In un'intervista concessa al quotidiano romano Il Messaggero, Riccardo Bonucci racconta suo fratello minore Leonardo, parlando anche della sua carriera calcistica: "Come si vive al fianco di un fratello che ormai staziona nel grande calcio da cinque anni? Abbiamo avuto due storie calcistiche diverse, io ho fatto tutta la trafila nelle giovanili della Viterbese e sono riuscito anche a debuttare in serie C1 trovando il gol al mio esordio al Rocchi. Purtroppo alcune cose sono girate male: nel dicembre 2001 firmai per il Civita Castellana e pochi giorni dopo mi chiamò il Grosseto di Piero Camilli che iniziò la scalata verso la serie B". Riccardo, che adesso guida la difesa della capolista Tuscania (girone A di Seconda), ha sempre avuto delle qualità tecniche superiori rispetto al calciatore della Juventus a detta di chi lo ha visto giocare: "Questo lo lascio giudicare agli altri, ma sicuramente posso dire che ero superiore a lui a livello calcistico (ride ndr). La sua forza è stata sempre quella caratteriale: riesce a farsi scivolare tutto addosso e riparte senza farsi demoralizzare da nessun tipo di problema: il carattere, invece, è stato un mio limite". Oltre il carattere anche gli infortuni lo hanno pesantemente condizionato e oggi Riccardo, che lavora all'Ausl di Viterbo, lo segue con passione e dispensa consigli e critiche da fratello maggiore, visto che è più grande di quattro anni e mezzo: "Ci sentiamo prima delle partite, ma se non ha commesso errori particolari, dopo non lo richiamo. Quando sbaglia invece lo chiamo e parliamo come è successo dopo la sconfitta in Champions League contro il Galatasaray. Cosa gli ho rimproverato? Doveva stringere di più la marcatura su Drogba. Quando dico a Leonardo che io ero più forte, mi prende in giro e dice che la carriera parla per lui. E’ vero e in quel caso posso solo abbozzare. Siamo tutti e due malati di calcio e lui accetta i miei consigli come difensore esperto, ma soprattutto come fratello maggiore. In cosa deve migliorare secondo me? Nell’uno contro uno deve ancora crescere". E infine rivela lo stato d'animo con il quale lo segue in ogni match: "Seguo le gare di Leo da solo e in rigoroso silenzio – rivela – non mi piace la confusione: amo sentire i commenti dei telecronisti e le valutazioni che fanno su Leonardo".

fontE: Tuttojuve.com

Comunque ieri era il compleanno di Marchisio e oggi di Peluso..auguri ad entrambi!

Juve, Vucinic in sede.

Colloquio con Marotta
L'ad juventino ha spiegato all'attaccante come sono andate le cose e ha analizzato le varie ipotesi di mercato, soprattutto quelle inglesi.

TORINO - Mirko Vucinic e Beppe Marotta si sono incontrati in sede questa mattina. Dieci minuti di colloquio nell'ufficio dell'amministratore delegato bianconero al secondo piano di corso Galileo Ferraris, intorno alle 11.30. I due non si vedevano da 24 ore, ovvero dal rocambolesco pomeriggio di lunedì quando lo scambio fra il montegrino e l'interista Guarin sembrava talmente un affare fatto che lo stesso Vucinic era andato in auto fino a Pavia per sostenere le visite mediche con lo staff dell'Inter. Visite mediche ovviamente passate e, dopo le quali, l'attaccante aveva - di fatto - trovato l'accordo con la società nerazzurra. Ieri, Marotta e Vucinic non si erano visti né sentiti. A tenere i contati con Juventus e Inter ci aveva pensato l'agente del giocatore, Lucci.

LE PISTE INGLESI - Oggi l'incontro nel quale Marotta ha ribadito fiducia al giocatore, gli ha spiegato l'incredibile epilogo della vicenda e lo ha rassicurato sull'atteggiamento della Juventus nei suoi confronti. Non è comunque escluso che nel corso della finestra di mercato di gennaio l'attaccante non venga comunque ceduto: restano aperte le piste inglesi (Arsenal e Chelsea, in secondo piano il Tottenham), anche se al momento Vucinic verrà regolarmente reintegrato nella rosa, dove i compagni sono pronti ad accoglierlo, come testimoniano le parole di Barzagli di ieri sera.

Che qualcuno provi a dimostrare il contrario di ciò che dice Vidal...

Arturo hai fatto un commento inutile e da presuntuoso, da te non me lo aspettavo
Ma va be, resti comunque un mito

Secondo me queste parole "sono il migliore nel mio modo di intendere il calcio" non sono le stesse del titolo..lui ha un modo unico di interpretare quel ruolo, quanti ne conoscete di centrocampisti che pressano cosi all'impazzata e spesso con successo recuperano palloni e subito si portano nell'area avversaria per buttarla dentro? Io conosco solo lui. I vari Iniesta, Xavi, X.Alonso, Pirlo, Gundogan, Ramires ecc hanno, appunto, un altro modo di intendere il calcio