| JUVENTUS-GENOA 3-2
Storari 6; Motta 6 (Sorensen 6), Bonucci 6, Barzagli 6, Traorè 5; Felipe Melo 5 (Toni 7), Aquilani 6; Krasic 6, Marchisio 6, Pepe 7.5 (Martinez sv); Matri 7.5.
Chissà, forse qualcosa è cambiato. Questa Juve ha ancora dei limiti lapalissiani, nella costruzione del gioco, nella tenuta difensiva, nella personalità soprattutto quando gioca in casa. Eppure qualche mese fa una partita del genere non l'avrebbe mai vinta anzi, forse non l'avrebbe nemmeno pareggiata, dopo un duplice svantaggio. Questa squadra ha acquisito maggiore convinzione nei propri mezzi, lotta, non molla, in maniera magari un po' confusionaria e approssimativa quantomeno sembra crederci molto di più. Il quesito che torna di moda in queste circostanze è un refrain che forse ci accompagnerà fino alla fine dell'anno: la Champions è una chimera o un obiettivo tangibile? Evidentemente qualcuno là davanti a noi sta un po' mollando e noi ci stiamo mettendo di più il cuore: pensiamo solo di continuare così, vivendo alla giornata, giocandoci tutte le nostre carte, poi si vedrà. Sempre considerando che si tratterebbe di qualcosa con tutti i crismi del miracolo sportivo. Le note tecniche che emergono da questa gara sono numerose. Delneri insiste su un modulo simil-Roma o giù di lì, ma forse in casa la seconda punta è necessaria. L'ingresso di Toni, specie dopo la sfigata autorete di Bonucci, è apparso tardivo. Inoltre è risultata piuttosto incomprensibile la sostituzione di Pepe, il migliore in campo. Ad ogni modo, la Juve ha vinto e allora prendiamo questi appunti mossi nei confronti del nostro tecnico come la ricerca del pelo dell'uovo o della perfezione, in vista del rush finale. Un finale in cui Alessandro Matri, continuando su questa strada, potrà consentire ai supporter bianconeri di sognare. Grande acquisto, questo Matri, la curiosità di vederlo in coppia con Quagliarella cresce a dismisura. Insomma, se non altro si sta lemme lemme allontanando il pessimismo che ci ha accompagnato per tanto, troppo tempo. E allora adesso restiamo tutti uniti e concentrati: c'è un miracolo sportivo che ci aspetta.
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