| SISSOKO ; ANCORA FASTIDIO AL PIEDE OPERATO ,UN MISTERO
SIVIGLIA, 26 luglio - Novanta giorni di prognosi. Questo il “ verdetto” per Momo Sissoko, risalente al dieci marzo scorso, quando nella clinica Fornaca di Torino il centrocampista maliano venne operato dai professori Quaglia e Cerulli. Tre mesi senza pallone, un lasso di tempo enorme per chi vive di calcio. Sembrava una condanna, purtroppo si è rivelata una prognosi ottimistica. Perché quasi cinque mesi dopo la frattura del quinto metatarso del piede sinistro nei minuti finali del derby, Momo è ancora ai margini della Juve, in senso figurato e non. Ieri infatti Sissoko si aggirava sconsolato in ciabatte attorno al campo di allenamento, mentre i compagni sudavano ai 46 gradi di Siviglia. E li invidiava. Perché la seduta differenziata in palestra, sostenuta al mattino, non può appagarne gli slanci che i tifosi hanno imparato ad ammirare.
VOGLIA DI TORNARE - Momo ha fretta di tornare, ma non sa darsi una scadenza: « Quando rientrerò? Purtroppo non sono ancora in grado di dirlo » . E nemmeno lo staff medico della Juve si pronuncia, dispensando ottimismo ma non certezze. «Tutto procede come previsto, sta meglio» . Ma non si allena in gruppo. Dicono che lo farà nei prossimi giorni e che il lavoro in palestra è stato particolarmente indicativo sulla sua ormai imminente ripresa. Ma i dubbi sono legittimi, soprattutto perché a dispensarli è il diretto interessato. Il problema attuale di Sissoko si chiama periostite, cioè un’infiammazione alla zona operata. In soldoni, un dolore non compatibile con una partita di calcio.
IL PUNTO DOLENTE - Il fatto è che Sissoko sente ripetute fitte nonostante le tante precauzioni che ne hanno accompagnato il decorso post operatorio. Forzando forse avrebbe potuto giocare le ultime due partite della passata stagione, ma evitò di farlo proprio per non incorrere in brutte sorprese. Tutto inutile, anche se cerca di consolarsi: « Non è un dolore intenso come quello che avvertivo prima della frattura, però il piede mi fa male. Diciamo che è un fastidio persistente » . La delusione gliela si legge negli occhi, tristi e sinceri. La voce però è ferma come sempre, il tipo è abituato a lottare e lo farà anche questa volta. Sul suo pieno recupero dubbi non ce ne sono, ma questa stagione lo vede concedere un handicap non indifferente ai compagni, di fatto Sissoko si è perso una buona parte della preparazione e il gruppo ormai viaggia parecchie lunghezze davanti a lui: « La condizione è quella che è. Migliore rispetto a qualche giorno fa, vedremo tra un po’ » .
I SOSTITUTI - La sua assenza è stata equilibrata dal ritorno di Cristiano Zanetti, a tutti gli effetti un esempio. « Sono davvero contento per Cristiano, dopo tanti problemi si meritava di poter giocare con continuità. Tutti i compagni del centrocampo stanno dimostrando che non sono indispensabile. Comunque non ho paura di perdere il posto, quello me lo sono sempre guadagnato sul campo. Anche nel nuovo sistema di gioco, rombo o 4- 3- 3 che sia, non vedo impedimenti di sorta. L’importante è stare bene. A questo punto per me è importante fare un passo alla volta e lo stesso concetto vale per tutta la Juve. Non saprei dire se preferisco vincere lo scudetto o la Champions, anzi so che per il momento è meglio non pensarci. Giochiamo una partita alla volta e tra qualche mese vedremo » . Un passo alla volta, non chiede di meglio. Ma senza dolore.
tuttosport
comunque tra Diego,Camoranesi,Sissoko, stiamo in media dell'anno scorso..
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