Conte: "La Juve fattura, ma sul mercato risparmia"
«Ogni tanto fa bene riceverle, le lezioni. Va bene, è lo sport. Ma la lezione di calcio ce l’ha data una squadra costruita per vincere, che però adesso è pur sempre a meno 17 punti da noi. E che è andata fuori dalla Champions, poi dall’Europa League, e che ora ha come ciambella di salvataggio solo la Coppa Italia»: ha cominciato così, rintuzzando domande anche spigolose, Antonio Conte, nella notte di Napoli, dopo la botta al San Paolo. Di qui in poi, una serie di altre frecciate a Benitez, e non solo. Benitez, già, che anche dopo l’incontro è tornato a parlare di una Juve in vetta perché favorita da un fatturato superiore. Si parla poco della partita: più di altro, infatti.
FUMO «E’ opinabile dire che la Juve fattura 300 milioni: bisogna vedere quanto ha investito sul mercato, questo conta (frase che può avere il suo peso anche nella sede di corso Galileo Ferraris, ndr). Altro che i 100 milioni spesi dal Napoli. Forse Benitez non parla di fatti, ma butta fumo anche per motivazioni... ambientali». Un accenno all’incontro: «Loro sono una buona squadra, va ripetuto. Se noi siamo così davanti in classifica non è per il fatturato, ma perché abbiamo mantenuto un cammino più continuo, costante. Siamo anche in Europa League, noi. Non c’è solo il campionato. Il Napoli nel primo tempo ha disputato un ottimo match, noi nel secondo siamo rientrati in partita, potevamo anche pareggiare; ma poi abbiamo commesso un errore sulla loro ripartenza e abbiamo preso il secondo gol».
AGNELLI Si torna, polemicamente, a parlare di soldi. I cronisti lo incalzano. «Il presidente Agnelli in questi tre anni mi ha chiesto di centrare la qualificazione in Champions. Noi siamo andati ben oltre le aspettative, con due scudetti e altrettante Supercoppe. Se non sbaglio il Napoli l’anno scorso non era in Champions... E se non sbaglio noi siamo ancora in Europa, a differenza di un Napoli che ha speso 100 milioni sul mercato: e sono a meno 17, i conti bisogna farli nella giusta maniera», ha ripetuto Conte.
GAMBE C’è chi parla pure di problemi atletici, ma il tecnico ribatte: «E’ fisiologico che ci sia un po’ di stanchezza, ma non vedo un problema di natura atletica. Siccome giocano sempre gli stessi da un mese, siamo in emergenza. Un’emergenza importante che colpisce reparti specifici. Devo solo essere grato a ragazzi come Chiellini, Bonucci, Caceres, che hanno disputato 6 partite in 18 giorni senza mai fermarsi. Per non parlare di altri giocatori. Può accadere di essere un po’ stanchi, ma fisicamente ho visto un crescendo. Siamo cresciuti noi nella ripresa, non loro. E ciò lascia ben sperare. In compenso nel primo tempo abbiamo sbagliato approccio, tante situazioni non sono andate per il verso giusto».
MERITI «Bisogna dare i giusti meriti al Napoli, fermarsi e dire che hanno disputato un ottimo primo tempo. Baricentro troppo basso, per noi? Abbiamo utilizzato la stessa situazione tattica dell’andata, solo che a Torino eravamo stati più aggressivi, volitivi. Non abbiamo giocatori da contropiede, volevamo occupare bene gli spazi anche al San Paolo, in un momento in cui si giocano tante gare in pochi giorni. E quindi non ci sono tantissime energie per mettere gli avversari a scosciagalletto». Per aprirli in due, diciamo così: espressione gergale, che fa venire in mente non soltanto fatti di culinaria. Sorrisi non solo tra i giornalisti, anche sulle labbra del tecnico. «Saluti a tutti». E Conte se ne è andato così.
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