Primavera, quarti ancora fatali
Dopo la vittoria del Viareggio e la finale della Coppa Italia, alla Primavera non riesce l'impresa di arrivare fino in fondo in campionato. Nei quarti di finale, la squadra di Baroni è stata battuta 2-0 dal Milan.
Per la prima sfida ufficiale dopo oltre un mese, Baroni deve fare i conti anche con gli effetti delle Nazionali. Magnusson precettato dall'Islanda, Bouy acciaccato con l'Olanda, Schiavone, Liviero e De Silvestro inizialmente in panchina. Si parte il 4-2-3-1: Branescu in porta, difesa con Untersee, Gouano, Rubin e Belfasti, Gabriel e Chibsah a centrocampo, Ruggiero, Beltrame e Spinazzola a formare il trio alle spalle di capitan Padovan.
Il Barbetti di Gubbio è prevalentemente bianconero e i ragazzi sentono la spinta. Dopo una manciata di minuti è Libertazzi a presentarsi in area e a impegnare Piscitelli. I bianconeri controllano il possesso di palla e solo per un po' di imprecisione non arriva il meritato vantaggio.
Il vantaggio arriva invece per i rossoneri, con Ganz che sfrutta uno svarione difensivo e supera Branescu in uscita: è il 23'. La reazione si materializza con due tiri da fuori di Chibsah e Gabriel che scaldano le mani a Piscitelli. Più pericoloso, ma fuori, un destro di Beltrame.
Il copione non cambia. Fino alla fine del tempo la squadra di Baroni ci prova ma non trova il varco giusto. All'intervallo si va con l'1-0 del Milan che non rispecchia del tutto l'andamento della frazione.
Ripresa. Si riprende senza cambi, di giocatori e di atteggiamento. La prima azione è di Beltrame che in incunea e cade in area, ma l'arbitro l'ammonisce per simulazione. Branescu tiene aperti i giochi salvando su Ganz, prima che Baroni corra ai ripari: dentro De Silvestro e Padovan al posto di Libertazzi e Ruggiero.
Neppure il tempo di sistemarsi e arriva un'altra doccia fredda: Gouano stende Comi in area procurando il rigore. Branescu mette un'altra pezza deviando il tiro dello stesso Comi ma Valoti insacca sulla ribattuta. Oltre il danno, anche la beffa dell'infortunio del difensore francese che lascia il posto a Garcia.
Sotto di due gol i bianconeri si buttano in avanti e con Padovan trovano il gol, annullato però per fuorigioco. La generosità non basta. Il 2-0 non cambia più e per la Primavera è la fine della corsa.
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