadenza nel 2015. Il tutto, mentre Marotta tiene in caldo anche gli altri obiettivi per l’attacco: da Mario Mandzukic del Bayern ad Alexis Sanchez del Barcellona, passando dal sogno rappresentato da Edinson Cavani del Psg.

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Ma perché, almeno per ora, Conte e i dirigenti non trovano l’accordo? I problemi, ovviamente, sono legati al mercato perchè l’aspetto finanziario non sarebbe un problema. In questo momento il tecnico percepisce un ingaggio di tre milioni (più premi) a stagione sino al 2015 e la società non avrebbe nessuna difficoltà a salire a cinque. Conte, però, non guarda l’aspetto economico ma alla qualità dei giocatori che arriveranno. Lui chiede alla società un sacrificio economico per arrivare all’argentino Angel Di Maria del Real. Lo sogna, lo vuole, lo ha chiesto. Ma costa tanto e Marotta non ha il nulla osta per approfondire il discorso con Florentino Perez. E questo è il primo grande ostacolo. Il secondo, assicurano gli esperti di mercato, è che il club ha messo nel suo mirino giocatori che Conte non gradisce. O perchè avanti con l’età o perchè con problemi fisici alle spalle. E’ il caso di Nani. La Juve l’ha già preso: cinque milioni più due all’United e quattro al giocatore per tre anni. Ma il portoghese arriva da un grave infortunio, ha ripreso a giocare solo ora e non sembra il top-player di alcune stagioni fa. Anche prima di farsi male ha giocato pochissimo. Conte ha dei dubbi, dunque. E come se non bastasse i dirigenti inseguono pure Aleksandar Kolarov e Patrice Evra: il senegalese naturalizzato francese ha 32 anni e in scadenza di contratto. Il Manchester non ha nessuna intenzione di confermarlo. Due elementi non più giovanissimi (soprattutto Evra) che secondo l’allenatore non fanno al caso della Juve mentre per i dirgenti possono ancora dare tanto e permettere alla squadra di fare un ulteriore salto di qualità.

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«Morata? Sì, la Juventus è più che un’ipotesi. Per Di Maria e Benzema, invece, la situazione è più complicata». Sì, d’accordo: a Madrid non si parla altro che del prossimo derby tra Real e Atletico nella finale di Champions, ma il mercato è una presenza sempre immanente nelle ipotesi di lavoro dei colleghi madridisti. Così anche coloro che bivaccano al centro sportivo dei blancos, la Ciutad Real di Valdebebas, alla ricerca di notizie “di campo”, non perdono di vista movimenti e spifferi che riguardano il futuro dei giocatori. E uno dei più monitorati è proprio l’attaccante “fatto in casa”, il madrileno Morata: 21 anni e un futuro da predestinato nel firmamento dei grandi attaccanti d’Europa. Il contratto del ragazzo scadrà nel 2015. Qui a Madrid sono convinti che la Juventus abbia trovato una corsia preferenziale con Perez. Inserita la freccia sull’Inter, ora i bianconeri devono guardarsi soprattutto dal ritorno dei club di Premier (Arsenal soprattutto) che sarebbero pure disposti a mettere sul piatto i 20 milioni sufficienti a rilevare l’intero cartellino. Ma qui non hanno nessuno intenzione di perdere il controllo sul bomberone (un metro e 90 di stazza, ma in grado di giocare anche da punta esterna). Ecco, dunque, l’ipotesi di lavoro in piedi con la Juventus: un prestito con diritti di valorizzazione già fissata, previo rinnovo del contratto con Morata che, a quel punto, sarebbe contento di firmare perché avrebbe la possibilità di andare in un club di Champions che gli propone la possibilità di giocare con continuità. C’è anche chi sostiene che questa operazione rappresenti la firma in calce a un patto tra i club in base al quale il Real godrebbe di una prelazione quando la Juventus venderà Pogba.

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Tirato fuori, esaminato e nuovamente chiuso in un cassetto il (vecchio) contratto di Conte, scatta la fase due. Con la conferma del tecnico la Juventus è chiamata a dare una nuova accelerata alle trattative di mercato: e il summit odierno tra l’allenatore e i vertici della società casca a fagiolo. D’altra parte proprio le scelte su come gestire la campagna di rafforzamento della prossima stagione erano già state uno degli argomenti più caldi in discussione. Attorno a un compromesso è venuto a galla l’accordo per la permanenza di Conte a Torino. E attorno a 5/6 rinforzi si è trovata una prima quadra (Conte, a suo tempo, chiedeva una rivoluzione più massiccia, con almeno una decina di bianconeri in uscita e altrettanti da ingaggiare). La prima svolta La prima indicazione che emerge porta a uno dei migliori giovani elementi del Real: Morata, del quale Perez e Marotta hanno discusso anche in occasione dell’ultima visita del presidente madrileno a Torino. Allorquando l’ad bianconero firmò la prima svolta, dicendosi disponibile a valutare l’ingaggio in prestito dell’attaccante. Il Real non vuole perdere il controllo del proprio talento, destinato a emigrare altrove per continuare il percorso di crescita, giocando con maggiore continuità (tanto più con Suarez del Liverpool in trattativa per il suo sbarco a Madrid). Conte ha dato un giudizio favorevole all’ingresso di Morata nel parco offensivo dei bianconeri. Anche la Real Sociedad Paradossalmente, il fatto che la Juventus sia disposta ad accettare le condizioni del Real (prestito oneroso con diritto di riscatto prefissato a favore dei bianconeri e controdiritto per i madrileni, in questo caso con una plusvalenza a favore del club di Agnelli) ha consentito a Marotta di superare a destra numerosi club, per ora non disposti a ragionare su questa piattaforma contrattuale. Per la cronaca, anche la Real Sociedad si è detta disposta a prendere Morata in prestito. I contatti tra il Real e la Juventus sono costanti. Ma le indicazioni che arrivano dalla capitale spagnola lasciano pensare a una trattativa ancora lunga e complessa. Anche sull’entità delle cifre in ballo, tra diritto e controdiritto, con annesso il prolungamento contrattuale di Morata (è in scadenza nel 2015). Intanto Conte e Marotta hanno già incassato una prima vittoria di tappa: il giovane attaccante è disposto a trasferirsi a Torino.

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Florentino Perez, presidente del Real Madrid, si gode la Decima. Una Champions League da ammirare al Museo, fotografata e riverita, così tanto attesa da gustarsela fino in fondo. Così, il mercato può anche aspettare. Ma per poco, eh. Ne parla alla radio, come da tradizione spagnola, su Onda Cero e Marca: «Alvaro Morata? Parleremo con l'allenatore e anche con il calciatore per valutare ciò che è meglio per tutti. Questa rosa è composta dai giocatori migliori e non abbiamo nessuna urgenza. Per di più, con Ancelotti il gruppo si è unito come non mai».

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Florentino Perez, presidente del Real Madrid, si gode la Decima. Una Champions League da ammirare al Museo, fotografata e riverita, così tanto attesa da gustarsela fino in fondo. Così, il mercato può anche aspettare. Ma per poco, eh. Ne parla alla radio, come da tradizione spagnola, su Onda Cero e Marca: «Alvaro Morata? Parleremo con l'allenatore e anche con il calciatore per valutare ciò che è meglio per tutti. Questa rosa è composta dai giocatori migliori e non abbiamo nessuna urgenza. Per di più, con Ancelotti il gruppo si è unito come non mai». Perez sarà a Torino in occasione della sfida Juve-Real delle Leggende il 2 giugno: quel giorno, si potrà chiudere la trattativa e Morata passare in bianconero, magari in prestito con dititto di riscatto e controriscatto (come Bojan Krkic quando passò alla Roma dal Barcellona, un modo per potersi riuprendere il talento esploso lontano da casa). Resta forte anche il pressing del Real su Vidal: la Juve valuterà un'offerta indecente, sui 60 milioni. A quel punto, Pogba sarebbe destinato a restare.

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InnaMorata sì, smeMorata mai. La Juventus dà un colpo alla botte e uno al cerchio, tra l’inseguimento a Morata e lo stallo in cui è piombato Sanchez, per poi approdare a una nuova svolta: che, nei piani della società, dovrebbe portare alla definizione di un accordo con il Real Madrid già lunedì prossimo, a margine dell’amichevole tra le leggende bianconere e quelle madrilene. Quando anche il presidente del club spagnolo, Perez, si recherà a Torino. E quando, nel corso della giornata, ci sarà un’ampia finestra spazio-temporale, diciamo così, perché Agnelli e Marotta possino affrontare con lui nuove trattative. Cercando, quantomeno, di staccare le altre società in corsa per Morata. Occhio alle inglesi, in particolare, con Liverpool, Arsenal e Tottenham già scese in battaglia. Tra l’altro - e ovviamente non è certo un dettaglio - proprio a Liverpool il Real ha puntato gli occhi da tempo, l’obiettivo è arpionare un bomber di valore assoluto come Suarez. Ma torniamo i bianconeri.

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C'è anche l'Arsenal sulle tracce del centravanti del Real Madrid, Alvaro Morata, obiettivo di mercato della Juventus. Secondo il Daily telegraph il ventunenne attaccante spagnolo è in cima ai desideri di Arsene Wenger che lo vorrebbe come alternativa di Olivier Giroud, fresco di rinnovo con i 'Gunners'. La prima alternativa a Morata, però, si chiama Samuel Eto'o, 33 anni, svincolato dal Chelsea e determinato a restare in Premier league (Daily mirror). Nel frattempo il Chelsea ha messo sul tavolo oltre 60 milioni di euro per arrivare a Felipe Luis e Diego Costa. Il terzino - scrive oggi il Times - è considerato il sostituto ideale di Ashley Cole, mentre per il centravanti è già stato raggiunto l'accordo da tempo. Restano gli ultimi dettagli da perfezionare, ma i cordiali rapporti con l'Atletico Madrid dovrebbero facilitare il buon esito della trattativa. I 'Blues' si muovono anche per rafforzare il centrocampo: stanno seguendo l'evoluzione dei rapporti tra Toni Kroos e il Bayern Monaco. Qualora il centrocampista tedesco, in scadenza nel giugno 2015 con i bavaresi, non rinnovasse, sono già pronti con un'offerta. Anche il Liverpool guarda alla Bundesliga: l'obiettivo è Emre Can, giovane centrocampista del Bayer Leverkusen. Da registrare anche l'assalto del Real Madrid per Sergio Aguero, il Manchester City vacilla di fronte all'offerta di 75 milioni (Daily star). Il Manchester United resta un cantiere aperto, ma i primi rinforzi richiesti da Louis Van Gaal sono il difensore centrale Mats Hummels, 25 anni, del Borussia Dortmund, e il terzino Bruno Martins Indi, 22 anni, del Feyenoord, nonostante dalla Spagna rimbalzi la notizia che i Red devils si sono già assicurati per 30 milioni il centrale Miranda, 29 anni, dell'Atletico Madrid.

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E’ sempre così: il prezzo lo fa il mercato. E ora che il gioco si sta facendo sempre più interessante per il Real, con un ingorgo di società all’inseguimento di Morata, il numero uno del club madrileno, Perez, alza la posta. Dopo aver fatto credere per giorni di essere disposto a valutare un prestito con diritto di riscatto e controdiritto a proprio favore, il Real Madrid adesso storce il naso di fronte a chi, come la Juventus, passeggia(va) su questa piattaforma economica per arrivare alla meta. Non esistono certezze: la vera partita si sta aprendo ora ed è suscettibile di colpi di scena in sequenza. Come quelli che si sono materializzati ieri. I madrileni stanno valutando con sempre maggiore interesse un’altra modalità per muovere Morata.

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