Non è colpa della pista e il programma va avanti lo stesso. Così la Federazione Internazionale dello Slittino non ritiene che la morte del georgiano Nodar Kumaritashvili, vittima di un terrificante impatto con i pali di delimitazione, sia legata alle caratteristiche dell'impianto di Whistler che sabato, come da programma, ospiterà le prime gare olimpiche. Unica modifica prevista, un rialzo delle protezioni all'uscita della "curva della morte"
"I tecnici della FIL hanno ricostruito la traiettoria dell'atleta e hanno concluso che non ci siano indicazioni secondo cui l'incidente sia stato provocato da carenze della pista", si legge in una nota dell'ente che regola l'attività della disciplina. Secondo i primi rilievi effettuati, "l'atleta e' arrivato in ritardo alla curva 15 e non e' riuscito a compensare adeguatamente per entrare nella curva 16. Sebbene abbia provato a correggere il problema, ha perso il controllo del suo attrezzo provocando l'incidente".
Il direttore dell'impianto, d'accordo con la Federazione Internazionale, ha deciso di riaprirlo dopo l'intervento del magistrato dello stato di Columbia, chiamato a indagare sull'incidente mortale di Kumaritashvili, con sole due modifiche: l'ulteriore rialzo delle protezioni all'uscita della curva 16, quella della tragedia, e con una modifica al profilo del ghiaccio come misure preventive. La gara maschile, dunque, si svolgera' regolarmente, con la FIL che ha ripristinato gli allenamenti previsti nel sabato mattina canadese prima del regolare inizio della gara, previsto alle 2 di notte ora italiana.
sportmediaset.it
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