Primavera, pari che vale oro
Dopo 18 gare, il derby Primavera torna a chiudersi in parità. AVenaria finisce 1-1, per i gol Gyasi e Padovan su rigore, al termine di una gara maschia rovinata da alcune decisioni dubbie da parte della terza arbitrale. Per un rigore negato a Lanini nel primo tempo, per quello concesso ai bianconeri e per l’espulsione di Ceria.
Alla fine, per la Juventus è un punto d’oro, che permette di mantenere la vetta solitaria e di tenere i granata (ora terzi) a quattro punti, anche se con una gara in meno. A pochi giorni da un’altra tappa fondamentale: la finale di Coppa Italia con il Napoli.
Il quarto derby stagionale arriva in un momento chiave della stagione. Tra la vittoria di giovedì con il Rosenborg in NextGen a la finale di mercoledì allo Juventus Stadium. Per questo Baroni opta soprattutto sulle forze fresche. Assenti per infortunio capitan Schiavone, Slivka e Penna (oltre a Emmanuello), anche Gerbaudo e Rugani vengono lasciati ai box per precauzione. Altri protagonisti partono dalla panchina, come Beltrame, Padovan, Ruggiero e Untersee.
Si parte quindi con Branescu in porta, difesa a tre con Bertinetti, Magnusson e Garcia Tena. A centrocampo, spazio per due volti nuovi quali Sakor e Cevallos, affiancati da Tavanti, Kabashi e Mattiello. Davanti tocca a Lanini e Bonatini.
Si gioca a Venaria, ma al solito campo in sintetico (teatro del successo bianconero in Coppa Italia), si opta per quello in erba naturale. Sul quale i bianconeri si trovano subito bene e dopo neppure un minuto è Lanini a impegnare Gomis. Dopo le prime fiammate, la sfida si incanala sull’equilibrio. Ma è proprio un’altra fiammata a cambiarla: al 22’ il Toro passa con Coccolo che raccoglie a centro area un cross basso da sinistra di Gyasi.
I bianconeri reagiscono e creano due occasioni con Mattiello (tiro deviato in angolo) e Bonatini (il pressing su Gomis quasi vincente). Ma l’opportunità migliore per il pari arriva allo scadere. Lanini sgonda a sinistra e due passi da Gomis viene steso platealmente con una spinta. Sembra rigore, ma l’arbitro lascia correre tra le proteste. Si va così al riposo con i padroni di casa avanti 1-0.
Ripresa. La Juventus rientra subito con due novità: Ceria al posto di Cevallos e Di Benedetto per Bonatini. Con il passare del tempo, il nervosismo accumulato aumenta. A farne le spese è Baroni, allontanato dalla panchina poco prima del 15’. A guidare la squadra dalla panchina ci resta Fabrizio Del Rosso che, dopo pochi minuti, opera il terzo e ultimo cambio: fuori Tavanti e dentro Padovan, con la squadra che passa a un 4-3-3 più offensivo.
Un attimo dopo i bianconeri stanno per restare in 10. L’arbitro Soricaro estrae il secondo cartellino giallo per Kabashi (ammonito nel primo tempo), ma il fallo è di Ceria. Errore prontamente riscontrato e beffa evitata. E alla mezz’ora anche la parità viene raggiunta. Su un cross di Lanini da sinistra, Sakor anticipa tutti e viene steso in area. Questa volta il rigore viene concesso e le proteste sono tutte del Toro, soprattutto del pubblico. Padovan non si lascia innervosire e trasforma con freddezza.
La tensione sale il direttore di gara non riesce più tenere le redine. Incredibile l’espulsione comminata a Ceria per un fallo inesistente a centrocampo (plateale il tuffo del giocatore granata). Gli ultimi minuti sono condizionati dal nervosismo e le giocate di qualità non si vedono più. Finisce 1-1. Un pari che per i bianconeri vuol dire ancora primato solitario. Ora la squadra di Baroni è 45 punti, uno più della Fiorentina che ha una partita in più e quattro sul Torino, che di gare ne deve recuperarne due.
Ma ora non c’è tempo di pensare al campionato. La testa è tutta sulla finale di Coppa Italia con il Napoli. Appuntamento mercoledì sera, ore 20.45, allo Juventus Stadium.
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