| JUVENTUS-MILAN 2-0
Buffon 6.5; Lichtsteiner 7, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6.5; Pirlo 6.5; Krasic 6 (Giaccherini 6.5), Marchisio 7.5, Vidal 6.5 (Pazienza sv), Pepe 6.5; Vucinic 7 (Matri sv).
Una Juve straripante. Sospinta dal dodicesimo uomo, il pubblico, e questa considerazione tutto è meno che retorica. L'equazione fra lo Juventus Stadium e il fattore campo sembrava fin dall'inizio un elemento preponderante della nuova stagione bianconera, in questa gara si è avuta la conferma. La similitudine che emerge dalle nostre partite interne è quella di un calciobalilla in pendenza verso la porta avversaria, nel quale lanci la pallina che, inevitabilmente, si indirizza da sola nell'area opposta alla nostra. Il pubblico sembra soffiare sul pallone per spingerlo in fondo alla rete, è stato così in occasione del primo gol di Marchisio, è stato così anche per il raddoppio, con un Abbiati stordito dal frastuono. Come abbiamo visto anche nell'altro big match di giornata, Inter-Napoli, la differenza la fa la fame. Questa Juve ne ha tanta, la sua voracità è impressionante. La fame ti porta a evidenziare una condizione atletica sontuosa e così tutto funziona a meraviglia. Anche la difesa nuova di zecca, con Chiellini che torna gladiatore nella "sua" corsia e con Bonucci che si riprende in maniera prepotente una maglia da titolare. Per il resto si tratta di conferme. Dall'azzurro Barzagli al devastante Lichtsteiner, fino ad arrivare a un Vucinic che non trova il gol ma che dimostra di saper fare reparto da solo. Ora non serve chiedersi se sia o meno il caso di pronunciare la parola scudetto. Nella griglia di partenza non eravamo certamente in prima fila, ma qualche posizione la stiamo scalando. La parola scudetto, comunque, possiamo pronunciarla eccome. Lo può fare di diritto chi guarda la sua storia e sa benissimo di averne vinti 29.
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