Parliamoci chiaro, fossero politici decenti, si metterebbero subito daccordo riformando la legge elettorale e poi si andrebbe di nuovo alle urne finalmente potendo eleggere un governo una volta per tutte.
Parliamoci chiaro, fossero politici decenti, si metterebbero subito daccordo riformando la legge elettorale e poi si andrebbe di nuovo alle urne finalmente potendo eleggere un governo una volta per tutte.
No ma invece sono contenti così.
Esatto questo vorrà dire che i governi saranno quasi sempre ingovernabili, raramente ci sarà un governo che rispetterà la sua legislatura di cinque anni.
E tutto questo non poteva non esserci grazie alla Lega Nord
Parliamoci chiaro, fossero politici decenti, si metterebbero subito daccordo riformando la legge elettorale e poi si andrebbe di nuovo alle urne finalmente potendo eleggere un governo una volta per tutte.
Esatto questo vorrà dire che i governi saranno quasi sempre ingovernabili, raramente ci sarà un governo che rispetterà la sua legislatura di cinque anni.
E tutto questo non poteva non esserci grazie alla Lega Nord
Per ora, anche prima del porcellum non c'è stato n governo che sia arrivato alla fine dei 5 anni.
Esatto questo vorrà dire che i governi saranno quasi sempre ingovernabili, raramente ci sarà un governo che rispetterà la sua legislatura di cinque anni.
E tutto questo non poteva non esserci grazie alla Lega Nord
Per ora, anche prima del porcellum non c'è stato n governo che sia arrivato alla fine dei 5 anni.
Si una l'ha portata a termine sicuro. Ma non quella del '94. Ora cerco e vi dico.
2001-2006 sono 5 anni
11 Giugno 2001 - 23 Aprile 2005 Berlusconi II 23 Aprile 2005 - 17 Maggio 2006 Berlusconi III
E' caduto, ma la legislatura l'ha finita in quanto è stato incaricato di riformare il governo dal presidente della repubblica, poi è salito Prodi che è durato appena 2 anni.
Si va dritti verso nuove elezioni. Pd e Pdl pari, guadagna Grillo
Il Centrodestra di Silvio Berlusconi ha raggiunto il Centrosinistra di Pierluigi Bersani. Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo continua a crescere mentre il centro di Mario Monti perde ancora colpi. Sono i principali risultati del sondaggio politico-elettorale realizzato il 4 marzo da Nicola Piepoli (1.000 casi metodologia C.A.T.I.) e pubblicato in esclusiva da Affaritaliani.it.
Sembra proprio che il ritorno alle urne sia l'ipotesi più probabile. Il Pd vuole Bersani premier e un governo appoggiato dall'M5S. Grillo non ci sta. E il probabile tentativo di Napolitano di incaricare un tecnico riceverà il no secco del Partito Democratico. Quindi? Elezioni anticipate con questa legge elettorale a luglio, dopo l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica che avrà il compito di sciogliere le Camere.
Ma torniamo al sondaggio di Piepoli. Il Pdl sale dal 21,56% al 22. Fratelli d'Italia si attesta sul 2% (stabile). Ferma al 4% anche la Lega. La Destra non supera lo 0,5%. Altri di Centrodestra 1%. Totale della coalizione 29,5% da 29,18. Il Pd è invariato al 25,5%, Sel scende dal 3,2 al 3%. Altri di Centrosinistra 1%. Totale dello schieramento 29,5%. Scelta Civica con Monti per l'Italia perde terreno e passa dall'8,3% delle urne al 7%. L'Udc arretra all'1,5% e Fli è fermo allo 0,5. Il Centro vale il 9% dal 10,56. Il Movimento Cinque Stelle cresce ancora e passa dal 25,55% ottenuto a fine febbraio all'attuale 26,5%, insidiando le due principali coalizioni. Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia scende dal 2,25% al 2. Altri partiti dal 2,97 al 3%.
"Sono amministratore delegato di una media impresa (100 dipendenti) del commercio genovese. Sono considerate "medie" le imprese che hanno da 50 a 300 dipendenti, che quindi rappresentano un'ossatura decisiva per ogni Paese. L'irap peraltro introdotta da un governo di centro sinistra (Visco e Prodi, complimenti!) e ovviamente mantenuta nonostante le ridicole promesse dai governi Berlusconi, è una porcheria per altri 3 motivi, oltre a quello di tassare anche le perdite: 1) tassa di più le imprese che non attuano il labour saving, ossia tassa le imprese che hanno più dipendenti; è un'imposta in spregio ai principi della nostra costituzione; 2) è addirittura indetraibile dall' ires (imposte sul reddito), per cui se un'azienda (con alto costo del lavoro) con fatica registrasse un moderato utile, a causa di questa schifosa indetraibilità incredibilmente andrebbe in perdita! faccio notare che questa porcheria dell'indetraibilità riguarda anche i costi per gli interessi passivi e per l'imu. Lo Stato bastona chi investe nei muri della propria azienda, chi assume dipendenti e chi paga tasse e fornitori ricorrendo ai prestiti bancari! 3) rappresenta un clamoroso regalo alle multinazionali, che, avendo all'estero buona parte del costo del lavoro e la quasi totalità degli oneri finanziari, si trovano con una base imponibile spesso più che dimezzata. Oggi le medie imprese sono diventate deboli. Grazie ai nostri ultimi 3 governi stanno rischiando di scomparire. Non c'è più molto tempo. Le medie imprese stanno bruciando tutte le riserve." Enrico GB
L'eliminazione dell'IRAP fa parte delle misure urgenti per le PMI proposte tramite sondaggio sul blog.
fontE: beppegrillo.it
Diretta della riunione degli eletti M5S a Roma
Gli eletti hanno votato per alzata di mano i capigruppo e portavoce di Camera e Senato. Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato è Vito Crimi. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera è Roberta Lombardi. Il MoVimento 5 Stelle effettuerà una rotazione trimestrale dei capogruppo e portavoce Camera e Senato con persone sempre differenti, la scelta dei capogruppo sarà operata dai gruppi di Camera e Senato. Segui la diretta su LaCosa
Vendola si è ingrillato all'improvviso dopo le elezioni. Si è vestito di nuovo come le brocche dei biancospini. Sembra un'altra persona. Ha un rinnovato linguaggio, comunque sempre variegato, e adopera inusitate e pittoresche proposizioni verso il M5S. Vendola ci ama: "Grillo non è un fantasma per il quale bisogna convocare l'esorcista, è un nostro interlocutore" "Abbiamo il dovere di dialogare con Grillo non a prescindere dai programmi, ma partendo dai programmi" "Grillo è un interlocutore necessario"
E' lo stesso Vendola che il 20 febbraio 2013, a tre giorni dall'appuntamento elettorale, su La 7 spiegava: "Grillo è un populista di piazza. Grillo è il virtuoso della demolizione ma chi ricostruirà il Paese? Grillo è un'evoluzione di Berlusconi".
In campagna elettorale Vendola si era speso a mio favore con dichiarazioni di miele: "Vedo in lui lo stesso populismo che ha alimentato la marcia su Roma" "Attenzione, anche Hitler sembrava un comico, poi è passato da una birreria alla cancelleria" "Grillo? Populismo inquietante" "Grillo è populismo di tipo nuovo" "Beppe Grillo è un fenomeno di populismo. E il populismo è un nemico, che alimenta regimi reazionari" "Grillo predicatore autoreferenziale" "Grillo è un populista, investe sulle macerie" "Il Grillo di oggi? Sembra il Berlusconi di 20 anni fa" "Beppe Grillo magma di subculture populiste" "Grillo è una cosa antica. Se studiamo la storia a cavallo delle due guerre si possono rintracciare i segnali di una cultura antipolitica, preludio al fascismo" "E' un fondamentalista, maschilista e sessista" Solo gli stupidi non cambiano mai idea. Vendola, perciò, deve essere molto intelligente!
fontE: beppegrillo.it
Punti programmatici in comune
"pdl e pdmenoelle hanno più punti programmatici in comune tra loro: 1) entrambi vogliono la TAV 2) entrambi sono per il MES 3) entrambi per il Fiscal Compact 4) entrambi per il pareggio di bilancio 5) entrambi per le "missioni di pace" 6) entrambi per l'acquisto degli F-35 7) entrambi per lo smantellamento dell'art.18 8) entrambi per la perdita della sovranità monetaria 9) entrambi per il finanziamento della scuola privata 10) entrambi per i rimborsi elettorali Quanti punti programmatici comuni ho trovato così su due piedi??? DIECI. Ne hanno più loro che quello che afferma Bersani con il M5S (lui dice 8). Non per niente hanno governato per un anno e più insieme" ernesto
fontE: beppegrillo.it
Minacce al MoVimento 5 Stelle
"A tutti coloro che ringraziamo per la solidarietà circa l’episodio di bigliettini con minacce recapitati sull’auto di uno dei consiglieri comunali ed indirizzati al Movimento ed al capogruppo Vandini, ricordiamo che il clima attuale non contribuisce a rasserenare gli animi. Cosa dovremmo dire, noi, che siamo stati paragonati a flottiglie di automi acefali in mano ad oscuri dittatori pronti a sacrificarci per la conquista dell’universo? Basta accendere la radio o la TV o leggere un quotidiano nazionale per trovare gli epiteti appioppati agli eletti del M5S: ignoranti, incompetenti, esaltati, fideisti, irresponsabili, schiavi, servi. A nulla vale la considerazione che siamo una forza esistente da anni e radicatissima sul territorio ma non ancora perfettamente organizzata ed appena arrivata in Parlamento, la percentuale di donne, giovani e laureati maggiore di tutte le forze politiche; che al nostro interno ci siano solo incensurati estranei alle logiche partitiche e che una grandissima quantità di italiani, il cosiddetto "popolo", abbia deciso di accordarci la sua fiducia. Il popolo non è degno di rappresentare se stesso, evidentemente: sconcertante udirlo dalla destra, sconvolgente dalla sinistra. La stessa sinistra che si dileggia a rispolverare ed arroventare fasci e svastiche per tentare di marchiarci. Pare che nessuno abbia compreso la natura "popolare", spontanea, genuina, diretta, pacifica e territoriale del M5S, e di come abbia deciso di riscoprire la coerenza ed il dovere verso gli impegni presi. Coerenza può realizzarsi solo attraverso il rispetto verso gli ideali fondativi del Paese: la nostra millenaria cultura, la Resistenza, la legalità o l’altissimo valore della nostra Costituzione. Il Movimento ha dimostrato che gli Italiani non sono narcotizzati, ma pronti a difendere i diritti di tutti partendo dai doveri di ciascuno. Da fascisti come siamo stati molto spesso bollati, abbiamo ricevuto insulti e minacce da sedicenti "colleghi" a firma svastica... Per noi vale il motto: "riportare di moda l’onestà". Vedremo se anche altri avranno la voglia ed il coraggio di farlo." Pietro Vandini, consigliere comunale M5S Ravenna
^se non sbaglio il primo Berlusconi non durò nemmeno 2 anni, anzi nemmeno uno.
Sono quasi sicuro che UNA legislatura l'ha portata a termine ma non ricordo quale francamente.
Comunque io non ci sto capendo niente adesso su cosa possa succedere ...... c'è una confusione totale.
No aspetta, io intendevo come esecutivo, in Italia da quando c'è la Repubblica nessun Governo è arrivato alla scadenza dei 5 anni. Poi alcune legislature sono arrivate a scadenza ma con esecutivi differenti. Il II Berlusconi è uno scempio per la democrazia in generale. Ma quando si parlla di Silvio non è una novità.
Continuano i servizi sulle modalità di voto degli italiani all’estero. Ecco l’intervista ad una scrutatrice che parla del caos vissuto durante le ore dello spoglio.
Stallo Grillo-Bersani. Ecco il governo che il Pd offre all'M5S
"Attendiamo le consultazioni: prima di allora ci sono solo fantasie". E' la linea con il quale il Quirinale anche oggi ha inteso stoppare qualsiasi indiscrezione sulla partita del governo che si sta per aprire. Prima degli incontri con i leader e i capigruppo dei partiti e' azzardato fare qualsiasi previsione. Purtuttavia e' chiaro che il Colle fara' di tutto per cercare una soluzione e una maggioranza su un altro nome, non quello di Pier Luigi Bersani, e' nel novero delle possibilita'.
Il Presidente della Repubblica, riflettono anche forze parlamentari di tutti gli schieramenti, avviera' la ricerca di una maggioranza parlamentare che permetta il formarsi di un esecutivo. Ma il segretario del Pd potrebbe anche presentarsi al Colle con la tesi della 'maggioranza variabile', facendo perno sulle parole pronunciate anche da Beppe Grillo nei giorni scorsi.
L'ex comico genovese infatti ha piu' volte spiegato di voler votare i singoli provvedimenti, solo su quelli valutera' il da farsi. Un'altra opzione sarebbe quella di definire una squadra di governo, con alcuni ministri vicini al Movimento 5 stelle. Tra i 'boatos' che si rincorrono in Transatlantico si fanno anche i nomi per alcuni dicastero che potrebbero 'spettare' a figure vicine a Grillo, come Renzo Piano per le Infrastrutture, Dario Fo alla Cultura, il procuratore capo di Torino, Guariniello per la Giustizia. Si fanno anche i nomi di Stefano Rodota' e Gustavo Zagrebelski proprio per cercare di ottenere l'ok dell'M5S.
Bersani ha ribadito piu' volte che il Pd, sulla base dei risultati elettorali, ha le carte in regola per provarci. "Tocca a noi fare una proposta, che non e' una pretesa e tantomeno una mia pretesa, ma un dovere", ha sottolineato oggi. E ufficialmente sia la direzione di ieri sia i vertici del partito insistono che non esitono piani B.
Ma nel Pd l'idea di un voto anticipato non raccoglie grande entusiasmo e cosi' sono in molti a ritenere che alla fine il segretario, fedele a quel "prima di tutto l'Italia" che e' da mesi il suo slogan, fara' spontaneamente un passo se non proprio indietro almeno di lato. E anche ascoltando la spinta che viene da diverse anime del partito non si mettera' di traverso davanti a quella che piu' volte ha definito "la saggezza" del Colle, per il bene del Paese.
Per il momento l'aut aut di Grillo che anche ai suoi ha spiegato di voler sbarrare la strada al segretario del Pd, non spaventa Bersani. "Non voglio sedie ma risposte serie", ha chiarito trovando il plauso di Sel.
Sul fronte del centrodestra, poi, sulla partita che si sta per aprire pesa e non poco la sentenza Bnl-Unipol e i processi del Cavaliere. Oltre alla condanna di oggi, l'ex premier potrebbe subire un altro smacco dal processo Mediaset (sentenza d'appello entro fine mese e entro settembre quella della Cassazione) e dalla vicenda Ruby. Anche per questo motivo l'ex presidente del Consiglio ha evocato la piazza per protestare contro i giudici, ma anche il voto. E non a ottobre, ma a giugno. Non mi faro' tenere sulla graticola, e' la sua linea. Berlusconi naturalmente fa affidamento su Giorgio Napolitano ma sul piatto della partita pone la necessita' di un accordo complessivo che riguardi anche la carica di inquilino del Colle. Per il Cavaliere occorre infatti una figura di garanzia che freni l'offensiva giudiziaria ai suoi danni.
Difficile naturalmente che l'ex premier possa ottenere la sponda del Pd, anche per quanto riguarda le nomine dei futuri presidenti della Camera e del Senato. Uno spiraglio per Montecitorio e' aperto per una 'colomba' come Maurizio Lupi, piu' probabilmente, pero', il Pd potrebbe cercare un'intesa per le presidenze con il Movimento 5 stelle. I grillini saranno da domenica in assemblea permanente proprio per scegliere i propri candidati, ma la strada per qualsiasi tipo di impresa resta impervia, tanto che Mario Monti nei suoi colloqui informali ribadisce di non escludere che l'Italia possa ricorrere alle elezioni al piu' presto. Del resto oggi Mario Draghi ha sottolineato come l'impatto delle elezioni sul voto sia limitato