Rivolta dei tir, muore un manifestante
Tragedia sulla strada statale 10 di Asti. Un camionista investito e ucciso da una collega tedesca. "E' stato un incidente". Continuano i blocchi dalla Lombardia al Calabria. Psicosi alle pompe di benzina. I padroncini della rivolta: "Se non partecipi ti taglio le gomme". In Sicilia si divide il movimento che ha dato il via alle proteste. I sostenitori della "linea dura" accusano quelli della "linea morbida", che hanno deciso di aspettare l'incontro tra Monti e Lombardo. Confindustria: "Ora basta". Si avvicina la precettazione. E oggi si ferma la Fiat.
ALFANO,GOVERNO INTERVENGA E RIPRISTINI LEGALITA' - "E' di tutta evidenza, dinanzi alla gravita' assoluta ed inaccettabile degli eventi di questi giorni, che il Governo intervenga in modo indifferibile, immediato e risolutivo al fine di restituire a tutti i cittadini il diritto al lavoro e a condurre una vita regolare, ordinata e civile. Il Pdl e' determinato a sostenere il ripristino della legalita', condizione necessaria per affrontare, un minuto dopo, i temi della protesta attraverso l'ascolto di tutte le categorie". E' quanto dichiara il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.
TRASPORTOUNITO, SE GOVERNO PROSEGUE AZIENDE MUOIONO - "Se il governo pensa di farci morire, in termini fallimentari, sulla strada, ci moriremo". Sono le parole del segretario generale di Trasporto unito, Maurizio Longo, per denunciare il particolare stato di crisi delle imprese di autotrasporto che definisce "le piu' indebitate". "Abbiamo ascoltato il sottosegretario all'Interno - ha aggiunto Longo - ne condividiamo le preoccupazioni, ma il governo deve sforzarsi di capire che c'e' un problema sociale da risolvere". Per il leader di Trasporto unito l'esecutivo si deve fare carico di tutto cio' che accade nel Paese non solo in termini statistici e deve capire cosa chiedono imprese e lavoratori.
LETTERA A MORATTI, LA SARAS DEVE AIUTARE I SARDI - "La Saras aiuti i sardi, soprattutto in un momento di crisi come l'attuale, riconoscendo loro uno sconto significativo sul prezzo dei carburanti che agevoli il loro lavoro e la loro vita". E' l'appello contenuto nella lettera che i rappresentanti del presidio anti Equitalia, che stamane hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento di Sarroch, hanno fatto consegnare ai vertici Saras. Nel documento, indirizzato al Gian Marco Moratti, i manifestanti spiegano le ragioni della protesta: "la scelta della Saras non e' casuale perche' il prezzo del carburante incide pesantemente ed attraversa tutte le categorie che necessariamente fanno uso della benzina e del gasolio non solo per normale circolazione, ma specificamente per il lavoro. La Sardegna in particolare - si legge ancora - e' penalizzata sia per gli assurdi ed ingiustificati costi della corrente elettrica derivante da fossili sia per i costi enormi della benzina e del gasolio, che in presenza della raffineria dovrebbero avere ben altra incidenza".
TRASPORTOUNITO,PROTESTA PROSEGUE MA STOP BLOCCHI - "Noi abbiamo deciso di proseguire con la protesta, ma lanciamo un appello: basta forzature, tensioni, blocchi, chi vuole circolare circoli". Sono le parole del segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, durante una conferenza stampa tenuta questa mattina a Roma in seguito alla morte di un collega all'alba di oggi.
CONFCOMMERCIO, IN PROSSIME ORE RISCHIO PER LA SPESA - "E' serio il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente gia' dalle prossime ore". E' l'allarme lanciato da Confcommercio in merito alla protesta dell'autotrasporto. "E', pertanto, indispensabile che la protesta rientri per evitare l'aggravarsi della situazione", aggiunge Confcommercio.
BOCCHINO, INTOLLERABILE, ORA INTERVENGA CANCELLIERI - "Il blocco dei Tir e' ormai intollerabile, soprattutto dopo che il governo ha previsto il recupero trimestrale delle accise per gli autotrasportatori e la liberalizzazione della vendita dei carburanti, che di fatto determinera' una diminuzione dei prezzi". Cosi' il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, commenta l'aumento delle tensioni per le proteste degli autotrasportatori. "E' assolutamente legittimo manifestare il proprio dissenso e il governo ha il dovere di ascoltare la protesta della piazza, ma quando il disagio provocato finisce per investire milioni di cittadini, causando un danno economico che ammonta a svariati milioni di euro al giorno, si rischia di svilire anche le stesse motivazioni della protesta", aggiunge Bocchino. "A questo punto chiediamo un intervento immediato e deciso del ministro Cancellieri per porre fine a questo abuso e rimuovere i blocchi che rischiano di mettere il Paese nuovamente in ginocchio", conclude il vicepresidente di Fli.
CNA-FITA A PREFETTI MARCHE, TUTELARE CAMIONISTI - La Fita-Cna delle Marche si e' appellata oggi a tutti i prefetti delle province perche' "evitino episodi di intolleranza ed incidenti come quello che e' costato la vita ad un autotrasportatore ad Asti". Il blocco nazionale dell'autotrasporto, arrivato al secondo giorno, ha fatto registrare nelle Marche solo rallentamenti del traffico ai caselli dell'A14 di Ancona Nord, Fano, Civitanova e San Benedetto, "ma - secondo la federazione del'artigianato - e' opportuno non abbassare la guardia e vigilare sull'infiltrazione di facinorosi e provocatori ai presidi". Il timore della Cna-Fita delle Marche, che non aderisce allo sciopero, e' che "nei prossimi giorni, perdurando i blocchi ai caselli autostradali, gli animi potrebbero scaldarsi, anche perche' molti autotrasportatori fermati dalla protesta hanno merce deperibile a bordo e rischiano di subire gravi danni economici".
MICCICHE', UNA RIVOLUZIONE PER INDIPENDENZA SICILIA - "Quando scende in piazza una categoria, si e' davanti a una protesta. Quando a scendere in piazza e' un intero popolo, si e' davanti a una vera e propria rivoluzione. Ecco cosa e' accaduto in questi giorni in Sicilia: un intero popolo ha detto 'basta'. Si', perche' su quelle strade c'erano i siciliani". Cosi' il leader di Grande Sud Gianfranco Micciche', nell'ultimo editoriale di 'Grande Sud News', sulla protesta del Movimento dei forconi in Sicilia. Una protesta "sacrosanta", ha aggiunto, "un movimento di massa che viene dal popolo e tale deve rimanere, per mantenere inalterata tutta la sua straordinaria forza d'urto". "L'obiettivo ultimo - ha proseguito - e' l'indipendenza: l'indipendenza della nostra gente dal bisogno quotidiano, dal cappio del sottosviluppo, dalle catene del regresso economico e sociale, da un destino ostile che qualcuno sembra essersi divertito a scrivere per noi e che molti si compiacciono nel leggerlo da lontano". Ma questa volta, ha aggiunto Micciche', quell'indipendenza finalmente ottenuta non sara' solo per pochi mesi, questa volta sara', dovra' essere, il riscatto definitivo di un popolo straordinario, che quando non ne puo' piu' reagisce e vince, Cosa Nostra ne sa qualcosa. Anche questa volta sara' cosi'". Ha concluso Micciche': "Ci assumiamo le nostre responsabilita' di classe politica che sa riconoscere i propri errori e cerca di superarli, dicendoci al fianco di tutti quei siciliani che ne hanno le tasche piene, pronti a far riecheggiare quel grido di dolore per le aule del Parlamento".
UNIVENDITA, CI COSTA 3 MLN EURO AL GIORNO - "Tre milioni di euro al giorno: tanto ci costa in merci non consegnate lo sciopero selvaggio dei tir che sta colpendo il Paese. Un conto che, se l'agitazione continuasse sino a venerdi', arriverebbe a 15 milioni per le nostre aziende associate". Lo afferma in una nota Luca Pozzoli, presidente di Univendita. "Si tratta - aggiunge - di un costo enorme, se pensiamo che il settore della vendita diretta, nel suo complesso, muove nove milioni di euro in merci al giorno. Naturalmente e' buona norma fare i conti alla fine, ma posso gia' affermare con certezza, sulla base della nostra esperienza, che questa situazione non solo comporta disagi per i ritardi, ma si ripercuote sul lavoro di consegna delle prossime settimane, con tutti i rischi che questo comporta per la soddisfazione del consumatore".
CONFCOMMERCIO, RIPRISTINARE SUBITO NORMALITA' - La protesta dell'autotrasporto "anche se legata ad una parte minoritaria di questo mondo sta producendo danni ingenti all'intero sistema della distribuzione: il primo e' gia' in atto ed e' un danno alle famiglie e ai consumatori per l'inevitabile tensione sui prezzi dell'ortofrutta, il secondo e' che, se la protesta non si interrompera', avremo in alcune aree del Paese forti criticita' sull'approvvigionamento delle materie prime che gia' si incominciano a registrare". E' quanto si legge in una nota di Confcommercio. "E' serio, dunque, - prosegue la nota - il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente gia' dalle prossime ore. E', pertanto, indispensabile che la protesta rientri per evitare l'aggravarsi della situazione".
DIMA (TRASPORTO UNITO), NOI NON BLOCCHIAMO NESSUNO - Protesta ancora in corso nel capoluogo ligure da parte degli autotrasportatori che aderiscono alla sigla Trasporto Unito, sia all'uscita del casello autostradale di Bolzaneto (sull'autostrada A7 Genova-Milano, ndr) sia in prossimita' dei varchi portuali. Molti i mezzi pesanti costretti a fermarsi a causa dall'agitazione dei camionisti di Trasporto Unito, ma, precisa il vice coordinatore regionale, Paolo Dima, "noi non blocchiamo nessuno. I varchi sono presidiati e i miei colleghi - spiega Dima - stanno facendo opera di convincimento nei confronti degli altri camionisti. Chi vuole passare, passa senza problemi. In realta' - aggiunge il coordinatore regionale di Trasporto Unito - la maggior parte degli autotrasportatori aderisce spontaneamente a questa protesta, perche' i problemi che noi denunciamo riguardano tutti". Dima rivolge poi l'invito a tutti gli autotrasportatori di "mantenere la calma. Facciamo le cose nella legalita' perche' - conclude - abbiamo ragione e non dobbiamo passare dalla parte del torto". La Polizia Municipale del capoluogo registra rallentamenti in prossimita' dei presidi degli autotrasportatori, in particolare nei pressi del casello autostradale di Bolzaneto e del varco portuale in Lungomare Canepa. Disagi anche sulla rete autostradale in prossimita' del casello di Bolzaneto.
BONANNI,NECESSARIO CAMBIARE SISTEMA TRASPORTO MERCI - In Italia e' necessario cambiare il sistema di trasporto delle merci. Questa l'opinione del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, interpellato sulle proteste degli autotrasportatori. "Ci sono costi esorbitanti, bisogna dare una prospettiva a chi lavora. Il trasporto - ha proseguito - avviene tutto su gomma e questo fa il gioco di Autostrade e compagnie petrolifere. Serve quindi un sistema di trasporto diverso". Inoltre, ha evidenziato Bonanni, "i lavoratori sono sottoposti ad un dumping pericoloso con gli altri camionisti dei Paesi europei".
PD, BASTA AIUTI A PIOGGIA - "Lo sciopero selvaggio dei Tir non e' tollerabile, ha oltrepassato la soglia della protesta per trasformarsi in ricatto e prevaricazione. Si torni subito alla normalita', se necessario precettando gli autotrasportatori, e si metta a mano alla riforma di un settore che e' costato alle tasche dei cittadini dal 2000 ad oggi quasi cinque miliardi di euro di incentivi, con un crescendo che ha portato a garantire alla categoria, anche negli anni dei tagli lineari di Tremonti, oltre 700 milioni di euro all'anno". Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. "Gli aiuti - continuano i senatori del Pd - sono stati utilizzati per mantenere prezzi bassi e competere in maniera distorta sul mercato per fronteggiare la concorrenza degli autotrasportatori dei Paesi neocomunitari. Questa politica ha impedito lo sviluppo di altre modalita' di trasporto delle merci, a cominciare dalla ferrovia, e ha favorito l'eccessiva presenza di imprese di autotrasporto, quasi 100 mila, il triplo rispetto a Paesi come la Francia o la Germania. Cosi' l'Italia e' sempre di piu' la patria dei padroncini, e questo crescente squilibrio ha fatto crescere i rischi di comportamenti scorretti e arroganti e ha penalizzato la qualita' del servizio offerto. E' ora di ripensare questa politica di aiuti a pioggia: si intervenga per adeguare il settore ai numeri degli altri Paesi europei, anche prevedendo i necessari ammortizzatori sociali, e si agisca per potenziare il trasporto su ferro, piu' conveniente in termini economici e di sicurezza" concludono i senatori del Pd.
DOMANI 'FORCONI' E STUDENTI IN PIAZZA A PALERMO - 'Forconi' e studenti ancora una volta insieme domani a Palermo. I giovani delle scuole e dell'universita', riuniti nel Coordinamento apartitico "Studenti Siciliani in Lotta", si uniranno alla manifestazione promossa dal Movimento dei forconi che partira' alle 9:30 da piazza Croci e arrivera' davanti al Palazzo dei Normanni, sede della presidenza dell'Assemblea regionale. Gli studenti non porteranno in piazza simboli politici "per ribadire - spiegano i ragazzi - la trasversalita' della mobilitazione in atto contro il caro-vita". Sventoleranno solo le bandiere della Sicilia e quelle italiane "per dimostrare che il grave atto della scorsa settimana", quando fu bruciato un tricolore durante una manifestazione, "e' soltanto il gesto di una minoranza di studenti dei centri sociali infiltratisi nel movimento". Intanto prosegue la settimana di agitazione degli studenti siciliani, in tutta l'Isola si registra un gran numero di scuole in assemblea permanente e autogestione. "Continueremo a sostenere la protesta del movimento dei Forconi - dice Marco Alessandra, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Palermo - in quanto e' a rischio soprattutto il futuro dei giovani siciliani che, a causa di questa crisi economica e dell'incapacita' dei governi di arginarla, rischiano di dover lasciare la nostra terra". Domani saranno in piazza simbolicamente genitori e figli, "per la prima volta uniti nel difendere il proprio futuro e la propria comunita' di appartenenza".
'FORCONE' ESPULSO, CONTINUERO' A LOTTARE - "Sono un uomo libero che da sempre lotta per l'agricoltura siciliana. Sono stato espulso dal Signor Nessuno, per cui questo provvedimento non ha nessun valore. Sono tra i fondatori del Movimento dei forconi e continuero' a farne parte, lottando per gli agricoltori". Lo afferma all'AGI Martino Morsello, esponente trapanese dell'area dura del Movimento dei forconi che nei giorni scorsi ha paralizzato la Sicilia. Il leader Mariano Ferro - il 'Signor Nessuno', "sempre assente e che ora, visto che siamo vicini alla vittoria, alza la cresta" - sabato ha deciso di sospendere la protesta e ieri ha annunciato l'espulsione di Morsello, accusandolo di avere strumentalizzato la causa a favore di Forza nuova, anche attraverso la figlia, aderente al gruppo di estrema destra. "Si', e' vero - riprende Morsello - e allora? Questi finti democratici vogliono epurarmi per mia figlia. Lei e' di Forza nuova, cosa c'e' di male? Sono loro, e' il Signor Nessuno che amplifica una componente che e' minoritaria e che resterebbe altrimenti misconosciuta. Io sono sempre stato e restero' socialista. Soprattutto, sono un uomo libero che ha trovato al suo fianco in questi giorni i centri sociali e Forza nuova, a dimostrazione della sincerita' della nostra battaglia". Spiega ancora Morsello: "Noi abbiamo cercato di unificare tutte le forze, anche perche' escluderne alcune significa isolarle e portarle nel ghetto da dove possono avere reazioni incontrollate. Nei presidi abbiamo ospitato tutti per una grande battaglia, al fianco di un grande uomo come Richichi che ora il Signor Nessuno non riconosce. Non ci piegheremo a questi nuovi autoritari. Continuero' a lottare e a manifestare, anche domani a Palermo: Forconi e studenti insieme per una grande battaglia che stiamo vincendo".
LO BELLO, MAFIOSI ASSICURAVANO 'SERVIZIO D'ORDINE' - "I mafiosi si occupavano anche del 'servizio d'ordine' nel corso della protesta, costringendo i commercianti a chiudere i negozi. Ci sono denunce in questo senso. Non ho mai detto che il Movimento dei forconi sia composto da mafiosi. Quello che mi ha stupito e' che permane la polemica dei confronti di Confindustria Sicilia che da anni pone questo tema. Se abbiamo evidenze delle infiltrazioni mafiose, ai danni del movimento e non a favore, sia chiaro se ne deve prendere atto e agire di conseguenza". Lo ha detto il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello Radio Anch'io. Nei giorni scorsi, sulla scorta di queste denunce, la procura di Palermo ha aperto un fascicolo.
SALERNO, PIC-NIC IN AUTOSTRADA - Enormi i disagi provocati dal blocco degli autotrasportatori sull'A30, all'altezza della barriera del casello di Mercato S. Severino. Una fila lunga di circa 2 km, con 350 grossi tir collocati sia lungo le corsie laterali che su quella di emergenza, lasciando libera solo la carreggiata centrale per il passaggio delle auto e dei mezzi di primo soccorso. Diversi gli scontri e tante le minacce da parte dei camionisti dell'associazione "Trasporto Unito Fiap", nel tentativo di bloccare i colleghi che non intendono aderire al movimento di sensibilizzazione. Ruote sgonfie o bucate, urla, calci sui paraurti dei furgoncini e anche qualche pugno. Sembra una scena di Benvenuti al Sud, invece è la realtà.
BENEVENTO, PASTIFICIO RUMMO: "CHIUDO, NIENTE PIU' GRANO" - "Se continua così saremo costretti a fermare lo stabilimento, e a mandare a casa i nostri dipendenti". Cosimo Rummo, presidente dell'omonimo pastificio beneventano, lancia l'allarme al Corriere del Mezzogiorno: "A causa dei blocchi stradali non stiamo più ricevendo la materia prima necessaria, che ci arriva soprattutto dalla Puglia. E la stessa cosa sta avvenendo nell'altro nostro stabilimento, che si trova a Novara. Abbiamo scorte ancora solo per qualche ora, poi nostro malgrado dovremo dare lo stop. I posti di blocco sono effettuati in maniera piratesca, perché gli autotrasportatori che vogliono continuare a viaggiare vengono fermati e costretti comunque a fermarsi. E quelli che provano a ribellarsi si ritrovano con le gomme dei Tir squarciate. I nostri fornitori ci hanno chiamato per informarci che è ormai impossibile per i loro autisti raggiungere i nostri stabilimenti. La cosa grave è che chi vuol lavorare non viene tutelato, non è possibile che chi non vuole scioperare debba essere costretto a farlo con la forza".
CAMPANIA, SITUAZIONE ALLEGGERITA MA ANCORA PRESIDI - Situazione alleggerita dal punto di vista della circolazione sulle arterie autostradali dei veicoli leggeri in Campania, nonostante permangano i presidi degli autotrasportatori e i blocchi in alcuni punti. Ma gia' da ieri sera, dopo un incontro in prefettura a Napoli nel quale alcuni rappresentanti di ditte di autotrasporto si sono dissociati dall'agitazione, la viabilita' nel napoletano e' andata migliorando, e i tir si sono spostati per lasciare passare i veicoli con persone e i mezzi commerciali fino a 35 quintali. Via libera alle auto sull A16 all'altezza del casello di Benevento. Presidi sulla A30 Caserta-Salerno a Palma Campania, Nola, a Napoli Est e blocco a Napoli Nord sulla A1, dove c'e' solo un canale di passaggio per le vetture.
RALLENTAMENTI E DISAGI A CASELLI BERGAMO E CAPRIATE - Qualche problema anche stamattina lungo il tratto bergamasco dell'autostrada A4 per la protesta dei camionisti. Rispetto a ieri non ci sono stati veri e propri blocchi, ma pesanti rallentamenti provocati da alcuni mezzi piazzati in modo tale da rallentare la circolazione nei pressi dei caselli di Bergamo e Capriate San Gervasio. Lunghe code si sono create comunque in entrata e in uscita.
INTERROGATA AD ASTI AUTISTA CAMION TEDESCO - Si chiamava Massimo Crepaldi, 46 anni, l'uomo morto questa mattina mentre partecipava al presidio degli autotrasportatori sulla statale 10 nell'astigiano, investito da un tir guidato da una donna di nazionalita' tedesca. L'investitrice al momento viene sentita dagli inquirenti per capire la dinamica dell'incidente. Non e' chiaro, infatti, se la vittima sia stata investita accidentalmente nel corso di una manovra mentre il tir ripartiva dopo la pausa notturna o se ci sia stato un diverbio o un tentativo di forzatura del blocco.
MEZZI PESANTI A VALDARNO SU A1 E AL PORTO LIVORNO - Mezzi pesanti e un presidio di camionisti al casello Valdarno, dell'A1, in entrambe le direzioni, verso Firenze e verso Roma. Da questa mattina si registra una concetrazione di autoarticolati anche sulla A11, nei pressi di Montecatini Terme. Presidio, con un centinaio di mezzi, sta creando disagi anche nell'area del porto di Livorno.
PRESIDI NEL NISSENO, TENSIONI PER RINCARO PRODOTTI - Si torna gradualmente alla normalita' al petrolchimico di Gela dopo le tensioni dei giorni scorsi legati al blocco dei tir. Nonostante i manifestanti del comitato 'Forza d'Urto' e del movimento dei Forconi continuino a presidiare le aree di accesso allo stabilimento, stamane sia i turnisti sia i giornalieri hanno potuto raggiungere regolarmente il loro posto di lavoro. Tensioni si sono invece verificate questa mattina al mercato ortofrutticolo di via Ponte Bloy a Caltanissetta a causa di un'impennata dei prezzi dei prodotti: gli operatori locali, all'arrivo della merce, hanno protestato animatamente e sul posto sono giunti polizia e Guardia di finanza per calmare gli animi e verificare la situazione. I manifestanti, con tir e trattori, continuano tuttavia a presidiare alcuni punti nevralgici di Gela e Caltanissetta. A Gela stazionano lungo la Ss 117, provenendo da Catania e lungo la Ss 115 Gela-Vittoria a ridosso della Raffineria. A Caltanissetta i camion sono parcheggiati lungo la carreggiata della Ss 640 Caltanissetta -Agrigento, a pochi chilometri dal centro abitato e all'altezza di ponte Capodarso. Tuttavia si verificano solo dei rallentamenti al traffico veicolare.
BLOCCHI NEL CAGLIARITANO E A SULCIS - Blocchi stradali alle porte di Cagliari e nel Sulcis da parte del movimento spontaneo delle partite Iva, degli anti Equitalia, degli artigiani e commercianti liberi. I comitati che sono stati definiti 'forconi sardi' con riferimento alle proteste che hanno paralizzato la Sicilia e si sono poi diffuse in tutta Italia, dalle sei del mattino circa stanno rallentando il traffico in entrata nel capoluogo sardo. Si registrano blocchi sulla statale 131 all'altezza dell'Acentro, sulla vecchia 131 nei pressi del centro commerciale La Corte del Sole, sulla 130 all'altezza del bivio per Elmas, sulla 195 Sulcitana, nei pressi dei bivi per Sarroch e Capoterra. Un blocco e' stato organizzato anche sulla strada provinciale 2, vicino alla statale 130, nel territorio di Villamassargia. I manifestanti hanno messo auto e furgoni di traverso sulle carreggiate. Da quanto si e' appreso, il tentativo e' quello di fermare, in particolare, i mezzi commerciali che trasportano prodotti non sardi. Un apparato di sicurezza per fronteggiare le manifestazioni di protesta e' stato predisposto dalla questura di Cagliari. Nelle zone interessate operano agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza, oltre alla polizia stradale. Al momento non si registrano incidenti.
ALESSE, SANZIONI PESANTI PER CHI VIOLA LA LEGGE - La legge sugli scioperi prevede "sanzioni pesanti" per chi la viola con agitazioni selvagge. Lo ha sottolineato il presidente dell'autorita' di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, intervistato a Radio Anch'Io a proposito del blocco dei Tir, ricordando che le sanzioni "possono eventualmente colpire anche le aziende". "Bisogna rivendicare i propri diritti nel rispetto dei diritti altrui - ha detto ancora Alesse - ci troviamo in una situazione intollerabile per la moderna societa' civile, una lesione della liberta' di circolazione di cui sono titolari i cittadini".
BLOCCO SU TORINO-PIACENZA BARRIERA VILLANOVA D'ASTI - Il blocco degli autostrasportatori prosegue in Piemonte sull'autostrada Torino-Piacenza, alla Barriera di Villanova d'Asti: mezzi pesanti incolonnati in entrambe le direzioni, i veicoli leggeri transitano su un'unica corsia. L'unico altro blocco che al momento si registra e' sulla Strada Statale 10, all'altezza dei caselli Asti Est e Asti Ovest, dove si e' verificato questa mattina l'incidente in cui e' morto un autotrasportatore.
CIACCIA, PROTESTA NON RAPPRESENTATIVA CATEGORIA - Gli autotrasportatori responsabili del blocco dei Tir non sono "rappresentativi" della categoria, la cui "quasi totalita'" ha manifestato un comportamento responsabile. Lo ha sottolineato Mario Ciaccia, vice ministro allo Sviluppo Economico con delega ai trasporti, intervistato a 'Radio Anch'Io'. "Il governo sta facendo molto - ha affermato Ciaccia - e ne ha preso atto pressoche' la totalita' delle organizzazioni dei trasportatori". Coloro che protestano "date le dimensioni di un Tir anche se in pochi riescono a ottenere risultati visibili" ha concluso Ciaccia, auspicando che dimostrino "lo stesso senso di responsabilita' che ha pervaso altre associazioni".
PROTESTA APPRODA AL CONFINE DI VENTIMIGLIA - La protesta dei tir e' approdata anche al confine italo-francese di Ventimiglia. Dalle 8 sono fermi una decina di autoarticolati, incolonnati, dopo la barriera autostradale. Presenti sul posto mezzi della polizia stradale e del commissariato di citta', oltre che della polizia di frontiera. Al momento non si segnalano grossi disagi: nessun blocco della circolazione. Secondo fonti di polizia, infatti, i mezzi pesanti diretti in Francia, o viceversa in ingresso nel nostro territorio, sono lasciati passare. Molti i tir fermi sulla zona di Albenga ed e' probabile che la protesta crescera' nelle prossime ore.
SCIOPERO TIR: FIAT CASSINO, SALTA PRIMO TURNO - Lo stabilimento Fiat di Cassino, nel Frusinate, si e' fermato questa mattina durante il primo turno di lavoro dalle 6 alle 14. Il blocco della produzione e' stato determinato dalla protesta dei tir scattata domenica sera in tutta la Ciociaria.
IN PUGLIA PROSEGUONO BLOCCHI SU PRINCIPALI STRADE - Sono oltre trecento i Tir fermi sulla tangenziale di Bari, tra le uscite 'Poggiofranco' e 'Carrassi', che anche oggi impediscono il transito agli automezzi pesanti. I manifestanti, che da ieri stanno protestando contro il rincaro dei carburanti, che hanno trascorso la prima notte negli abitacoli dei Tir e furgoni, fanno passare solo le autovetture, i mezzi di soccorso e delle forze di polizia. I principali disagi sono accusati dai pendolari, costretti a lunghe code in auto e a marciare a passo d'uomo per poter entrare nel capoluogo. In citta' anche oggi si registrano file alle stazioni di rifornimento carburanti, per il timore di restare a secco per il protrarsi della protesta degli autotrasportatori. Anche a Taranto la situazione e' simile, e due blocchi di camionisti impediscono la regolare circolazione degli automezzi. La Prefettura di Taranto ha anche attivato un'unita' di crisi che sta monitorando l'evolversi della protesta.
ASTI, MUORE UN MANIFESTANTE - Era sulla strada con decine di suoi colleghi ad Asti, sulla statale 10. Uno dei tanti autotrasportatori che stanno bloccando l'Italia. Poi è stato investito da una collega tedesca. Per il 45enne non c'è stato nulla da fare. I soccorsi sono arrivati invano e lui è morto. Secondo i primi accertamenti della polizia stradale si tratterebbe di un'incidente. L'episodio è stato confermato da Trasporto Unico, l'organizzazione sindacale che ha indetto la protesta. L'incidente si e' verificato intorno all 5,15 di questa mattina quando il tir, con targa tedesca, con alla guida una donna, e' ripartito probabilmente dopo la pausa notturna. La vittima e' un italiano. Sul posto sono presenti gli uomini della stradale di Asti con il procuratore per verificare l'esatta dinamica dell'incidente avvenuto sulla strada regionale 10, non lontano dal casello autostradale Asti Ovest, dove e' presente un presidio di autotrasportatori. Un altro presidio nella zona e' segnalato sull'autostrada all'altezza di Villanova d'Asti.
"UN INCIDENTE" - Secondo una prima ricostruzione alla guida del tir stava ripartendo all'altezza dello svincolo di Asti ovest, quando si è trovato davanti un gruppo di manifestanti. Poi l'incidente. I soccorsi non hanno potuto che constatare la morte dell'uomo. Sul posto si è recata l'autorità giudiziaria per cercare di ricostruire la dinamica e decidere le accuse per l'investitore.
IN SICILIA IL MOVIMENTO SI SPACCA - La spaccatura all'interno del movimento dei Forconi è evidente, specialmente sul web. Su Facebook ormai le pagine del movimento sono decine, molte fanno riferimento alle regioni, ma due sono quelle che fanno capo ai due fronti. "Movimento dei forconi Ferro — Scarlata pagina ufficiale" e "Movimento dei Forconi". La prima ha già più di 5 mila fan. La seconda, aperta per prima, ne ha quasi 55 mila e fa capo all'ala di Martino Morsello. E parte anche la sfida tra i due leader. Morsello ha scritto in un suo post: "Mariano Ferro: chi è costui? Uno dei tanti...". C'è poi la pagina Facebook di "Forza d'urto" il nome dato alla protesta dal variegato movimento in Sicilia la settimana scorsa che ha come leader Giuseppe Richichi, capo dell'associazione autotrasportatori siciliani. Insomma, la rivoluzione sembra divisa al suo interno da diverse anime.
CAMUSSO, SUPERATO LIMITE,PROTESTA NON VIOLI DIRITTI - Con il blocco dei Tir si e' "superato un limite" alla luce delle ripercussioni sui cittadini e sulla filiera produttiva. Lo sottolinea il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al Gr Rai. "Come sempre la protesta e' un caos che va organizzato in modo che non violi diritti e non impedisca agli altri cittadini di potersi muovere e di poter fare le cose - ha affermato il leader del sindacato di Corso Italia - in questo caso mi pare che abbiamo superato un limite di relazione positiva". "Le ripercussioni ci sono, penso ai lavoratori della Fiat ma penso anche a chi si trova bloccato, cioe' persone che non hanno nessun potere decisionale, nessuna possibilita' di intervenire quindi da un lato c'e' un tema di come sono fatte le proteste, dall'altro c'e' un problema che riguarda tutti i cittadini", ha concluso Camusso.
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