Quando è andato a ritirare il TMW Award quale miglior dirigente al ristorante Cavallini di Milano, uno dei nuovi ritrovi degli operatori di mercato, in fondo Beppe Marotta sapeva già come sarebbe andata a finire su Osvaldo (e magari, sotto sotto, alla notizia dell’inserimento dell’Inter, avrà sorriso...). Del resto, è noto come a gennaio la Juve sarebbe andata alla ricerca delle «opportunità» disponibili su piazza. «Non dobbiamo riparare nulla», ha ribadito il concetto l’amministratore delegato bianconero. Impossibile dargli torto. E dunque, nella passerella organizzata in suo onore, Marotta ha portato a casa l’ennesimo riconoscimento della sua carriera, i complimenti dell’ex consulente del Parma Antonino Imborgia e del responsabile dell’area tecnica del Cagliari Nicola Salerno, l’applauso della gente comune.

REALTÀ E SOGNI - Ma l’attenzione, naturalmente, è poi tornata sulla stretta attualità, quella che oggi potrebbe riservare ulteriori novità, in uscita: tra Mirko Vucinic (dopo il no ad Arsenal e Valencia e malgrado la volontà, comunicata al club, di restare) e Fabio Quagliarella (no a Trabzonspor e Cardiff City) qualcosa può ancora accadere, soprattutto sul fronte Inter. «Guarin è uno di quei casi che sono sempre successi da quando c’è il calciomercato - ha commentato Marotta -. In passato ce ne sono stati anche di fisici, almeno accesi, anche se Vucinic è uscito un po’ malconcio dall’intrigo. A volte anche i professionisti perdono il controllo. Con l’Inter non è stato uno screzio, sono cose all’ordine del giorno. Noi ce la siamo presa perché quei due giocatori erano coinvolti, ognuno può giudicare. Guarin è un ottimo calciatore e un’opportunità di mercato». E ancora: «Per rispetto, aspettiamo che Vucinic decida sul suo futuro. Sono arrivate buone proposte, ma i calciatori sono liberi di non accettarle. Al momento non esiste la possibilità che vada all’Inter né tanto meno io ho parlato con Thohir. Abbiamo 5 punte, tante per i nostri obiettivi». Il conto sarebbe salito a 6 con Osvaldo. Marotta, sul montenegrino e gli altri giocatori meno utilizzati e perciò magari più appetibili sul mercato, è stato chiaro: «Se non accetta le destinazioni che si sono prospettate, Vucinic resterà. Ha segnato più di 20 gol in due anni e sta nella Juventus a buon diritto. Aveva un’offerta che non è andata a buon fine e adesso deve valutare con serenità».

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