Pogba e la Juve, doppio atto di forza
È una prova di forza. Ed è anche una forma di prepotenza. Prepotentemente, dopo la panchina in Coppa Italia contro la Roma, Paul Pogba si riprende il posto da titolare, primus inter pares con la sua corsa da gazzella e la potenza di un elefante. Che a metà campionato ha già doppiato la sua controfigura del passato, la pur esaltante stagione scorsa che lo aveva portato dapprima a entrare in punta di piedi nel mondo bianconero, poi a ritagliarsi sempre maggiore spazio, infine a decollare per incidenza, rendimento e appeal, personalità. Era un giovane Pogba, paradossalmente, tanto quanto la nuova versione del francese, oggi, acquista ben altro spettro. A metà marzo compirà 21 anni, ma non è il cambio di età a dettare il ragionamento. È il percorso compiuto con un’accelerazione fin fumettistica a indicare la cesura e la svolta. Imparagonabile, il Pogba di oggi con quello di un anno fa. Sarebbero poi arrivati in sequenza il Mondiale Under 20, le convocazioni improvvisamente fisse nella nazionale maggiore di Deschamps e il declassamento progressivo di Marchisio a riserva per suggellare la pesante leggerezza del Polpo bianconero, insignito a fine 2013 anche del Golden Boy di Tuttosport . È un giocatore nuovo, che fa corsa a sé, questo Pogba. Ci si chiede, oggi, se sia più forte lui di Arturo Vidal , o più importante a gioco lungo, o più determinante per le sorti dei bianconeri. Idealmente, Pogba è salito all’altezza delle aquile. Un ragazzino monstre . Se proprio occorre ripensare al modo masochistico con cui la Juventus si è piegata di fronte alla Roma in Coppa Italia, la sua assenza nei 90 minuti - unitamente a quella iniziale di Tevez , entrato solo nel finale - assume le sembianze di una castrazione delle ambizioni. E se occorre pensare, invece, alla Lazio di questa sera, ecco che torna d’incanto alla memoria ciò che successe un’altra sera, ma di metà agosto. Supercoppa italiana, stadio Olimpico, estate scorsa: Marchisio si fa male dopo neanche una ventina di minuti, cambio forzoso, entra il francese e mette subito le mani sul trofeo. Neanche tre minuti pieni ed è lui a sconquassare il risultato, dando il via alla quaterna bianconera. Così, sempre con pesante leggerezza. Tanto che, a metà stagione, Pogba ha già firmato in A più gol di quelli realizzati nello scorso campionato (6 a 5). Pogba ha mostrato una capacità inusitata nel doppiare Pogba, per l’appunto.
PREPOTENZA - La prepotenza agonistica del giocatore, amplificata dall’incredibile giovane età e dalle potenzialità così ampie da apparire fin misteriose, fa il paio con un atto di forza che la Juventus sta mandando in onda proprio in questo periodo di fine mercato invernale. Atto di forza è, infatti, quanto è stato deciso di comune accordo dai vertici della società quanto alla gestione delle trattative per il futuro dell’asso francese. Il club bianconero è perfettamente consapevole di quanto forte e concreto sia l’interessamento del Psg, del Bayern, dei due Manchester e del Real Madrid per Pogba. Tra l’altro: il club tedesco e quello spagnolo, così come le due inglesi, si sono già mosse più o meno chiaramente per provare ad aprire una trattativa con la Juve. La new entry degli ultimi mesi porta alla formazione parigina, che nei confronti del francese Paul sta esercitando anche una potente mozione dei sentimenti. Il tutto, con i quotidiani inglesi che ieri davano lo United nuovamente in auge nella corsa a Pogba (e, in alternativa, Vidal).
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