Juventus Campione d'Italia 2013/2014!

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MattyRibasDaCunha
TOPIC_ICON11  view post Posted on 4/5/2014, 21:03     +6   +1   -1




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Video
Conte e Pogba i migliori :haha: :emozione: :emozione:















GIRO IN BUS IL 18 DI MAGGIO
E' fissato per il 18 maggio il classico giro per Torino con il bus scoperto. Appuntamento, quindi, al post-partita contro il Cagliari, ultima di campionato.

MAROTTA SUL MERCATO: "INIMMAGINABILE LA CESSIONE DI POGBA"
"E' inimmaginabile una cessione di Pogba". L'ad della Juventus Giuseppe Marotta assicura di voler tenersi stretto il centrocampista francese: "L'intenzione e la fermezza da parte nostra è quello di voler allungare il contratto, nell'incontro non abbiamo approfondito, ci dobbiamo rivedere ma abbiamo trovato disponibilità da parte dell'entourage del ragazzo. Lui sa che può crescere ancora a Torino, l'esito sarà sicuramente positivo".

TUTTI A CASA, POI FESTA IN UN LUOGO SEGRETO
Dalla Juve trapelano indiscrezioni sulla serata dei giocatori: la squadra ha abbandonato il ritiro di Leinì. Tutti i giocatori sono andati a Vinovo, hanno ripreso le loro macchine e sono andati a casa dalla loro famiglia. In serata si ritroveranno tutti in un luogo segreto per festeggiare a cena, quindi andranno tutti di nuovo in ritiro.

MAROTTA: "GRANDE MERITO A CONTE"
Beppe Marotta: "Godiamoci questo momento straordinario, il terzo scudetto consecutivo è una cosa straordinaria: dobbiamo ringraziare il presidente Agnelli e Antonio Conte, che è il gestore di questo gruppo. Antonio sa benissimo cosa significa indossare questa maglia e ha trasmesso questo "timore" che si trasforma poi in campo in motivazione. Dobbiamo fare i complimenti alla Roma che ci ha costretto a fare il massimo ogni domenica e ci ha spinto a ottenere questi numeri incredibili - ha detto -. Miei grandi meriti per gli acquisti di Tevez e Llorente? Il merito è da condividere con tutte le componenti del club: colgo l'occasione per ringraziare la "squadra invisibile", tutte le persone che lavorano molto nell'ombra. L'impulso vincente è però arrivato da Conte. Dobbiamo continuare su questa strada e cercare di vincere anche l'anno prossimo".

TEVEZ A SPORTMEDIASET: "E' IL TITOLO DI TUTTI"
Tra i primi a parlare in casa Juve è stato Carlitos Tevez: "E' fantastico - ha detto al nostro Cerrano -, sono molto contento per questo scudetto, sono molto felice. Pensavi di vincere oggi? No, io stavo dormendo, riposando per la partita di domani. Ma si sentiva che dentro l'albergo c'era una tensione incredibile per i miei compagni. Ho dormito 30 minuti e dopo mi sono svegliato, ho guardato un po' la partita. Io pensavo aspettavo di festeggiare lo Scudetto domani dentro il campo, ma così ora possiamo festeggiare e rilassarci un po'. Quando ho pensato che avremmo vinto? Dopo la partita di lunedì ho pensato che avessimo fatto un passo grande per lo Scudetto. Dopo la rimonta, ho pensato: abbiamo vinto lo scudetto".

CHIELLINI: "LO SCUDETTO DEI RECORD"
Anche Chiellini ha parlato ai nostri microfoni: "Abbiamo fatto un percorso incredibile, questo è lo scudetto dei record. Puntiamo a superare quota cento punti ed entrare nella storia del calcio italiano. Ringraziamo anche la Roma, il grande campionato giallorosso ci ha spinto a dare oltre il 100%. Se ci si abitua a vincere? Mai, questo terzo scudetto è un premio per gli anni in cui non abbiamo vinto nulla. Vogliamo continuare a vincere, il gruppo è in crescita e lo dimostreremo in futuro. Vogliamo scrivere nuove pagine della storia di questo club. Ora festeggiamo lo scudetto, è giusto farlo per il grande lavoro fatto finora. Conte? È stato importantissimo per questi tre scudetti". E ancora: "Non mi era mai capitato di godere senza giocare, è strano, ma va bene lo stesso: l’importante era arrivare all’obiettivo. Ora ci godremo questo traguardo storico, meritato, per il quale abbiamo lavorato duramente per un anno. La nostra forza è stata il non dare mai per sconfitta la Roma: abbiamo dimostrato, con una serie lunga di vittorie, che questo campionato non era ancora chiuso. L’obiettivo nostro era di arrivare a Roma in gita e andremo in gita, come meritiamo, a goderci questo Scudetto. Questo è il titolo dei record, abbiamo fatto una corsa incredibile e storici: ce lo meritiamo e in parte dobbiamo ringraziare la Roma perché ci siamo spinti a vicenda ad andare oltre il 100 per 100. Se ci si abitua a vincere? Ad un certo punto diventa una droga: è talmente bello che ti dà l’energia per provarci a tutti i costi. Questi tre titoli non sono solo il premio per quegli anni in cui non arrivavano i risultati, ma anche lo stimolo per continuare a fare bene nei prossimi anni".

BUFFON: "VINCERE E' UNA BELLA DIPENDENZA"
"Vincere è come un droga? Diciamo che è una bella soddisfazione e una bella dipendenza anche se vincere, anno dopo anno, è sempre difficile a livello mentale. Sicuramente di questi tre anni il primo Scudetto è quello che ha dato grande gioia, perché era il più inaspettato, il primo dopo il ritorno dalla Serie B. Questo titolo invece è un esempio di grande forza. I momenti cruciali sono stati Genova, con la punizione di Pirlo e la vittoria a Sassuolo, che ci ha dato un po’ più di certezza"

LO SCUDETTO? IL NUMERO 32...
Tra i giocatori della Juve, in festa all'hotel Air Palace, ma anche sul canale ufficiale è il 32 a fare capolino. Lo scudetto numero 32: nessun dubbio.

SUL WEB: "NON C'E' DUE SENZA TRE"
"Non c'è due senza tre. Campioni d'Italia 2013/2014". Con questo messaggio sull'homepage del suo sito web la Juventus 'annuncia' la vittoria del terzo scudetto consecutivo. La stessa scritta e la stessa immagine sono sulle maglie dei giocatori bianconeri che stanno festeggiando nell'hotel di Leinì. Sul web l'aggiornamento arriva con un'immagine di Llorente e Pogba festanti dopo un gol: "Prima ancora di scendere in campo contro l'Atalanta, - si legge sul sito della Juve - i bianconeri conquistano matematicamente il terzo consecutivo dell'era Conte. Un'impresa ai limiti della perfezione, che rimarra' scolpita nella storia di questo club!".

Sportmediaset



da Mats Viktor



(Il Solito Vucinic) http://instagram.com/p/nlG1XeRg-z/#sthash.mtEuwGAO.dpuf
da Mats Viktor


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da DesmondHume



da Mats Viktor


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da Mats Viktor



da Ryoda Ushitora



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da Zebrone84





SCUDETTO JUVENTUS - I COMMENTI DEI PROTAGONISTI




La Juventus si laurea Campione d'Italia 2013/2014 con tre giornate di anticipo e nell'albergo dove sono riuniti i calciatori in vista del match contro l'Atalanta scatta la festa.

Novantatre punti in 35 partite, 17 vittorie su 17 in casa e la concreta possibilità di arrivare a quota 100 punti. Numeri incredibili, numeri necessari alla Juventus di Antonio Conte per conquistare il terzo scudetto consecutivo al cospetto di una Roma che si è rivelata avversario temibile, oltre ogni aspettativa

Questi i commenti a caldo di alcuni dei protagonisti di questa trionfale cavalcata:

Buffon: "C'è più soddisfazione a vincere sul campo, dopo aver profuso uno sforzo fisico e psicologico. Ma la gratificazione è sempre tanta anche così. Mi era già successo una decina di anni fa". Lo ha detto Gigi Buffon ai microfoni di Sky Sport. "Penso che Sassuolo sia stata una tappa importante, ma anche a Genova quando con Pirlo con una grande punizione a poco dalla fine, dopo essere passati da tante insidie, siamo riusciti a tirare fuori quel colpo che ci ha dato la certezza di proseguire". Infine Buffon crede che "l'Italia debba rignraziare la Roma per per come ha giocato. In alcuni momenti ci ha impressionato, tanto che non avevamo le certezze di arrivare fino in fondo vista la loro forza. Se il campionato è stato scosì bello il merito è anche loro".

Tevez: "Aspettavo lo scudetto nel campo domani, ma ora possiamo festeggiare e rilassarci un po', oggi pomeriggio stavo riposando, in vista della gara di domani - spiega l'Apache a Sky -. Nell'albergo però c'era grande tensione e, in pratica, mi hanno svegliato dopo mezzora di Catania-Roma. È stato un bel risveglio. Ricordi particolari? Tutti i gol di quest'anno sono stati importanti. Quello nel derby però ha, credo, un gusto particolare".

Chiellini: "Stavo dormendo in camera, sul 3-1 mi ha svegliato il casino dei compagni, e ho capito che stavamo vincendo lo scudetto. È lo scudetto dei record. Non mi era mai capitato di godere senza giocare, è strano, ma va bene lo stesso: l'importante era arrivare all'obiettivo. Ora ci godremo questo traguardo storico, meritato, per il quale abbiamo lavorato duramente per un anno. La nostra forza è stata il non dare mai per sconfitta la Roma: abbiamo dimostrato, con una serie lunga di vittorie, che questo campionato non era ancora chiuso". Così il difensore della Juventus Giorgio Chiellini ai microfoni di 'Premium Calcio'.

LEGASERIEA.IT



Ecco perché la Juve ha vinto 32 scudetti



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TORINO - Perché è il trentaduesimo? Perché gli scudetti vinti sul campo dalla Juventus sono 32 e qui si celebra il campo, non i tribunali. E se le sentenze della giustizia sportiva dicono che i campionati bianconeri sono 30, i tribunali ordinari, in particolare quello di Napoli, hanno detto che il campionato 2004-05, l'unico sotto indagine, non ha presentato segni di "alterazione". Insomma, la Juventus di Capello che triturava gli avversari quasi come quella di Conte, ha vinto sul campo due titoli. Di quello che succedeva fuori, con i dirigenti della Juventus intercettati e gli altri no, se ne è parlato tanto e tanto ancora se ne parlerà, perché è una vicenda destinata a rimanere irrisolta, comunque vada a finire. LA SENTENZA - Resta il fatto che quei campionati "non sono stati alterati", ha spiegato la Casoria nella sua sentenza. E che la superiorità di quella Juventus è stata spesso celebrata anche dagli avversari. Quindi, senza voler offendere nessuno, noi ci atteniamo a quella che Andrea Agnelli ha definito la "contabilità del cuore" o che la maglia della Juventus della scorsa stagione indicava come la "contabilità del campo". Ecco perché gli scudetti della Juventus sono trentandue e non trenta.

TUTTOSPORT.COM



Le pagelle dei campioni



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Mai la Signora nel dopoguerra aveva centrato il clamoroso tris: 3 scudetti di fila. Vi è riuscita tenendo in questo campionato una media altissima, resa tale anche dall’indomita concorrenza esercitata dalla Roma di Garcia. E grazie soprattutto ad Antonio Conte, colui che nel giro di tre anni ha saputo trasformare un’utilitaria da mercato dell’usato in una potentissima fuoriserie. A lui, regista e sceneggiatore di questo terzo film in bianconero, va di diritto assegnato un bel 10 con tanto di lode.
Dedichiamoci ora ai protagonisti , a coloro che in campo hanno reso possibile l’impresa.E tra questi una menzione speciale la meritano sicuramente i “vecchi” come Buffon e Pirlo, affiancati da Vidal e Tevez.

BUFFON 9 Dopo quello strano gol subito a Firenze con quel tiro affatto irresistibile di Pepito Rossi, si era allungata e di molto la lista di coloro che lo avrebbero voluto rottamare. Sbagliavano perché Gigi è unico, inimitabile. Ha saputo superare il momento difficile superandosi con prestazioni da autentico numero Uno dei numeri Uno. Da Buffon, insomma.

STORARI 6,5 Il Marco non si svaluta, mai. Anche se le sue apparizioni sono state limitate nell’arco di questo campionato. Solo 3 presenze da titolare, ma quando è stato chiamato in causa, non solo ha sostituito degnamente Buffon ma si è fatto trovare pronto. Decisiva e splendida la parata su Klose all’Olimpico contro la Lazio.

RUBINHO s.v.
MOTTA s.v.


CACERES 7 L’uruguagio è difensore di sicurissimo affidamento. Lo ha ripetutamente dimostrato quando Conte lo ha mandato in campo per sostituire l’acciaccato Barzagli. Impeccabile, mai una sbavatura, ha confermato nelle 15 partite giocate, 13 da titolare, di essere importante alla causa tricolore dei bianconeri.

BARZAGLI 7 Non è stata la sua miglior stagione per colpa degli infortuni che lo hanno spesso costretto in tribuna.Tuttavia, colui che Andrea Agnelli aveva definito due anni fa il miglior acquisto della Juventus in quanto a qualità e prezzo (era costato 300.000 euro), non ha mai sbagliato partita quando Conte lo ha mandato in campo.

BONUCCI 8,5 Non sarebbe del tutto un reato di “lesa maestà” chiamarlo Franz, nel ricordo del mitico Franz Beckenbauer, il Keiser, colui che partendo dal centro della difesa dava il la alla costruzione dell’azione della sua squadra. Bonucci, dimostrando carattere, tecnica e personalità, ha spesso fatto le veci di Von-Karajan-Pirlo, con l’aggiunta di un paio di golletti.

OGBONNA 6,5 L’ex granata, alla sua prima stagione sull’altra sponda del Po, ha alternato buone prove ad altre leggermente sottotono. E’ stato impiegato per meno della metà delle gare del torneo, e quindi ha avuto meno possibilità, rispetto ad altri, di far vedere in toto il suo valore. Ma nelle ultime partite ha dimostrato di essere in crescita.

CHIELLINI 8 E’ in assoluto il boss del pacchetto difensivo bianconero. La ruspa che con grinta, determinazione, possanza, allontana i pericoli dall’area di rigore. Un ciclone inarrestabile quando avanza verso l’altra area di rigore, quella avversaria. Dominatore nel gioco aereo, come dimostrano anche i 3 gol realizzati. E pensare che pure lui ha dovuto spesso dare forfait per infortunio.

DE CEGLIE s.v.

LICHTSTEINER 7,5 Non ha saputo ripetere in quanto a presenze le due stagioni precedenti. Colpa dell’infortunio patito contro il Galatasaray che lo ha costretto a saltare diverse gare. Tuttavia ha contribuito alla sua maniera, con la solita spinta sulla sua corsia preferenziale e pure con un paio di gol, alla causa tricolore della Signora.

ISLA 6,5 Il cileno aveva iniziato timidamente, quasi in punta di piedi, chiuso là, dove si trova più a suo agio, da Lichtsteiner. Partita dopo partita - solo 9 volte è stato schierato da titolare - ha superato la timidezza iniziale, ma ha le potenzialità per fare sicuramente di più: per ritornare a essere devastante come ai tempi di Udine.

MARCHISIO 7 Stagione cominciata male per il Principino, costretto a star fuori 3 mesi dopo l’infortunio nella Supercoppa di Lega contro la Lazio. Piano piano ha ripreso ad essere se stesso nonostante le diminuite possibilità d’impiego in un centrocampo in cui ci solo 3 posti per 4 campioni. Quando è stato schierato ha sempre detto la sua, alla sua maniera, da juventino dentro, firmando anche gol importanti come quello contro il Sassuolo.

VIDAL 9 Arturo è praticamente tutto. Difende, contrasta a centrocampo, si inserisce coi tempi giusti, fa gol a raffica (11 finora in campionato ), non è mai in affanno. Mentre gli altri arrancano, lui corre e sorride, facendo sembrare uno svago da week-end una partita tra professionisti. Se lo cercano club di mezza Europa, un motivo ci deve pur essere...

PIRLO 9 Si corre il rischio di essere banali, scontati e ripetitivi spendendo elogi nei confronti del Von Karajan bianconero. Il mondo intero ha detto tutto quanto andava detto sul suo conto. In questo campionato forse - ma è questione di millimetri - non ha avuto la stessa continuità dei due precedenti: ma quando la Juventus aveva il fiatone, ci ha pensato lui con le sue “benedette” punizioni a spegnere le speranze della Roma.

POGBA 8,5 Il francesino dai capelli nero-oro è una certezza, non solo bianconera, ma del calcio mondiale. E’ il presente e il futuro, giocatore universale, a tutto campo, fisicamente possente, abile palleggiatore, forte di testa e capace di segnare con colpi letali dalla distanza. E’ quarto nella classifica dei cannonieri juventini di questo campionato. E’ l’oggi, è il domani.

PELUSO 6,5 Ha fatto il suo, e pur giocando poco a causa di un infortunio, si è tolto pure la soddisfazione di andare in gol nel 4-0 dell’andata contro il Sassuolo: la sua stagione sarebbe stata sicuramente da sottolineare se non gli fosse stato annullato quell’altro gol regolare all’Olimpico in coppa Italia contro la Roma.

PADOIN 6.5 E’ stato spesso chiamato in causa, arrivando a sfiorare le 20 presenze, di cui 6 da titolare. Continuità, regolarità e affidabilità lo contraddistinguono. E’ il classico jolly di centrocampo, anche se predilige le corsie esterne. Conte, quando allenava l’Atalanta, l’aveva soprannominato “San Padoin l’onesto”.

ASAMOAH 7,5 Dovendo esprimere un giudizio sul campionato di questo giocatore, si rischia di farsi condizionare dalla facilità, quasi di stampo brasiliano, con cui riesce ad addomesticare anche i palloni apparentemente imbizzarriti. Corre, dribbla, segna pure, come testimoniano i due gol e di questi quello splendido contro la Fiorentina. Da mezzala a terzino, un’invenzione di Conte.

TEVEZ 9 Nonostante fosse stato presentato come il classico acquisto-Top Player, non poche erano le perplessità sul suo conto, alla luce delle precedenti esperienze a Manchester. Invece l’Apache ha saputo dimostrare tutta la professionalità e il talento di cui la Juventus necessitava, andando ben oltre in fatto di gol alle più rosee previsioni: con 19 reti è l’assoluto capocannoniere della squadra.

LLORENTE 8 Il navarro ha faticato parecchio ad integrarsi negli ingranaggi del modulo di Conte, a tal punto che dopo i primi mesi c’era chi ne prevedeva la cessione nel mercato di Gennaio. Lui ha saputo aspettare, la Juventus ha saputo aspettare lui e alla fine si sono visti i risultati: 15 gol e tante sponde. Niente male per uno arrivato a costo “zero”.

GIOVINCO 6,5 A Conte piace e non senza una valida ragione. Rapido negli spazi stretti, veloce, capace di fare pressing quasi da solo, spesso immarcabile, la Formica Atomica possiede tutte le qualità per poter spaccare la partita: come ha saputo fare ad Udine nel penultimo tappone di montagna prima del traguardo finale.

OSVALDO 6 Avrebbe potuto e soprattutto “dovuto” dare di più. Probabilmente si è giocato la possibilità di rimanere in bianconero anche in futuro, fornendo prestazioni appena al di sopra del minimo sindacale. Un campione che si è espresso sui livelli di un giocatore normale.

VUCINIC 6 Colui che era stato il miglior attaccante delle prime due stagioni, è stato purtroppo penalizzato in questo campionato dall’esplosione della coppia Tevez-Llorente e dalla grave distorsione al ginocchio che lo ha tenuto fermo un mese. Ha comunque lasciato il segno con un paio di gol.

QUAGLIARELLA 6 Solo 3 presenze da titolare, impreziosite comunque da 2 gol,in un campionato che lo ha visto troppo spesso ai margini del progetto bianconero. Quaglia ha tutto per essere un attaccante di valore. Gli è mancata la possibilità di dimostrarlo.

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Sportmediaset (Bruno Longhi)

E' stato pure troppo di manica larga con qualcuno. Certo che il 6.5 a Peluso confrontato con il 7 a Marchisio non se può proprio vedé.


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IN AGGIORNAMENTO...

Edited by zebrone84 - 18/5/2017, 03:29
 
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Mats Viktor
view post Posted on 5/5/2014, 00:11     +1   +1   -1




Il momento in cui nel primo video si vede l'arrivo di Conte e salta in braccio a Pogba è follia pura. Non siamo un gruppo unito, no no :ghgh:

:emozione:

32

:emozione:
 
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Tirzan
view post Posted on 5/5/2014, 00:23     +1   +1   -1




Fate vedere questo video ai rosiconi,e a quelli che giovedi hanno esultato come se avessero vinto una champions.

:emozione: :emozione:
 
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view post Posted on 5/5/2014, 00:32     +2   +1   -1
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Lo sapevo solo io che questi pezzi di merda romanisti ci rovinavano il 5 maggio, detto questo adesso sono tornato dai festeggiamenti qui ad Ischia e ho fatto piangere molti napoletani ed interisti... :.the:
 
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view post Posted on 5/5/2014, 01:15     +1   -1
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Campioni d'Italia, Campioni d'Italia, Campioni d'Italia


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Campioni d’Italia. Di nuovo. E poi ancora una volta, la terza di fila.

Le gesta della Juventus frantuma record di Antonio Conte entrano di diritto nell’empireo del calcio italiano: non solo per un’impresa riuscita soltanto a quattro squadre in quasi un secolo di storia della Serie A.

In una stagione i bianconeri hanno calpestato implacabilmente ogni primato: 30 capolavori stagionali, di cui 17 di fila a casa nostra - inespugnabile - e 12 successi consecutivi in Serie A, di cui otto – uno dopo l’altro - a porta inviolata.

Eppure questi sono solo numeri, che restituiranno ai posteri la storia di una macchina da gol e spettacolo infallibile, tacendo però delle corse di Vinovo; della fatica; della determinazione nello sguardo prima che l’arbitro fischi; degli applausi verso le tribune, madidi di sudore, e delle corse sotto la pioggia ad urlare il proprio ‘grazie’ ai tifosi bianconeri.

C’è n’è uno, però, che più di ogni altro indica perfezione e totalità. E’ il numero tre, numero di sintesi. Tre come gli scudetti consecutivi vinti dalla Juventus.

«Mente fredda, cuore caldo», il mantra di Conte.

Il suo capolavoro è trino: fisico, tattico e mentale. La terza Juve di Conte ha nel DNA la stessa torrida passione del proprio allenatore e in campo un'organizzazione da orologio svizzero. La Juventus campione d’Italia per tre volte di fila è gelida, implacabile, una macchina costruita scientificamente per vincere.

Il terzo scudetto di fila sintetizza ed esalta al cubo ogni aspetto positivo dei due trionfi passati.

Il primo dei tre è stato un arrembaggio, senza fare prigionieri: abbiamo vinto di slancio, con l’orgoglio di voler tornare padroni del campionato contro ogni pronostico, da imbattuti, per guardare tutti da lassù, come ci si addice, e domandare: “E adesso…?”

Il secondo è stato quello dell’accresciuta maturità, della difesa impenetrabile, e il per poco non è caduto, anche questa volta, proprio il 5 maggio, giorno dolce.

L’ultimo titolo è una conferma. Il terzo scudetto –nelle parole di Conte –è stato un obbligo. Perché non è nostra tradizione mancare l’appuntamento con la gloria.

32 scudetti, tre di fila. La prima e ultima volta bianconera fu negli anni '30: la Vecchia Signora di Combi, Caligaris, Felice Borel II e Munerati, inarrestabile nel girone di ritorno come quella di Antonio Conte. Il terzo trionfo consecutivo, quello della stagione avviatasi nel ’32 – sarà il destino – arrivato anche allora in anticipo, benedetto dai 10 gol dell’argentino “Mumo”Orsi.

Nato in un’altra epoca, a meno di trentadue chilometri di distanza dall’Apache, nostro numero 10, che una volta vestiva il 32, simbolo e ministro officiante di questa attualissima liturgia di trionfi.

Se giocatori come Tevez, il capocannoniere, e Buffon, il capitano, incarnano l’Agonismo, con la A maiuscola, lo Juventus Stadium è stata l’Arena in cui si sono consumate le sventure per i nostri avversari.

Da qui non si passa: insieme abbiamo vinto negli anni scorsi, e insieme abbiamo vinto ancora una volta. Abbiamo inseguito e, una volta passati in testa, non ci siamo più fatti riprendere. Siamo caduti, due volte, ma ci siamo solo sbucciati le ginocchia e siamo tornati a correre, ancora più forte.

Siamo campioni. Per la trentaduesima volta, la terza di fila. La matematica è da sempre amica dei più forti.

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view post Posted on 5/5/2014, 01:48     +1   -1
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Tutta la gioia di Carlitos Tevez!


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«Sono molto contento per questo scudetto: stavo dormendo, riposandomi per la partita di domani… ma si vedeva la tensione incredibile che c’era fra i miei compagni. Ho dormito 30 minuti, poi mi sono svegliato. Mi aspettavo di vincerlo domani in campo, ma ora vado allora a festeggiarlo e a riposare un po’!»

Queste le prime parole di Carlitos mentre intorno a lui, nell’albergo in cui la Juve è in ritiro, impazzano i festeggiamenti ed esplode la felicità per il terzo scudetto consecutivo!

Carlitos si trattiene ancora qualche minuto ai microfoni dei giornalisti, il tempo di analizzare a freddo la cavalcata straordinaria di quest’anno prima di raggiungere i compagni per le più che dovute celebrazioni.

«Dopo la partita di lunedì scorso, penso che abbiamo fatto un passo grande verso lo scudetto. Simboli? Non sono io o Conte, ma è tutta la squadra, perché senza di essa non si fa la storia. Ci sono giocatori che oggi si consacrano tre volte campioni italiani, quindi bisogna far loro le congratulazioni».

Il suo impatto sul campionato è stato devastante, ricordano i giornalisti. Lui, però, si mantiene modesto e risponde con semplicità: «Lavoro sempre perché vada tutto bene: ora festeggiamo, che è una cosa unica! Oggi è un giorno speciale, è il mio primo scudetto con la Juve, stiamo facendo la storia e merita di essere festeggiato con tutta ala squadra.»

Manca una sola cosa prima di lasciare il microfono e scappare a far festa. Una dedica. «Per la mia famiglia, che sta sempre con me», è la risposta dell’Apache.

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view post Posted on 5/5/2014, 02:21     +1   -1
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Il Capitano festeggia così!


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«Devo dire che c’è molta più soddisfazione nel momento in cui lo si vince in campo dopo aver profuso il massimo sforzo sia fisico che mentale… Però devo dire che alla fine quando si vince la soddisfazione e la gratificazione è sempre tanta»

Per Gianluigi Buffon, condottiero vero e capitano di una squadra di condottieri, non poteva che essere così. Vincere dopo novanta minuti di sudore, fatica, emozioni e gol ha sempre tutto un altro sapore. L’importante è però alzare il titolo, quindi ben venga la festa, che la Juventus si è meritata minuto dopo minuto in questa lunghissima, difficile stagione.

Sono stati due i momenti di svolta, a detta del capitano, in cui durante il corso della stagione ha potuto chiaramente percepire che le sorti del campionato avrebbero sorriso alla Vecchia Signora, una volta per tutte.

«Devo dire che Sassuolo è stata una tappa importante e probabilmente anche a Genova, quando con una grandissima punizione di Pirlo a pochi minuti dalla fine, in una partita in cui eravamo passati attraverso tantissime insidie e in cui probabilmente il Genoa avrebbe meritato di più, siamo riusciti a tirare fuori quel colpo che ci ha dato la certezza e la sicurezza di poter proseguire e mettere le mani su questa vittoria finale».

Onore, ovviamente, anche all’avversario di un anno: la Roma di Rudi Garcia che, giornata dopo giornata, ha fatto da ulteriore stimolo ad una squadra già di per sé affamata di vittoria.

«In generale tutto il calcio italiano credo che debba ringraziare la Roma per quello che ha fatto, per come ha giocato, per l’avversaria che è stata, perché in molti momenti di questa stagione ci ha veramente impressionato. Anche noi che li guardavamo non avevamo le certezze totali di arrivare all’obiettivo e di poter vincere perché la loro forza e la sicurezza che mostravano faceva paura, per cui credo che se il campionato è stato così bello e ci sono stati così tanti spunti da poter analizzare, il merito è anche loro».

Detto questo, è tempo per il Capitano di tornare a festeggiare con i propri compagni. La storia è stata scritta, non resta che gioirne!

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Furiadicheb
view post Posted on 5/5/2014, 08:32     +1   +1   -1




Come rosicano, aspettare che arrivi al lavoro il mio datore napoletano e fargli sentire da lontano il video dei ragazzi che urlano siamo siamo siamo noi non ha prezzo ahahahahahahahahahahahah

ROSICAAAAAAA ahahahaha non puoi manco festeggiare quella vergogna di coppa che avete vinto da criminali che siete che dovete subire l'umiliazione di venire al lavoro e trovare i campioni DI ITALIA!!!!!
 
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MattyRibasDaCunha
view post Posted on 5/5/2014, 09:16     +1   -1




CITAZIONE (Mats Viktor @ 5/5/2014, 01:11) 
Il momento in cui nel primo video si vede l'arrivo di Conte e salta in braccio a Pogba è follia pura. Non siamo un gruppo unito, no no :ghgh:

:emozione:

32

:emozione:

E' veramente da brividi l'arrivo di Conte in mezzo al gruppo, quasi me emozionavo :emozione:

CITAZIONE (zebrone84 @ 5/5/2014, 01:32) 
Lo sapevo solo io che questi pezzi di merda romanisti ci rovinavano il 5 maggio, detto questo adesso sono tornato dai festeggiamenti qui ad Ischia e ho fatto piangere molti napoletani ed interisti... :.the:

Stanno pure lì? :uhhh:
 
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view post Posted on 5/5/2014, 10:10     +1   -1
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Marotta: «Abbiamo fatto qualcosa di straordinario»


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«Questa Juventus targata Andrea Agnelli e Antonio Conte ha fatto qualcosa di straordinario. Ci ha regalato una pagina di storia unica nel suo genere».

Non potrebbe essere più chiaro di così l’amministratore delegato bianconero Giuseppe Marotta, che ha raggiunto la squadra in hotel per condividere con essa tutta la gioia per la vittoria del terzo titolo italiano consecutivo.

Parlando ai media fuori dalla sede del ritiro pre-partita, Marotta ha innanzitutto fatto i complimenti ad Antonio Conte, l’architetto in campo di questi tre anni di successi che, giorno dopo giorno, ha creato una macchina da record a dir poco portentosa, capace in questa stagione di vincere trenta partite su trentacinque in campionato e non lasciare neanche un punto agli avversari allo Juventus Stadium.

« E’ un'impresa che va ascritta all’allenatore, perché oltre alle capacità tecniche, è un grande gestore del gruppo. Trasmette la sua mentalità vincente soprattutto durante la settimana, non solo la domenica. Siamo orgogliosi del nostro allenatore, che reputo uno dei migliori al mondo per come sta gestendo il gruppo. E’ un patrimonio della Juventus, ce lo teniamo stretto».

«Che sarebbe stato difficile ripetersi per tre volte l’abbiamo detto fin da inizio», ha aggiunto Marotta. «Abbiamo fatto qualcosa di straordinario: a differenza di tornei come la Champions League o l’Europa League, dove influiscono altre componenti, in campionato alla lunga vince solo la squadra migliore».

Quindi l’amministratore delegato bianconero ha ringraziato tutti i dipendenti della società che instancabilmente lavorano dietro le quinte affinchè il club possa raggiungere risultati straordinari in campo: «coloro che chiamo “la squadra invisibile” che supportano l’attività della squadra giorno dopo giorno».

La mentalità vincente non è mai sopita, è parte del DNA dell’intera società, e salta fuori anche in questi momenti di euforia. E così Marotta, nel descrivere il percorso per assemblare questo gruppo straordinario, fa già un pensiero alla prossima stagione, assicurando che l’obiettivo è uno e uno solo: continuare a migliorare i risultati fin qui raggiunti.

«Abbiamo allestito questo gruppo quattro anni fa – da tre anni con Conte - e ogni anno abbiamo alzato l’asticella della qualità. Abbiamo l’obbligo di migliorarci ogni campagna estiva, e lo faremo anche quest’anno, con grande oculatezza e anche rispondendo ai criteri di equilibrio finanziario ed economico dell’azienda».

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view post Posted on 5/5/2014, 10:27     +1   -1
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Chiellini: «Ce lo siamo meritati!»


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Proprio come Carlitos Tevez, anche Chiellini confessa che « fino al 3-1 per il Catania ero in camera per riposare cercando di recuperare più energie in vista dell’ultima partita»… quando poi in albergo è scoppiata, improvvisa, la festa!

«E’ strano vincerlo così, ma va bene l’importante è arrivare all’obiettivo il prima possibile», ha dichiarato Giorgione ai microfoni dei giornalisti assiepati fuori dalla sede del ritiro della Juve, dove la gioia per il terzo titolo consecutivo è esplosa tanto inattesa quanto incontenibile.

«Abbiamo sudato, sofferto, gioito per questo traguardo storico e tutte le emozioni di ultimi mesi saranno gioite in questi giorni», ha quindi aggiunto.

Anche lui, come Buffon, rende merito ad un avversario che è stato costantemente un pungolo per la corsa inarrestabile dei bianconeri: la Roma di Garcia, seconda classificata, che la Juventus affronterà nell’ultima trasferta di campionato, settimana prossima.

«La nostra forza è stata non dare mai per sconfitta la Roma, quando per tutti era ormai pensavano che lo scudetto fosse già vinto. Non lo era, e non potevamo fare un passo falso. L’obiettivo era arrivare alla trasferta di Roma in gita, e così sarà».

«È lo scudetto dei record», ha quindi concluso Chiellini. «Un percorso incredibile da 93 punti, ma mancano ancora le ultime tre partite per entrare nella storia del calcio italiano. Ce lo siamo meritati, e dobbiamo ringraziare la Roma che ci ha fatto andare oltre il 100%».

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view post Posted on 5/5/2014, 10:52     +1   -1
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Conte, Tevez e il gruppo le firme sul titolo Juve


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Lo scudetto alla fine è arrivato in albergo. Un record pure quello, per eguagliare l'Inter del 2009. La sconfitta della Roma toglie il gusto dell'esplosione al triplice fischio di Juventus-Atalanta, ma allunga la gioia: stasera la Juve e il suo popolo si addormenteranno campioni d'Italia e si sveglieranno pregustando la festa. La squadra, a questo punto, si porrà il traguardo dei cento punti come ulteriore obiettivo, con la trasferta di Roma a rendere più gustoso il finale di campionato, considarata l'importanza "morale" che verrà data allo scontro diretto dai giallorossi. Il popolo della Juventus inizierà una lunga passerella che terminerà il 18 maggio con la consegna del trofeo e il terzo giro in tre anni del pullman scoperto.

E' stato lo scudetto dei record, lo scudetto stravinto su una Roma eccellente, lo scudetto della piena maturità di una squadra che in Italia può fregiarsi senza timori del titolo di invincibile. La freddezza con la quale sono stati gestiti i momenti difficili, la straordinaria capacità di reazione dopo ogni sconfitta (che ha sempre generato un filotto di vittorie impressionante), l'incontrastato dominio iniziato in autunno sono elementi che entreranno nella storia della Juventus e del calcio italiano.

E' stato lo scudetto di Conte che con tutti i mezzi a sua disposizione, compresi i mass media, ha tenuta alta la concentrazione della squadra in un duello che solo così poteva essere vinto.

E' stato lo scudetto di Carlitos Tevez che era arrivato con l'etichetta di piantagrane e non solo è stato determinante con i suoi gol (tanti e decisivi), ma si è anche dimostrato un fenomenale uomo squadra e trascinatore dei compagni.

E' stato lo scudetto di Buffon che da Firenze in poi (da quella sconfitta di cui si era preso parte delle colpe) ha inanellato una serie di prestazioni strepitose, marchiando il titolo con parate che spesso sono valse come un gol.

E' stato lo scudetto di Llorente che ha si è dimostrato efficace e puntualissimo bomber, spesso decisivo nei moment cruciali.

E' stato lo scudetto di Barzagli, Bonucci e Chiellini, straordinario terzetto difensivo che ha chiuso la porta della Juventus insieme a Buffon.

E' stato lo scudetto di Asamoah e Lichtsteiner, infaticabili e mai troppo celebrati nel loro umile ma indispensabile andirivieni sulla fascia.

E' stato lo scudetto di Vidal che, pur calando nel finale, ha pesantemente contribuito con i suoi gol alla cavalcata della prima parte della stagione.

Ma è stato, soprattutto, lo scudetto del gruppo: unito, cementato da un spirito forgiato nel corso degli anni, che ha permesso a tutti di dare il proprio contributo. Da Marchisio a Giovinco, passando da Caceres, Peluso, Isla, Quagliarella e chiunque abbia anche solo giocato per qualche minuto ma lo ha fatto con l'orgoglio di far parte della squadra che per tre volte di seguito è stata la più brava di tutte.

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Juve: è scudetto! Inizia la grande festa


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La Juventus festeggia in albergo. Fuori un gruppo di tifosi che già da prima della fine delle partite si era radunato sotto le finestre dei bianconeri. I bianconeri si sono affacciati solo alla fine (come si vede nel video allegato) per una brevissima festa con i tifosi. Ma da dentro l'albergo canti e festeggiamenti: tutti con la maglia celebrati che dice "Non c'è 2 senza 3" e in cui il gioco grafico rende il numero 32 assia visibile. Una chiara dichiarazione di intenti. L'ordine per il momento sembra quello di non esagerare con le celebrazioni, considerata la partita con l'Atalanta. Tifosi in festa in tutta Italia.

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view post Posted on 5/5/2014, 11:02     +1   -1
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Chiellini: "Grande Juve. E ora in gita a Roma"


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Il Catania affonda la Roma e permette alla Juventus di festeggiare il terzo scudetto consecutivo senza scendere in campo contro l’Atalanta.«E’ una sensazione un po’ strana, non avevo mai celebrato una vittoria fuori dal campo, ma va benissimo così - allarga il sorriso Giorgio Chiellini -. Abbiamo gioito, lavorato e sofferto per centrare l’obiettivo, e ora che ci siamo riusciti ce la vogliamo godere. La vittoria che ci ha fatto capire che eravamo sulla strada giusta è stata quella di Genova contro i rossoblù. Sono stati tre punti sofferti, come quelli ottenuti nella stagione passata contro il Catania».

A questo punto la trasferta di Roma della penultima giornata può essere derubricata a passerella. «Volevamo andare all’Olimpico in gita e ci siamo riusciti. Per fortuna non abbiamo mai sottovalutato l’avversario: i giallorossi hanno fatto un percorso straordinario. Noi siamo stati più bravi, questo è davvero lo scudetto dei record. Abbiamo 93 punti e siamo ancora in corsa per superare i 100 ed entrare dentro la storia del calcio italiano. Conte è stato fondamentale, soprattutto nei primi due mesi ha fatto bene a sottoporci a qualche salutare strigliata. Io abituato a vincere? Mai, il successo è come una droga, non vuoi più smettere. Chi non ha conquistato nulla, non può capire», chiude il difensore.

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Tevez: "La Juve vince perché è una squadra"


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Celebrare lo scudetto a Torino, il terzo consecutivo da quando c’è Antonio Conte sulla panchina bianconera, è per i bianconeri qualcosa di assolutamente speciale. «Festeggiare qui è una cosa unica e bellissima: questa è la vittoria di tutta la squadra, non solo mia o di Conte - se la gode Carlos Tevez, al primo titolo con la Juve -. E’ incredibile quello che abbiamo fatto, sappiamo di aver scritto un capitolo molto importante della storia del club bianconero». E pazienza se Alejandro Sabella, il ct dell’Argentina che ignora l’Apache in vista del mondiale brasiliano, non era collegato con l’Italia: «Non so cosa faccia Sabella, l’importante è che la Juve sia felice per quanto ottenuto. Io lo sono di sicuro. Abbiamo sofferto e sudato, per conquistare questo scudetto».

Tra le 19 reti segnate in campionato, Tevez ha chiara in mente quale sia la più importante: «Quella al Torino nel derby ha un sapore speciale, tra tutte è quella che ricordo meglio. A chi dedico lo scudetto? Lo sapete già, alla mia famiglia: mi è sempre stata vicino, che le cose siano andate bene o meno. Un pensiero va ovviamente anche ai nostri tifosi, mi hanno sostenuto con grande calore fin dal mio arrivo a Torino».

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