In 44 gare, 19 gol subiti e 0 sconfitte
Dodici mesi, 359 giorni in campo. La maratona di Gigi Buffon sta per chiudersi con un anno quasi interamente passato a difendere la propria porta. Numeri da capogiro snocciolati così, ma che assumono ancora più importanza se si considera che da quel lontano 7 luglio 2011, il portiere e capitano di Juve e Nazionale non ha conosciuto sconfitta nelle 44 gare ufficiali in cui è stato impegnato. Un anno da numero uno, in tutti i sensi.
Gli scongiuri sono d'obbligo, sia chiaro, ma quello che Buffon è riuscito a fare nella stagione 2011-12 ha dell'incredibile. Una costanza di rendimento difficilmente ipotizzabile alla vigilia per un giocatore, di assoluta classe, ma pur sempre 34enne. Quarantaquattro partite tra Juventus e Italia, tra campionato, qualificazioni europee e Europeo vero e proprio. Quarantaquattro partite, dicevamo, solo 19 gol subìti e zero sconfitte. Per renderla perfetta la torta ci vorrebbe una bella ciliegina nella finale di Kiev contro la Spagna, ma la rabbia e la voglia di rivalsa dimostrata da un portiere che qualcuno negli anni passati aveva giudicato "sul viale del tramonto" hanno strappato dai denti questa stagione da record, quasi da Pallone d'Oro.
Un campionato vinto inaspettatamente ma meritatamente con la Juventus in cui ha inanellato trentacinque partite e sedici gol subìti (con la macchia di Bertolacci); un pallone raccolto dal sacco nelle quattro partite del girone di qualificazione a Euro 2012 (in casa della Serbia); due reti prese da Fabregas (ahi noi) e da Mandzukic in Polonia e Ucraina dove il portierone è imbattuto da 228', poco meno del collega Casillas. Nessuno però ha potuto esultargli in faccia sul campo quest'anno, nemmeno i giornalisti italiani con cui l'estremo difensore ha rotto i rapporti. Infine, per chi ancora non credesse che il signor Buffon Gianluigi sia decisivo, parla la storia: l'unica sconfitta stagionale della Juventus è arrivata in finale di Coppa Italia, ma lui non c'era. Con la Nazionale invece ha visto esultare Usa (0-1 a Genova) e Russia (0-3 a Zurigo). Ma non erano partite ufficiali e nelle statistiche stagionali non entrano. Ora tocca alla Spagna, un anno dopo l'inizio della sua maratona lunga quaratancinque partite. Affidiamoci a San Gigi e, ok, facciamo pure tutti gli scongiuri del caso.
fonte: sportmediaset