principiopaolino1974 |
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| Ciao, buonasera. Il problema credo sia nella testa, più che nelle gambe. Con i dovuti paragoni, anche nel '98, quando si fece male Del Piero, la Juve accusò un calo incredibile fino a doversi accontentare dell'Intertoto. In questo senso l'infortunio di Quagliarella, il nostro vero trascinatore, per la squadra è stato un colpo psicologico non indefferente. Poi l'espulsione di Melo e le quattro pappine prese col Parma hanno fatto il resto. Credo che a Napoli la Juve si sia presentata con la paura di perdere e con questo atteggiamento mentale è già tanto che ne prendi solo 3. Le analogie con la passata stagione, purtroppo, ci sono eccome. Un girone d'andata con alti e bassi ma una distanza dal vertice che fa ancora ben sperare, poi il crollo proprio da gennaio complice qualche infortunio di troppo. C'è un'analogia perfino nell'entità della sconfitta-chiave, mi riferisco all'1-4 rimediato contro il Bayern. Insomma, francamente mi sembra che si repiri un'aria un po' pesante e il caso Sissoko, esploso oggi, è la testimonianza più inconfutabile. Forse in più abbiamo una struttura societaria un po' più solida e un organico che non è proprio da buttare via. Non è semplice venir fuori da questa situazione, a meno che tutti, a ogni livello, dalla scrivania al campo, si ricordino di avere un obbligo morale verso 14 milioni di tifosi.
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