[Speciale] Politica Italiana. Fatti e misfatti.

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muni79
view post Posted on 27/2/2013, 18:42     +1   -1




Beppe Grillo ‏@beppe_grillo

L'abbiamo già fatto e continueremo a farlo ovunque entreranno i cittadini a 5 Stelle:









Elezioni 2013: tutti i nomi degli eletti di Grillo a Camera e Senato


Ecco i nomi dei 54 senatori e dei 106 deputati del M5s


A dispetto del rigore del dress code parlamentare che imporrebbe completi “altamente” formali, i neo-eletti grillini potrebbero introdurre variazioni dal tono decisamente più ufficioso. La carica dei 162 parlamentari a Cinque stelle è schierata infatti da una lunga fila di persone “normali”, anagraficamente piuttosto giovani, calate, sì, nella società civile ma del tutto estranee ai meandri istituzionali.
Sono in tanti ad interrogarsi su quali saranno le indicazioni, di etichetta e non, che il guru genovese impartirà loro in vista dell’ufficiale ingresso in Camera e Senato. Certo è che gli incaricati hanno già declinato l’appellativo di “onorevole” in favore del più democratico “cittadino/a”. Restano ora da seguire quali saranno i passi successivi dei nuovi volti “riformatori”.
Alla Camera dei Deputati i rappresentanti del movimento di Grillo sono 108, tutti molto giovani, spesso giovanissimi: basti pensare che ben cinque tra gli eletti hanno da poco raggiunto la soglia minima per accedere in aula, ossia 25 anni. Un manipolo di donne e uomini che approdano per la prima volta ai ranghi politici: studenti, medici, avvocati, insegnanti, ma anche operai, casalinghe e disoccupati. Uno scenario dunque alquanto innovativo nel quale spicca una componente femminile (34% alla Camera, 44% al Senato) decisamente superiore, con poche eccezioni, alla media partitica tradizionale. L’elenco dei nomi è lungo ma doveroso:
Piemonte 1: Laura Castelli, Silvia Chimienti, Eleonora Bechis, Ivan Della Valle.
Piemonte2: Fabiana Dadone, Davide Crippa, Mirko Busto, Paolo Romano.
Lombardia1: Paola Carinelli, Massimo De Rosa, Vincenzo Caso, Manlio Di Stefano, Valerio Fata, Davide Tripiedi.
Lombardia2: Claudio Cominardi, Tatiana Basilio, Giorgio Sorial, Ivan Catalano, Cosimo Petraroli, Ferdinando Alberti, Danilo Toninelli.
Lombardia3: Danilo Toninelli, Alberto Zolezzi.
Veneto1: Silvia Benedetti, Gessica Rostellato, Marco Brignerotto, Mattia Fantinati, Tancredi Turco, Francesca Businarolo.
Veneto2: Marco De Villa, Federico D’Inca, Emanuele Cozzolino, Arianna Spessotto.
Liguria: Matteo Mantero.
Friuli Venezia Giulia: Aris Prodani.
Emilia Romagna: Giulia Sarti, Mara Mucci, Matteo Dell’Osso, Maria Spadoni, Vittorio Ferraresi, Paolo Bernini, Michele Dall’Orco.
Toscana: Alfonso Bonafede, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Chiara Gagnarli, Samuele Segoni.
Marche: Donatella Agostinelli, Andrea Cecconi, Patrizia Terzoni.
Umbria: Tiziana Ciprini, Filippo Gallinella.
Lazio1: Massimo Baroni, Federica Daga, Marta Grande, Roberta Lombardi, Alessandro Di Battista, Adriano Zaccagnini, Carla Ruocco, Stefano Vignaroli.
Lazio2: Massimiliano Bernini, Cristian Iannuzzi, Luca Frusone.
Abruzzo: Gianluca Vacca, Andrea Colletti, Daniele Del Grosso.
Calabria: Dalida Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni, Paolo Parentela.
Campania1: Roberto Fico, Luigi Di Maio, Salvatore Micillo, Vega Colonnese, Luigi Gallo.
Campani2: Angelo Tofalo, Silvia Giordano, Carlo Sibilla, Girolamo Pisano.
Puglia: Giuseppe D’Ambrosio, Guiseppe L’Abate, Diego De Lorenzis, Giuseppe Brescia, Alessandro Furnari, Emanuele Scagliusi, Francesco Cariello, Vincenza Labriola.
Sardegna: Emanuela Corda, Andrea Vallascas, Paola Pinna, Nicola Bianchi.
Sicilia1: Riccardo Nuti, Giulia Di Vita, Chiara Di Benedetto, Loredana Lupo, Claudia Mannino, Azzurra Cancellieri.
Sicilia2: Giulia Grillo, Tommaso Currò, Maria Marzana, Marialucia Lorefice, Francesco D’Uva, Gianluca Rizzo, Alessio Villarosa.
Trentino: Riccardo Fraccaro, Mirella Liuzzi.
A Palazzo Madama, i senatori grillini sono 54, e anche in questo caso si tratta di persone con esperienze calate sul territorio, e poca politica alle spalle. Lo scenario elettorale instabile, che ha visto spaccarsi il Paese sostanzialmente in tre fazioni, mette nelle mani proprio di questi cittadini le sorti del Governo. I volti nuovi in Senato sono:
Piemonte: Marco Scibona, Carlo Martelli, Alberto Airola.
Lombardia: Giovanna Mangili, Vito Claudio Crimi, Luigi Gaetti, Monica Casaletto, Laura Bignami, Luis Alberto Orellana, Paolo Cicerone.
Veneto: Enrico Cappelletti, Paola De Pin, Giovanni Endrizzi, Gianni Pietro Girotto.
Liguria: Cristina Di Pietro.
Marche: Serenella Fukcsia.
Friuli Venezia Giulia: Lorenzo Battista.
Emilia Romagna: Adele Gambaro, Maria Mussini, Elisa Bulgarelli, Michela Montevecchi.
Toscana: Laura Bottici, Alessandra Bencini, Maurizio Romani, Sara Paglini.
Lazio: Fabiola Anitori, Giuseppe Vacciano, Paola Taverna, Marino Mastrangeli, Elena Fattori, Ivana Simeoni.
Umbria: Stefano Lucidi.
Basilicata: Vito Rosario Petrocelli.
Abruzzo: Enza Blundo, Gianluca Castaldi.
Calabria: Francesco Molinari, Ivan Pastore.
Campania: Vilma Moronese, Sergio Puglia, Andrea Cioffi, Paola Nugnes, Pepe Bartolomeo.
Puglia: Rosa D’Amato, Maurizio Buccarella, Alfonso Ciampolillo, Tiziana Buccarella.
Sardegna: Emanuela Serra, Roberto Cotti.
Sicilia: Francesco Campanella, Michele Mario Giarrusso, Vincenzo Santangelo, Nunzia Catalfo, Fabrizio Bocchino, Ornella Bertorotta.


fontE: tzetze.it
 
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muni79
view post Posted on 27/2/2013, 18:59     +1   -1




Valerio Staffelli ‏@VStaffelli

Questa sera a Striscia un servizio "interessante"che riguarda il voto degli italiani all'estero, nn perdetelo ...
 
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Comelui Celletti
view post Posted on 27/2/2013, 22:31     +2   +1   -1




 
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Furiadicheb
view post Posted on 28/2/2013, 09:12     +2   +1   -1




CITAZIONE (Comelui Celletti @ 27/2/2013, 22:31) 

Firmato penso anche io che adesso il compito di tutti sarà quello in primis di riformare la legge elettorale
 
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muni79
view post Posted on 28/2/2013, 11:19     +1   -1




A Beppe Grillo 42 mln di euro


Ammontano a circa 42,7 milioni i rimborsi elettorali che il Movimento Cinque Stelle dovrebbe ricevere grazie ai suoi risultati alle urne. Il Movimento di Beppe Grillo ha però annunciato (prima del voto) che intende rinunciare a questo tipo di finanziamento. Fondi che però perderebbe comunque se non approverà uno statuto interno. E in molti si chiedono se i soldi verranno devoluti in beneficienza o se verranno lasciati allo Stato. Il partito con maggiori rimborsi è il Pd, con 45,8 milioni. Al Pdl andranno 38 milioni e a Monti 15. "Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio", ha scritto Beppe Grillo su twitter.

"Bersani e' uno stalker politico, un morto che parla, non voteremo mai la fiducia al suo governo". Beppe Grillo torna ai toni da campagna elettorale e sbatte la porta in faccia al segretario del Pd che, aggiunge Grillo, "da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi come al suo posto farebbe chiunque altro. E' riuscito persino a perdere vincendo". Secca la replica del numero uno dei democratici: "Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E li' ciascuno si assumera' le proprie responsabilita".

Ma sul blog di Grillo i commenti contrari alla linea del leader del Movimento 5 stelle sono centinaia e spesso sono i piu' votati: in molti chiedono al comico-leader di non repingere l'offerta del Pd, anzi, di adottare il cosiddetto 'Modello Sicilia' per provare a cambiare le cose dall'interno. "Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O vali piu' di uno?", commenta un elettore del Cinque Stelle. E ancora, con toni ancora piu' duri, Andrea P. dice: "Uno vale uno. Grillo vale Casaleggio. Gli eletti non contano un cazzo". Domenico da Salerno esclama: "Per votare le proposte bisogna prima che si dia la fiducia al governo....non facciamo cazzate".

L'apertura 'programmatica' ai grillini resta la linea del centrosinistra: "Chiederemo un voto in Parlamento su una piattaforma programmatica di quattro o cinque punti qualificanti", ripete Enrico Letta che fa muro attorno al segretario del Pd sottolineando che sara' lui il candidato premier di un eventuale governo di centrosinistra. "Proporremo a tutto il parlamento - aggiunge Letta - un programma su etica pubblica, riforma dei partiti e della legge elettorale, politiche economiche per i giovani, impegno a far si' che l'Europa non sia piu' solo quella dei tagli e dell'austerity ma si misuri con provvedimenti volti alla crescita".

Bersani incassa la difesa del partito e incontra Nichi Vendola per fare il punto sul nodo alleanze. Guardare al cambiamento espresso dal voto a Cinque Stelle e' necessario, ribadisce il leader di Sel. "Mi auguro sinceramente che si riuscira' a dare una risposta forte al vento di cambiamento che soffia impetuoso nel Paese. Su questo convincimento ho registrato una condivisione totale con Bersani", dice Vendola. "Non esistono soluzioni che rimandino al passato piu' cupo. Niente governissimo, spero che non sia questo l'auspicio di Grillo".

All'ipotesi 'governissimo' guarda invece il Pdl, con Berlusconi che si dice pronto ad aderire ad un progetto di larghe intese con il Pd, ma senza Monti. Secondo Fabrizio Cicchitto "e' necessario avere un approccio costruttivo, altrimenti il movimento di Grillo non fara' che crescere, mettendo la nostra societa' e la nostra economia in pericolo". In serata, ancora Grillo, stavolta alla Bbc: "Non c'era speranza. C'era rabbia senza speranza. E' la rabbia senza speranza che crea la violenza, ma quella che e' accompagnata dalla speranza e' una rabbia diversa, una rabbia ottimistica, non negativa".

fonte: affaritaliani.libero.it






E dulcis in fundo, l'Udc di Casini incasserà 1,5 milioni, Fratelli d'Italia 1,6, quello della Meloni e di La Russa , mentre 5,1 per Sel di Vendola, e alla Lega Nord 7,3.

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/43989/20130...m#ixzz2MDeRJ5Mj

Edited by muni79 - 28/2/2013, 19:23
 
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TerryTerry
view post Posted on 28/2/2013, 11:36     +1   -1




Il Movimento ha rinunciato al rimborso elettorale.E nessuna alleanza col pd; sempre piu' fiera di aver votato il Movimento!
 
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muni79
view post Posted on 28/2/2013, 18:35     +1   -1




Amnistia, mafia e magistrati. Sulla giustizia Grillo la pensa così


“Questa magistratura mi fa paura. Io che sono un comico ho subìto più di 80 processi”. Togliendo la parola “comico” (ma secondo qualcuno potrebbe anche restare) questa frase sembrerebbe poter essere stata pronunciata da Silvio Berlusconi. E invece no. L’ha pronunciata Beppe Grillo lo scorso 15 febbraio, sul palco di Ivrea. C’è chi ha usato questa scusa per bollare il leader del Movimento 5 Stelle come un “voltagabbana”. “Da giustizialista a garantista”, è stato detto. Ma qual è il vero rapporto del trionfatore delle elezioni del 24 e 25 febbraio con i temi della giustizia?

IMPUNITA’ – “La legge protegge i delinquenti e manda in galera gli innocenti”, ripete spesso Grillo. È sempre stato questo il tasto su cui ha battuto, e continua a battere, l’ex comico genovese. La Casta. La cerchia di privilegiati che non si fa processare, o quantomeno condannare. Anche se Berlusconi, rispondendo proprio a Grillo, ha sfoggiato come medaglia la rendicontazione dei suoi guai giudiziari: “Grillo è disinformato, ho avuto più di cento processi”. Rivendicando un record. Fatto sta che Grillo si pone come paladino dei dimenticati, del Quarto Stato, degli outsider. Sul blog del leader del Movimento 5 Stelle sull’argomento si legge: “Mi domando cosa significhi la parola Giustizia oggi. Questa è forse la domanda più importante che ci dobbiamo porre. È la Giustizia di tutti o è riservata solo a coloro che possono permettersi uno studio legale di grido e arrivare anno dopo anno alla prescrizione? O la Giustizia degli intoccabili, che il carcere non lo vedranno mai, che siano i parlamentari o i poliziotti accusati di pestaggio del G8? Forse la Giustizia dei poveri cristi, spesso extracomunitari, che hanno un avvocato di ufficio e una condanna pressoché certa? Quante Giustizie esistono in questa disgraziata e impenetrabile Nazione? La Giustizia amministrata per censo, per casta? La Giustizia capitalista, dove il reddito è un elemento sempre a favore dell’accusato, una prova inoppugnabile di innocenza?”. Il succo: chi ha soldi non paga mai le conseguenze delle sue azioni.

PAROLA CHIAVE AMMODERNAMENTO – Secondo Grillo è fondamentale l’ammodernamento della macchina della giustizia, giudicata “obsoleta, inefficiente e dispendiosa”. Colpa della “eccessiva frammentazioni delle sedi” ma anche dell’”eccesso di domanda: le sopravvenienze civili annue contenziose di primo grado per ogni giudice sono 438, in Francia 224, in Germania 54. Quelle penali annue (reati gravi) per ogni giudice, in Italia sono 190, in Francia 81, in Germania 42. Ciò dipende”, scrive Grillo “dal fatto che il sistema legale tende a tutelare di più chi viola la legge rispetto a chi subisce una lesione dei propri diritti”. Una possibile soluzione, secondo Grillo, va trovata “nell’autoregolamentazione, introducendo rischi: si deve consentire la reformatio in peius in appello”, vale a dire la possibilità del giudice di appello di poter riformare la sentenza di primo grado irrogando una pena o una misura peggiori delle precedenti. Sì, perché il leader 5 Stelle sottolinea come la lentezza del processo penale vada ascritta al fatto che in Italia “impugnare conviene perché non si corrono rischi, in quanto vi è il divieto di peggiorare la posizione dell’imputato se è solo lui appellante”. Meno impugnazioni uguale meno processi uguale meno avvocati. Sarebbe questa la panacea per la giustizia italiana.

NO ALL’AMNISTIA, SI’ AL FALSO IN BILANCIO – Su due temi chiave che hanno acceso il dibattito sulla giustizia durante la campagna elettorale la posizione del Movimento 5 Stelle è simile a quella del Pd. In primo luogo sulla reintroduzione del reato di falso in bilancio. Grillo d’altra parte non ha mai lesinato interventi sui casi Parmalat e, più recentemente, Monte Paschi di Siena. Il discorso sul falso in bilancio ovviamente si inserisce in quello più ampio sulla giustizia che “premia” o comunque che “non condanna” i potenti. Sulla stessa linea del Pd anche per quanto riguarda l’amnistia, che non era prevista in nessuno dei due programmi anche se a dire la verità alcuni esponenti della coalizione di centrosinistra si erano espressi a favore, abbracciando la posizione di Nichi Vendola.

SI’ ALLA RESPONSABILITA’ CIVILE DEI MAGISTRATI – Su un altro punto Grillo e Berlusconi la pensano alla stessa maniera, vale a dire la responsabilità civile dei magistrati. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle è giusto che un giudice o un pm, qualora sbaglino giudizio per dolo o colpa grave, siano costretti a un effettivo risarcimento nei confronti del cittadino (possibilità già prevista però attraverso il risarcimento da parte dello Stato). Una posizione diametralmente opposta a quella del Pd e di tutto il centrosinistra.

“LA MAFIA? SOLO AL NORD” – Per molte settimane si è parlato delle frasi dette da Grillo in Sicilia durante la campagna elettorale per le Regionali. “La mafia al Sud non esiste più”, ha detto il leader 5 Stelle. Certo, è una frase estrapolata da un contesto più ampio. Certo, Grillo poteva intendere che la mafia al Nord è più pericolosa perché è più difficile da riconoscere e si infiltra in zone grigie dell’economia e della finanza. Però il tema della lotta alla mafia non sembra una delle priorità per il suo movimento. Tutto si riconduce sempre e comunque alla distinzione tra gente comune e Casta, tra poveri e ricchi, tra trasparenza e opacità, tra fregature e privilegi, tra noi e loro. Ora però anche gli umiliati e offesi entreranno in parlamento. Non in pochi. E avranno, o avrebbero, un compito. Dopo aver finito di picconare le pareti già marce dovranno, o meglio dovrebbero, tirarne su di nuove.

fonte: affaritaliani.libero.it










Lettera di un giovane Pd ai grillini


"Ora condividiamo rabbia e passione"


"La responsabilità del dialogo riguarda tutti, che si voglia o no". Niccolò Biondi, un giovane universitario fiorentino, aspirante filosofo col libretto pieno di 30 e lode, sceglie Affaritaliani.it, piazza aperta al confronto, per lanciare un appello politico, quasi un documento generazionale, ai 'compagni' del Movimento 5 Stelle. "Avete dimostrato una rabbia politica ed una passione per il rilancio di questo Paese senza eguali. La polemica e la protesta sono necessarie, ma non bastano, il cambiamento richiede anche il momento della costruzione propositiva. E questo momento è arrivato".

La lettera:
Ho 21 anni, sono uno studente universitario ed un elettore del Partito Democratico.

Vi chiedo di leggere questa lettera, per intero, senza pregiudizi: eventuali giudizi potrete emetterli dopo aver letto l'ultima riga, ed anzi: vi prego di farlo, vi prego di riflettere sulle mie parole e di dire cosa pensate al riguardo.

Su tutti noi, a prescindere dal credo politico e dal movimento/partito votato, incombe un destino comune: l'Italia si gioca, con questa legislatura, le ultime chances di sopravvivenza come paese democratico e civile. Questo destino non investe soltanto coloro cui abbiamo delegato la nostra rappresentanza, ma tutti quanti, cittadini operai e cittadini dirigenti, studenti e professori, gestori di bar e venditori porta a porta. E' un destino comune, che troppo spesso, presi dalle polemiche elettorali, dimentichiamo: e così finiamo per innalzare dei muri tra di noi, muri che ci crollano addosso non appena il terremoto delle conseguenze si abbatte sulla società intera.

Questo destino comune ci chiama, tutti quanti, ad una grande responsabilità: la responsabilità del dialogo. Dobbiamo riabituarci a discutere, a parlare di qualsiasi tema senza preconcetti: dobbiamo tornare a considerare ognuno di noi come fatto della stessa carne e dello stesso sangue, come portatore delle medesime esigenze politiche e degli stessi bisogni immediati: dobbiamo tornare a concepire ciascuno di noi come appartenente alla stessa collettività, collettività che ha impegni comuni ed è esposta alle medesime conseguenze.

Dobbiamo riabituarci a dialogare, senza muovere da punti che consideriamo fissi e di cui abbiamo certezza assoluta: soltanto in questo modo potremo tornare a camminare sul sentiero che conduce ai progetti collettivi, alle soluzioni condivise, e di qui al benessere della collettività.

La responsabilità del dialogo riguarda tutti, che si voglia o no. La responsabilità del dialogo riguarda tutti, che se ne sia consapevoli o no. Di questa responsabilità dobbiamo farci carico, ognuno nella propria (piccola o grande che sia) sfera di esistenza quotidiana: con i propri familiari, con i propri vicini, con i propri colleghi di lavoro (per chi, un lavoro, lo ha), ma soprattutto nei luoghi della rappresentanza politica. Soltanto di qui passa la strada per un nuova Italia. Io, nel mio piccolo, scrivo questa lettera: sperando di smuovere qualcosa nell'intimo di ciascuno di voi.

Queste sono considerazioni che coinvolgono tutti, ovviamente: elettori di centrodestra (di cui, purtroppo, in questi anni dobbiamo constatare la mancanza morale e civile), elettori di centrosinistra, elettori del Movimento 5 Stelle. Ma riguardano soprattutto voi appartenenti al Movimento 5 Stelle (non mi piace chiamarvi, "grillini", come fanno in molti: trovo che sia un termine dispregiativo, mentre al contrario ognuno di voi ha una testa ed una capacità critica autonoma): voi che avete dimostrato una rabbia politica ed una passione per il rilancio di questo Paese senza limiti e senza eguali. Proprio voi che siete animati da questo impeto e che avete reso possibile un cambiamento radicale della società italiana, dovete sentire sulla vostra pelle il peso della responsabilità che ci accomuna.

Questi sono giorni di fuoco. In queste settimane si deciderà il futuro del Paese: e per la prima volta, da venti anni a questa parte, in parlamento c'è una maggioranza di eletti che ha come fine primario il rilancio economico, sociale e morale dell'Italia. E non parlo soltanto degli eletti del PD e di SEL, attenzione: parlo dei parlamentari del PD, di SEL e del M5S insieme.

Molto spesso sono piovute critiche sul vostro modo di condurre la campagna elettorale, senza un dibattito dialettico, e sugli slogan principali: "tutti a casa", "siete tutti uguali". Sono critiche che in parte condivido, e che mi hanno portato a votare per un partito che muove da istanze politiche molto simili alle vostre ma che è basato su una maggiore dialettica democratica. Ma su questo spenderò poche parole: vi basteranno 5 minuti di riflessione per notare non solo le differenze che intercorrono tra persona e persona, ma anche tra i vari schieramenti politici. Questa consapevolezza, delle differenze che esistono (perché esistono!), è un percorso di riflessione individuale: non passa attraverso la persuasione altrui, e perciò su questo non spenderò altre parole, perché il punto che mi preme è un altro.



Il punto che mi preme affermare è questo: dobbiamo tornare a concepire noi stessi non come appartenenti ad una fazione politica, ma come cittadini che condividono le stesse esigenze e gli stessi bisogni. In parlamento, è vero, si fronteggiano parlamentari del PD-SEL e parlamentari del M5S: ma chi, in realtà, si fronteggia, siamo io e voi, voi del Movimento 5 Stelle e noi votanti/militanti di PD e SEL. Siamo noi, noi tutti, che ci guardiamo negli occhi: non poche centinaia di deputati e senatori, ma milioni di cittadini che hanno la stessa difficoltà ad arrivare a fine mese, che soffrono l'aria resa irrespirabile da 20 anni di malgoverno di Berlusconi, che sentono dentro di sé una profonda voglia di rinnovamento, che passa su temi condivisi: lotta alla corruzione, alla illegalità, all'evasione fiscale, e così via.

Quando affermate che "tutti sono uguali", riferendovi ai vostri avversari politici, probabilmente cogliete nel segno un aspetto del malgoverno degli ultimi decenni: ma chi avete davanti a voi, in questo momento, siano essi parlamentari di PD-SEL o cittadini qualunque, condividono con voi la stessa volontà di cambiamento.

Bersani ha "tratto il dado": vi ha consegnato la possibilità di collaborare ad un progetto di cambiamento e di rinnovamento radicale. E, attenzione: non è Bersani che lo ha fatto, ma i milioni di elettori di Italia Bene Comune che la pensano in questo modo. Nessuno di noi vuole "governissimi", ma collaborare con chi ha la voglia di rinnovare. Questo lo dovete avere ben chiaro: i milioni di cittadini che hanno votato PD e SEL vi stanno tendendo una mano, per camminare insieme nel sentiero della rinascita civile e sociale.

Elettori del Movimento 5 Stelle, siete chiamati ad una grande, grandissima responsabilità: se scegliere di proseguire nella strada della contrapposizione polemica, che ha fatto la vostra fortuna e che certo vi porterà a crescere ancora, o decidere di collaborare, in una posizione di forza, perché così ha deciso il voto.

Ognuno di voi rifletta in piena autonomia, ma rifletta: dalla vostra decisione come singoli passa non soltanto la decisione del vostro movimento, ma il destino dell'Italia. Dovete essere fieri di essere investiti di questa responsabilità: voi avete la possibilità di decidere il futuro di questo paese, se indirizzarlo verso un default finanziario e riconsegnarlo ad una destra arraffona e corrotta, oppure decidere di rinnovare radicalmente il sistema insieme a chi vi ha porto la mano, condividendo con voi le stesse esigenze.

Quando parlo di collaborazione, non siete voi che collaborate con noi, o noi con voi: ma noi, tutti quanti, milioni di votanti PD-SEL e M5S, che lavorano insieme (cos'altro è il significato di "collaborazione", se non questo?).

La polemica e la protesta sono la necessaria "pars destruens" di ogni grande cambiamento. Ma non bastano, il cambiamento richiede anche il momento della costruzione propositiva. E questo momento è finalmente arrivato. A voi la scelta.

Grazie dell'attenzione, cordiali saluti

Niccolò Biondi


fontE: affaritaliani.libero.it










Napolitano. Chapeau!


Napolitano merita l’onore delle armi. In questi anni è stato criticato per molte scelte a mio avviso sbagliate, ma ieri in Germania ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta. Il candidato cancelliere dell’SPD come successore di Angela Merkel, Peer Steinbrueck, ha commentato i risultati delle nostre elezioni “Sono inorridito dalla vittoria di due clown nelle elezioni italiane”, dando in sostanza degli imbecilli a circa 8.700.000 italiani che hanno votato il M5S e ai 7.300.000 che hanno scelto il Pdl. Una dichiarazione offensiva che denota arroganza e scarsa intelligenza politica, doti necessarie per ambire alla carica di cancelliere. In seguito non si è neppure scusato e dopo una telefonata con il Presidente della Repubblica ha dichiarato “Ho detto quello che ho detto!”. Napolitano ha deciso di non incontrare Steinbrueck “Parole fuori luogo o peggio, non ci sono le condizioni di un incontro. Rispettiamo la Germania, ma l’Italia esige rispetto”. Chapeau.

fontE: beppegrillo.it
 
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muni79
view post Posted on 28/2/2013, 19:10     +1   -1




I numeri a 5 Stelle della speranza

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Lo Tsunami che ha travolto la politica italiana ha spazzato via uno tra i Parlamenti più vecchi d'Europa (55 anni di media) restituendo i parlamentari più giovani di tutto il mondo occidentale e dell'intera storia della Repubblica. L'età media, tra Camera e Senato, è di 48 anni, più bassa rispetto non solo a quella dei paesi dell'UE, ma anche a quella degli Stati Uniti, tutti con un'età media di oltre 50 anni. I deputati eletti avranno un'età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza). Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa, quello che maggiormente ha inciso nel rinnovamento, è quello del MoVimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), il più vecchio quello del Pdl con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato). Quello del MoVimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiore percentuale di laureati: l'88%, in coda alla classifica il pd con il 67% e la lega con il 40%.
Lo Tsunami ha tinto di rosa l'arco parlamentare: non c'erano mai state così tante donne in tutta l'avventura repubblicana. Nella legislatura precedente la presenza femminile era pari ad appena il 21% alla Camera e il 19% al Senato mentre nel nuovo Parlamento è al 31%, il 32% alla Camera e il 30% al Senato. La percentuale tra i parlamentari M5S è superiore alla media con il 38%, ultima la Lega Nord con il 14%. La parlamentare più giovane è la portavoce Marta Grande (25 anni), del M5S Lazio, l'eletto più anziano è il senatore Sergio Zavoli (89 anni) del pd.
La classe dirigente rimane invece, per ora, la più vecchia d'Europa con una età media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali. Vincenzo Atella direttore del Ceis ("Centre for Economic and International Studies") di Tor Vergata, ha realizzato uno studio sul problema della gerontocrazia in Italia e ha dichiarato: ''Il breve orizzonte di vita della classe dirigente non permette di investire in innovazione. In particolare dal nostro studio emerge la correlazione tra gerontocrazia e mancati investimenti in Ict a causa dell'incapacità di comprendere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un Parlamento con un età media più giovane è in grado di cogliere queste opportunità. In questo momento è questo ciò di cui il Paese ha bisogno per ritornare sul sentiero di crescita''.
L'acqua è frizzante, ripeto l'acqua è frizzante.

Guarda tutti i cittadini portavoce eletti alla Camera e al Senato

Dati Coldiretti

PS: chiedo scusa ai miei vicini di casa per il disagio di questi giorni, ancora qualche giorno di pazienza e tutto tornerà come prima.

fontE: beppegrillo.it

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Mats Viktor
view post Posted on 1/3/2013, 02:27     +1   -1




Come Terry, anche io sempre più fiero e convinto del mio voto dato al Movimento!

Ma piuttosto, vogliamo parlare dell'ennesima accusa contro il Caimano? De Gregorio, ora al PDL, ha dichiarato che Berlusconi gli ha dato 3 milioni di euro nel 2006 per lasciare l'IDV (di cui faceva parte nella maggioranza) e passare nel suo partito per far cadere il governo Prodi. Lo ha confermato davanti alla Procura di Napoli proprio De Gregorio, visto che ha detto di essere deluso da Berlusconi :ghgh:
Le domande che ora mi faccio sono due:
1. E ci ha messo 7 anni per capire di essere stato preso in giro? Che s'aspettava oltre ai soldi, un ministero?
2. E ora che si è preso l'accusa di corruzione, continua a crescere il palmares personale di Berlusconi. Forse mancano omicidio colposo e occultamento di cadavere, poi ha fatto l'en plein! E quando ha completato una tale collezione che regalo si aspetta? La Member Card di Regina Coeli? :ghgh:
 
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SwifferJF
view post Posted on 1/3/2013, 10:24     +1   -1




Io penso che se Grillo ha un po' di coscienza la fiducia la deve dare al governo.
Fossi in lui non aspetterei che Bersani venisse da me.
Ci andrei io.
Ci vado con una bella agenda, con un programma, con 10 punti irrinunciabili (che ovviamente deve pubblicare sul web), e dirgli diamoci tempo 6 mesi, 1 anno per realizzare queste cose insieme, se ce la facciamo e tutto va bene, allora poi ci rimettiamo d'accordo altrimenti si rivà a votare.
10 punti che tutti possono condividere, per mandare a casa definitivamente Berlusconi, per dare un minimo di stabilità al paese.
1) Nuova legge elettorale (così appena si ritorna alle urne una situazione del genere non si ripete più)
2) Riduzione dei costi della politica a partire da questa legislatura e del numero dei parlamentari dalla prossima.
3) Incandidabilità per chi è sotto processo per questioni gravi.
4) Legge sul conflitto d'interessi.
5) Revisione dell'IMU (non restituzione, nè cancellazione)
6) Reintroduzione del falso in bilancio

E qualche altra riforma per favorire il lavoro, aiutare la sanità pubblica e la scuola.

Non è difficile, insieme si può, sia Bersani che Grillo, che Vendola, su queste cose mi sembra ci abbiano un po' battuto.
Fate ste robe qui e il paese riacquisterà fiducia in voi e in se stesso.

Piccolo estratto di un articolo de La Stampa

Quanto agli otto punti programmatici che indicherà al parlamento, Bersani li indica nell’intervista: il lavoro al centro dell’agenda europea, l’aiuto dei comuni di fronte al disagio sociale e lo sblocco dei pagamenti della PA, dimezzamento del numero dei parlamentari eletti e leggi contro i costi della politica, norme anti-corruzione e conflitto di interessi, green economy.

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Alla fine i punti coincidono, bene o male, aggiungine qualcuno, tipo la legge elettorale e vedi che siamo tutti d'accordo.
 
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Furiadicheb
view post Posted on 1/3/2013, 10:59     +1   +1   -1




Sto notando purtropop che troppi Grillini sono troppo penzolanti dalle lebbre di Grillo e del movimento in generale, accettano ogni cosa senza nessun spirito critico.

A me francamente fa un pò pensare.....

Io personalmente preferivo un M5S all'opposizione (sua posizione ideale per quanto mi riguarda) e il Cs al governo tant'è vero che il mio voto al senato è andato al PD ma purtroppo non si sa come non è servito a nulla visto che troppi boh hanno di nuovo votato PDL, assurdo.

Adesso Grillo però deve finirla di fare il bastian contrario e permettere un governo stabile all'Italia che serve come il pane.
 
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SwifferJF
view post Posted on 1/3/2013, 16:21     +1   -1




CITAZIONE (Furiadicheb @ 1/3/2013, 10:59) 
Sto notando purtropop che troppi Grillini sono troppo penzolanti dalle lebbre di Grillo e del movimento in generale, accettano ogni cosa senza nessun spirito critico.

A me francamente fa un pò pensare.....

Io personalmente preferivo un M5S all'opposizione (sua posizione ideale per quanto mi riguarda) e il Cs al governo tant'è vero che il mio voto al senato è andato al PD ma purtroppo non si sa come non è servito a nulla visto che troppi boh hanno di nuovo votato PDL, assurdo.

Adesso Grillo però deve finirla di fare il bastian contrario e permettere un governo stabile all'Italia che serve come il pane.

Total Quote.

Anch'io ho fatto voto disgiunto, e anch'io per lo stesso ragionamento del senato (solo che non ho votato PD direttamente).
Grillo la faccia non la vuole perdere, ma sia anche responsabile.
Poi mi fanno sorridere quando si sentono mega-democratici, quando sono più assolutisti degli altri.
Nella vita ci vuole equilibrio, e lo dico da imparziale, e da persona che ha votato M5S.
Poi se uno ha un po' di memoria storica si renderà conto che alcuni punti del M5S (che uno può anche condividere) coincidono con il programma della P2, ad esempio l'abolizione delle province, la distruzione della rai, Abolizione della validità legale dei titoli di studio, riduzione del numero dei parlamentari, ricondurre il sindacato alla sua «naturale funzione» di
« interlocutore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative ».
Tutte cose scritte nel programma del M5S e in quello della P2 (piano di rinascita democratico) o dette anche da grillo (abolire i sindacati).
Documenti tutti accessibili via internet, se non li trovate contattatemi e vi linko tutto.
Eppure la P stava per propaganda, che grillo ce la stia mettendo in culo pure lui?
dimostri che non è così.
Perchè a pensar male si fa peccato, ma spesso s'indovina.
Che sia tutto un unico grande disegno?
Io ormai non so più che pensare, e onestamente parlando non mi fido di nessuno, nemmeno di grillo.
 
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Comelui Celletti
view post Posted on 1/3/2013, 17:33     +1   -1




CITAZIONE (SwifferJF @ 1/3/2013, 10:24) 
Io penso che se Grillo ha un po' di coscienza la fiducia la deve dare al governo.
Fossi in lui non aspetterei che Bersani venisse da me.
Ci andrei io.

Ci vado con una bella agenda, con un programma, con 10 punti irrinunciabili (che ovviamente deve pubblicare sul web), e dirgli diamoci tempo 6 mesi, 1 anno per realizzare queste cose insieme, se ce la facciamo e tutto va bene, allora poi ci rimettiamo d'accordo altrimenti si rivà a votare.
10 punti che tutti possono condividere, per mandare a casa definitivamente Berlusconi, per dare un minimo di stabilità al paese.
1) Nuova legge elettorale (così appena si ritorna alle urne una situazione del genere non si ripete più)
2) Riduzione dei costi della politica a partire da questa legislatura e del numero dei parlamentari dalla prossima.
3) Incandidabilità per chi è sotto processo per questioni gravi.
4) Legge sul conflitto d'interessi.
5) Revisione dell'IMU (non restituzione, nè cancellazione)
6) Reintroduzione del falso in bilancio

E qualche altra riforma per favorire il lavoro, aiutare la sanità pubblica e la scuola.

Non è difficile, insieme si può, sia Bersani che Grillo, che Vendola, su queste cose mi sembra ci abbiano un po' battuto.
Fate ste robe qui e il paese riacquisterà fiducia in voi e in se stesso.

Piccolo estratto di un articolo de La Stampa

Quanto agli otto punti programmatici che indicherà al parlamento, Bersani li indica nell’intervista: il lavoro al centro dell’agenda europea, l’aiuto dei comuni di fronte al disagio sociale e lo sblocco dei pagamenti della PA, dimezzamento del numero dei parlamentari eletti e leggi contro i costi della politica, norme anti-corruzione e conflitto di interessi, green economy.

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Alla fine i punti coincidono, bene o male, aggiungine qualcuno, tipo la legge elettorale e vedi che siamo tutti d'accordo.

Non è possibile. Ora PD e M5S devono trovare il modo per salvare la faccia e mettersi d'accordo, quantomeno per quelle manovre che servono imediatamente al paese. Ma sia chiaro, se c'è qualcuno che, per il bene del paese, deve fare sconti, quello è il PD. :sisi:
 
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muni79
view post Posted on 1/3/2013, 19:06     +1   -1




Governissimo politico. Grillo out. Il piano 'segreto' di Berlusconi


Un governo politico e non tecnico che duri almeno tre anni. E' questa la posizione di Silvio Berlusconi per risolvere la complessa situazione politica dopo le elezioni del 24-25 febbraio. Una fonte ai massimi livelli del Popolo della Libertà, molto vicina al Cavaliere, spiega ad Affaritaliani.it il piano della principale forza di Centrodestra. Nessun rapporto con il Movimento Cinque Stelle. "Beppe Grillo è totalmente inaffidabile. Ed è impensabile fare un esecutivo con lui", confida la fonte. Il problema è che Pierluigi Bersani si è attestato su questa posizione. Ma - dicono dalle parti di Palazzo Grazioli - non tutti nel Pd la pensano come il segretario.

Quindi per il momento Berlusconi resta in attesa che naufraghi il tentativo di dialogo con l'M5S, sicuro che prima o poi il Partito Democratico busserà alla porta del Pdl. Secondo il Cav è chiaro che il premier non potrà essere lo stesso Bersani: primo perché non ha vinto le elezioni e secondo perché ha escluso all'indomani del voto la Grande Coalizione. Servirà una personalità di spicco di area democratica, ma non il segretario. Ipotesi in campo: Massimo D'Alema o Enrico Letta. Ma qualora il Pd non volesse spendersi in prima persona la carta giocabile sarebbe quella di Corrado Passera, ministro del governo Monti che non ha seguito il Prof della Bocconi nel naufragio elettorale. Ma Berlusconi non vuole un altro governo tecnico, bensì un esecutivo politico con dentro ministri dei due principali partiti.

E il Quirinale? Rientra ovviamente nella partita. E in questo schema il prossimo capo dello Stato dovrebbe essere di Centrodestra. Il nome è quello di Gianni Letta, moderato e cattolico che può garantire le gerarchie della Chiesa e prendere voti in Parlamento anche dai centristi. Ovviamente Lega, Fratelli d'Italia e Sel resterebbero fuori dalla maggioranza. Berlusconi non ha alcun interesse a diventare presidente del Senato. "Non gli importa proprio", spiega la fonte. Anche se potrebbe in prima persona guidare un dicastero. L'obiettivo sarà quello di garantire l'Europa sulle riforme economico, modificare il Porcellum e cambiare la Costituzione per rispondere all'ondata di anti-politica: dimezzamento del numero dei parlamentari e fine del bicameralismo perfetto con l'introduzione del Senato delle Regioni. In cambio dell'ok all'elezione diretta del presidente della Repubblica, il Pdl potrebbe concedere al Pd una legge elettorale alla francese, ovvero doppio turno con collegi uninominali.

fontE: affaritaliani.libero.it









Il mercato delle vacche del pd


In questi giorni è in atto il mercato delle vacche. Al M5S arrivano continue offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di ministri. Il Pdmenoelle ha già identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche dando loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue televisioni. E' il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo però ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita. Bersani é fuori dalla storia e non se ne rende conto. I giochini sono finiti e quando si aprirà la voragine del Monte dei Paschi di Siena forse del pdmenoelle non rimarrà neppure il ricordo. Renzi che come uniche credenziali ha quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato apprezzabile ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie? Questi hanno la faccia come il culo. Per la sua elezione "Bersani e Errani sono convinti di avere il sostegno decisivo di molti senatori 5 Stelle. Il lavoro di scouting sarebbe andato in porto." In altre parole i vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari adescatori. Questa è politica? Fare compravendita? Affermare una cosa il giorno prima e contraddirsi il giorno dopo per convenienza post elettorale? Il M5S è composto da persone responsabili che vogliono un cambiamento radicale della morale pubblica, fermarlo è impossibile, in particolare con i soliti giochini da palazzo. Il M5S voterà in aula ogni legge che risponda al suo programma, non farà alleanze. Questo impegno: “I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi” è presente nel Codice di comportamento degli eletti portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento. E' stato firmato da tutti i candidati e reso pubblico agli elettori prima delle elezioni, Queste regole erano note a tutti, al politburo del pdmenoelle compreso. Se il pdmenoelle vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam il M5S non starà certo a guardare.

fonte: beppegrillo.it
 
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Furiadicheb
view post Posted on 1/3/2013, 19:21     +1   -1




Parliamoci chiaro, fossero politici decenti, si metterebbero subito daccordo riformando la legge elettorale e poi si andrebbe di nuovo alle urne finalmente potendo eleggere un governo una volta per tutte.
 
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254 replies since 25/2/2013, 16:16   1534 views
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