Calciomercato Juve, Lippi: «Ci vuole di più per vincere la Champions»
Con l’entusiasmo di un ragazzino ma con l’esperienza di chi è stato sul tetto del mondo, Marcello Lippi ha dalla Cina un osservatorio privilegiato sulle nostrane vicende del calcio. Può guardare da lontano, perché ormai in altre faccende affacendato, ma con cognizione di causa, avendo frequentato per decenni la serie A, in tutte le sue sfaccettature. Una cosa, però, chiarisce subito, l’ex ct: «No, non mi manca niente del calcio italiano. E sono contento della scelta fatta: perché era esattamente quello che volevo. Non mi andava più di allenare in Italia,e nemmeno un’esperienza in Europa poteva interessarmi. Così, invece, la Cina è stata una nuova sfida. Ho un contratto fino a novembre di quest’anno, poi vedremo. Ma solo il fatto di essere di nuovo andato a giocarmi il mondiale per club rende la mia avventura felicissima. Il futuro? Mi hanno chiesto di allenare la nazionale, per loro sarebbe un passaggio quasi obbligato. Anzi, avrei potuto già accettare mantenendo il doppio incarico. Nel Guangzhou ho dieci nazionali cinesi. E come se avessi allenato due Juventus, quella in Italia e quella di Cina. Vediamo, a novembre deciderò».
NIENTE ITALIA - Di sicuro, insomma, non lo rivedremo in Italia. Ma il nostro campionato, soprattutto le partite alle 15, le guarda eccome: «Quelle in notturna no, significherebbe alzarsi alle tre di notte. Ma il resto non me lo perdo di sicuro. E poi in Cina è molto seguito: credevo guardassero la Premier, o la Liga. Invece vogliono la serie A». I nostri dirigenti del marketing ne prendano nota, visto che il mercato cinese è ancora, in gran parte, inesplorato. E quelli della Juve, prendano invece nota di quel che pensa dei bianconeri: «Non so se venderanno Pogba o Vidal , a fine stagione. So però che la mia Juve vendeva ogni anno uno-due giocatori importanti: io però dicevo di tenere sempre lo zoccolo duro. Ed era grazie a quello che si continuava comunque a vincere. La torta c’era sempre, quello che cambiavano erano le candeline. Ecco, bisogna pensare a fare la torta. Questa Juve ha la torta, una torta più che sufficiente per vincere in Italia. Ma per l’Europa, mi sembra ancora che manchi parecchio. Più in generale, credo che per i prossimi dieci anni, sarà molto complicato per una squadra italiana tornare a vincere la Champions League».
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