| NAPOLI-JUVENTUS 2-0
Storari 5.5; Bonucci 5.5, Barzagli 5.5, Caceres 5.5; Lichtsteiner 5.5 (Pepe 6), Vidal 5, Pirlo 5.5, Marchisio 6, Estigarribia 5.5; Del Piero 5.5 (Vucinic 5.5), Borriello 6 (Quagliarella 5).
Il rischio era grosso: era quello di arrivare a questa partita già appagati, senza la grinta che quest'anno ha contraddistinto la squadra di Conte. Ebbene, il rischio è diventato realtà, fin dalle prime battute non si è vista la solita Juve, bensì una formazione molle, che ha fatto poco pressing e che non ha imposto il proprio gioco praticamente come ha fatto in tutte le partite della stagione. Da un lato è meglio che l'imbattibilità sia crollata in questa partita piuttosto che in una ben più importante del campionato. In fondo, e non lo dico perché faccio come la volpe che non arriva all'uva, la Coppa Italia sarebbe stata solo la ciliegina, la torta l'abbiamo già divorata. E' stata in generale una gara emblematica, nel senso che nel calcio le motivazioni sono tutto. La stessa Juve ha vinto lo scudetto perché aveva fame, quella fame di certo non si è vista contro il Napoli. Un monito per la prossima annata, semmai ce ne fosse stato bisogno, arriva da una delle rarissime prestazioni sottotono di Andrea Pirlo, il miglior giocatore in assoluto di questa stagione: è vero, la squadra ha una propria ossatura e una certa identità, ma dipende troppo dallo stato di forma dell'ex rossonero. Occorrerà studiare, per il prossimo anno che sarà peraltro ancora più impegnativo vista la partecipazione alla Champions, anche un sistema alternativo che non dipenda in tutto e per tutto dal Professore, il quale non potrà certo giocare tutti gli incontri e per di più ad altissimo livello. La Juve, inutile nasconderlo, è entrata in campo scarica: la prova di Vidal, solitamente un guerriero come da soprannome, dice tutto, in parole povere non si è visto. Si dovrebbe anche sottolineare che c'era un rigore grosso come una casa su Marchisio sullo 0-0 e che il loro penalty scaturisce da un angolo non concesso a noi, ma questa non è una lamentela, bensì una semplice constatazione, sappiamo benissimo che gli episodi in una gara e in una stagione si susseguono in maniera incontrollata. Insomma, il rammarico e la delusione ci sono, ci mancherebbe, era pur sempre una finale e sarebbe arrivato anche il riconoscimento permanente sulla maglietta per la decima coppa nazionale, ma è stato un crollo fisiologico. Non dimentichiamolo così presto: i Campioni dell'Italia siamo noi.
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