| Conte, una carriera legata al derby e quasi il 56% di successi
E' tra i 15 bianconeri di sempre che hanno giocato più di 400 partite
La juventinità di Antonio Conte può essere dimostrata in maniera incontrovertibile anche dalle cifre. Conte è uno dei 15 giocatori che nella storia bianconera sono stati in grado, assumendosi oneri e onori, di indossare la casacca più pesante d'Italia per più di 400 volte, piazzandosi precisamente all'11° posto di una specialissima graduatoria che si conclude con Mario Varglien (403 presenze). L'ex capitano, 419 battaglie al servizio della sua Signora, è preceduto soltanto dai mostri sacri Del Piero (677), Scirea (552), Furino (528), Bettega (481), Zoff (476), Boniperti (461), Salvadore (453), Causio (447), Cabrini (440) e Cuccureddu (434). Di queste contese ne ha vinte 234 (ossia quasi il 56%), pareggiate 108 e perse 77. Da autentico leader con il sangue bianconero nelle vene, non poteva che legare alcuni momenti preponderanti della sua carriera al derby della Mole: ha esordito con la Juve proprio contro il Torino, il 17 novembre 1991, allorché il Trap lo fece entrare all'ultimo secondo al posto di Schillaci per difendere con i denti e con le unghie, come era solito fare, il punto decisivo messo a segno da Casiraghi, in una stracittadina nervosissima e condita dalle espulsioni di Bruno e di Policano. Titolare per ben 345 volte, dopo aver segnato il suo primo gol zebrato in Coppa Uefa contro i ciprioti dell'Anorthosis (16 settembre 1992), proprio contro i cugini ha inaugurato la serie delle sue prodezze in campionato firmando la doppietta risolutiva nella sfida vinta 2-1 il 10 aprile 1993. In tutto sono state 44 le sue esultanze in bianconero, equamente suddivise tra primo e secondo tempo (22 e 22), spesso e volentieri scaturite dopo gol pesanti come macigni, gol che levavano le castagne dal fuoco, in momenti topici, quelli in cui solo un grande giocatore è capace di incidere. In 3 delle sue 13 stagioni a Torino è riuscito a toccare quota 7, un bottino invidiabile per un centrocampista a cui mai si poteva rimproverare di aver disertato la doccia: la prima volta nel 1995-96, poi anche nel 1998-99 e l'anno seguente. Ha collezionato 69 ammonizioni e 4 espulsioni, tra cui la prima e l'ultima a Milano con l'Inter. Ha fornito il suo contributo anche alla Nazionale: Italia-Romania 2-0, 24 giugno 2000, Campionati Europei, è stata la sua ultima partita. A Bruxelles. Onore al capitano, sicuramente, e ora per il lieto fine sarebbe fantastico poter dire anche onore al condottiero.
|
