| JUVENTUS-NOVARA 2-0
Buffon 6.5; Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6.5, Chiellini 6.5, De Ceglie 7; Marchisio 6, Pirlo 6 (Pazienza sv), Giaccherini 6; Pepe 7, Quagliarella 6.5 (Matri sv), Del Piero 6 (Estigarribia sv).
Sono proprio queste le partite che fanno più paura. Sia alla vigilia, perché hai tutto da perdere, sia in corso d'opera, perché anche se l'abbiamo sbloccata subito, il raddoppio non voleva proprio arrivare e la beffa, in questi casi, è spesso dietro l'angolo. La pecca della Juventus è stata proprio quella di non chiudere la partita anzitempo, ha sprecato tanto, troppo, e questo è un limite. L'ansia che ci accompagna, a parte il detto vecchio come il gioco del calcio secondo cui a un gol sbagliato corrisponde un gol subìto, è forse attribuibile anche ai fantasmi degli ultimi due anni, allorché più di una volta, in casa contro una piccola, dopo aver buttato all'aria una serie di occasioni, puntualmente venivamo clamorosamente puniti. Ma le distanze dalle ultime stagioni le abbiamo evidentemente già prese, intanto perché giochiamo meglio, e poi siamo quasi sempre padroni del campo, siamo molto più sicuri, creiamo un sacco di palle-gol in più e alla fine i tre punti, in un qualche modo, li portiamo a casa. I timori sono dunque più a livello inconscio, poiché il Novara ha sì creato qualche grattacapo a Buffon, però nulla di paragonabile a quello che noi ci siamo divorati in questa partita. E' andato oltre le aspettative De Ceglie, non solo per il cross vincente, si è riconfermato Pepe, non solo per il gol. Per il resto, Giaccherini ha offerto una prova di grande sacrificio alternando ottime giocate ad alcuni errori grossolani che hanno peraltro favorito le ripartenze avversarie; l'ex Cesena può e deve ancora crescere, specialmente in zona-gol. Molto bene la difesa, preciso ma meno geniale del solito Pirlo, a corrente alternata Marchisio, cresciuto molto nella ripresa dopo un primo tempo insufficiente. Capitan Del Piero ha contribuito a far salire il numero delle occasioni buttate al vento e ha nuovamente dovuto rimandare l'appuntamento con il primo gol nel nuovo stadio. Infine Quagliarella: qua si è vista nuovamente l'intelligenza di Conte. L'attaccante napoletano è ancora palesemente in ritardo e probabilmente andava sostituito già nell'intervallo; il nostro allenatore ha invece deciso di lasciarlo in campo e di dargli fiducia, sa benissimo che ritrovare un giocatore del genere vorrebbe dire avere un'altra straordinaria arma a propria disposizione. E alla fine la partita l'ha chiusa proprio lui, con un grandissimo guizzo da vero bomber. Insomma, questa Juve continua a inanellare certezze su certezze: la prima e indiscutibile è sempre la stessa. Si chiama Antonio Conte.
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