Ciclismo: Parigi-Roubaix, trionfa il belga Vansummeren, Vincitore a sorpresa il trentenne della Garmin-Cervelo, che finora in carriera aveva conquistato solo il Giro di Polonia: «È il giorno più bello della mia vita»

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muni79
view post Posted on 9/4/2011, 15:51     +1   -1




L'inferno della Parigi-Roubaix attende il diavolo Cancellara


Le foto storiche della Roubaix


Atteso molto caldo domani, il sole accompagnerà tutti i 258 chilometri di gara, da Compiegne all'arrivo, con temperature insolitamente alte per la stagione. Lo svizzero è sempre il favorito sul pavè, gli azzurri Ballan e Pozzato in seconda fila.


"L'inferno del Nord" si preannuncia molto caldo. E non solo perché e il sole accompagnerà tutti i 258 chilometri di gara, da Compiegne all'arrivo, con temperature insolitamente alte per la stagion. Ma anche per i 27 tratti del famigerato pavè (cinque dei quali nuovi, per un totale di 51,5 km) che scandiscono la 109esima edizione della Parigi-Roubaix. Sarà soprattutto su questi cubetti di pietra che si deciderà il successore dello svizzero Fabian Cancellara, re delle classiche nella passata stagione.

Tra i vari passaggi impegnativi, spicca quello attraverso la foresta di Arenberg. Duemila e 400 metri di ciottoli sconnessi (ad una novantina di chilometri dal traguardo) sui quali i migliori tenteranno l'attacco decisivo in una gara massacrante. Basti dire che l'anno scorso su 193 partiti si classificarono in 74. L'Italia non sale sul podio dal 2009, quando Filippo Pozzato fu secondo dietro al belga Tom Boonen, mentre la vittoria manca dal 1999. Allora trionfo' per distacco Andrea Tafi.

Cancellara resta il maggiore indiziato per aggiudicarsi i 30mila euro che vanno al vincitore. Il ciclista bernese sarebbe al terzo acuto, dopo quello già ricordato del 2010 e l'altro, del 2006. Ma la schiera dei pretendenti al trofeo (non per caso rappresentato da un bel pezzo di porfido montato su piedistallo) è nutritissima ed agguerrita. A cominciare da Sylvain Chavanel che non puo' essere considerato un semplice "gregario", anche se manca di esperienza sui pavè del Nord.

Per i favoriti si va dallo stesso Boonen (primo anche nel 2005 e nel 2008), al campione del mondo, il norvegese Thor Hushovd (a proposito: e' dall'81, con Bernard Hinault, che un iridato non trionfa alla Roubaix), all'australiano Stuart O'Grady, compagno di squadra di Cancellara nella Leopard e vincitore nel 2007. Con un quarto successo Boonen eguaglierebbe il connazionale Roger De Vlaeminck. Parte a fari spenti Mark Cavendish, mentre si fa forte di un'ottima BMC Alessandro Ballan (con Quinziato, Burghardt, Hincapie). E tra le migliori formazioni va senz'altro inserita la Katusha guidata da Filippo Pozzato (Gusev, Hoste, Ivanov). Pure Juan Antonio Flecha, che aspira ad essere il primo spagnolo che iscrive il suo nome nel palmares, beneficia di un solido entourage alla Sky (Hayman, Wiggins). Con, come possibile rivelazione il gallese Geraint Thomas, messosi in luce al Giro delle Fiandre (10°).

fonte: sky.sport

1950, Fausto Coppi re nell’inferno della Roubaix


Un Coppi l’ha già vinta nel 1949. Ma non è lui, è il fratello Serse. Rocambolesca. I tre fuggitivi Mahé, Moujica e Leenen erano stati deviati dietro il velodromo e si erano persi


ROMA,9 aprile - Un Coppi l’ha già vinta nel 1949. Ma non è lui, è il fratello Serse. Rocambolesca. I tre fuggitivi Mahé, Moujica e Leenen erano stati deviati dietro il velodromo e si erano persi. Ma Serse Coppi aveva vinto la volata. Mahé aveva fatto il giro d’onore. Serse, consigliato da Fausto, aveva presentato reclamo. Sei mesi dopo l’Uci aveva assegnato la vittoria ex-aequo a André Mahé e Serse Coppi. In quell’edizione Fausto Coppi - all’esordio nella Roubaix - non aveva lasciato il segno. Il 9 aprile 1950 ci riprova. Alla partenza da Saint- Denis viene giù pioggia a non finire. La battaglia s’infiamma sulla cote de Doullens, Moujica avanti, Coppi lo insegue, lo salta e scollina per primo. In cinque resistono. Coppi si presenta in testa ad un gruppo di 28 uomini ad Arras. Invece di frenare, accelera. A 45 km dal traguardo, resta solo. A 22 km dall’arrivo dietro a Coppi c’è il vuoto e l’uomo di Castellania chiude in sicurezza sulla sua bici, Diot è secondo a 2’41". Il Re è lui. E’ l’unica vittoria nella classica francese.

fonte: Cds




1979, Moser vince ancora

è bis alla Parigi-Roubaix



È il corridore italiano che ha vinto di più, è stato campione del mondo, è stato maestro dell'ora in pista. Classe 1951 da Palù di Giovo, famiglia di ciclisti (tre di undici sono stati pro'), è professionista dal 1973 al 1988, colleziona 273 successi su strada, nessuno ha corso e vinto quanto lui

ROMA, 8 aprile - È il corridore italiano che ha vinto di più, è stato campione del mondo, è stato maestro dell'ora in pista (19 gennaio 1984 a Città del Messico strappò il primato a Merckx). Classe 1951 da Palù di Giovo, famiglia di ciclisti (tre di undici sono stati pro'), è professionista dal 1973 al 1988, colleziona 273 successi su strada, nessuno ha corso e vinto quanto lui. L'8 aprile 1979 è signore del pavé, vince per la seconda volta di fila la Parigi-Roubaix, è la 77ª edizione della corsa francese. Già nel 1974 aveva imposto la sua classe e la sua forza. Il secondo posto, alla sua prima partecipazione, dietro al vincitore, il belga Roger De Vlaminck, non si era perso tra le righe o i ciottoli. Secondo anche nell'edizione del 1976, stavolta alle spalle di Marc Demeyer. È solo questione di tempo. La sua prima vittoria nel 1978. Francesco Moser diventa l'uomo della Roubaix, quello che vola in bici alla classica delle pietre: con la maglia iridata sulle spalle (a San Cristòbal in Venezuela si era laureato campione del mondo nel 1977) ottiene il primo dei tre successi consecutivi alla regina delle classiche. L'impresa non sfugge al corridore trentino nel 1979: precede di 40 secondi Roger De Vlaeminck, Hennie Kuiper e Joop Zoetemelk e di 2 minuti e 14 secondi Jan Rass. Dei 173 corridori partiti solo 51 giungono al traguardo del velodromo di Roubaix. Non pago, farà il tris nel 1980.

font: Cds
 
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muni79
view post Posted on 11/4/2011, 16:39     +1   -1




Parigi-Roubaix, trionfa il belga Vansummeren


Vincitore a sorpresa il trentenne della Garmin-Cervelo, che finora in carriera aveva conquistato solo il Giro di Polonia: «È il giorno più bello della mia vita»


ROUBAIX (FRANCIA), 10 aprile - «È una gara fatta per me, fatta per il mio corpo». Una volta vinta la superclassica del Nord si può dire tutto, ma Johan Vansummeren con il suo metro e 97 ha sorpreso i favoriti e si è portato via la Parigi-Roubaix, 258 km resi molto più lunghi dai tratti estenuanti di pavè. È un trionfatore inaspettato il 30/enne belga della Garmin-Cervelo, che finora in carriera aveva conquistato solo il Giro di Polonia. Vansummeren è andato in fuga a 15 km dal velodromo della cittadina francese e dietro di lui si sono annullati a vicenda per paura di favorire il predestinato, Fabian Cancellara. Lo svizzero si è lanciato all'inseguimento in solitaria a tre km e mezzo dal termine, quando ha capito che il campione del mondo Thor Hushovd (compagno di squadra di Vansummeren) e Alessandro Ballan non l'avrebbero aiutato, ma non ha evitato 19" di distacco al traguardo.

Accanto a Cancellara, che aveva vinto l'anno scorso, sono arrivati nell'ordine l'olandese Maarten Tjallingii e l'altro elvetico Grégory Rast. Ballan, che correva col peso dell'inchiesta doping della procura di Mantova, ha chiuso al 6/o posto. Filippo Pozzato è stato invece messo fuori gioco da una caduta.

Felice e distrutto sotto il sole di Roubaix, Vansummeren ha abbracciato ai piedi del podio la fidanzata Jasmin, a cui ha dedicato la pietra del pavè che spetta al vincitore di una gara vecchia di 109 anni. Non solo: l'ha usata al posto dell'anello per una proposta di matrimonio. «Sono l'uomo più felice del mondo», ha detto tra le bandiere del Belgio dei tifosi in estasi. Non l'ha fermato neppure una gomma non al massimo negli ultimi chilometri. «Non avevo tempo per fermarmi a cambiarla - ha raccontato Vansummeren -. Mi facevano molto male le gambe, ma ne è valsa la pena».

In un giorno caratterizzato dalle cadute, il gigante inaspettato ha potuti giovarsi della psicosi-Cancellara, il timore diffuso nei confronti dello svizzero, che nel 2010 aveva fatto la rara doppietta Giro delle Fiandre-Roubaix. Hushovd e Ballan non hanno voluto dargli il cambio per tirare la rincorsa a Vansummeren, convinti che l'elvetico li avrebbe poi surclassati nel finale. «Credo che se mi fossi fermato a bere un caffè si sarebbero fermati anche loro. Succede quando sei favorito», ha commentato dopo l'arrivo Cancellara. Il tre volte vincitore della Parigi-Roubaix Tom Boonen ha invece avuto una giornata disgraziata, tra problemi meccanici e una caduta che l'ha costretto al primo ritiro nella regina delle classiche. Stavolta non era lui il principe belga del pavè.

fonte: Cds
 
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muni79
view post Posted on 12/4/2011, 11:36     +1   -1




[Video] Parijs-Roubaix van dichtbij


 
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2 replies since 9/4/2011, 15:45   31 views
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