Se l'amore diventa una scienza, Caccia alla formula dell'attrazione

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Tony Montana Scarface
view post Posted on 26/1/2008, 12:39     +1   -1




George Harrison se lo chiedeva. Cos'è quel "qualcosa" che "attrae me come nessun altro" cantava in Something. Il punto interrogativo non è rimasto a lungo in sospeso e sotto forma non di musica, ma di letteratura scientifica, fioccano oggi le risposte. Ormoni, feromoni, rimescolamento genetico. Ingredienti ostici per assemblare buone rime, ma utili a studiare la chimica del colpo di fulmine.

Per scoprire la formula dell'amore, il Wellcome Trust britannico ha offerto un premio di un milione di sterline, e gli 1,3 miliardi di euro sono andati al laboratorio di neuroestetica dell'University College di Londra diretto da Samir Zeki. I fondi saranno spesi per studiare i meccanismi cerebrali che ci fanno giudicare "bello" un quadro o "sexy" un individuo dell'altro sesso. E si aggiungono alla mole di dati che gli scienziati hanno già ricavato scavando nel sistema endocrino o nell'olfatto di uomini e donne innamorati, alla ricerca dei trucchi che la natura usa non solo per far propagare la nostra specie, ma anche per migliorarla di generazione in generazione e addirittura rendere meno dolorose le separazioni

Allo stato dell'arte in fatto di "scienza dell'amore" Time dedica il suo servizio di copertina. A prendere per vere tutte le sue conclusioni, verrebbe da pensare che il nostro libero arbitrio è annullato da leggi naturali, chimica e selezione genetica. Ma controbilanciata da un disco dei Beatles, la scoperta del lato scientifico dell'amore offre molte sorprese e qualche consiglio utile.

Il naufragio di una relazione per esempio si rivela all'atto pratico meno devastante rispetto alle previsioni fatte quando tutto andava a gonfie vele. Lo hanno dimostrato alla Northwestern University (incrinando la credibilità di Romeo e Giulietta) e lo psicologo Eli Finkel lo spiega così: "Più una persona è innamorata, più tende a sottovalutare le proprie capacità di recupero dopo la separazione. In realtà abbiamo osservato che nelle rotture all'apparenza più drammatiche i partner abbandonati riescono a trovare sempre risorse inaspettate".

E anche qui - secondo uno studio citato da Time - è l'adattamento che ci ha messo il suo zampino. Helen Fisher, antropologa della Rutgers University, ha studiato con la risonanza magnetica il cervello di uomini e donne innamorati e ha notato che le aree più attive sono quelle coinvolte anche nelle dipendenze. Quando uno dei partner decide di chiudere la relazione, l'altro reagirà con rabbia, irrazionalmente, accelerando la rottura del rapporto malandato e creando le premesse per un innamoramento fresco e più promettente.

Ma se crediamo di essere noi a scegliere liberamente il nostro partner, ci sbagliamo di grosso, secondo Time. È il naso a scegliere, sulla base di precise direttive dettate dalla selezione naturale. Una compagnia che "a pelle" ci risulta piacevole nasce dalla giusta combinazione dei feromoni del partner, trasmessa dall'olfatto e percepita dal cervello a livello subliminale. Un nuovo ingrediente al cocktail dell'attrazione è stato aggiunto a ottobre da una ricerca pubblicata sulla rivista Evolution and Human Behavior.

Agli scienziati questa volta la fantasia ha suggerito di andare a studiare la scienza dell'amore in un night club, fra whisky, spogliarelliste, uomini eccitati e banconote che passano di mano in mano. Con il taccuino nascosto dietro alla bottiglia, Geoffrey Miller dell'università del Nuovo Messico ad Albuquerque, ha calcolato quante mance ricevessero le spogliarelliste a seconda della fase del ciclo mestruale. Il loro fiuto - sembrerebbe - ha colto nel segno, perché grazie a un misterioso sesto senso, gli uomini offrivano mance più generose alle ragazze che si trovavano nella fase dell'ovulazione: 70 dollari, contro i 35 messi insieme in media dalle ballerine con le mestruazioni. Tutto merito di sottili messaggi olfattivi, sostiene Miller. Ma a veder ridotto così il suo "Something", George Harrison avrebbe probabilmente scosso la testa, preferendo restare senza risposta.
 
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