Eppure restano ancora figli del dio minore del nuoto

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cusefibra
view post Posted on 8/8/2010, 10:10     +1   -1




GIORGIO PASINI

TORINO. Quindicimila euro, ovvero 42,85 per ogni chilometro nuotato in gara in questi trionfali Europei e “addirittura” 75 centesimi per ognuno di quelli che si sciroppa ogni anno da quattro anni per essere diventato (e rimanere) uno dei più forti fondisti del mondo. Sono i premi guadagnati da Valerio Cleri grazie all’oro nella 25 km di ieri e all’argento nella 10 km di mercoledì, le sue due fatiche di questa magica estate 2010 (due ori e due argenti in 19 giorni tra Mondiali di specialità in Canada ed Europei sul Lago Balaton, in Ungheria).

Poco, molto poco. Anche perché i fondisti non hanno pressoché ingaggi nei meeting. Anche perché la borsa di studio della federazione non è all’altezza dei migliori nuotatori. E ovviamente anche perché l’Aniene, la società che ha raggruppato e tutelato i migliori atleti italiani, non lo paga certamente (e giustamente) come Federica Pellegrini, sbarcata ieri sull’Isola Margherita, dove da domani entrerà in scena il nuoto tra le corsie (oltreché i tuffi con Tania Cagnotto e compagnia).

I fondisti sono e restano figli di un dio minore delle piscine. Anche se raccogliono bottini storici come questo (7 medaglie in 6 gare e oggi si può sperare di rimpolparlo con la 25 km femminile di chiusura). Anche se non sono più atleti-scarto delle piscine, ma ragazzi e ragazze che seguono un istinto diverso (più libero, più collettivo, più divertente anche) e si convertono presto alla tribù di Massimo Giuliani, il ct del miracolo fondo. Scienza e amicizia. Con un solo tabù. Le Olimpiadi. Ma forse a Londra 2012, sfatando anche quello, il fondo troverà pure un posticino un po’ più nobile nell’Olimpo del nuoto.

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