| JUVENTUS-LAZIO 2-1
Buffon sv; Lichtsteiner 6, Barzagli 6, Bonucci 7, Chiellini 6; Vidal 7 (Giaccherini sv), Pirlo 7.5, Marchisio 6.5; Pepe 7 (Matri 6), Quagliarella 6, Vucinic 5.5 (Del Piero 7.5).
Il sogno scudetto continua. Dopo un primo tempo in cui abbiamo preso a pallonate la Lazio ma che è terminato con il pareggio più ingiusto della storia del calcio, mi sono detto: "Vediamo se è il nostro anno...". A giudicare dal risultato finale, sembrerebbe proprio di sì. I fantasmi della pareggite si erano ripresentati e a un certo punto la mancata vittoria pareva una cosa reale. Sarebbe stato uno scandalo, ma quest'anno più di una volta abbiamo massacrato i nostri avversari e alla fine non abbiamo vinto. Questo è il bello e il brutto della Juventus: una squadra capace di fare un possesso palla del 70 per cento e di creare decine di palle-gol, ma che raccoglie solo una parte di quello che semina. E' così dall'inizio della stagione e credo che sarà così, ahimè, fino alla fine. Certo è che però la differenza tra noi e il Milan, in questo momento, va ben oltre il punticino che ci separa in classifica. Loro hanno faticato paurosamente a Verona, dove il Chievo meritava ampiamente il pareggio, noi giochiamo bene, siamo spettacolari, corriamo, abbiamo fame, surclassiamo chi ci troviamo di fronte da ogni punto di vista. La nota stonata di questa partita è l'infortunio di Bonucci. Ieri è apparso uno striscione in curva in cui si chiedeva scusa al centrale bianconero, questo è un segno di maturità della tifoseria. Leonardo Bonucci, 24 anni, è stato processato e condannato per un paio di peccati di gioventù, nonostante facesse intravvedere i suoi grandi margini di miglioramento. Oggi Leo è il difensore più in forma della Juventus ed è una pedina fondamentale, perché in una squadra che non butta via un pallone e che fa partire l'azione dalla propria porta, il viterbese è il più dotato tecnicamente. Intanto si conferma Vidal, il quale ha peraltro rischiato di segnare un gol che sarebbe rimasto nella storia, mentre Pepe ritrova una rete pesante che sicuramente lo rilancia. La forza della Juve è anche questa: il contributo in zona-gol praticamente lo forniscono tutti, il Milan invece dipende troppo da Ibra, tant'è che il leggero calo dello svedese influisce su tutto il rendimento della formazione rossonera. La forza della Juve è anche e soprattutto Andrea Pirlo: mi sento di affermare con certezza che senza di lui non saremmo in testa. E poi c'è il Capitano. Uno che entra a partita in corso in una situazione storica (è la sua 700.a gara con la Juve) ma anche molto complicata e che decide la sfida in quella maniera, beh, ha qualcosa in più degli altri. Qui sta la differenza tra l'ottimo giocatore e il fuoriclasse. Ho sentito dire da più parti che, se Conte avesse utilizzato maggiormente Alex, forse qualche pareggino si sarebbe tramutato in vittoria. Analizziamo però con coscienza la situazione e così ci rendiamo conto che Del Piero un po' di tempo fa non stava così bene, anzi, pareva imballato e appesantito. Ora il nostro Capitano c'è molto di più sia con la testa che con le gambe. E poi francamente a Conte fino ad ora non si può dire proprio nulla. Ha dato un'identità e una mentalità alla sua squadra, ha dato un gioco, ha dato motivazioni, entusiasmo e cattiveria agonistica. E' un allenatore capace di modellare e rimodellare la sua formazione facendola passare anche nell'ambito della stessa partita dal 4-3-3 al 3-5-2, fino a rispolverare il 4-2-4 suo marchio di fabbrica nonché modulo con cui si era presentato al suo arrivo a Torino. Conte ha sempre compreso quale fosse il momento più opportuno per puntare sul Capitano, ne ha dosato e centellinato le energie, ha trovato il modo di farlo diventare decisivo anche a 37 anni. E ora si riparlerà nuovamente di prolungamento del contratto. Beh, che dire: adesso dobbiamo solo restare concentrati sull'obiettivo anzi, sugli obiettivi finali, poi ci sarà tempo per affrontare tutte le questioni in ballo. Diamo insomma un altro segno di maturità, la Juventus ha bisogno di noi.
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