Casiraghi: «Juve attenta: in Turchia troverai l'inferno»
Conte ha parlato dei rischi che corre la Juve a Trebisonda. Anche per Pierluigi Casiraghi, nonostante il 2-0 dell’andata, quella sul Mar Nero è una trasferta da prendere con le molle?
«Concordo con Antonio. La partita sarà difficile, il Trabzonspor, a Torino, ha saputo mettere in seria difficoltà i bianconeri. Nel campionato turco hanno incontrato qualche difficoltà, ma in Europa, e la prova dello Stadium non fa eccezione, hanno quasi sempre offerto un buon calcio».
L’1-0 è stato messo a segno da Osvaldo, centravanti che lei ha lanciato nell’Under 21. Da lui si aspettava un impatto da subito positivo con la Juve?
«L’ho seguito con grande attenzione fin dall’alba della sua avventura italiana. Ha fatto bene un po’ dovunque e adesso ha raggiunto la piena maturità. Sì, non mi sorprende che a Torino si sia subito messo in luce. Ha colpi da grande giocatore. Non parlo di campione, una definizione che lascio a Buffon e Pirlo. Magari a Tevez. Quest’ultimo mi piace tantissimo: il suo atteggiamento è da esempio per i ragazzi del settore giovanile. Ma non è solo generoso, è anche un attaccante che segna a raffica. E presto tornerà pure a fare gol in Europa. Guardate Ibra: si diceva che non fosse un uomo da Champions e adesso è il capocannoniere della competizione».
Osvaldo nella Juve si è messo a disposizione di Conte, ha legato con i compagni. Llorente compreso. Insomma, non pare più essere una testa calda. Lei ha mai dovuto tirargli le orecchie, quando era più giovane?
«Con lui non ho mai avuto il minimo problema. Certo, parliamo di un ragazzo sanguigno, che potrà difendere i colori azzurri al Mondiale, ma che nelle vene ha pur sempre sangue sudamericano».
Il 22 novembre del ‘94 lei affrontò il Trabzonspor a Trebisonda con una Lazio che vinse grazie ai gol di Rambaudi e Negro: i ricordi di quella trasferta?
«Ricordo la città che si affaccia sul Mar Nero e quell’esplosione di cori e fumogeni a metà della ripresa. Lo stadio diventa una bolgia».
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