Dai nuovi corsi di Insigne e Immobile alla conquista della Serie A a Lamela, Destro ed El Shaarawy in cerca di consacrazione. E poi Coutinho per il riscatto, Muriel e Ibarbo per i corsi formativi, Dybala (e speriamo tanti altri) per sorprendere... Scopriamo gli astri nascenti della nuova stagione
LORENZO INSIGNE (NAPOLI, 1991) - Scegliamo Insigne come miglior under-23 alla vigilia della Serie A 2012/13. Il Napoli ha fatto la scelta più arrischiata, ma affascinante: sostituire l'amatissimo Pocho Lavezzi con un guaglione della "cantera" napoletana (dal 2006) dopo due stagioni magiche, e targate Zeman, al Foggia - 19 gol in Lega Pro nel 2010/11 - e soprattutto nel Pescara della storica promozione, 20 reti lo scorso anno. Una rampa di lancio verso l'imminente debutto in Serie A (o quasi, perché coi partenopei ha giocato un minuto contro il Livorno nel gennaio 2010) e la lunga gittata Nazionale, già leader di un'U-21 bella e vincente. Non ce ne voglia Pandev, che in pochi mesi ha dimostrato un grande feeling con Mazzarri e i compagni, ma a Napoli il futuro dovrà essere di Insigne.
CIRO IMMOBILE (GENOA, 1990) - Gemelli diversi e… separati: Insigne e Immobile hanno regalato al Pescara - insieme a Verratti, purtroppo già emigrato - una bellissima promozione in Serie A prima di salutarsi al bivio. Insigne è tornato a casa, Immobile ha scelto Genova, sponda Grifone, forte di un curriculum di 28 gol nell'ultima stagione: cresciuto nella Juventus, per Immobile arrivano i giorni della consacrazione.
ERIC LAMELA (ROMA, 1992) - Fortemente voluto da Walter Sabatini, El Coco è arrivato a Roma la scorsa estate tra le perplessità generali, perché i suoi beta di prefazione con la maglia del River Plate recitavano gol su rimpallo e traversa e perché i suoi Millonarios erano drammaticamente e per la prima volta retrocessi in Argentina. Bravissimo la scorsa stagione - seppur discontinuo e con qualche asterisco comportamentale - Lamela ha dimostrato un talento indiscutibile e Zeman saprà valorizzarlo come forse nessun altro allenatore.
MATTIA DESTRO (ROMA, 1991) - Giallorosso e… verde, perché il programma lavorativo di Zeman è limpido da sempre: plasmare nuova linfa. Ecco allora tanti nuovi astri nascenti (nati negli anni '90) in rosa: Marquinhos, Dodô, Panagiotis Tachtsidis, Alessandro Florenzi, Nico Lopez, Tallo Gadji (in prima squadra dallo scorso marzo) e il giovanissimo Alessio Romagnoli (classe 1995!) oltre ai già "navigati" Pjanic, Bojan e Lamela. Per finire Destro, grande e forse unico protagonista di calciomercato fino a luglio: ambito da Inter, Juventus, Napoli e Milan, Destro ha scelto la Roma per confermare la sua statura dopo l'ottima stagione a Siena.
STEPHAN EL SHAARAWY (MILAN, 1992) - Agli antipodi della Roma, c'è il Milan della transizione e della spending review che spreca un'altra buona occasione per ringiovanire la rosa. A tal proposito, l'unica novità sarà la conferma in prima squadra di MATTIA DE SCIGLIO (1992) - che si è preparato con i grandi insieme a Valoti, Carmona, Cristante e Simone Ganz - oltre ad El Shaarawy, chiamato a una grande conferma e a maggiori responsabilità dopo le incoraggianti prove generali.
PHILIPPE COUTINHO (INTER, 1992) - Da craque della Nazionale brasiliana U-20 nel 2011 a oggetto misterioso, prima e dopo, nell'Inter: impiegato da Benitez, infortunato con Leonardo e dimenticato da Ranieri prima del prestito all'Espanyol. Il Coutinho-bis in nerazzurro si annuncia più roseo, perché il nuovo Galinho si è preparato bene con Stramaccioni ed è partito fortissimo, segnando in quasi tutte le prime uscite estive.
VICTOR IBARBO (CAGLIARI, 1990) - Diamante grezzo, l'anno scorso ha disputato col Cagliari 40 incontri per un en plein stagionale di fatica e palestra. Ibarbo è un campione di atletismo, capace di progressioni mostruose e potenti monologhi offensivi: se saprà acclimatarsi meglio al disegno tattico e trovare più concretezza sotto porta, il Negrura potrà diventare un grande del calcio mondiale.
PAULO DYBALA (PALERMO, 1993) - Oltreoceano non hanno dubbi: La Joya è un fenomeno. Già sentito, eppure Dybala ha segnato 17 gol con l'Instituto nella sua prima stagione da pro e incantato Palermo nei mesi di preparazione. La concorrenza - tra cui altri due under-23 come Abel Hernandez e il coetaneo Daniel Martinez - non manca, ma Sannino potrebbe aver già scelto…
LUIS MURIEL (1991) - Muriel torna a casa dopo l'apprendistato a Lecce: in Salento buone prestazioni e tanta tecnica, ma numeri tiepidi (solo 7 gol in 29 partite); a Udine è molto atteso per affiancare Di Natale nel dopo Sanchez (male Torje l'anno scorso) insieme a tutti gli altri giovani che in Friuli sono, come sempre, moltissimi.
ALBERTO MASI (JUVENTUS, 1992) - Scommettiamo che… Alberto Masi e IBRAHIMA MBAYE (INTER, 1994) si ritaglieranno degli spazi importanti nella prossima stagione di Serie A? Non sarà semplice, ma a partire dal Trofeo Tim Conte e Stramaccioni li hanno messi in vetrina per tutta l'estate con esiti davvero incoraggianti: Masi, neopromosso in Serie B con la Pro Vercelli, è stato il più solido della difesa bianconera nelle prime uscite; Mbaye - che ha debuttato in gare ufficiali da titolare contro l'Hajduk Spalato, Europa League - è un freccia laterale che l'Inter si coccola da quando Beppe Accardi l'ha scoperto quattordicenne nella periferia di Dakar. Che vadano in prestito o restino nelle loro big, Masi e Mbaye non cadranno nel dimenticatoio.
UNDER-23 IN ORDINE SPARSO - E' una top-ten e abbiamo fatto del nostro meglio, ma dovremo almeno citare Manolo Gabbiadini, attendendo di conoscere il suo futuro tra Atalanta e Juventus, Amidu Salifu (a Catania avrà più spazio che a Firenze) Juan Jesus - perché all'Inter non ha ancora giocato, ma è uno dei preferiti di Mano Menezes - e Marco Capuano, difensore del Pescara (che ha riscattato Caprari) e nazionale Under-21. Cercheranno spazio Longo nell'Inter, Marrone e Pogba nella Juve; sarà più semplice per Ishak Belfodil e Pedro Obiang a Parma e nella Sampdoria. E speriamo di farci sorprendere da molti altri…
di Fabio DISINGRINI
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EUROSCOUT
GDL91 
mamma mia se i talenti futuri italiani saranno gente come DeLuca mi vien da piangere