E’ una Tigre di carta, Woods a fondo pure nel 3° giro al Bridgestone Invitational

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cusefibra
view post Posted on 8/8/2010, 10:16     +1   -1





Rischia il primato mondiale dopo 269 settimane. Ma ha smarrito soprattutto il gioco per problemi psicologici e fisici



PIERO GUERRINI

LA VERITA’ è che siamo al cospetto di uno dei più clamorosi tonfi da parte di un fuoriclasse nella storia dello sport moderno. Anche perché il protagonista è una leggenda, tale da essere considerato inavvicinabile dai suoi stessi avversari. Che ora invece non soffrono più di sudditanza. Signori, Tiger Woods non c’è più. Ora è una Tigre di carta che si dibatte tra mille problemi, incapace persino di dire basta. Il verdetto arriva da Akron, Ohio, la città natìa di quel LeBron James che ieri è tornato a ringraziare la sua gente. Proprio mentre Tiger sprofondava. Se giovedì aveva stabilito il suo record negativo su uno dei percorsi preferiti - laddove ha vinto 7 volte e nel 2009 aveva conquistato il 70° trionfo - se venerdì aveva girato in 72, ebbene ieri ha combinato di peggio, 75, ovvero 5 sopra il par. Qui e ora non si tratta, semplicemente, di rischiare il trono mondiale dove Woods è assiso da 269 settimane consecutive (ovvero dal 2005, quando risorpassò Vijay Singh). Del resto, nessuno insidierà mai il record di 611 settimane al n. 1 del mondo. Però questa settimana al Bridgestone Invitational certifica in modo definitivo la crisi profonda in cui versa il fenomeno del golf, quest’anno due volte 4° a fronte di risultati impietosi (23°, 24°, 46°, ritirato, tagliato) REAZIONE Ben al di là dei numeri, è il gioco di Tiger che non c’è più. E lo ammette lui stesso. «Ho “drivato” in modo terribile, i miei colpi con i ferri sono stati pessimi. Non c’è nulla da salvare». Dichiarazione peraltro rilasciata ai media official, perché Woods ha evitato per il secondo giorno consecutivo il contatto con i cronisti, liquidando la questione con un eloquente: «Parlate con quelli al vertice». Già, come Phil Mickelson che ha completato più tardi il suo terzo giro. Di fatto il 1° posto mondiale dipendeva dal gioco di Lefty, perché le condizioni per il sorpasso erano due: Woods avrebbe dovuto chiudere fuori dai primi 44 (e lì ci siamo abbondantemente) e Mickelson dovrebbe finire entro i primi 4, giacché l’altro aspirante Lee Westwood si è ritirato venerdì per un problema al polpaccio che lo costringerà al forfeit nel Pga Championship a Whistling Straits la prossima settimana.

PAUSA Insomma, la tigre ha bisogno di una pausa. E non soltanto di riflessione. Deve mettere a posto il suo corpo (con un ginocchio reduce da 4 interventi e una spalla dolente - segni di logorio per i 15 anni sul circuito), ma soprattutto una testa presa da altri problemi. Quello del divorzio-record (per alimenti) da Elin Nordgren dopo la scandalo dei tradimenti per “dipendenza dal sesso”. E quello dell’addio al suo coach Hank Haney.

Tiger aveva effettuato la scelta giusta a fine 2009. Poi non ha resistito ed è rientrato in aprile all’Augusta Masters. Pare, a questo punto, soltanto per dimostrare che il suo sole stava iniziando a tramontare.

tuttosport
 
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