| C'è poco da stare Allegri: il credito si sta esaurendo....
Se da mercoledì non inizieranno ad arrivare risultati convincenti (vittorie) sarà difficile difendere l'indifendibile. Non c'è nulla da ridere....
La classifica piange, l'autostima pure, mentre la confusione e la rabbia regnano sovrane. Cinque punti in sei partite (ritmo che, se mantenuto, porterebbe ad una proiezione di poco più di 30 punti finali) con sei reti fatte e sette subite, sono numeri da squadra che lotta per la salvezza. Almeno a parole, tutti si dicono tranquilli. “Mancano solo i punti” ha dichiarato il mister dopo l'ennesima sconfitta (già la terza in sei gare). Peccato che siano proprio i punti, il fattore essenziale. E meno male che, stante quanto aveva dichiarato Marotta negli ultimi giorni di mercato, la Juve era alla ricerca di giocatori già pronti per il nostro campionato. Chissà se non fossero stati pronti: avremmo una classifica col segno meno? Si continua a parlare del fatto che la Vecchia Signora possa, in qualsiasi momento fare un filotto di vittorie importanti, che la classifica andrà guardata a Natale, che ci vuole tempo e che in primavera la squadra probabilmente volerà. Peccato che bisognerebbe iniziarlo questo benedetto filotto, che a Natale bisognerebbe arrivarci, che la pazienza e il credito hanno un limite e che in primavera, avanti di questo passo, potremo solo correre al Parco del Valentino. Responsabili? Tutti. Smantellare uno dei settori nevralgici del campo più forti d'Europa, sostituendo coloro che son partiti con giocatori estratti a caso da un mazzo di carte, è stato un grave errore. A proposito: bisognerebbe anche chiedersi perché, come ci è stato detto, diversi giocatori abbiano voluto cambiare aria: nostalgia di casa, voglia di nuove sfide o in realtà la motivazione era un'altra? Il dubbio sorge lecito, ricordando alcuni flash di fine stagione scorsa e l'inizio disastroso di questo campionato. Per un mese e mezzo è stato cercato un trequartista che alla fine non è mai arrivato (con tutto il rispetto, Hernanes era la cinquantesima scelta). Se vuoi un giocatore e lo consideri prioritario per il progetto tattico, vai e lo prendi, senza stare a guardare i 50 euro in più o in meno (anche perché gli abbonamenti sono stati rincarati per l'ennesima volta senza colpo ferire e senza pensarci troppo). Ad oggi, la Juventus, ha un bilancio sano, ma la mancata qualificazione alla prossima Champions League, creerebbe diverse problematiche. E, visto l'inizio del campionato, le prospettive non sono di certo rosee. Se la Società ha responsabilità evidenti, anche l'allenatore ci sta mettendo del suo. Difficile affermare se siano più incomprensibili le formazioni iniziali mandate in campo o le dichiarazioni post gara del tecnico livornese. E' vero che non è arrivato il trequartista desiderato, ma un bravo allenatore, è capace di fare di necessità virtù, traendo il massimo dall'organico che ha a disposizione. Non si chiede la luna, ma almeno di vedere un barlume di gioco in questa squadra. Tutto tace, però. Gli alibi, sino ad oggi, sono stati tanti e variegati: i diversi cambi nell'organico, il ringiovanimento della rosa, la preparazione iniziata tardi, gli infortuni, etc. Ora, tutte le squadre di prima fascia, hanno cambiato tecnico o giocatori, ma nessuna ha avuto in inizio di campionato così disastroso come la Juve. E' vero, sono arrivati tanti giovani, e ci sono stati diversi infortuni (bisognerebbe poi analizzarne la cause, perchè non può essere solo e sempre sfortuna), ma è anche vero che hai perso punti in casa contro Udinese, Chievo e Frosinone, ovvero non proprio tre squadre di marziani. (e smettiamola di parlare di sfortuna). Capitolo preparazione: è iniziata tardi e, a causa dei nazionali e dei movimenti di mercato, il tecnico ha avuto a disposizione la rosa completa solo l'ultimo giorno di agosto. Vero per quanto riguarda le dinamiche di mercato, ma non ci risulta che la Juventus sia l'unica squadra ad avere tra le proprie fila dei nazionali. I giocatori, in campo, paiono spaesati. Commettono errori elementari, vivono di iniziative individuali e lo schema “palla a Cuadrado e vediamo che succede” sembra essere l'unico in dote alla squadra. Se la difesa ha subito sette gol (pur essendo sempre la stessa degli ultimi 4 anni, ovvero la migliore) tornando ai livelli di sbavature ed errori dei tempi di Delneri (e gli interpreti sono quasi gli stessi), un motivo ci sarà. Se l'attacco segna col contagocce non è solo sfortuna, ma è perché manca di rifornimenti (non hai più Tevez che prende palla, salta tutti gli avversari e va in porta strappando anche la rete). Ergo, il centrocampo non protegge, non crea né corre o corre a vuoto (correva di più il non brillante Vidal dell'ultima stagione su una gamba sola di tutti i centrocampisti attuali messi insieme). Trequartista o meno, i singoli giocatori in rosa sono comunque di buon valore e quindi spetta al direttore d'orchestra trovare la quadratura del cerchio (prima di Pasqua possibilmente). Altrimenti, se non cambia la musica, la legge non scritta del calcio (impietosa o meno, giusta o meno) dice che c'è solo un'opzione per dare una sferzata all'ambiente. E sappiamo tutti quale è, anche se l'allenatore non è l'unico responsabile. Il credito si sta esaurendo, specie perchè certe dichiarazioni non aiutano: “Faccio l’allenatore sono sempre nel mirino, e in tanti aspettavano questo momento: inizio a divertirmi anche io”. Probabilmente è uno dei pochi che si diverte e se i risultati non arriveranno, a partire già da mercoledì, sarà difficile difendere l'indifendibile
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