[Topic unico] Lazio-Juventus 1-1., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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King Arturo
view post Posted on 26/1/2014, 11:46     +1   -1




Ma per me pareggiare o perdere per la Juve non fa altro che bene, perchè dal quel momento per altre 9-10 partite si gasano molto, poi si distraggono di nuovo e allora arriva un altro pareggio/sconfitta e così all'infinito...
 
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juvesteel 79
view post Posted on 26/1/2014, 11:52     +1   -1




e' come gli servisse una scossa da un milione di volt per ricominciare a macinare avversari sul campo ..speriamo di ricominciare gia' la prox contro guarin e compagnia
 
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view post Posted on 26/1/2014, 12:01     +1   -1
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Per come si era messa la partita è come una vittoria, cuore ed orgoglio fino alla fine ed abbiamo rischiato pure di vincerla e l'avremmo anche meritata!!! Vorrei solo fare un piccolo appunto, Julio Cesar col fallo su Marchisio non venne espulso mentre stasera Buffon si, trova le differenze... :bah:
 
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King Arturo
view post Posted on 26/1/2014, 12:04     +1   -1




CITAZIONE (zebrone84 @ 26/1/2014, 12:01) 
Per come si era messa la partita è come una vittoria, cuore ed orgoglio fino alla fine ed abbiamo rischiato pure di vincerla e l' avremmo anche meritata!!! Vorrei solo fare un piccolo appunto, Julio Cesar col fallo su Marchisio non venne espulso mentre stasera Buffon si, trova le differenze...

Abbiamo rischiato di vincerla a lo avremmo anche meritato, ma abbiamo anche rischiato di perdere e lo avremmo anche meritato... non scordiamoci che la Lazio ha preso 2 legni clamorosi... :sisi:
 
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view post Posted on 26/1/2014, 12:07     +1   -1
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Un'ora in dieci non ferma la Juve


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Oltre un'ora in inferiorità numerica, contro una Lazio brillante e neanche lontana parente di quella strapazzata in Supercoppa e in avvio di campionato, non ferma la Juve. La rallenta, perché arriva un pareggio che interrompe la striscia vincente, ma le dà anche la possibilità di dimostrare carattere e autorevolezza, in una sfida che pochissime squadre non avrebbero perso.

Nella prima parte di gara non succede molto.
Marchisio e Vidal ci provano da lontano, senza centrare la porta, mentre la pressione di Klose crea qualche problema a Buffon. La Lazio di Reja è più accorta rispetto a quella di Petkovic, mentre la Juve di Conte è sempre la stessa: baricentro alto, circolazione palla e ritmi intensi. I bianconeri sono padroni del campo, ma faticano a trovare la giocata decisiva e devono guardarsi dalla rapidità di Hernanes, Candreva e Klose che, quando si tratta di giocare in verticale, sanno il fatto loro.

Proprio Klose, imbeccato in area da Konko al 25', è protagonista dell'azione che sblocca la gara. L'attaccante biancoceleste si presenta di fronte a Buffon e lo anticipa, terminando a terra dopo il contatto. E' rigore e cartellino rosso per il capitano. Storari, in campo “a freddo” al posto di Asamoah, non può impedire a Candreva di portare la Lazio in vantaggio.

Con un uomo in meno, Conte ridisegna la squadra.
Lichtsteiner arretra sulla linea dei difensori e si gioca con un 4-3-2 che inevitabilmente concede agli avversari la superiorità numerica a centrocampo. In realtà l'atteggiamento della Juve è talmente aggressivo che l'uomo in meno non si nota. Anzi, sembra proprio che nulla sia cambiato: sono sempre i bianconeri a fare la partita e l'azione che al 36' porta Llorente a girarsi in area e a impegnare Berisha è da manuale. E' questa però l'unica occasione che la Juve riesce a creare nel primo tempo, perché la Lazio sa difendere e farlo con un gol di vantaggio e un giocatore in più rende tutto più semplice.

Anche nella ripresa la Lazio porta un pressing altissimo e forsennato e servono classe e orgoglio per dare una svolta alla partita.
La Juve li trova al quarto d'ora. Tevez mette in movimento Lichtsteiner sulla destra e il cross pesca Llorente in area. La girata di testa del Re Leone è quanto di più difficile si possa vedere su un campo di calcio:il pallone è alto, la porta è alle spalle e Berisha è piazzato. Ecco allora che non arriva un'incornata, ma un morbido pallonetto partito dalla fronte e piazzato all'incrocio.

Roba difficile da fare anche con le mani...

Tempo di rimettere in gioco il pallone e potrebbe arrivare il vantaggio, se Berisha non riuscisse a deviare il diagonale di Tevez, liberato in area da Vidal. Gioca bene la Juve e ha una coppia d'attacco di altissima qualità. Quando Llorente controlla in area e non riesce a battere a rete, ecco che arriva Tevez, che solo il muro laziale riesce a fermare.

Guai a distrarsi però.

Al 30' Ledesma piazza una punizione sulla testa di Klose e Storari e la traversa meritano un monumento. Dieci minuti dopo invece il monumento va eretto al palo alla sinistra di Storari che respinge il tiro di Keita, appena entrato in campo. I due legni rendono merito e lasciano un po' di amaro in bocca alla miglior Lazio della stagione, ma premiano anche la straordinaria prova di orgoglio della Juve. Un pareggio del genere, dopo un'ora e passa in 10 contro 11, vale quanto una vittoria.


LAZIO-JUVENTUS 1-1

RETI: Candreva (rig.) 27' pt, Llorente 15' st

LAZIO
Berisha; Biava, Cana, Dias; Cavanda (20' st Gonzalez), Ledesma, Biglia, Konko; Candreva (40' st Keita), Hernanes; Klose

A disposizione: Marchetti, Strakosha, Novaretti, Pereirinha, Ciani, Vinicius, Felipe Anderson, Perea, Crecco, Floccari.
Allenatore: Reja


JUVENTUS
Buffon ; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Pogba, Asamoah (26' pt Storari); Tevez, Llorente

A disposizione: Storari, Rubinho, Caceres, Peluso, Padoin, Pirlo, Isla, Pepe, Giovinco, Quagliarella.
Allenatore: Conte

ARBITRO: Massa
ASSISTENTI: Barbirati, Marzaloni
QUARTO UFFICIALE: Di Liberatore
ARBITRI D'AREA: Bergonzi, Gervasoni

AMMONITI: 13' st Biava, 34' st Bonucci

ESPULSI: 24' pt Buffon

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ecoicam1
view post Posted on 26/1/2014, 12:17     +1   -1




per rendere equilibrata la partita ci serviva solo 1 espulsione!!!!
 
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view post Posted on 26/1/2014, 12:22     +1   -1
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Marchisio: «Juve, che grande carattere!»


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Dopo un gran secondo tempo, tutto grinta e personalità, Claudio Marchisio arriva ai microfoni Sky di bordo campo stanchissimo ma orgoglioso della reazione della squadra, soprattutto dopo essere andata sotto di un gol ed essere rimasta in dieci per gran parte della partita. «E’ un peccato, volevamo vincere qui a Roma, soprattutto dopo la sconfitta in Coppa Italia», ha detto Claudio, «ma per come si era messa la partita è andata bene: abbiamo mostrato un grande carattere e la voglia di fare risultato, soffrendo».

Il primo tempo, dominato in termini di possesso palla e azioni create, si è chiuso tuttavia in svantaggio.

«Avevamo un ritmo molto basso, non stavamo giocando come al solito», fa autocritica Marchisio, «ma in 10 è uscito il carattere».

Il secondo tempo è stato infatti spumeggiante, con capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra e pressing alto, a tutto campo. Anche in 10, la Juve non si è arresa:

«Troviamo sempre squadre che si difendono bene. La loro difesa era molto bassa», ha detto Marchisio, aggiungendo di aver chiesto chiarimenti all’arbitro per l’episodio dell’espulsione di Buffon. Episodio che ha tuttavia contribuito a tirare fuori tutta la risolutezza della capolista.

«Questo secondo tempo è stato un segnale per noi, il segnale che siamo vivi e abbiamo sempre voglia di arrivare al risultato».

Le inseguitrici sono avvisate.

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juvesteel 79
view post Posted on 26/1/2014, 12:22     +1   -1




di sicuro fossimo entrati in campo con ben altro piglio avremmo giocato la partita in 11 e vinto a mani basse ...di questo ne sono certo ...quel keita li mi piace parecchio devo dire un giovane molto interessante e tecnico ..un baby cr7
 
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view post Posted on 26/1/2014, 12:23     +1   -1
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Conte: «Non abbiamo mai mollato»


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«In dieci o in undici il nostro atteggiamento non cambia». Antonio Conte, alla fine della gara contro la Lazio, non è contento, ma solo per il risultato. La prestazione, nonostante l'inferiorità numerica, è stata ottima, ma il tecnico, senza i tre punti, proprio non riesce a sorridere: «Volevamo vincere, perché questa è la nostra mentalità, sempre, anche quando dopo 20 minuti viene espulso il portiere. Nelle difficoltà si vendono gli uomini e oggi si sono visti. Abbiamo preso un punto dimostrando anche oggi perché siamo in testa alla classifica. Non abbiamo mai mollato, cercando di vincere nonostante l'inferiorità numerica e ci dispiace aver interrotto la striscia di vittorie consecutive. All'inizio non riuscivamo a trovare i varchi per servire gli attaccanti? Con il tempo li avremmo trovati...».

L'espulsione di Buffon, ancor più del rigore, ha chiaramente penalizzato i bianconeri. Conte non ha nulla da dire riguardo all'episodio, ma sulla regola...«Credo che in questi casi un'ammonizione sia sufficiente, anche perché le interpretazioni spesso sono differenti. Rigore ed espulsione mi pare eccessivo».

Una volta rimasta in dieci, la Juve è prima passata ad un centrocampo a quattro, per poi riportare Tevez al fianco di Llorente: «Quando si gioca con due centrocampisti centrali devi avere uomini adatti, mentre i nostri sono più predisposti a un centrocampo a tre. Ho provato inizialmente a giocare a 4, ma si doveva sacrificare Tevez, quindi l'ho riportato nella fase offensiva il 4-3-2»

Infine, un'analisi sull'azione che avrebbe potuto decidere la gara in modo diverso: il colpo di testa di Klose, deviato sulla traversa da Storari: «Sulla punizione di Ledesma la linea difensiva si è mossa male, perché Lichtsteiner ha tenuto tutti in gioco e Klose si è liberato, appoggiandosi ad Ogbonna. Si deve fare attenzione. L'unico modo per ovviare a queste situazioni è rimanere compatti».

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view post Posted on 26/1/2014, 12:39     +1   -1
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Lichtsteiner: «Carattere Juve»


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«Questa è la Juve». Poche parole per spiegare un'ora giocata con un uomo in meno, ma con un orgoglio smisurato. Stephan Lichtsteiner sintetizza così la prova di orgoglio dei bianconeri contro la Lazio: «Abbiamo avuto fortuna quando hanno colpito il palo e la traversa, ma abbiamo fatto vedere il nostro carattere. Conosciamo la nostra qualità e siamo riusciti a fare la partita anche in dieci contro undici. Abbiamo giocato per vincere, ma per come si è sviluppata la gara va bene così. E' un buon punto».

Lo svizzero è tornato all'antico dopo l'espulsione di Buffon, piazzandosi come esterno destro nella difesa a quattro voluta da Conte: «Nella mia carriera ho giocato anche in quel ruolo, non ho problemi a farlo. I fischi nei miei confronti? Credo che siano dovuto soprattutto alla Supercoppa, ma non li patisco», conclude Stephan.

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GiadinaJuventina92
view post Posted on 26/1/2014, 12:48     +1   +1   -1




Lato negativo: i minuti prima dell'espulsione.. c'è da dire che la lazio non è che avesse fatto molto!

Lato positivo: pareggio 11 vs. 10 all'olimpico con possibilità di vincerla!

Comunque secondo me il mister dopo la partita contro la Roma ha ripreso i carichi di lavoro fatti in estate! (è una mia sensazione)

speriamo bene per Storari domenica! :juventus: :juventus: :juventus: :.inter merda.:
 
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King Arturo
view post Posted on 26/1/2014, 12:48     +1   -1




CITAZIONE (juvesteel 79 @ 26/1/2014, 12:22) 
di sicuro fossimo entrati in campo con ben altro piglio avremmo giocato la partita in 11 e vinto a mani basse ...di questo ne sono certo ...quel keita li mi piace parecchio devo dire un giovane molto interessante e tecnico ..un baby cr7

:.quoto:
 
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view post Posted on 26/1/2014, 12:56     +1   -1
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Llorente: «Bene così»


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Il bomber più letale di testa della Serie A ha colpito ancora. Con un gran colpo di testa a giro, anche stasera Fernando Llorente ha timbrato il cartellino facendo saltare dalla sedia i tifosi bianconeri, ma soprattutto raddrizzando una partita che si era messa male dopo l’espulsione di Buffon.

Un metro e 95 per 90 chili di peso, l’altissimo spagnolo è stato a tratti immarcabile questa sera, facendosi in quattro per la squadra e trovando un gol che vale quasi quanto una vittoria: «E’ stato una giocata bella perché alla fine siamo riusciti a fare un cross, che è quello che dobbiamo cercare di fare sempre. Nel primo tempo non ci eravamo riusciti», ha dichiarato ai microfoni Sky, Fernando.

«E’ stata una partita tosta con un uomo in meno, una bella prova, ma abbiamo dimostrato di essere forti».

Il Re Leone di Pamplona ha ricostruito l’azione del gol, nata dopo la galoppata sulla fascia destra del solito Lichtsteiner. «Ero un po’ spostato dalla porta, dovevo far fare il giro alla palla per metterla lì, in quella parte della porta».

C’è riuscito, eccome. «Sono molto contento, ora dobbiamo continuare vincendo.»

Il rammarico, se di rammarico si può parlare dopo una partita giocata con questa determinazione, è lo stesso di Conte: l’aver interrotto la striscia di vittorie filate. «Volevamo vincere la 13esima partita consecutiva, anche se non è stato possibile. E’ stato difficile,» ha ammesso l’attaccante. «Il pareggio alla fine è stato giusto».

Incantati dalla sua prestazione, i commentatori di Sky hanno chiesto a Fernando se ci sarà in Brasile, in occasione del prossimo mondiale. La sua risposta, anche in questo caso, è stata di una professionalità disarmante: «Ancora manca molto, la concorrenza è dura ma ora punto solo ad aiutare la squadra a vincere. Devo essere concentrato sulla Juve, poi si vedrà».

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view post Posted on 26/1/2014, 13:13     +1   -1
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Lazio-Juventus: i numeri raccontano


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Il risultato di ieri sera restituisce solo in parte l’andamento di una partita combattuta e ricca di occasioni da rete che, se da un lato ha marcato la fine della striscia di vittorie consecutive (12), come ha sottolineato Llorente, dall’altro ha mandato un chiaro segnale alle inseguitrici, ribadito dal mister ai microfoni Sky del post-gara:

In attacco
Le due squadre hanno giocato molto lungo, soprattutto quando la partita si è aperta nel secondo tempo: la Juve, che ha avuto in mano il pallino del gioco per gran parte della gara (57.4% di possesso palla), ha tuttavia mantenuto un baricentro più basso (46.8m) rispetto alla Lazio (50.7m), complice l’espulsione di Buffon a metà primo tempo che ha costretto gli uomini di Conte a difendersi contando meno sulla trappola del fuorigioco. I bianconeri hanno effettuato più lanci (46 contro 48) e più verticalizzazioni (160, contro le 134 dei biancocelesti), facendo più incursioni pericolose in area avversaria (20, mentre solo 9 per la Lazio). In Serie A, la Juventus è la squadra che tira maggiormente nello specchio concedendo meno conclusioni agli avversari.

Tiri in porta
Lo score delle conclusioni mostra quanto la partita sia stata equilibrata: 11 per parte. Tre a testa anche i tiri nello specchio della porta (su uno di questi, il colpo di testa di Klose, Storari è stato decisivo).

Battaglia a centrocampo
Ciascuna delle due squadre ha recuperato 70 palloni ieri sera, ma la Lazio è stata più efficace in fase di contrasto vincendo 15 tackles contro i 10 juventini. Gli uomini di Conte hanno intessuto la solita fitta rete di passaggi, ben 503 ieri sera a fronte dei 371 per i biancocelesti.

14 punti
Se c’è un dato che manifesta più degli altri il carattere di questa Juve è la capacità della squadra di recuperare ben 14 punti in situazioni di svantaggio in questo campionato. Un vero e proprio record. In questo torneo, siamo andati sotto per ben sei volte, perdendo poi una sola gara (quattro vittorie e un pareggio).

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Citando Conte, “sarebbe stata solo questione di tempo”: la Juventus è la squadra più prolifica del campionato nei secondi tempi (29 reti).

In gol da 34 partite
Se per la Vecchia Signora è sfumato il record assoluto delle vittorie di fila in campionato, rimane quello – eloquente – delle gare con gol: attualmente è la striscia più lunga tra le squadre di Serie A. La Juve interrompe tuttavia la serie di 5 vittorie in trasferta di fila (le ultime due, contro Atalanta e Cagliari, con risultato di 4-1).

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Il nono gol del Re Leone – terzo di fila in campionato – vale per il Llorente il primato tra i bomber aerei: di questi nove gol, infatti, cinque ne ha segnati di testa, più di ogni altro giocatore nella massima serie. E’ l’attaccante perfetto per una squadra che in Serie A risulta essere la più forte nel gioco aereo: otto gol realizzati di testa, nessuno subito

3
Le espulsioni in Serie A per Gigi Buffon, due delle quali rimediate contro Lazio e Roma.

2003
Il gol dello spagnolo ha infranto il sogno dei biancocelesti di interrompere un digiuno decennale di vittorie contro la Vecchia Signora: tra partite in casa e partite in trasferta, la Lazio non batte la Juventus in campionato dalla gara del 6 dicembre 2003, quando si impose all'Olimpico per -20. Nelle successive sfide in Serie A, lo score è di 13 successi bianconeri e 6 pareggi, contando quello di ieri sera. Prima di Candreva, l’ultimo gol casalingo per i biancocelesti fu segnato nel 2009 da Ledesma.
I biancocelesti non hanno finora perso sotto la gestione Reja (due vittorie e due pareggi), e hanno non ripetono lo stesso risultato per due partite di fila da sette gare a questa parte.

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view post Posted on 26/1/2014, 13:31     +1   -1
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Conte a giornalista romano: «Se ne vada in curva!»


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Dura pochissimo la conferenza stampa di Conte con i cronisti della carta stampata e della radio. E si apre con un mezzo show dell’allenatore. Li chiamano, se volete, siparietti. Conte entra nel salone dell’Olimpico nero in volto e un giornalista radiofonico della Capitale lo arroventa subito con una domanda acuminata sulle decisioni arbitrali: in testa il potenziale rigore non fischiato a Bonucci per fallo di mano in un contatto diretto con Hernanes in chiusura di primo tempo (fallo che non solo all’arbitro Massa è parso non da punire per la rapidità dell’azione e la ristrettezza degli spazi: i due giocatori erano praticamente attaccati). Conte non risponde, comunque. Mossa da teatro. Prende fiato. Dice: «Sto contando». E resta in silenzio. Conta in cuor suo, in effetti. Fino a dieci. Poi parla. Ma cambia argomento, elogia lo spirito della Juventus. Quando torna a tacere, il giornalista romano lo incalza di nuovo: «Ma quel fallo di Bonucci non era da fischiare? Mi risponde?». L’allenatore prova a metterla sul sarcasmo: «Io non ho visto l’episodio. Comunque, se me lo dice lei, era rigore di sicuro». Un minuto dopo il giornalista radiofonico lo interrompe, Conte si inalbera, pur mantenendo educazione e self control: «Lei deve fare il giornalista, non il tifoso. Mi rifiuto di parlare con lei. In curva deve andare». Pochi secondi, e l’allenatore della Juve si alza dalla sedia e se ne va.

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