| Del Piero è tutto. Del Piero è la Juventus fatta a persona. Del Piero è la storia che si tramanda.Del Piero è il numero 10 che continua e deve continuare dopo Sivori Platini Baggio.Del Piero è la ragione per cui i ragazzini ancora amano la Juve . Del Piero deve assolutamente chiudere la carriera qui e intraprendere quella di dirigente prima e di presidente poi e non me ne frega nulla che Andrea Agnelli è un po gelosetto di questa cosa. Del piero è famoso per quello che ha fatto e dato in campo ha uno score che parla . Agnelli è famoso per un cognome che porta , ad oggi non ha dimostrato proprio nulla.Dimostri prima e poi cediamo. Io ricordo i pianti di gioia e anche quelli di tristezza sempre con lui con il nostro Capitano , ricordo la volta in cui gli ho stretto la mano io fortunato che vivo a Torino, la cortesia e l'eduzazione di un ragazzo che potrebbe esser mio fratello piccolo. Ricordo con profondo affetto quando noi tristi e spaesati , come nel nostro 8 settembre quando non avevamo una guida e non sapevamo con chi stare e dove andare , lui scrisse quella lettera famosa che diceva (cito a memoria) ''.......noi facciamo parte di quella grande bandiera bianconera che ha dentro le facce di tutti noi .......e che vogliamo vedere sventolare ancora .........restiamo uniti'' questo detto quando ci stavano fucilando. Quando ci volevano mandare in C2. Ce la tramandammo col telefonino uno a uno , ricordo ancora riempiva 7 sms. Questo è il mio Capitano. Affianco a lui sono disposto e siamo disposti a combattere qualunque battaglia. Ora allego quella lettera perchè penso che debba trovare spazio in questo libro perchè il Capitano oltre a esser un grande campione è una persona meravigliosa. C'ero allo stadio all'addio a Pavel nedved e ci sarò anche al tuo addio Capitano. Promesso. Sempre al tuo fianco.
Lettera aperta di Alex ai tifosi
Ciao amici, proprio in questi giorni, come ogni anno, ho ripercorso con la mente tutta la stagione, che si è conclusa con la vittoria del nostro 29° scudetto, il mio 7° in maglia bianconera. Sono tantissimi i momenti che ci legano profondamente e che ho impressi nella mente e nel cuore. Vorrei partire dall’ultimo, da quel boato che mi ha accolto allo stadio di Bari, dove siete accorsi da tutta Italia, l’ennesima dimostrazione dell’affetto che ho ricevuto nei miei 13 anni qui con voi. Tredici anni, ma in realtà molti di più. Ho provato a ripensare a quando ero bambino, alla prima volta che mi hanno regalato una maglietta della Juventus. L’ho indossata e ho provato un’emozione che nel corso degli anni si è trasformata in orgoglio, senso di appartenenza, quegli stessi sentimenti che sono radicati nei tifosi veri, che si sentono parte di una grande famiglia, di una realtà caratterizzata da una tradizione leggendaria. E’ emozionante rileggere la nostra storia, dal 1 novembre 1897, dai ragazzi che seduti su una panchina decisero di fondare una squadra di calcio poi adottata dalla famiglia Agnelli, che non l’ha mai abbandonata e continua, generazione dopo generazione, a prendersene cura con grande passione. La stessa passione che accomuna tutti noi. Ricordo ancora quando arrivai qui, nel 1993, quando incontrai per la prima volta l’Avvocato Agnelli, una presenza constante, come fu poi quella del Dottor Umberto. Ricordo i primi gol, le prime vittorie, il vostro affetto che è aumentato con il passare del tempo: siamo cresciuti assieme, abbiamo gioito tanto, a volte abbiamo sofferto, ma è proprio condividere momenti importanti di vita, belli e meno belli, che fortifica l’affetto che ci lega. Io amo questa maglia, l’ho detto e lo ripeto, e tutto quello che rappresenta, per me, per voi... Abbiamo festeggiato il mio record di gol e non è una statistica che mi rende così felice, ma quello che essa rappresenta: vuol dire essere entrato nella storia della Juventus, aver scritto pagine di vita di questa realtà della quale sognavo fin da bambino di poter far parte. Sono orgoglioso di essere juventino, di essere una “bandiera”, come mi definite spesso, ma in realtà io sono solo una piccola parte di una grande bandiera bianconera, che cresce col passare degli anni e se ognuno di voi guarda con attenzione ci trova scritto anche il proprio nome... Perché questa bandiera continui a crescere c’è bisogno di tutti noi: restiamo uniti!
Croce benedetto 38 anni Commerciante
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