Cronometristi che si dimenticano di dare il via, gare di sci rinviate per il maltempo, competizioni di pattinaggio ritardate perché le macchine pulisci-ghiaccio non funzionano. Oltre, ovviamente, alla morte dello slittinista georgiano Kumaritashvili. Le Olimpiadi di Vancouver sembrano davvero nate sotto una cattiva stella. Tra l'inclemenza del meteo, mancanze organizzative e imperizia umana, i Giochi Olimpici Invernali canadesi hanno autorizzato quei cattivoni del Times a fare ironia e ad autoconvincersi. "Qualsiasi cosa farà Londra (sede delle Olimpiadi estive del 2012, ndr), sarà un raggio di luce in confronto al buio canadese", scrivono gli inglesi.
IL BRUTTO TEMPO E' DENARO
Gli dei della neve, tanto evocati dalle penne retoriche, stanno facendo impazzire gli organizzatori canadesi: pioggia e caldo hanno tormentato lo sci, determinando l'annullamento delle prove di discesa e il rinvio delle gare di discesa e supercombinata. Condizioni climatiche difficili da prevedere? Non troppo: a partire dal 1988, per cinque volte ('88, '94, '96, '97 e '98), le gare di Coppa del Mondo in programma a Whistler furono annullate per pioggia o nebbia, tanto da costringere la Fis a spostare la tappa canadese di CdM a Lake Louise.
Insomma, variazioni, cancellazioni e soppressioni che neanche in stazione nei giorni di sciopero, con gli organizzatori che ogni mattina al risveglio hanno paura di guardare fuori dalla finesta per vedere che tempo fa: il problema principale è la pioggia, non così rara dalle parti di Whistler. Non che a Cypress Mountain vada molto meglio: per ragioni di sicurezza sono state chiuse alcune aree riservate al pubblico, imponendo di restituire 4.000 biglietti con una perdita di 400mila dollari. Ancora, pioggia e nebbia hanno determinato il rinvio delle gare dello snowboard femminile, con conseguente annullamento delle prove dell'halfpipe.
Sportmediaset.it
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