Abete: «No processi solo a campionato finito».

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TOPIC_ICON11  view post Posted on 17/1/2013, 21:47     +1   -1
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"Con questa tempistica si rischia di falsare il campionato? È tutto da dimostrare, e poi non è possibile concentrare tutti i procedimenti quando il campionato è fermo perché per un anno ci sarebbe una sorta di 'liberi tutti'". Rimandare i processi sportivi a fine stagione, in concomitanza alla pausa agonistica, è un'ipotesi che non piace per nulla a Giancarlo Abete. Il presidente della Federcalcio, a margine della conferenza 'Calcioscommesse: il lato oscuro del bel gioco', organizzata a Roma dall'Interpol con la partecipazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano, dell'Uefa e della Fifa, invece sottolineato come "i tornei vengono falsati quando non si applicano le norme vigenti, e non quando accadono eventi che non sono condivisi. Se c'è un soggetto che a un certo punto viene imputato di una responsabilità diretta non si può affrontare l'argomento a fine stagione, non esiste".

RESPONSABILITA' OGGETTIVA - Diverso il discorso sulla responsabilità oggettiva, criticata dai club coinvolti con i propri tesserati nei processi legati al calcioscommesse. "Giustamente le società trovano difficoltà ad accettare la responsabilità oggettiva a fronte di situazioni che non sono direttamente imputabili a loro - ha ammesso Abete - ma non si deve dimenticare che resta un caposaldo dell'ordinamento sportivo internazionale poichè che è prevista anche da Fifa e Uefa. L'Italia a bocce ferme farà una riflessione sul quadro normativo, ma non può uscire da un contesto di regole internazionali".

MAURI - Infine, sui rumors legati a una possibile accelerazione da parte della Procura sportiva sul deferimento del capitano della Lazio, Stefano Mauri, Abete si è limitato a ricordare che "di rumors se ne sentono tanti, ma una cosa è l'iter collegato alla magistratura ordinaria, altra cosa è invece il deferimento per motivi sportivi". "I due ordinamenti infatti sono diversi, e si possono avere sanzioni sul piano sportivo senza averne su quello penale - ha concluso il numero uno della Figc - Per operare, però, la Procura di Palazzi deve prima ricevere la documentazione validata da parte delle Procure della Repubblica".

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