| RIBERY ECCO PERCHE' SI PUò SECONDO TUTTOSPORT
TORINO, 11 aprile - Il pacchetto azionario del Bayern è piuttosto frammentato e una quota pari circa al 10% è di proprietà dell’Adidas, marchio di abbigliamento sportivo che non necessita di presentazioni. Tra i club calcistici sponsorizzati dall’Adidas figurano il Real Madrid, il Milan, il Chelsea, l’Ajax, il Marsiglia, ecc. Va da sé che avere come testimonial Ribery interesserebbe molto all’Adidas, anche alla luce del particolare rapporto tra la griffe tedesca e il Bayern. Il punto però è che il francese ha abbinato la propria immagine a un altro marchio, la Nike, con la quale ha recentemente prolungato il contratto di sponsorizzazione, curiosamente proprio mentre si guarda bene dal prolungare quello sportivo con il Bayern. Non che la situazione sia particolarmente originale, intrecci di questo tipo sono anzi abituali nel mondo del calcio. Però stando alla stampa tedesca ( ne ha parlato l’autorevole Bild di recente) la Nike dopo aver blindato il fuoriclasse transalpino non disdegnerebbe affatto di vederlo in azione con la maglia di un club sponsorizzato in proprio invece che dal principale concorrente. E tra le numerosissime società griffate Nike figurano anche il Barcellona e la Juventus, cioè le principali pretendenti alle prestazioni di Ribery. La cosa di per sé può significare niente, oppure moltissimo. Sta infatti ai dirigenti delle società in questione utilizzare questo particolare canale per propiziare un trasferimento che poggia, lo ripetiamo, essenzialmente su ragionamenti di tipo sportivo ma che non è esente da implicazioni più prosaiche. Ribery vuole lasciare il Bayern perché non lo considera competitivo in Champions League, cosa ribadita clamorosamente martedì scorso nel confronto con il Barcellona, se poi la cosa gli permetterà di ricavare di più alla voce stipendio, piuttosto che quella sponsorizzazioni tanto di guadagnato ( nel senso letterale del termine).
IL DUELLO - E’ ovvio che questo tipo di ragionamento pone in una posizione privilegiata proprio il Barcellona, che infatti è in cima ai pensieri di Ribery. I catalani contendono al Manchester United il ruolo di migliore squadra al mondo e per chi punta a vincere in fretta rappresentano la soluzione ideale. La Juve però rimane, a dispetto delle vicissitudini del biennio scorso, una delle squadre di maggior prestigio sul globo terracqueo e ancora di più ne avrebbe agli occhi del francese se nel frattempo definisse l’acquisto di un fuoriclasse come Diego. I due infatti si sono rimpallati nelle ultime stagioni il titolo di miglior straniero della Bundesliga e messi insieme garantirebbero un potenziale devastante a qualsiasi formazione. Il punto è come riuscire a coniugare l’acquisto di un asso molto caro ( Diego) e quello di un altro carissimo ( Ribery).
LO SCAMBIO - E qui, come abbiamo già spiegato nell’edizione di ieri, la Juve un’arma ce l’ha, il cartellino di Gigi Buffon. Non porremmo la questione del futuro di Buffon se non l’avesse già affrontata la Juve stessa, ma la situazione è nota: in caso di offerta congrua ( 30 milioni) la dirigenza darebbe il semaforo verde alla partenza del toscano. Ribery costa più di 30 milioni, ma non troppo di più. E il Bayern è alla ricerca di un grande portiere, infatti pur di raggiungerlo è disposto a spendere molto. Il ragionamento alla Juve l’hanno fatto e non solo quello peraltro. Perché alla porta dei bavaresi hanno bussato già da mesi per informarsi sulla situazione del francese. E pure Alain Migliaccio, agente del giocatore ( lo stesso di Zinedine Zidane) ha ribadito che la Juve: « Può essere una soluzione per il futuro di Ribery » . L’operazione non è facile, perché presuppone di entrare in competizione in un modo o nell’altro con due corazzate del calcio europeo come Bayern e Barcellona. Ma quello è il ruolo storico della Juve.
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