| JUVENTUS-MILAN 2-2
Storari 6; Lichtsteiner 6.5 (Caceres 6.5), Bonucci 6.5, Chiellini 6.5, De Ceglie 6.5; Vidal 7.5, Pirlo 7, Giaccherini 5; Pepe 5.5 (Marchisio 6), Del Piero 7 (Borriello 5.5), Vucinic 8.
Quel gol di Maxi Lopez sembrava un segno del destino. Già in campionato, nel momento di maggiore difficoltà del Milan, cioè a Udine, l'attaccante di scorta rossonero aveva dato la svolta. Se la squadra di Allegri avesse perso quella partita, sarebbe stata una tegola sia per la classifica che per il morale, e forse oggi saremmo qui a raccontare un'altra storia anche per quel che riguarda il discorso scudetto, benché sia prematuro considerarlo chiuso. Pure in quell'occasione l'assenza di Ibra pareva un problema insormontabile, invece la punta del Milan seppe dare la scossa. Ma la Juventus di quest'anno è capace di stupire. Era da tanto, troppo tempo che non vivevamo emozioni del genere: la leggenda bianconera Alex Del Piero, proprio lui, infiamma la semifinale di ritorno della Coppa Italia e sembra fatta, il Milan si ripresenta nella ripresa senza Ibra e questo ha tutti i crismi di un ulteriore vantaggio, il ribaltone milanista ci toglie qualche anno di vita per la grande sofferenza che ne consegue, la formazione di Conte che chiude i 90 minuti alle corde nei supplementari recupera le sue energie, si trasforma e in maniera insperata trova il gol del 2-2, i restanti minuti non passano mai, ci tremano le mani, ci batte forte il cuore, e al triplice fischio arriva l'urlo liberatorio. Ci erano davvero mancate tutte queste emozioni, non eravamo quasi più abituati a così tanti colpi di scena in una sera sola, da tanto tempo non andavamo a dormire con il sorriso sulle labbra e un sogno nel cassetto. Un sogno che sta diventando un qualcosa di tangibile grazie al giocatore più discusso: Mirko Vucinic. Da qualche settimana è scattata la scintilla, l'elemento più estroso a disposizione di Conte ha finalmente deciso di prendere per mano la squadra. Quando si accende, è incontenibile. Già, quando si accende per la Juve sembra tutto più chiaro e luminoso, ecco perché stamattina al mio risveglio ho pensato di ribattezzarlo "Lucinic". Quello del montenegrino è stato un gol stratosferico, lui che cerca sempre il colpo a effetto che spesso risulta debole e inefficace stavolta è riuscito ad azzeccare il giusto mix tra potenza e precisione. Un altro giocatore a mio avviso fondamentale è Arturo Vidal. Ieri in tv e stamane sui giornali ho visto dei voti non altissimi come quello che gli ho assegnato io. Credo che nelle situazioni di estrema sofferenza e difficoltà la zampata dell'onnipresente centrocampista cileno sia stata imprescindibile. Ho visto anche dei voti ribassati parecchio per la nostra coppia difensiva centrale: quando si prende un gol c'è la ricerca spasmodica del colpevole, ma penso che a volte bisognerebbe valutare la prova dei giocatori nel suo insieme, non per un solo episodio. Chiellini e Bonucci si sono fatti sì fregare da Maxi Lopez - che si è inventato un grandissimo gol - ma per il resto sono stati praticamente perfetti, per cui non me la sono sentita di togliere più di mezzo punto al loro voto. Restando ancora per un attimo sul pacchetto arretrato, mi è parso di cogliere un calo di tensione dopo l'uscita di Ibra, uno che ti obbliga a stare sempre con gli occhi ben aperti: che strano che è il calcio, quello che doveva essere un vantaggio si è invece trasformato in un momento di appannamento. Vorrei spendere due parole anche per De Ceglie, un giocatore che non ha mai attirato le mie simpatie e che mi sta facendo ricredere, è in in periodo in cui sta inanellando una serie straordinaria di prestazioni convincenti e proprio oggi è arrivata la notizia del suo rinnovo fino al 2017. Insomma, godiamoci per ora questa finale che già rappresenta un qualcosa di romantico. L'atto conclusivo si giocherà a Roma il 20 maggio e sarà l'ultima gara della stagione: sarebbe fantastico vedere alzare il trofeo dal Capitano, sarebbe davvero un saluto speciale da parte di chi è stato il più grande giocatore della storia bianconera.
|
