Rugby, test match: Italia-Australia 14-32

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Ryoda Ushitora
view post Posted on 20/11/2010, 18:21     +1   -1




L'Italia cede all'Australia
Agli azzurri resta l'orgoglio


L'Italrugby si arrende inevitabilmente all'Australia (14-32), ma almeno rispetto alla sconfitta con l'Argentina mostra un po' di orgoglio. Diciotto punti di differenza rispetto agli ospiti ci stanno tutti, non è questo il punto. Nessuno chiedeva ai nostri di vincere questo incontro. Quello che volevamo era una smentita rispetto alle brutte sensazioni di sette giorni prima. Invece la musica sembra sempre la stessa. Gli azzurri sono privi di gioco, di idee. E di un vero leader. Si battono, questo sì. Hanno muscoli e cuore da vendere ma nessuna chiarezza di ciò devono fare quando hanno la palla in mano. Oggi è parso più chiaro nelle manovre degli avanti - tecnicamente guidati da Carlo Orlandi -, mentre tutto sommato i tre-quarti hanno limitato i danni di fronte ad una cavalleria australiana potenzialmente formidabile. Un'infinità di touches fallite ma soprattutto l'incapacità di sfruttare la superiorità delle prima linea se non in alcune mischie chiuse. Benino l'inedita coppia mediana, con Gori che nonostante la giovane età ha mostrato personalità e ha (finalmente!) velocizzato il gioco intorno ai raggruppamenti.

La lettura dell'incontro è sembrata chiarissima fin dal primo istante di gioco. Purtroppo per noi. I canguri hanno raccolto il calcio d'inizio di Orquera scatenando un tripudio di passaggi, incroci e penetrazioni negli spazi. Roba da far venire il mal di testa ai poveri azzurri. Un minuto e mezzo con il possesso dell'ovale, nove fasi di gioco consecutive: fortuna che l'arbitro Berdos ha interrotto il carnevale australe fischiando una punizione subito messa dentro da Barnes. L'Italia ha provato a metterla sullo stesso piano e forse qualcuno cominciava ingenuamente a crederci, poi è arrivata la prima meta di Mitchell. Da quel momento è stata una partita a non prenderle: difesa coraggiosa ma sempre retrocedendo, pochi ovali a disposizione e mal sfruttati, qualche pasticcio di troppo in rimessa laterale, le seconde linee che non riuscuvano mai a guadagnare la linea del vantaggio. Gli australiani erano più forti nell'impatto, rapidissimi nel fare uscire la palla dalle ruck, e soprattutto - loro - erano in grado di scegliere tra una miriade di opzioni di gioco. Il giovane Gori era partito bene, ma inevitabilmente con il passare dei minuti ha pagato la fatica di chi non gioca da otto mesi. E così Orquera, sempre a rincorrere. A partire dalla mezz'ora però qualche errore australiano in fase conclusiva e la caparbietà azzurra ci hanno tenuto a galla. Sei punti divisi tra due calciatori (Bergamirco, Orquera) grazie ad altrettante mischie chiuse italiane. Aggiungete i primi tre che erano stati messi dentro all'inizio dal nostro numero 11, e chiudere il primo tempo sotto di soli quattro punti sembrava avere un che di piacevolmente premonitore. Invece no.

La ripresa questa volta si apriva tra le incertezze australiane. Ma gli azzurri non ne approfittavano, le touches andavano se possibile peggiorando. E allora i canguri ricominciavano a macinare gioco, accontentandosi di qualche lampo di classe pura (Cooper, Ashely-Cooper), della cinica violenza dei proprio avanti (McCalman) e dei chirurgici calci di punizione di Barnes. Dopo una girandola di cambi l'Italia aveva per la prima volta l'occasione di segnare ma Benvenuti guardava l'avversario senza pensare al controllo del pallone. Che cadeva per terra. Era trascorsa un'ora di gioco, e c0on quest'errore se ne andava definitivamente la speranza di tornare in partita. A meno di dieci minuti dal termine arrivava la prima vera emozione e pure la meta italiana, con Barbieri che approfittava di un istante di confusione collettiva: accadeva come al solito dopo un raggruppamento ordinato, segno che quella era la fase di gioco su cui dovevamo concentrare i nostri sforzi. Nel finale la meta di Elsom, partito da una mischia con nostra introduzione, chiudeva nella maniera più frustrante l'incontro. E adesso tra sette giorni a Modena ci sono le Isole Fiji: un appuntamento da non fallire assolutamente per questa Italrugby sempre più deludente.

fonte: repubblica.it
 
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