| NOVARA-JUVENTUS 0-4
Buffon 6; Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6.5; Lichtsteiner 6.5, Vidal 6.5 (Padoin 6), Pirlo 7, Marchisio 6.5 (De Ceglie 6), Giaccherini 7; Borriello 7, Vucinic 7.5 (Elia 6).
Tre partite, due da vincere. Il traguardo si avvicina, personalmente da dopo la vittoria sulla Roma il pensiero che si possa vincere lo scudetto mi accompagna da quando apro gli occhi al mattino fino a che vado a dormire. Adrenalina pura, eccitazione e ansia. Le giornate passano trascinandosi stancamente con gli impegni quotidiani che solo parzialmente mi distolgono da quell'unico pensiero. Pensiero stupendo. Ogni cosa ruota attorno all'evento della partita successiva, ancora da vincere, sempre da vincere. Da dopo la partita con la Roma si è presentato un calendario facile sulla carta, ma di facile non c'è nulla anche perché più si avvicina il traguardo e più le cose si fanno complicate. Certo è che la Juve lo sta facendo sembrare facile non solo sulla carta, ma anche sul campo. A Novara si è vista l'ennesima passeggiata di salute ed è questo che accresce la mia eccitazione. E' stupendo vedere come la Juve scende in campo: sempre con la mentalità giusta, sempre con la capacità di imporre il gioco, sempre concedendo pochissimo agli avversari. Elementi, questi, che ci fanno credere nel sogno al di là del risultato finale, perché le partite si possono vincere anche casualmente mentre nelle partite della Juve non c'è nulla di casuale. La Juve vince perché entra in campo per vincere e fa di tutto per vincere. L'unica cosa che succede è che ogni tanto si fa un po' più di fatica a ottenere i tre punti, ma non perché si gioca male, bensì perché certe volte la palla non vuole proprio entrare. La Juve è sempre pronta a smentire tutti, in positivo ovviamente, lo fa praticamente dall'inizio. Si dice che l'attacco non segna e allora ecco che Borriello trova il secondo gol consecutivo e Vucinic ne fa addirittura due. In mezzo, l'ennesima prodezza di Vidal, l'ennesima sapiente regìa di Pirlo, la capacità di farsi trovare pronto da parte di Giaccherini: in un contesto in cui tutto funziona a meraviglia, l'innesto di uno o due elementi nuovi da una partita all'altra non sembra essere un problema. La ciliegina sulla torta sarebbe stata il gol di Elia, sarebbe stata l'ennesima favola di questa stagione da raccontare. E ora c'è il Lecce, una gara particolare soprattutto per Mirko Vucinic e Antonio Conte, che lì hanno lasciato un pezzo di cuore. E intanto c'è quell'eccitazione che sale e salirà ancora fino alla fine. Incrociamo le dita, quel pensiero stupendo già mi mette i brividi.
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