Rivolta popolare in Sicilia - Scioperi e proteste in tutta Italia.

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TerryTerry
view post Posted on 19/1/2012, 20:03     +1   +1   -1




QUARTO GIORNO DI PROTESTA

Blocco tir, l'allarme di Confindustria:
«Mafiosi tra i manifestanti»



Un ferito ad Enna. Benzina esaurita ad Agrigento
e Palermo. Miccichè e Giovane Italia: «Dalla parte
dei lavoratori, anche noi in piazza»




PALERMO - Benzina completamente esaurita a Palermo e Agrigento. Solo poche stazioni di rifornimento hanno delle scorte e si registrano lunghe code come a un distributore in via Sciuti: le auto sono incolonnate a partire da viale delle Magnolie dove è impossibile il transito. Due vigili cercano a fatica di far transitare i bus. Sugli scaffali dei supermercati, soprattutto nei paesi dell'entroterra agrigentino, non ci sono più latticini o prodotti a breve conservazione. Si registrano anche i primi incidenti. Un camion della società Acqua Enna, che tentava di forzare il blocco dei camionisti che hanno aderito allo sciopero in corso in Sicilia, è salito con la ruota sul piede di uno dei manifestanti. L'incidente è avvenuto stamani sulla A19 Palermo-Catania, nei pressi di Catenanuova. L'uomo, che avrebbe riportato una frattura, è ricoverato all'ospedale di Enna. Nell'ennese il blocco riguarda tir e camion che trasportano derrate alimentari, mentre sono garantiti i trasporti che riguardano beni di prima necessità destinati a ospedali e carceri. Da qualche ora, sull'autostrada si registrano rallentamenti.
NUOVI BLOCCHI NEL CATANESE - Altri blocchi si segnalano sulla Statale 640, svincolo di Capodarso, in direzione Caltanissetta e ancora sulla A19, in direzione Catania, allo svincolo di Motta Santa Anastasia. Nel Catanese è intanto salito a una ventina, il numero dei blocchi organizzati dal comitato «Forza d'urto». A causa della protesta è bloccato anche il mercato ortofrutticolo del Maas. Numerosi in città e in provincia i supermercati dove le scorte di generi alimentari sono in via di esaurimento e i distributori di carburante con la scritta «tutto esaurito». Tutt'ora bloccato l'ingresso dei mezzi pesanti nel porto di Catania, nell'autostrada Catania-Messina nella Zona Industriale del capoluogo etneo. Blocchi anche lungo la Statale 114, all'altezza di Acireale, e nei pressi della frazione Trepunti di Giarre. Altri presidi sono segnalati lungo la Strada Statale Catania-Gela, all'altezza del bivio Iannarello e nei pressi di Castel di Judica. Cinque blocchi stradali sono stati organizzati a Paternò, dove stamane alla protesta si è unito un migliaio di studenti. «È giusto dialogare», ha detto Franco Crupi, del Movimento dei Forconi, in vista dell'incontro in programma stamane a Palermo con il presidente della Regione Raffaele Lombardo, «ma ci sono poche cose da fare perchè i i comitati d'affari non vogliono perdere i loro privilegi. Continueremo la nostra protesta perchè in gioco c'è la dignità di un popolo».
MICCICHÈ: AL FIANCO DI CHI PROTESTA» - «Grande Sud condivide questa sacrosanta protesta che imperversa per le strade della Sicilia. Lo dico chiaramente: è un movimento di massa che viene dal popolo e tale deve rimanere, per mantenere questa sua straordinaria dirompenza. La politica dei furbacchioni non tenti d'ingerirsi, non pensi di cavalcare strumentalmente questa tigre: è inferocita e straordinariamente indomabile». Così il leader di Grande sud, Gianfranco Miccichè, nell'ultimo post del suo blog 'Sud'. «Tuttavia», ha proseguito, «la buona politica non può e non deve restare sorda al grido di dolore che in queste ore si alza, fiero, indignato e dignitoso, da ogni angolo della Sicilia. E noi ci siamo. Grande sud è al fianco dei trasportatori, degli agricoltori, dei pescatori e di tutti quei siciliani che ne hanno le tasche piene, dicono e gridano basta».
LO BELLO: «MAFIOSI TRA MANIFESTANTI» - «Tra gli agricoltori e gli autostraportatori che stanno creando notevoli danni al sistema imprenditoriale, abbiamo rilevato direttamente, e attraverso i nostri associati, la presenza di personaggi legati alla criminalità organizzata». Lo dice all'ANSA il presidente di Confindustria in Sicilia, Ivan Lo Bello. «Non cerchiamo frasi ad effetto», ha aggiunto , «Se diciamo certe cose è perchè si tratta di presenze inquietanti». «Dietro questa mobilitazione», continua, «vedo un vecchio ribellismo siciliano, con dei leader che fanno politica e qualche politico trombato che vuole ritrovare la scena alimentando la protesta. La preoccupazione è che tutto ciò si possa risolvere in una grande operazione di trasformismo». Il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, a margine della manifestazione «Con gli occhi di Paolo», dedicata al giudice Borsellino si è mostrato preoccupato rispetto al rischio di infiltrazioni mafiose nella cosiddetta protesta dei Forconi. «Se Confindustria ha questa cognizione del problema», ha aggiunto Messineo, «la situazione è della massima serietà».
MORSELLO: «SCIOPERO DELLA FAME» - Alle forti dichiarazioni di Confindustria replica Martino Morsello, tra i rappresentanti dei Forconi di Palermo: «Sono gravi le dichiarazioni da parte di Confindustria Sicilia, per questo inizio lo sciopero della fame». «Con sdegno», spiega, «il nostro movimento denuncia una campagna denigratoria del presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello, e di tutti i rappresentanti di categoria, per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa, dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei forconi. Ivan Lo Bello e i rappresentanti dei sindacati, che si sono macchiati di questa infame accusa, facciano i nomi e dimostrino quanto da loro dichiarato e si assumano la grave responsabilità di simili infamanti accuse e di non essere omertosi di fronte alla popolazione siciliana che è stata ridotta alla fame dalla classe politica, dalla burocrazia con la complicità dei sindacati e della grande industria». «Inizierò da stamattina lo sciopero della fame, per sensibilizzare e portare a conoscenza a milioni di italiani che hanno dimostrato solidarietà, condividendo le scelte del Movimento dei forconi», conclude.

GIOVANE ITALIA: «ANCHE NOI IN PIAZZA» -
Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl, si schiera dalla parte delle categorie e dei lavoratori del comitato in sciopero. Il presidente regionale, Mauro La Mantia ha incontrato i manifestanti in uno dei presidi nei pressi di Palermo, portando la propria solidarietà e l'appoggio alla lotta in corso. «Siamo davanti - dice La Mantia - a una rivolta sociale che salda imprenditori, lavoratori e precari di tanti comparti produttivi. È un'autentica ribellione nazional-popolare e comunitaria, che sfugge al controllo di partiti, sindacati e associazioni di categoria incapaci, in tempi di crisi economica, di difendere i legittimi interessi del territorio. Un movimento identitario come il nostro non può che condividere l'opposizione di questa gente al libero mercato selvaggio che uccide l'economia locale basata sull'agricoltura e la pesca, alle vessazioni della Serit e al folle aumento della benzina che colpisce tutti». «Riteniamo pretestuose e attualmente infondate le accuse di presunte manipolazioni e infiltrazioni mafiose in questa protesta - aggiunge -. Qualora ci fossero vanno prontamente isolate perchè questa protesta, oltre a essere giusta, coinvolge per lo più persone pulite e perbene». I militanti di Giovane Italia fanno sapere che, a partire da oggi, si uniranno ai manifestanti che stazionano nei blocchi stradali e domani scenderanno in piazza, insieme agli studenti medi che presidieranno Palazzo d'Orleans. «Devo amaramente constatare - continua La Mantia - che il Pdl dimostra una imbarazzante miopia politica nel non comprendere l'importanza e la portata di questa rivolta, lontana anni luce dalle superate logiche progressiste e marxiste. Un partito come il Pdl dovrebbe comprendere queste dinamiche sociali e farle sue».
STUDENTI - Attraverso i social network gli studenti siciliani hanno dato vita a un coordinamento, spontaneo e apartitico denominato «Studenti siciliani in Lotta», in appoggio alla protesta dei lavoratori delle varie categorie, protagonisti della rivolta in atto in Sicilia. «In particolare», si legge, in una nota, «gli studenti si uniranno ai blocchi stradali dislocati nelle varie provincie siciliane. A Palermo si raduneranno venerdì 20 gennaio alle 10, in piazza Indipendenza, per protestare contro l'incapacità del governo regionale di difendere i legittimi interessi del territorio, delle categorie e dei lavoratori siciliani». Il coordinamento «Studenti siciliani in lotta», inoltre, annuncia che, dalla prossima settimana, occuperanno le scuole, qualora le richieste del comitato «Forza d'urto» non dovessero essere accolte.


Corrieredelmezzogiorno.it

I mass media tacciono su tutto questo da cinque giorni... dico e' normale?
 
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view post Posted on 19/1/2012, 20:11     +1   +1   -1
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Fanno bene e spero che si espanda in tutta Italia, ovviamente nessuno ne parla e quei pochi che ne parlano dicono poco e niente, VERGOGNA!!!
 
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AlphaMale85
view post Posted on 21/1/2012, 11:50     +1   -1




stanno rovinando qualcosa di irrovinabile.....

assurdo....

 
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view post Posted on 21/1/2012, 15:22     +1   -1
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Ed anche la Campania si rivoltò...
 
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{iKìng.
view post Posted on 21/1/2012, 23:39     +1   -1




Sono siciliano e non mi frega moltissimo di questa situazione anche se mi sembra che le motivazioni siano più che giuste.

Oggi, è arrivato un camion di benzina in città e il benzinaio è stato assalito da tipo 150 auto in un colpo solo, una fila di quasi 1 chilometro, LOL.

 
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~.~ Sekhmet
view post Posted on 22/1/2012, 09:21     +1   -1




Sono siciliana anch'io, nissena per la precisione... Qui ci sono file che superano di gran lunga il km solo perché si é sparsa la voce che FORSE in determinati distributori arriverà la benzina. É una situazione assurda...
 
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view post Posted on 23/1/2012, 12:41     +1   +1   -1
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La rivoluzione dei Forconi blocca l'Italia. "Mancheranno latte, frutta e verdura"


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Non è una protesta, è una rivoluzione. E non riguarda solo la Sicilia, ma tutta Italia. Disperazione e disagio sociale. La ribellione degli autotrasportatori paralizza il Paese. Da Nord a Sud in strada gente senza futuro. Blocchi in tutte le regioni. Autostrade in tilt, automobilisti impazziti. Coldiretti lancia l'allarme alimentare: "A rischio l'86% della spesa degli italiani". Il ministro Cancellieri: "La protesta può degenerare". Dalla Sicilia: "Vogliamo una nuova moneta" I Forconi arrivano in tutta Italia. Sotto sembianza di tir. Altro che protesta finita, la rivolta sembra arrivare in tutta la penisola. E il Paese è spezzato in due.

BLOCCATO INGRESSO A4 TORINO-MILANO - Gli autostrasportatori in agitazione hanno bloccato a Torino l'accesso all'autostrada A4 Torino-Milano, in corso Giulio Cesare. Il blocco e' in atto in corso Giulio Cesare, nella rotatoria in cui si trova l'imbocco autostradale. E intanto continua, sulla tangenziale di Torino, la difficile situazione all'altezza dell'uscita Sito Interporto, dove gli autostrasportatori sono incolonnati su entrambe le carreggiate: per i mezzi leggeri resta libera soltanto la corsia di sorpasso, mentre i mezzi pesanti si accodano sulle altre corsie. La situazione sembra tornata tranquilla sulla A21 Torino-Piacenza, all'altezza dei caselli Asti-Est e Asti-Ovest, dove si registrano alcuni rallentamenti, ma senza particolari disagi. Proteste dei mezzi pesanti anche a Novara, sull'arteria di accesso all'A4 da Novara Est, ma anche li' non sono al momento segnalati disagi significativi.

CNA FITA SI DISSOCIA E INVITA A NON ADERIRE - La Cna-Fita si dissocia "da proclamazioni di fermo inconsistenti che mirano unicamente a strumentalizzare una disperazione latente per altri scopi" e invita gli autotrasportatori a non aderire. Non solo, ma ritiene opportuno che la presa di distanza sia chiara da parte di tutte le altre associazioni. "In queste ore - si legge nel comunicato - la prima preoccupazione e' per chi si sta trovando difronte ad azioni violente che mettono a rischio l'incolumita' di chi si trova per strada a lavorare. Ci risulta la presenza di frange estreme che stanno dando vita a tafferugli e scontri". La Cna-Fita invita quindi le forze dell'ordine al massimo controllo possibile per evitare incidenti. "E' chiaro che nonostante il Governo abbia dimostrato di voler risolvere questioni che si trascinano da troppo tempo, vi e' qualche professionista dei fermi che cavalca la disperazione degli autotrasportatori per ragioni d'opportunita'. Confidiamo nel Governo affinche' sappia in futuro distinguere tra questi tribuni dell'ultima ora e chi cerca di lavorare fattivamente a soluzioni concrete", conclude la nota.

CODACONS, E' ILLEGALE; GOVERNO PRECETTI CAMIONISTI - Lo "sciopero" dei Tir "non e' uno sciopero ma una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori". Lo afferma il Codacons che per questo chiede al Governo, ossia al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni, ai sensi dell'art. 8 della Legge n. 146 del 1990, "di adottare immediatamente un'ordinanza non solo perche' i blocchi stradali siano immediatamente rimossi ma perche' la protesta sia del tutto rinviata, considerato che anche la semplice e sola astensione dal lavoro, essendo mancato il preavviso di legge ed essendo ormai lo sciopero durato piu' dei 3 giorni massimi consentiti, e' illegale".Il Codacons chiede inoltre al Governo di proporre al Parlamento una modifica della legge n. 146 del 1990, una legge che all'epoca era all'avanguardia, essendo la prima a riconoscere in materia un ruolo alle associazioni di consumatori e ai diritti degli utenti, ma che oggi va rivista alla luce delle proteste illegali che orami si succedono ininterrottamente, dai tassisti ai camionisti, passando per le minacce di sciopero di 7 giorni consecutivi dei benzinai, solo per citare i casi del 2012. In particolare il Codacons chiede che anche la Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero, oltre ai Prefetti e al Governo, possa procedere alla precettazione. Vista l'inerzia dei Prefetti sulla vicenda taxi, evidentemente per ragioni politiche e non certo perche' ne mancassero i presupposti legali, e' opportuno che la precettazione sia realizzabile anche da un'autorita' esterna ed indipendente da motivazioni extra legali. Inoltre e' palese che le sanzioni pecuniarie, il cui tetto e' rimasto a 50 milioni delle vecchie lire, oggi 25.000 euro, debbano essere adeguate ai tempi moderni.

I FORCONI: "IN SICILIA UNA NUOVA MONETA" - Il Movimento dei Forconi alza il tiro e arriva a parlare di una nuova moneta per la Sicilia. Una valuta nuova, locale, per far ripartire l'economia isolana. Insoddisfatti dall'esito dell'improvvisato incontro di ieri con alcuni deputati dell'Assemblea regionale siciliana, il Movimento dei Forconi, che ha chiesto soprattutto misure per la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi e la sospensione per due anni delle cartelle esattoriali, adesso rilancia. Vogliono trasformare l'isola in zona franca e «pensare - dice in una nota il portavoce del movimento Martino Morsello - a una moneta siciliana. Il popolo pretende risposte precise per lo sviluppo socio-economico e occupazionale dell'isola». «Nell'incontro di ieri - aggiunge - non sono stati puntualizzati interventi risolutivi per l'agricoltura: mancano il blocco del Piano di sviluppo rurale (Psr), lo stop alle procedure esecutive per i tributi, una norma contro le sofisticazioni dei prodotti agricoli imposta da norme Ue, come la produzione di vino con lo zucchero, dell'aranciata senza arance, della limonata senza limone, della passata di pomodoro cinese. Non è stato evidenziato, inoltre, che il costo del gaoslio deve essere di 70 centesimi e l'energia elettrica a 0.028 per chilowattore.

COLDIRETTI, A RISCHIO 86% SPESA DEGLI ITALIANI - Con l'86% dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo sciopero dei Tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti piu' deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati. E' quanto afferma la Coldiretti che, in riferimento alla mobilitazione degli autotrasportatori, sottolinea i pesanti effetti che si potrebbero presto avere per le tavole degli italiani e per le aziende agricole. L'agroalimentare - precisa la Coldiretti - è il settore piu' sensibile perch‚ ai ritardi e alla perdita di opportunità commerciali si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono i prodotti deperibili come latte, carne, frutta e verdura. Come e' gia' successo in Sicilia, se non si tornerà presto alla normalità, gli effetti - conclude la Coldiretti - si faranno presto sentire con gravi danni per le aziende agricole, per il commercio e per i consumatori con gli scaffali dei supermercati vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi.

BLOCCO TOTALE MEZZI PESANTI IN CALABRIA - Il blocco totale di tutti i mezzi pesanti in circolazione in Calabria e' stato attuato dai camionisti, che hanno attivato presidi praticamente su tutta la rete stradale regionale. Il traffico, consentito solo ai mezzi leggeri, subisce rallentamenti. Praticamente interrotti, a Villa San Giovanni, i traghettamenti per la Sicilia. In un volantino distribuito agli automobilisti dagli autotrasportatori si esprime solidarieta' ai colleghi siciliani e si chiedono azioni urgenti per scongiurare la chiusura delle aziende. In particolare, si rivendicano interventi per avere il gasolio professionale, sconti per i pedaggi autostradali, pagamenti corretti per le fatture, maggiori tutele per quanto riguarda le assunzioni e le tariffe.

UGGE, DISAGI SI RISOLVERANNO IN 24 ORE - ''Quello che sta accadendo e' un'iniziativa spontanea che si risolvera' nel giro di 24 ore. Ci sono dei blocchi ad alcuni caselli, e' una situazione non omogenea che sta cercando disagi e problemi perche' chi vuole viaggiare non vuole correre rischi. La protesta e' di una sola associazione di categoria perche' tutti gli altri hanno sottoscritto la proposta del governo. Tutto quello che viene chiesto e' stato approvato venerdi' nel decreto legge'' E' questa l'analisi alla protesta dei tir di Paolo Ugge', presidente di Conftrasporto, in diretta a Tgcom24.

UNITI NELLA PROTESTA LE MARINERIE DELLE MARCHE - Si uniscono alla protesta degli autotrasportatori le marinerie del sud delle Marche. Mentre a Civitanova Marche (Macerata) e' stato appena rimosso il blocco dell'accesso al porto, che e' durato per tutta la notte, a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) e' scattata questa mattina la protesta della marineria locale, che e' la piu' grande della regione. Tutti fermi in porto per manifestare contro l'aumento dei costi di gestione delle loro attivita' gli oltre 80 pescherecci che fanno base nella cittadina picena. Al momento pero' non si segnalano blocchi e disagi alla circolazione di accesso al porto, sia dal mare che dalle vie cittadine. Secondo la Capitaneria di Porto locale la situazione e' sotto controllo.

BLOCCATO INGRESSO CASELLO GENOVA-BOLZANETO - Il casello autostradale di Genova-Bolzaneto e' bloccato per i mezzi pesanti che devono entrare in autostrada. Lo riferisce la Polizia Stradale. Alcune decine di autotrasportatori aderenti alla sigla Trasporto Unito, stanno effettuando un presidio in Piazzale Casalini, davanti al casello di Bolzaneto, sulla A7 Genova-Milano, impedendo ai tir l'accesso alla rete autostradale A

NAPOLI MANIFESTAZIONI 'INSORGENTI CON FORCONE' - 'Popolo caprone? No, insorgenti col forcone'. E' lo slogan che campeggia su uno striscione del gruppo 'Insorgenza civile' esposto a piazza Garibaldi a Napoli. Diverse decine di persone sono concentrate nella zona della stazione centrale con l'obiettivo di recepire la protesta che ha bloccato la Sicilia, che condividono e tentano di riproporre. Dopo i blocchi in Campania messi in atto questa notte dagli autotrasporti, i manifestanti partenopei attendono l'arrivo di esponenti di tutte le categorie commerciali anche dalle altre province campane per provare a bloccare l'accesso all'autostrada di via Galileo Ferraris. "E' un'iniziativa nata su Facebook - spiega Nando Dice' di Insorgenza - e abbiamo ricevuto subito la solidarieta' del movimento dei Forconi siciliano, anche attraverso un messaggio che ci e' stato 'girato' dal leader Ferro. Appoggiamo le loro rivendicazioni e portiamo avanti anche le nostre, protestando contro il caro Rc auto e le tariffe esagerate della Tassa sui rifiuti". Sottolineano che non si sentono rappresentati da nessun politico e non vogliono essere strumentalizzati. Promettono quindi di fermarsi immediatamente se "qualche esponente dei partiti decidesse di cavalcare la nostra protesta". Ritengono, infatti, che gli schieramenti presenti in Parlamento siano solo "correnti del partito delle banche, che e' il vero dittatore da combattere". Alcuni manifestanti sventolano il vessillo del Regno borbonico e chiedono l'istituzione di una "macroregione meridionale". La polizia sta presidiando la zona, anche se al momento non ci sono problemi dal punto di vista dell'ordine pubblico.

BLOCCO TOTALE MEZZI PESANTI IN CALABRIA - Il blocco totale di tutti i mezzi pesanti in circolazione in Calabria e' stato attuato dai camionisti, che hanno attivato presidi praticamente su tutta la rete stradale regionale. Il traffico, consentito solo ai mezzi leggeri, subisce rallentamenti. Praticamente interrotti, a Villa San Giovanni, i traghettamenti per la Sicilia. In un volantino distribuito agli automobilisti dagli autotrasportatori si esprime solidarieta' ai colleghi siciliani e si chiedono azioni urgenti per scongiurare la chiusura delle aziende. In particolare, si rivendicano interventi per avere il gasolio professionale, sconti per i pedaggi autostradali, pagamenti corretti per le fatture, maggiori tutele per quanto riguarda le assunzioni e le tariffe. "Altri presidi di manifestanti - ricorda il Centro - sono presenti in prossimita' degli ingressi alla rete autostradale, ma al di fuori della carreggiata: questo potrebbe arrecare disagi alla regolarita' della circolazione, anche se al momento non si registrano particolari turbative". Tutti i punti interessati dalle manifestazioni sono presidiati dalle forze di polizia: attivo anche il monitoraggio di Anas e Concessionari autostradali. Notizie aggiornate sulla percorribilita' di autostrade e viabilita' ordinaria sono disponibili tramite il Cciss (numero gratuito 1518, sito web www.cciss.it e mobile.cciss.it, nuova applicazione gratuita iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio ed i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai; per l'autostrada A3 "Salerno Reggio Calabria" e' in funzione, per le informazioni sulla viabilita', il numero gratuito 800 290 092.

RICHICHI (AIAS) SENTITO IN QUESTURA A CATANIA - Il presidente dell'Aias, il sindacato degli autotrasportatori siciliani, Giuseppe Richichi e' stato sentito ieri pomeriggio in qualita' di persona informata sui fatti da agenti della squadra mobile della questura di Catania relativamente a un presunto blocco che era stato programmato al porto di Catania tra i manifestanti degli autotrasportatori, dei pescatori e una rappresentanza dei Forconi. Richichi ha spiegato che non vi era alcuna intenzione di bloccare il traffico, ma eventualmente l'idea di mantenere un presidio in vista dell'incontro tra il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo e il premier Mario Monti. L'incontro e' durato un'ora.

ANCORA BLOCCHI IN SICILIA ORIENTALE - Presidi a Giarre e Caltagirone in provincia di Catania. Nel ragusano a Modica, Monterosso, Ragusa (stazione Di Chiara), Sampieri, Pozzallo, Donmnalucata, Comiso e Santa Croce Camerino mercato ortofrutticolo. Tir bloccati a Reggio Calabria e Villa Sa Giovanni per la protesta degli autotrasportatori "italiani".

NEL CASERTANO PRESIDI ESTESI,BLOCCATI SOLO I CAMION - Continua la protesta degli autotrasportatori nel casertano. Dopo il blocco di ieri notte a Capua, Caserta Sud e Santa Maria Capua Vetere, presidi organizzati dall'associazione Trasporto Unito Fiap, che si unisce alla portesta dei Forconi della Sicilia, sono in atto in tutte le uscite autostradali del casertano. Gli autotrasportatori bloccano tutti i tir e camion che transitano presso gli svincoli dell'autostrada A1: Napoli Nord, che ricade nel territorio di Marcianise, Caserta Sud, Caserta Nord, Capua e Santa Maria Capua Vetere. Il presidio piu' numeroso si trova a Napoli Nord dove sono presenti circa cento manifestanti. Libero il passaggio alle autovetture. Il blocco, infatti, interessa solo i mezzi pesanti. Sul posto si trovano le volanti della polizia stradale e della questura di Caserta in servizio di ordine pubblico. I manifestanti hanno iniziato la loro protesta ieri sera poco dopo le 22 e proseguiranno fino alla mezzanotte del 27 gennaio, cosi' come e' stato comunicato al questore e al prefetto di Caserta. Non hanno aderito al movimento le sigle Anita e Fai.

IN CAMPANIA BLOCCHI ANCHE SU A16, UNO RIMOSSO - Anche sulle A16 Napoli-Canosa blocchi effettuati da tir. Uno e' stato appena rimosso all'altezza di Baiano, anche se alcuni mezzi non si sono allontanati e non si esclude possano riprovare a provocare uno stop alla circolazione. Un altro blocco interessa Benevento, ed e' ancora in corso. A Baiano a effettuare il blocco erano stati cinque tir, ma al momento non ce ne sono piu' in zona. A intervenire, la polizia stradale. A Benevento, invece, c'e' tensione. Sono circa 30 i tir all'ingresso e altrettanti all'uscita dello svincolo della A16 per il capoluogo sannita e sta montando una polemica con i piccoli autotrasportatori che intendono comunque allestire i mercatini cittadini. I manifestanti invece vogliono che aderiscano alla protesta tutti i mezzi circolanti nella zona.

CANCELLIERI, SIAMO MOLTO ATTENTI ALLA PROTESTA - Il ministero dell'Interno segue "con molta attenzione" le proteste degli autotrasportatori che dalla Sicilia si stanno diffondendo in piu' parti d'Italia "perche' nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso". Lo ha detto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri nel corso della trasmissione Radio Uno 'Prima di Tutto'. "Eravamo molto allertati, molto attenti perche' era prevedibile che ci sarebbero state delle manifestazioni", ha spiegato il ministro, "sicuramente potrebbero esserci aggregazioni di varie forme di dissenso anche di altre categorie e potrebbero saldarsi scontentezze varie che poi possono portare a manifestazioni".

LAZIO - In Lazio sono numerosi i caselli bloccati. Già nella tarda serata di domenica si segnalavano numerosi tir fermi nei pressi dei caselli dell'autostrada A1, tratta tra Roma e Napoli, a Cassino, San Vittore, Frosinone e Anagni. La protesta del cosiddetto "Movimento dei forconi" è contro il rincaro del gasolio, dei ticket dell'autostrada e dell'Irpef.

CAMPANIA - Dopo il casertano, anche nel napoletano si registrano blocchi stradali nell'ambito della protesta dell'autotrasporto ormai nota come 'movimento dei forconi'. A Nola, Palma Campania e sulla Statale 7bis, il blocco al traffico e' stato fatto con una cinquantina di tir e un centinaio di persone. Gia' da ieri sera, nel nolano, c'era stato un primo raduno di mezzi, poi in nottata e' maturata la decisione del blocco. Sul posto la polizia. Si registrano diversi km di coda tra Caserta e Napoli in entrambe le direzioni. Blocchi sono segnalati anche sulla A3 Salerno-Reggio Calabria e sulla A30, Caserta-Salerno. Sono circa 60 i presidi in corso in tutta Italia.

BLOCCHI IN PUGLIA, DISAGI ALLA CIRCOLAZIONE - Sono numerosi i disagi causati in Puglia dallo sciopero dei camionisti che hanno fermato i tir in prossimita' degli svincoli di entrata e uscita dell'autostrada A/14 e A/16 e delle principali strade statali. In particolare, sulla tangenziale di Bari ci sono lunghe code in prossimita' degli ingressi in citta', 4 km quella rilevata dalla Polstrada per l'ingresso 'Poggiofranco', mentre blocchi di tir sono segnalati sulla SS371 nei pressi di Specchiolla, nel brindisino, sulla SS7 di Taranto, nei pressi dello stabilimento Ilva, sulla SS106 Jonica e sulla SS 100 Taranto-Bari.

PIEMONTE E LOMBARDIA - A Torino il movimento sta bloccando l'imbocco dell'autostrada A4 per Milano e Venezia: una sola corsia viene lasciata libera per le auto. Lungo la tangenziale anche lo svincolo autoporto è stato bloccato, e i tir si starebbero organizzando per occupare anche quello interporto. Sempre sulla Torino-Venezia segnalati code anche ad Asti, oltre che a Capriate, a Seriate e a Dalmine, nel bergamasco. A Genova forti rallentamenti alla convergenza tra l'autostrada A7 Genova-Milano e l'A10 dal capoluogo ligure a Ventimiglia.

SCIOPERI IN TUTTA ITALIA - Lo sciopero, come hanno comunicato gli autotrasportatori, andrà avanti per cinque giorni. A Bologna San Lazzaro, dove parte l'autostrada Adriatica per il sud, i mezzi pesanti stanno condizionando l'accesso ai caselli dalla tangenziale, che corre accanto al percorso autostradale. L'uscita di Forlì è chiusa in entrambe le direzioni. Altri blocchi sono stati confermati in particolare in Abruzzo, in particolare al casello Città Sant'Angelo-Pescara Nord, e nelle Marche. Presidi segnalati anche in Val Di Sangro.

ADESIONE "SUPERIORE A QUALSIASI ASPETTATIVA" - Secondo Trasportounito l'adesione al fermo nazionale dell'autotrasporto si sta rivelando "superiore a qualsiasi aspettativa". Il segretario generale Maurizio Longo, in una nota ha ribadito che l'adesione "sta dimostrando la gravità della crisi in atto. Trasportounito, in quanto organizzazione autonoma e indipendente, si sta facendo interprete di un disagio che è reale e tangibile per le imprese così come per le famiglie dei tanti autotrasportatori che si stanno battendo per la sopravvivenza".

INCONTRO TRA LOMBARDO E MONTI - L’attenzione dei "Forconi" è rivolta a mercoledì, quando il premier Monti incontrerà a Roma il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. e Proprio mercoledì gli autotrasportatori potrebbero proclamare uno sciopero generale.

LIBERO.IT
 
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Abbott_Juve
view post Posted on 23/1/2012, 12:58     +1   -1




Il diritto di sciopero ha dei limiti, ed in questo caso sono stati ampiamente oltrepassati. Fossi io il Ministro attuerei già oggi la precettazione verso tutti i camionisti. Ed in caso di mancato rispetto di essa, farei intervenire l'Esercito.
 
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TerryTerry
view post Posted on 23/1/2012, 18:01     +1   -1




CITAZIONE (Abbott_Juve @ 23/1/2012, 12:58) 
Il diritto di sciopero ha dei limiti, ed in questo caso sono stati ampiamente oltrepassati. Fossi io il Ministro attuerei già oggi la precettazione verso tutti i camionisti. Ed in caso di mancato rispetto di essa, farei intervenire l'Esercito.

Forse perche' non sei un padre in preda alla disperazione perche' non sa come mandare avanti la sua famiglia...


Quando il governo viola i diritti del popolo, l’insurrezione è per il popolo e per ciascuna parte del popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri.
Art. 35 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.



chi se ne frega dei limiti del diritto di sciopero, scusa?

Tanto in questo paese con il rispetto delle leggi e con l' educazione non si arriva da nessuna parte. Persino i sindacati scendono a vergognosi compromessi.



Spero arrivino a Roma e scaccino dal parlamento quei pagliacci che ci rappresentano, visto che col voto non si riescono a cacciare.. infatti si vedono sempre le stesse facce in politica...

e finiamola con lezioni morali di civilta', perche' non ci si fa nulla quando la gente e' ridotta alla fame.
 
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view post Posted on 24/1/2012, 11:49     +1   -1
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CITAZIONE (Abbott_Juve @ 23/1/2012, 12:58) 
Il diritto di sciopero ha dei limiti, ed in questo caso sono stati ampiamente oltrepassati. Fossi io il Ministro attuerei già oggi la precettazione verso tutti i camionisti. Ed in caso di mancato rispetto di essa, farei intervenire l'Esercito.

Ma per favore, poi dopo non ti lamentare di questo e di quello... :uhhh:
 
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view post Posted on 24/1/2012, 12:55     +1   -1
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Rivolta dei tir, muore un manifestante


tir-forconi-31


Tragedia sulla strada statale 10 di Asti. Un camionista investito e ucciso da una collega tedesca. "E' stato un incidente". Continuano i blocchi dalla Lombardia al Calabria. Psicosi alle pompe di benzina. I padroncini della rivolta: "Se non partecipi ti taglio le gomme". In Sicilia si divide il movimento che ha dato il via alle proteste. I sostenitori della "linea dura" accusano quelli della "linea morbida", che hanno deciso di aspettare l'incontro tra Monti e Lombardo. Confindustria: "Ora basta". Si avvicina la precettazione. E oggi si ferma la Fiat.

ALFANO,GOVERNO INTERVENGA E RIPRISTINI LEGALITA' - "E' di tutta evidenza, dinanzi alla gravita' assoluta ed inaccettabile degli eventi di questi giorni, che il Governo intervenga in modo indifferibile, immediato e risolutivo al fine di restituire a tutti i cittadini il diritto al lavoro e a condurre una vita regolare, ordinata e civile. Il Pdl e' determinato a sostenere il ripristino della legalita', condizione necessaria per affrontare, un minuto dopo, i temi della protesta attraverso l'ascolto di tutte le categorie". E' quanto dichiara il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.

TRASPORTOUNITO, SE GOVERNO PROSEGUE AZIENDE MUOIONO - "Se il governo pensa di farci morire, in termini fallimentari, sulla strada, ci moriremo". Sono le parole del segretario generale di Trasporto unito, Maurizio Longo, per denunciare il particolare stato di crisi delle imprese di autotrasporto che definisce "le piu' indebitate". "Abbiamo ascoltato il sottosegretario all'Interno - ha aggiunto Longo - ne condividiamo le preoccupazioni, ma il governo deve sforzarsi di capire che c'e' un problema sociale da risolvere". Per il leader di Trasporto unito l'esecutivo si deve fare carico di tutto cio' che accade nel Paese non solo in termini statistici e deve capire cosa chiedono imprese e lavoratori.

LETTERA A MORATTI, LA SARAS DEVE AIUTARE I SARDI - "La Saras aiuti i sardi, soprattutto in un momento di crisi come l'attuale, riconoscendo loro uno sconto significativo sul prezzo dei carburanti che agevoli il loro lavoro e la loro vita". E' l'appello contenuto nella lettera che i rappresentanti del presidio anti Equitalia, che stamane hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento di Sarroch, hanno fatto consegnare ai vertici Saras. Nel documento, indirizzato al Gian Marco Moratti, i manifestanti spiegano le ragioni della protesta: "la scelta della Saras non e' casuale perche' il prezzo del carburante incide pesantemente ed attraversa tutte le categorie che necessariamente fanno uso della benzina e del gasolio non solo per normale circolazione, ma specificamente per il lavoro. La Sardegna in particolare - si legge ancora - e' penalizzata sia per gli assurdi ed ingiustificati costi della corrente elettrica derivante da fossili sia per i costi enormi della benzina e del gasolio, che in presenza della raffineria dovrebbero avere ben altra incidenza".

TRASPORTOUNITO,PROTESTA PROSEGUE MA STOP BLOCCHI - "Noi abbiamo deciso di proseguire con la protesta, ma lanciamo un appello: basta forzature, tensioni, blocchi, chi vuole circolare circoli". Sono le parole del segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, durante una conferenza stampa tenuta questa mattina a Roma in seguito alla morte di un collega all'alba di oggi.

CONFCOMMERCIO, IN PROSSIME ORE RISCHIO PER LA SPESA - "E' serio il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente gia' dalle prossime ore". E' l'allarme lanciato da Confcommercio in merito alla protesta dell'autotrasporto. "E', pertanto, indispensabile che la protesta rientri per evitare l'aggravarsi della situazione", aggiunge Confcommercio.

BOCCHINO, INTOLLERABILE, ORA INTERVENGA CANCELLIERI - "Il blocco dei Tir e' ormai intollerabile, soprattutto dopo che il governo ha previsto il recupero trimestrale delle accise per gli autotrasportatori e la liberalizzazione della vendita dei carburanti, che di fatto determinera' una diminuzione dei prezzi". Cosi' il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, commenta l'aumento delle tensioni per le proteste degli autotrasportatori. "E' assolutamente legittimo manifestare il proprio dissenso e il governo ha il dovere di ascoltare la protesta della piazza, ma quando il disagio provocato finisce per investire milioni di cittadini, causando un danno economico che ammonta a svariati milioni di euro al giorno, si rischia di svilire anche le stesse motivazioni della protesta", aggiunge Bocchino. "A questo punto chiediamo un intervento immediato e deciso del ministro Cancellieri per porre fine a questo abuso e rimuovere i blocchi che rischiano di mettere il Paese nuovamente in ginocchio", conclude il vicepresidente di Fli.

CNA-FITA A PREFETTI MARCHE, TUTELARE CAMIONISTI - La Fita-Cna delle Marche si e' appellata oggi a tutti i prefetti delle province perche' "evitino episodi di intolleranza ed incidenti come quello che e' costato la vita ad un autotrasportatore ad Asti". Il blocco nazionale dell'autotrasporto, arrivato al secondo giorno, ha fatto registrare nelle Marche solo rallentamenti del traffico ai caselli dell'A14 di Ancona Nord, Fano, Civitanova e San Benedetto, "ma - secondo la federazione del'artigianato - e' opportuno non abbassare la guardia e vigilare sull'infiltrazione di facinorosi e provocatori ai presidi". Il timore della Cna-Fita delle Marche, che non aderisce allo sciopero, e' che "nei prossimi giorni, perdurando i blocchi ai caselli autostradali, gli animi potrebbero scaldarsi, anche perche' molti autotrasportatori fermati dalla protesta hanno merce deperibile a bordo e rischiano di subire gravi danni economici".

MICCICHE', UNA RIVOLUZIONE PER INDIPENDENZA SICILIA - "Quando scende in piazza una categoria, si e' davanti a una protesta. Quando a scendere in piazza e' un intero popolo, si e' davanti a una vera e propria rivoluzione. Ecco cosa e' accaduto in questi giorni in Sicilia: un intero popolo ha detto 'basta'. Si', perche' su quelle strade c'erano i siciliani". Cosi' il leader di Grande Sud Gianfranco Micciche', nell'ultimo editoriale di 'Grande Sud News', sulla protesta del Movimento dei forconi in Sicilia. Una protesta "sacrosanta", ha aggiunto, "un movimento di massa che viene dal popolo e tale deve rimanere, per mantenere inalterata tutta la sua straordinaria forza d'urto". "L'obiettivo ultimo - ha proseguito - e' l'indipendenza: l'indipendenza della nostra gente dal bisogno quotidiano, dal cappio del sottosviluppo, dalle catene del regresso economico e sociale, da un destino ostile che qualcuno sembra essersi divertito a scrivere per noi e che molti si compiacciono nel leggerlo da lontano". Ma questa volta, ha aggiunto Micciche', quell'indipendenza finalmente ottenuta non sara' solo per pochi mesi, questa volta sara', dovra' essere, il riscatto definitivo di un popolo straordinario, che quando non ne puo' piu' reagisce e vince, Cosa Nostra ne sa qualcosa. Anche questa volta sara' cosi'". Ha concluso Micciche': "Ci assumiamo le nostre responsabilita' di classe politica che sa riconoscere i propri errori e cerca di superarli, dicendoci al fianco di tutti quei siciliani che ne hanno le tasche piene, pronti a far riecheggiare quel grido di dolore per le aule del Parlamento".

UNIVENDITA, CI COSTA 3 MLN EURO AL GIORNO - "Tre milioni di euro al giorno: tanto ci costa in merci non consegnate lo sciopero selvaggio dei tir che sta colpendo il Paese. Un conto che, se l'agitazione continuasse sino a venerdi', arriverebbe a 15 milioni per le nostre aziende associate". Lo afferma in una nota Luca Pozzoli, presidente di Univendita. "Si tratta - aggiunge - di un costo enorme, se pensiamo che il settore della vendita diretta, nel suo complesso, muove nove milioni di euro in merci al giorno. Naturalmente e' buona norma fare i conti alla fine, ma posso gia' affermare con certezza, sulla base della nostra esperienza, che questa situazione non solo comporta disagi per i ritardi, ma si ripercuote sul lavoro di consegna delle prossime settimane, con tutti i rischi che questo comporta per la soddisfazione del consumatore".

CONFCOMMERCIO, RIPRISTINARE SUBITO NORMALITA' - La protesta dell'autotrasporto "anche se legata ad una parte minoritaria di questo mondo sta producendo danni ingenti all'intero sistema della distribuzione: il primo e' gia' in atto ed e' un danno alle famiglie e ai consumatori per l'inevitabile tensione sui prezzi dell'ortofrutta, il secondo e' che, se la protesta non si interrompera', avremo in alcune aree del Paese forti criticita' sull'approvvigionamento delle materie prime che gia' si incominciano a registrare". E' quanto si legge in una nota di Confcommercio. "E' serio, dunque, - prosegue la nota - il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente gia' dalle prossime ore. E', pertanto, indispensabile che la protesta rientri per evitare l'aggravarsi della situazione".

DIMA (TRASPORTO UNITO), NOI NON BLOCCHIAMO NESSUNO - Protesta ancora in corso nel capoluogo ligure da parte degli autotrasportatori che aderiscono alla sigla Trasporto Unito, sia all'uscita del casello autostradale di Bolzaneto (sull'autostrada A7 Genova-Milano, ndr) sia in prossimita' dei varchi portuali. Molti i mezzi pesanti costretti a fermarsi a causa dall'agitazione dei camionisti di Trasporto Unito, ma, precisa il vice coordinatore regionale, Paolo Dima, "noi non blocchiamo nessuno. I varchi sono presidiati e i miei colleghi - spiega Dima - stanno facendo opera di convincimento nei confronti degli altri camionisti. Chi vuole passare, passa senza problemi. In realta' - aggiunge il coordinatore regionale di Trasporto Unito - la maggior parte degli autotrasportatori aderisce spontaneamente a questa protesta, perche' i problemi che noi denunciamo riguardano tutti". Dima rivolge poi l'invito a tutti gli autotrasportatori di "mantenere la calma. Facciamo le cose nella legalita' perche' - conclude - abbiamo ragione e non dobbiamo passare dalla parte del torto". La Polizia Municipale del capoluogo registra rallentamenti in prossimita' dei presidi degli autotrasportatori, in particolare nei pressi del casello autostradale di Bolzaneto e del varco portuale in Lungomare Canepa. Disagi anche sulla rete autostradale in prossimita' del casello di Bolzaneto.

BONANNI,NECESSARIO CAMBIARE SISTEMA TRASPORTO MERCI - In Italia e' necessario cambiare il sistema di trasporto delle merci. Questa l'opinione del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, interpellato sulle proteste degli autotrasportatori. "Ci sono costi esorbitanti, bisogna dare una prospettiva a chi lavora. Il trasporto - ha proseguito - avviene tutto su gomma e questo fa il gioco di Autostrade e compagnie petrolifere. Serve quindi un sistema di trasporto diverso". Inoltre, ha evidenziato Bonanni, "i lavoratori sono sottoposti ad un dumping pericoloso con gli altri camionisti dei Paesi europei".

PD, BASTA AIUTI A PIOGGIA - "Lo sciopero selvaggio dei Tir non e' tollerabile, ha oltrepassato la soglia della protesta per trasformarsi in ricatto e prevaricazione. Si torni subito alla normalita', se necessario precettando gli autotrasportatori, e si metta a mano alla riforma di un settore che e' costato alle tasche dei cittadini dal 2000 ad oggi quasi cinque miliardi di euro di incentivi, con un crescendo che ha portato a garantire alla categoria, anche negli anni dei tagli lineari di Tremonti, oltre 700 milioni di euro all'anno". Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. "Gli aiuti - continuano i senatori del Pd - sono stati utilizzati per mantenere prezzi bassi e competere in maniera distorta sul mercato per fronteggiare la concorrenza degli autotrasportatori dei Paesi neocomunitari. Questa politica ha impedito lo sviluppo di altre modalita' di trasporto delle merci, a cominciare dalla ferrovia, e ha favorito l'eccessiva presenza di imprese di autotrasporto, quasi 100 mila, il triplo rispetto a Paesi come la Francia o la Germania. Cosi' l'Italia e' sempre di piu' la patria dei padroncini, e questo crescente squilibrio ha fatto crescere i rischi di comportamenti scorretti e arroganti e ha penalizzato la qualita' del servizio offerto. E' ora di ripensare questa politica di aiuti a pioggia: si intervenga per adeguare il settore ai numeri degli altri Paesi europei, anche prevedendo i necessari ammortizzatori sociali, e si agisca per potenziare il trasporto su ferro, piu' conveniente in termini economici e di sicurezza" concludono i senatori del Pd.

DOMANI 'FORCONI' E STUDENTI IN PIAZZA A PALERMO - 'Forconi' e studenti ancora una volta insieme domani a Palermo. I giovani delle scuole e dell'universita', riuniti nel Coordinamento apartitico "Studenti Siciliani in Lotta", si uniranno alla manifestazione promossa dal Movimento dei forconi che partira' alle 9:30 da piazza Croci e arrivera' davanti al Palazzo dei Normanni, sede della presidenza dell'Assemblea regionale. Gli studenti non porteranno in piazza simboli politici "per ribadire - spiegano i ragazzi - la trasversalita' della mobilitazione in atto contro il caro-vita". Sventoleranno solo le bandiere della Sicilia e quelle italiane "per dimostrare che il grave atto della scorsa settimana", quando fu bruciato un tricolore durante una manifestazione, "e' soltanto il gesto di una minoranza di studenti dei centri sociali infiltratisi nel movimento". Intanto prosegue la settimana di agitazione degli studenti siciliani, in tutta l'Isola si registra un gran numero di scuole in assemblea permanente e autogestione. "Continueremo a sostenere la protesta del movimento dei Forconi - dice Marco Alessandra, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Palermo - in quanto e' a rischio soprattutto il futuro dei giovani siciliani che, a causa di questa crisi economica e dell'incapacita' dei governi di arginarla, rischiano di dover lasciare la nostra terra". Domani saranno in piazza simbolicamente genitori e figli, "per la prima volta uniti nel difendere il proprio futuro e la propria comunita' di appartenenza".

'FORCONE' ESPULSO, CONTINUERO' A LOTTARE - "Sono un uomo libero che da sempre lotta per l'agricoltura siciliana. Sono stato espulso dal Signor Nessuno, per cui questo provvedimento non ha nessun valore. Sono tra i fondatori del Movimento dei forconi e continuero' a farne parte, lottando per gli agricoltori". Lo afferma all'AGI Martino Morsello, esponente trapanese dell'area dura del Movimento dei forconi che nei giorni scorsi ha paralizzato la Sicilia. Il leader Mariano Ferro - il 'Signor Nessuno', "sempre assente e che ora, visto che siamo vicini alla vittoria, alza la cresta" - sabato ha deciso di sospendere la protesta e ieri ha annunciato l'espulsione di Morsello, accusandolo di avere strumentalizzato la causa a favore di Forza nuova, anche attraverso la figlia, aderente al gruppo di estrema destra. "Si', e' vero - riprende Morsello - e allora? Questi finti democratici vogliono epurarmi per mia figlia. Lei e' di Forza nuova, cosa c'e' di male? Sono loro, e' il Signor Nessuno che amplifica una componente che e' minoritaria e che resterebbe altrimenti misconosciuta. Io sono sempre stato e restero' socialista. Soprattutto, sono un uomo libero che ha trovato al suo fianco in questi giorni i centri sociali e Forza nuova, a dimostrazione della sincerita' della nostra battaglia". Spiega ancora Morsello: "Noi abbiamo cercato di unificare tutte le forze, anche perche' escluderne alcune significa isolarle e portarle nel ghetto da dove possono avere reazioni incontrollate. Nei presidi abbiamo ospitato tutti per una grande battaglia, al fianco di un grande uomo come Richichi che ora il Signor Nessuno non riconosce. Non ci piegheremo a questi nuovi autoritari. Continuero' a lottare e a manifestare, anche domani a Palermo: Forconi e studenti insieme per una grande battaglia che stiamo vincendo".

LO BELLO, MAFIOSI ASSICURAVANO 'SERVIZIO D'ORDINE' - "I mafiosi si occupavano anche del 'servizio d'ordine' nel corso della protesta, costringendo i commercianti a chiudere i negozi. Ci sono denunce in questo senso. Non ho mai detto che il Movimento dei forconi sia composto da mafiosi. Quello che mi ha stupito e' che permane la polemica dei confronti di Confindustria Sicilia che da anni pone questo tema. Se abbiamo evidenze delle infiltrazioni mafiose, ai danni del movimento e non a favore, sia chiaro se ne deve prendere atto e agire di conseguenza". Lo ha detto il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello Radio Anch'io. Nei giorni scorsi, sulla scorta di queste denunce, la procura di Palermo ha aperto un fascicolo.

SALERNO, PIC-NIC IN AUTOSTRADA - Enormi i disagi provocati dal blocco degli autotrasportatori sull'A30, all'altezza della barriera del casello di Mercato S. Severino. Una fila lunga di circa 2 km, con 350 grossi tir collocati sia lungo le corsie laterali che su quella di emergenza, lasciando libera solo la carreggiata centrale per il passaggio delle auto e dei mezzi di primo soccorso. Diversi gli scontri e tante le minacce da parte dei camionisti dell'associazione "Trasporto Unito Fiap", nel tentativo di bloccare i colleghi che non intendono aderire al movimento di sensibilizzazione. Ruote sgonfie o bucate, urla, calci sui paraurti dei furgoncini e anche qualche pugno. Sembra una scena di Benvenuti al Sud, invece è la realtà.

BENEVENTO, PASTIFICIO RUMMO: "CHIUDO, NIENTE PIU' GRANO" - "Se continua così saremo costretti a fermare lo stabilimento, e a mandare a casa i nostri dipendenti". Cosimo Rummo, presidente dell'omonimo pastificio beneventano, lancia l'allarme al Corriere del Mezzogiorno: "A causa dei blocchi stradali non stiamo più ricevendo la materia prima necessaria, che ci arriva soprattutto dalla Puglia. E la stessa cosa sta avvenendo nell'altro nostro stabilimento, che si trova a Novara. Abbiamo scorte ancora solo per qualche ora, poi nostro malgrado dovremo dare lo stop. I posti di blocco sono effettuati in maniera piratesca, perché gli autotrasportatori che vogliono continuare a viaggiare vengono fermati e costretti comunque a fermarsi. E quelli che provano a ribellarsi si ritrovano con le gomme dei Tir squarciate. I nostri fornitori ci hanno chiamato per informarci che è ormai impossibile per i loro autisti raggiungere i nostri stabilimenti. La cosa grave è che chi vuol lavorare non viene tutelato, non è possibile che chi non vuole scioperare debba essere costretto a farlo con la forza".

CAMPANIA, SITUAZIONE ALLEGGERITA MA ANCORA PRESIDI - Situazione alleggerita dal punto di vista della circolazione sulle arterie autostradali dei veicoli leggeri in Campania, nonostante permangano i presidi degli autotrasportatori e i blocchi in alcuni punti. Ma gia' da ieri sera, dopo un incontro in prefettura a Napoli nel quale alcuni rappresentanti di ditte di autotrasporto si sono dissociati dall'agitazione, la viabilita' nel napoletano e' andata migliorando, e i tir si sono spostati per lasciare passare i veicoli con persone e i mezzi commerciali fino a 35 quintali. Via libera alle auto sull A16 all'altezza del casello di Benevento. Presidi sulla A30 Caserta-Salerno a Palma Campania, Nola, a Napoli Est e blocco a Napoli Nord sulla A1, dove c'e' solo un canale di passaggio per le vetture.

RALLENTAMENTI E DISAGI A CASELLI BERGAMO E CAPRIATE - Qualche problema anche stamattina lungo il tratto bergamasco dell'autostrada A4 per la protesta dei camionisti. Rispetto a ieri non ci sono stati veri e propri blocchi, ma pesanti rallentamenti provocati da alcuni mezzi piazzati in modo tale da rallentare la circolazione nei pressi dei caselli di Bergamo e Capriate San Gervasio. Lunghe code si sono create comunque in entrata e in uscita.

INTERROGATA AD ASTI AUTISTA CAMION TEDESCO - Si chiamava Massimo Crepaldi, 46 anni, l'uomo morto questa mattina mentre partecipava al presidio degli autotrasportatori sulla statale 10 nell'astigiano, investito da un tir guidato da una donna di nazionalita' tedesca. L'investitrice al momento viene sentita dagli inquirenti per capire la dinamica dell'incidente. Non e' chiaro, infatti, se la vittima sia stata investita accidentalmente nel corso di una manovra mentre il tir ripartiva dopo la pausa notturna o se ci sia stato un diverbio o un tentativo di forzatura del blocco.

MEZZI PESANTI A VALDARNO SU A1 E AL PORTO LIVORNO - Mezzi pesanti e un presidio di camionisti al casello Valdarno, dell'A1, in entrambe le direzioni, verso Firenze e verso Roma. Da questa mattina si registra una concetrazione di autoarticolati anche sulla A11, nei pressi di Montecatini Terme. Presidio, con un centinaio di mezzi, sta creando disagi anche nell'area del porto di Livorno.

PRESIDI NEL NISSENO, TENSIONI PER RINCARO PRODOTTI - Si torna gradualmente alla normalita' al petrolchimico di Gela dopo le tensioni dei giorni scorsi legati al blocco dei tir. Nonostante i manifestanti del comitato 'Forza d'Urto' e del movimento dei Forconi continuino a presidiare le aree di accesso allo stabilimento, stamane sia i turnisti sia i giornalieri hanno potuto raggiungere regolarmente il loro posto di lavoro. Tensioni si sono invece verificate questa mattina al mercato ortofrutticolo di via Ponte Bloy a Caltanissetta a causa di un'impennata dei prezzi dei prodotti: gli operatori locali, all'arrivo della merce, hanno protestato animatamente e sul posto sono giunti polizia e Guardia di finanza per calmare gli animi e verificare la situazione. I manifestanti, con tir e trattori, continuano tuttavia a presidiare alcuni punti nevralgici di Gela e Caltanissetta. A Gela stazionano lungo la Ss 117, provenendo da Catania e lungo la Ss 115 Gela-Vittoria a ridosso della Raffineria. A Caltanissetta i camion sono parcheggiati lungo la carreggiata della Ss 640 Caltanissetta -Agrigento, a pochi chilometri dal centro abitato e all'altezza di ponte Capodarso. Tuttavia si verificano solo dei rallentamenti al traffico veicolare.

BLOCCHI NEL CAGLIARITANO E A SULCIS - Blocchi stradali alle porte di Cagliari e nel Sulcis da parte del movimento spontaneo delle partite Iva, degli anti Equitalia, degli artigiani e commercianti liberi. I comitati che sono stati definiti 'forconi sardi' con riferimento alle proteste che hanno paralizzato la Sicilia e si sono poi diffuse in tutta Italia, dalle sei del mattino circa stanno rallentando il traffico in entrata nel capoluogo sardo. Si registrano blocchi sulla statale 131 all'altezza dell'Acentro, sulla vecchia 131 nei pressi del centro commerciale La Corte del Sole, sulla 130 all'altezza del bivio per Elmas, sulla 195 Sulcitana, nei pressi dei bivi per Sarroch e Capoterra. Un blocco e' stato organizzato anche sulla strada provinciale 2, vicino alla statale 130, nel territorio di Villamassargia. I manifestanti hanno messo auto e furgoni di traverso sulle carreggiate. Da quanto si e' appreso, il tentativo e' quello di fermare, in particolare, i mezzi commerciali che trasportano prodotti non sardi. Un apparato di sicurezza per fronteggiare le manifestazioni di protesta e' stato predisposto dalla questura di Cagliari. Nelle zone interessate operano agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza, oltre alla polizia stradale. Al momento non si registrano incidenti.

ALESSE, SANZIONI PESANTI PER CHI VIOLA LA LEGGE - La legge sugli scioperi prevede "sanzioni pesanti" per chi la viola con agitazioni selvagge. Lo ha sottolineato il presidente dell'autorita' di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, intervistato a Radio Anch'Io a proposito del blocco dei Tir, ricordando che le sanzioni "possono eventualmente colpire anche le aziende". "Bisogna rivendicare i propri diritti nel rispetto dei diritti altrui - ha detto ancora Alesse - ci troviamo in una situazione intollerabile per la moderna societa' civile, una lesione della liberta' di circolazione di cui sono titolari i cittadini".

BLOCCO SU TORINO-PIACENZA BARRIERA VILLANOVA D'ASTI - Il blocco degli autostrasportatori prosegue in Piemonte sull'autostrada Torino-Piacenza, alla Barriera di Villanova d'Asti: mezzi pesanti incolonnati in entrambe le direzioni, i veicoli leggeri transitano su un'unica corsia. L'unico altro blocco che al momento si registra e' sulla Strada Statale 10, all'altezza dei caselli Asti Est e Asti Ovest, dove si e' verificato questa mattina l'incidente in cui e' morto un autotrasportatore.

CIACCIA, PROTESTA NON RAPPRESENTATIVA CATEGORIA - Gli autotrasportatori responsabili del blocco dei Tir non sono "rappresentativi" della categoria, la cui "quasi totalita'" ha manifestato un comportamento responsabile. Lo ha sottolineato Mario Ciaccia, vice ministro allo Sviluppo Economico con delega ai trasporti, intervistato a 'Radio Anch'Io'. "Il governo sta facendo molto - ha affermato Ciaccia - e ne ha preso atto pressoche' la totalita' delle organizzazioni dei trasportatori". Coloro che protestano "date le dimensioni di un Tir anche se in pochi riescono a ottenere risultati visibili" ha concluso Ciaccia, auspicando che dimostrino "lo stesso senso di responsabilita' che ha pervaso altre associazioni".

PROTESTA APPRODA AL CONFINE DI VENTIMIGLIA - La protesta dei tir e' approdata anche al confine italo-francese di Ventimiglia. Dalle 8 sono fermi una decina di autoarticolati, incolonnati, dopo la barriera autostradale. Presenti sul posto mezzi della polizia stradale e del commissariato di citta', oltre che della polizia di frontiera. Al momento non si segnalano grossi disagi: nessun blocco della circolazione. Secondo fonti di polizia, infatti, i mezzi pesanti diretti in Francia, o viceversa in ingresso nel nostro territorio, sono lasciati passare. Molti i tir fermi sulla zona di Albenga ed e' probabile che la protesta crescera' nelle prossime ore.

SCIOPERO TIR: FIAT CASSINO, SALTA PRIMO TURNO - Lo stabilimento Fiat di Cassino, nel Frusinate, si e' fermato questa mattina durante il primo turno di lavoro dalle 6 alle 14. Il blocco della produzione e' stato determinato dalla protesta dei tir scattata domenica sera in tutta la Ciociaria.

IN PUGLIA PROSEGUONO BLOCCHI SU PRINCIPALI STRADE - Sono oltre trecento i Tir fermi sulla tangenziale di Bari, tra le uscite 'Poggiofranco' e 'Carrassi', che anche oggi impediscono il transito agli automezzi pesanti. I manifestanti, che da ieri stanno protestando contro il rincaro dei carburanti, che hanno trascorso la prima notte negli abitacoli dei Tir e furgoni, fanno passare solo le autovetture, i mezzi di soccorso e delle forze di polizia. I principali disagi sono accusati dai pendolari, costretti a lunghe code in auto e a marciare a passo d'uomo per poter entrare nel capoluogo. In citta' anche oggi si registrano file alle stazioni di rifornimento carburanti, per il timore di restare a secco per il protrarsi della protesta degli autotrasportatori. Anche a Taranto la situazione e' simile, e due blocchi di camionisti impediscono la regolare circolazione degli automezzi. La Prefettura di Taranto ha anche attivato un'unita' di crisi che sta monitorando l'evolversi della protesta.

ASTI, MUORE UN MANIFESTANTE - Era sulla strada con decine di suoi colleghi ad Asti, sulla statale 10. Uno dei tanti autotrasportatori che stanno bloccando l'Italia. Poi è stato investito da una collega tedesca. Per il 45enne non c'è stato nulla da fare. I soccorsi sono arrivati invano e lui è morto. Secondo i primi accertamenti della polizia stradale si tratterebbe di un'incidente. L'episodio è stato confermato da Trasporto Unico, l'organizzazione sindacale che ha indetto la protesta. L'incidente si e' verificato intorno all 5,15 di questa mattina quando il tir, con targa tedesca, con alla guida una donna, e' ripartito probabilmente dopo la pausa notturna. La vittima e' un italiano. Sul posto sono presenti gli uomini della stradale di Asti con il procuratore per verificare l'esatta dinamica dell'incidente avvenuto sulla strada regionale 10, non lontano dal casello autostradale Asti Ovest, dove e' presente un presidio di autotrasportatori. Un altro presidio nella zona e' segnalato sull'autostrada all'altezza di Villanova d'Asti.

"UN INCIDENTE" - Secondo una prima ricostruzione alla guida del tir stava ripartendo all'altezza dello svincolo di Asti ovest, quando si è trovato davanti un gruppo di manifestanti. Poi l'incidente. I soccorsi non hanno potuto che constatare la morte dell'uomo. Sul posto si è recata l'autorità giudiziaria per cercare di ricostruire la dinamica e decidere le accuse per l'investitore.

IN SICILIA IL MOVIMENTO SI SPACCA - La spaccatura all'interno del movimento dei Forconi è evidente, specialmente sul web. Su Facebook ormai le pagine del movimento sono decine, molte fanno riferimento alle regioni, ma due sono quelle che fanno capo ai due fronti. "Movimento dei forconi Ferro — Scarlata pagina ufficiale" e "Movimento dei Forconi". La prima ha già più di 5 mila fan. La seconda, aperta per prima, ne ha quasi 55 mila e fa capo all'ala di Martino Morsello. E parte anche la sfida tra i due leader. Morsello ha scritto in un suo post: "Mariano Ferro: chi è costui? Uno dei tanti...". C'è poi la pagina Facebook di "Forza d'urto" il nome dato alla protesta dal variegato movimento in Sicilia la settimana scorsa che ha come leader Giuseppe Richichi, capo dell'associazione autotrasportatori siciliani. Insomma, la rivoluzione sembra divisa al suo interno da diverse anime.

CAMUSSO, SUPERATO LIMITE,PROTESTA NON VIOLI DIRITTI - Con il blocco dei Tir si e' "superato un limite" alla luce delle ripercussioni sui cittadini e sulla filiera produttiva. Lo sottolinea il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al Gr Rai. "Come sempre la protesta e' un caos che va organizzato in modo che non violi diritti e non impedisca agli altri cittadini di potersi muovere e di poter fare le cose - ha affermato il leader del sindacato di Corso Italia - in questo caso mi pare che abbiamo superato un limite di relazione positiva". "Le ripercussioni ci sono, penso ai lavoratori della Fiat ma penso anche a chi si trova bloccato, cioe' persone che non hanno nessun potere decisionale, nessuna possibilita' di intervenire quindi da un lato c'e' un tema di come sono fatte le proteste, dall'altro c'e' un problema che riguarda tutti i cittadini", ha concluso Camusso.

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Abbott_Juve
view post Posted on 24/1/2012, 13:01     +1   -1




CITAZIONE (zebrone84 @ 24/1/2012, 11:49) 
Ma per favore, poi dopo non ti lamentare di questo e di quello... :uhhh:

Sempre meglio che fare il rivoluzionario da tastiera, che incita gli altri senza muovere il culo, e che poi nei fatti sostiene il sistema che critica, andando a votare uno dei maggiori responsabili della situazione italiana attuale.
 
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AlphaMale85
view post Posted on 24/1/2012, 13:32     +1   -1




le proteste e gli scioperi sono dei diritti dei cittadini, ma adesso stanno andando oltre, è solo una minoranza che vuole scioperare..... gli altri vogliono continuare a lavorare mentre sono costretti e minacciati a fermarsi....

VERGOGNA!

io fossi il governo manderei l'esercito a sistemare le cose per una protesta piu' giusta e solo per chi vuole parteciparvi....
 
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view post Posted on 24/1/2012, 13:39     +1   -1
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CITAZIONE (Abbott_Juve @ 24/1/2012, 13:01) 
CITAZIONE (zebrone84 @ 24/1/2012, 11:49) 
Ma per favore, poi dopo non ti lamentare di questo e di quello... :uhhh:

Sempre meglio che fare il rivoluzionario da tastiera, che incita gli altri senza muovere il culo, e che poi nei fatti sostiene il sistema che critica, andando a votare uno dei maggiori responsabili della situazione italiana attuale.

Hai ragione tu sommo Dio che sa tutte le verità... :.ok.:



Ma fai poco il filosofo va! :bah:
 
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Abbott_Juve
view post Posted on 24/1/2012, 13:48     +1   -1




CITAZIONE (TerryTerry @ 23/1/2012, 18:01) 
Forse perche' non sei un padre in preda alla disperazione perche' non sa come mandare avanti la sua famiglia...


Quando il governo viola i diritti del popolo, l’insurrezione è per il popolo e per ciascuna parte del popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri.
Art. 35 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.



chi se ne frega dei limiti del diritto di sciopero, scusa?

Tanto in questo paese con il rispetto delle leggi e con l' educazione non si arriva da nessuna parte. Persino i sindacati scendono a vergognosi compromessi.



Spero arrivino a Roma e scaccino dal parlamento quei pagliacci che ci rappresentano, visto che col voto non si riescono a cacciare.. infatti si vedono sempre le stesse facce in politica...

e finiamola con lezioni morali di civilta', perche' non ci si fa nulla quando la gente e' ridotta alla fame.

Ma perché, cosa pensi di ottenere con queste manifestazioni? Che il governo diminuisca la tasse sulla benzina (perché è questo il motivo che starebbe alla base della protesta, non allargate il tiro parlando di diritti o massimi sistemi)? Gli unici risultati sono fabbriche chiuse per la mancanza di approvvigionamento di materie prime, e prezzi dei beni di prima necessità che presto inizieranno ad aumentare, data la loro scarsità. La protesta degli autotrasportatori (come quella dei tassisti) ha ampiamente superato il limite, e va fermata. Senza contare che in un paese civile la maggior parte delle merci non viaggerebbe su gomma ma su rotaie.

CITAZIONE (zebrone84 @ 24/1/2012, 13:39) 
Hai ragione tu sommo Dio che sa tutte le verità... :.ok.:


Ma fai poco il filosofo va! :bah:

E tu ogni tanto rispondi nel merito invece di scrivere le tue solite stronzate da tipico italiota.
 
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21 replies since 19/1/2012, 20:03   506 views
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