PRINCIPIO PAOLINO PER TUTTOJUVE.COM, Intervista di Gaetano Mocciaro

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principiopaolino1974
view post Posted on 29/10/2011, 10:03     +2   +1   -1




TuttoJuve.com ha contattato in esclusiva Principio Paolino, autore del libro "Complesso di superiorità", almanacco della Juventus dalla sua nascita. Insieme a lui abbiamo analizzato i pro e i contro bianconeri in questo inizio di stagione.

Principio, massimo sforzo, minimo (come scarto) risultato. Anche contro il Milan, per quanto bene abbia giocato, la vittoria è arrivata nel finale. Alla fine dei conti l’unica vittoria che non è mai stata messa in discussione è stata all’esordio contro il Parma. Perché questa Juve deve soffrire sempre?

”La tua analisi e la tua domanda da una parte non fanno una piega, dall’altra sono la testimonianza di quanto si sia alzata l’asticella delle aspettative nei confronti di questa Juventus. Insomma, Conte più volte ha ribadito che dobbiamo ricordarci da dove arriviamo, ossia da due anni di figuracce, e fatica a digerire quella sorta di massacro mediatico scaturito dopo due pareggi consecutivi. Ebbene, io credo invece che lui per assurdo debba essere contento delle critiche ricevute: questo significa, come dicevo pocanzi, che tutti, dagli addetti ai lavori ai tifosi, si aspettano già molto da una squadra che è ripartita nuovamente da zero. Diciamolo francamente: si aspettano lo scudetto. Hai ragione quando parli di sofferenza per raggiungere il risultato, ma è anche vero che finora la Juve ha imposto il proprio gioco a tutti, compresi i Campioni d’Italia, e questo non si verificava da anni”.

Bene finalmente Chiellini, in gol Bonucci, sicuro Barzagli. Fuoco di paglia e c’è bisogno di rinforzi dietro o il reparto difensivo, dopo qualche sbandata iniziale, può andare avanti così? Se dovesse arrivare qualcuno chi prenderesti e chi lasceresti fuori?

”Hai toccato un tasto dolente. La dirigenza ha condotto una buona campagna acquisti e ha sicuramente migliorato la qualità della rosa, soprattutto con Pirlo, giocatore imprescindibile. Ma credo che sia stato un errore madornale quello di non intervenire nel settore in cui avevamo più bisogno, la difesa. Il termine estivo più abusato è stato quello di top player: ebbene, il grande colpo me lo aspettavo proprio in difesa, anche se non so dirti quali giocatori fossero disponibili. Però ti faccio due conti: abbiamo acquistato un sacco di esterni e a mio avviso i 9 milioni spesi per Elia sono stati superflui. Inoltre Vucinic è un giocatore che, se al mattino si sveglia bene, può vincere una partita da solo. Ma con Matri, Quagliarella, Del Piero e Toni l’attacco era già a posto. I 15 milioni per Vucinic li avrei spesi solo se il bilancio avesse consentito una ciliegina sulla torta. Per cui 15 più 9 fa 24: personalmente avrei fatto all in su un difensore centrale. Alex e Lugano andavano bene entrambi. Era comunque necessario mettersi al riparo: Chiellini arriva da una stagione disastrosa e le scorie sono rimaste, Bonucci è discontinuo ma ha margini di crescita, per fortuna c’è un Barzagli sontuoso. In merito a De Ceglie, non l’ho mai ritenuto all’altezza. Credo che però anche lo scouting bianconero non funzioni: com’è possibile che l’Udinese vada a pescare un buonissimo centrale come Danilo e noi no? Ora si parla di Rhodolfo: l’ho visto giocare poco e quando il suo reparto non è stato messo sotto pressione, nel fisico e nelle movenze ricorda Lucio, speriamo bene. Mi sta piacendo anche Paci del Novara, ma l’anagrafe non è dalla sua parte. La difesa è l’anello debole, altrimenti davvero saremmo già da scudetto”.

Come giudichi l’atteggiamento di Agnelli nei confronti di Del Piero e dello stesso Conte, che utilizza il capitano col contagocce?

”Da una non notizia si è scatenato un putiferio. Nel senso che Del Piero già in quel famoso video aveva annunciato che questo sarebbe stato il suo ultimo contratto. Il problema è che al tifoso juventino puoi toccare la famiglia ma non Del Piero. Per cui quando si parla del capitano bisogna farlo con molta cautela, anche perché le possibilità di strumentalizzazioni sono dietro l’angolo. L’intenzione del presidente è sembrata quella di un tributo più che di un benservito, ma per le suddette motivazioni l’effetto che ha ottenuto è stato quello di vedere uno stadio triste contro il Genoa e di un apporto del pubblico che è venuto a mancare, al contrario delle altre partite in cui è stato determinante. Non a caso il popolo bianconero si è scaldato proprio quando ha cominciato a scaldarsi Del Piero. Non c’è stata certo malafede nelle esternazioni di Agnelli, ma col senno di poi dico solo che non erano necessarie. Prima o poi deve succedere, però il distacco da Del Piero sarà doloroso. Quanto a Conte, lui è uno che vuole il bene della Juventus ancor prima del suo bene personale, nonostante abbia l’occasione più importante della sua carriera da allenatore. Per cui mi fido di lui. Le energie del capitano vanno centellinate e credo che Conte non stia sbagliando”.

Quagliarella continua a non giocare, Amauri e Iaquinta praticamente tagliati, Del Piero usato col contagocce: in avanti per ora spazio al solo Matri con Vucinic sacrificato sulla fascia. Eppure si parla (per ora solo voci) di Tevez. Non è un controsenso?

”Certo che lo è, infatti penso che non ci sia nessuna trattativa per Tevez. L’attacco bianconero è già ampiamente popolato ed è altresì sufficientemente variegato e disomogeneo per ogni evenienza. Spiace non vedere in campo Quagliarella, uno che sa fare la differenza. Però Conte può verificare le sue condizioni psico-fisiche tutti i giorni e quindi ci sarà pure un motivo se non lo fa giocare, evidentemente non lo ritiene pronto. Già a inizio anno avevo pensato che mi sarebbe piaciuto vedere la Juve con 3 centrocampisti, cioè con Pirlo e Marchisio coadiuvati da Vidal, e 3 attaccanti, con Matri in mezzo, Vucinic a sinistra e Pepe a destra. Già, Simone Pepe, un giocatore stranamente poco celebrato, eppure fondamentale, quantità ma anche tantissima qualità. Per due partite buone si è detto che Cerci della Fiorentina fosse da Nazionale e poi contro di noi non ha toccato palla. Pepe è da un sacco di tempo che gioca ad altissimi livelli e non mi spiego perché non venga convocato”.

Cosa finora ti ha colpito di più della gestione Conte, rispetto a quelle degli ultimi anni con Ferrara, Zaccheroni e Delneri?

”La ricerca del risultato attraverso il gioco. Era dai tempi di Lippi che non vedevo un primo tempo giocato come abbiamo fatto contro la Fiorentina. A tratti mi sono entusiasmato ed esaltato. Antonio Conte in pochissimo tempo ha restituito un gioco alla Juventus e bisogna dargli atto di questo. La sua squadra gioca a calcio, i dati del possesso palla sono sempre a nostro favore, a tratti dominiamo in lungo e in largo. Abbiamo ancora dei limiti, vero, ma in certi frangenti siamo belli come non lo eravamo da tempo. Credo che Conte debba ancora lavorare sulla mentalità in modo da acquisire quella consapevolezza nei propri mezzi che magari non ti fa perdere punti preziosi contro le piccole”.

In un’intervista recente per TuttoJuve.com Roberto Beccantini ha sottolineato che a suo parere la colpa principale degli insuccessi di questi ultimi anni sia da attribuire alla società e alle scelte che ha fatto, piuttosto che agli allenatori. Sei d’accordo?

"Quando si arriva settimi, la colpa è di tutti. Della società che ha sbagliato certe scelte, dei giocatori che hanno reso al di sotto delle proprie possibilità, degli allenatori che non hanno saputo dare un gioco e infondere una certa struttura mentale. E poi non tralasciamo il fattore legato all’imponderabile: negli ultimi anni alla Juventus si sono registrati circa 70 infortuni a stagione. Giusto per citarne uno, credo che senza il contraccolpo psicologico nato dall’incidente a Quagliarella il nostro cammino sarebbe stato ben diverso".

Tornando a Del Piero un’altra bandiera lascia. Chi può essere la bandiera del futuro? Marchisio?

"Credo di si. Giocatore cresciuto nel vivaio e Gobbo nel DNA. Forse gli mancano 6-7 chili di massa muscolare, se avesse il fisico di Gerrard sarebbe più forte di lui. Ogni tanto ha ancora dei passaggi a vuoto ma certe volte sa essere uno di quei giocatori in grado di far godere quella curva in cui da ragazzino c’era spesso e volentieri pure lui".

Buffon è a rischio per la gara di San Siro con l’Inter. Da qualche anno la condizione fisica del giocatore non è ottimale. Vedi all’orizzonte possibili sostituti?

"Quello di Buffon sarà un altro addio doloroso. Per il futuro, mi piacerebbe vedere nella Juve Handanovic dell’Udinese, in questo momento è uno dei tre portieri più forti del mondo".

A proposito di Inter-Juve, che partita ti aspetti?

"Tesa e nervosa, con poche occasioni da gol, con uno 0-0 finale. Ma coi pronostici me la sono sempre cavata malissimo. Certo che non sarebbe male far rivedere loro lo spettro della B, anche perché stavolta non li salverebbe nemmeno una prescrizione che arriva con la precisione di un cronometro".


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