| VIAREGGIO. Si dice che Pavel Nedved
abbia sviluppato il suo tiro eccezionale fermandosi a calciare con tutti e due i piedi dopo gli allenamenti. Ecco cosa risponde Ayub Daudquando gli chiediamo se il suo destro, eccezionale per un mancino, è un dono della natura o frutto del lavoro: «Lavoro. Fin da piccolo restavo ad allenarmi mezzora in più calciando in porta di destro. Bisogna insistere sui punti deboli ». Mezzapunta esterna, l’idea di imparare a difendere non lo spaventa affatto, anzi. Ma in attesa di entrare per il ruolo di erede della Furia Ceca, il diciottenne talento fa diventare matti i difensori della Primavera (due gol al Maccabi all’esordio nel Viareggio). E non solo...
Daud, Ranieri ha detto che fa impazzire i difensori della prima squadra...
«E’ un bel complimento, una frase che mi da forza».
Ricorda un “numero” particolare contro la prima squadra?
«L’anno scorso: giocavo contro Zebina che è grosso il doppio di me e corre il triplo, ma a un certo punto ho dribblato lui e Legrottaglie. “Guarda un po’ sto ragazzino...“, esclamò Ranieri a alta voce. Ha anche chiesto di me ai difensori e gli hanno detto che ho qualità».
In prima squadra però non è ancora stato convocato...
«Spero di riuscirci. Anche solo in panchina: in fondo lavoriamo per quello».
In che ruolo si vedrebbe?
«Anche portiere! Potrei trovarmi bene a fare l’esterno di centrocampo, a sinistra o anche a destra. Oppure la seconda punta, girando intorno a uno come Amauri».
Ruolo che ora svolge Del Piero...
«Un simbolo per tutti noi del settore giovanile: è arrivato qua dal Padova, ha giocato nella Primavera e è diventato Del Piero. Quando fai una bella giocata non si fa problemi a dirti “bravo”».
Fra i big chi le dà più consigli?
«Camoranesi e Brazzo (Salihamidzic, ndr). E pure Momo Sissoko».
Amauri è diviso tra Italia e Brasile. Lei tra Italia e Somalia...
«Io sono nato in Somalia, ma vivo in Italia da quando avevo cinque anni e sto prendendo la cittadinanza. Credo che giocare per la nazionale del proprio Paese sia la cosa più bella, ma dopo aver passato tanti anni qua mi farebbe piacere anche giocare per l’Italia. Poi un conto è scegliere tra gli azzurri e il Brasile, un conto tra gli azzurri e la Somalia...».
Dopo il primo gol della Juve in campionato ha rotto il ghiaccio anche al Viareggio.
«Inizio sempre bene, l’importante è che non mi faccia male come a inizio stagione. Ero partito alla grande, poi uno stiramento mi ha fermato per due mesi. I due gol danno morale: non ero soddisfatto di come avevo giocato nel 2009».
Quali sono le sue doti migliori e i suoi punti deboli?
«Il tiro e il dribbling sono le qualità. Ma devo migliorare in fase difensiva, soprattutto per poter fare l’esterno nel 4-4-2».
Chi sono i giocatori con cui si trova meglio, in campo e fuori?
«In campo Esposito, Rossi, Giovinco... Fuori quelli che vivono con me nel pensionato: Immobile, De Paola, D’Elia, Duravia, usciamo spesso a mangiare la pizza o per andare al cinema».
Film preferito?
«D’azione, meglio se con Will Smith o Denzel Washington».
Scelga la donna da portare a cena.
«Carmen Electra, è perfetta»
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