Appuntamento a febbraio. Da una parte la Juventus dall'altra Paul Pogba. Ovvero da una parte Beppe Marotta e dall'altra Oualid Ben Zefti, l'agente del giocatore francese che lavoro con Mino Raiola, che non mancherà di esserci. Si sono accordati per la data: l'operazione rinnovo inizierà in quel momento e non dovrebbe essere particolarmente lunga; tutte le parti, infatti, sono sostanzialmente d'accordo sull'idea di rinnovare il contratto. Pogba per guadagnare di più (adesso il suo stipendio è poco più di un milione all'anno), la Juventus per essere maggiormente garantita. Tant'è che potevano anche vedersi prima per iniziare a parlare, ma gli impegni di mercato che vedono coinvolti i dirigenti della Juventus e Raiola hanno suggerito un rinvio di qualche settimana, quando la finestra di gennaio sarà chiusa. Anche fra i compagni sta prendendo corpo la sensazione che il giovane compagno rimarrà a Torino. E, a proposito di firme, Marotta sta mettendo in pista anche i nuovi contratti per Lichtsteiner e Asamoah. I due uomini di fascia, protagonisti a Cagliari. Anche per loro la nuova firma dovrebbe essere una formalità e se ne parlerà a febbraio, che diventerà il mese dei rinnovi.

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E' in tour per presentare il suo libro contro il razzismo. Tra Treviso e Pordenone, ecco Lilian Thuram che parla agli studenti. E spiega. Ovviamente, non rifugge il calcio giocato. E parte con Paul Pogba, il connazionale che sta facendo impazzire di gioia la sua Juventus. «Pogba? Mi ricordo di averlo visto giocare con la nazionale francese giovanile - dice a Rai Sport -, aveva solo 16 anni. Ero un po' il padrino della squadra. Dopo un torneo, sono andato a vedere il suo allenatore e gli ho detto: “Guarda, questo giocatore è incredibile come è forte. Ha questa presenza". E lui mi ha risposto: “Guarda che oggi ha sbagliato la partita". Quindi già all'epoca era molto forte e sono molto felice perché tutti parlano molto bene di lui. Spero che possa rimanere alla Juventus per tanti anni». Lilian è cuore bianconero. «Il campionato non è finito, però. Per verità, e purtroppo, in Italia, Spagna, Francia e Germania le squadre in testa hanno tanti punti di vantaggio a metà campionato, credo che dia un po' l'immagine della società in cui viviamo: c'è differenza tra le squadre molto ricche e le altre». Infine, ecco Thuram su Clarence Seedorf, nuovo allenatore del Milan. «Mi ricordo la prima partita che ho visto di Seedorf, era molto giovane, giocava all'Ajax una gara contro contro l'Auxerre. Era strano, perché lui aveva 16 anni e quando è entrato, i compagni davano la palla tutti a lui, che aveva già tanta personalità. Spero sia così anche da allenatore».

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