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| Sedici giorni allo sbarco all’Allianz Arena, impianto modello che ospiterà chi vuole tornare a essere stabilmente un esempio al cospetto dell’Europa: la Juve. Sedici giorni per avvicinarsi ai quarti di Champions, cercando magari di capire cosa succederà a breve in casa Bayern. Perché a luglio i bavaresi indosseranno un abito differente. Con un nocchiero d’esperienza al timone, il 42enne Josep Guardiola dalla catalana Santpedor, e un novello gruppo di marinai, pronti a salpare verso altri lidi dorati. Ma col rischio che molti componenti dell’attuale rosa pensino più al futuro prossimo che al presente. IN USCITA - Beppe Marotta e Fabio Paratici stanno lì, a prora, sulla nave bianconera, pronti a entrare in azione. Perché il tecnico venuto giù da Marte a insegnare calcio vorrebbe architettare il suo Bayern barocco sul modello di quell’inimitabile Barcellona che tutto vinceva lasciando tutti di stucco. Così la lista degli epurati di Guardiola è praticamente pronta, con un paio di punti interrogativi da trasformare presto in esclamativi. Due dubbi per Guardiola: il difensore Jérôme Boateng (è considerato troppo falloso, però può giocare sia centrale che esterno) e l’ala delle ali, l’olandese Arjen Robben , vittima di troppi infortuni (tra inguine, coscia e schiena doloranti), dunque dalla collocazione complicata in un sistema di gioco come quello del maestro catalano che richiede corsa e gran dispendio di energie. TUTTOSPORT.COM
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