Juventus Campione d'Italia 2011/2012!, E sono 30!

Campioni d’Italia: Fabio Grosso

Ha collezionato due apparizioni, a Siena e a Catania, nella seconda e nella terza partita della stagione. 191 minuti in campo, che gli hanno permesso di cucirsi sul petto il tricolore.

Un altro successo di prestigio per l’eroe di Berlino.

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Campioni d’Italia: Andrea Barzagli

Sarà che è stato in Germania qualche anno, sarà che lì ha vinto un Mondiale, sarà che quando parte palla al piede tiene la testa alta, ma guardando l’Andrea Barzagli di questa stagione, più di una volta, sembrava di vedere Franz Beckenbauer.

Andrea è stato semplicemente perfetto. Non ha sbagliato una partita, un intervento, un tackle, dando solidità al reparto e sicurezza ai compagni. 35 volte in campo, per un totale di 3192 minuti ne fanno uno dei bianconeri più presenti e le 651 palle recuperate, i 378 palloni intercettati, i 59 contrasti vinti ne confermano l’importanza. Il dato più sorprendente però è un altro: le tre ammonizioni. Una miseria per un difensore, per di più tanto impiegato. Non saltare neanche una giornata per squalifica, quando il tuo primo compito è fermare gli attacchi avversari, può significare solo due cose: o non sei riuscito a fermarli, oppure sei un fenomeno. Ora, visto che la difesa della Juventus è stata la meno battuta del campionato, con soli 20 gol subiti, fate un po’ voi...

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Campioni d’Italia: Simone Padoin

Il bianconero lo aveva già assaggiato alla fine della stagione 2009/10, quando si era unito alla truppa partita per Stati Uniti e Canada per una tournée di fine campionato.

Un passaggio veloce, che poteva rimanere solo un episodio di una carriera comunque onorevole. In realtà era stato solo un antipasto: il piatto forte, Simone Padoin se l’è gustato da gennaio in avanti, ritornando alla Juventus per vincere lo scudetto.

Conte lo conosceva bene, avendolo allenato all’Atalanta e sapeva quanto questo ragazzo gentile e umile potesse dare in campo. E Simone lo ha mostrato ai suoi nuovi tifosi, non appena ne ha avuto l’occasione. Certo, con i tre fenomeni del centrocampo bianconero, lo spazio è quello che è, ma intanto ha collezionato 6 presenze, 315 minuti e soprattutto un gol. Non decisivo, visto che è stato l’ultimo del pokerissimo rifilato alla Fiorentina, ma la sua tipologia, con un perfetto inserimento e un tocco al volo sotto la traversa, dimostra come Simone abbia assimilato in pieno il gioco di Conte.

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Campioni d’Italia: Alessandro Del Piero

Parlare della stagione di Alessandro Del Piero, attraverso le statistiche, potrebbe suonare quasi offensivo. Perché le leggende non si misurano con i dati, anche se Alex è diventato tale proprio a suon di record e i suoi 289 gol, le sue 705 presenze, rimarranno scolpite nella memoria di ogni tifoso.

Ma della sua fantastica storia in bianconero, fanno parte anche i numeri dei singoli campionati, anche quelli di quest’ultimo, chiuso con l’ennesimo trionfo, del quale il capitano va giustamente orgoglioso. Del Piero è stato in campo per 23 volte e 581 minuti. Non molti, ma più che sufficienti a firmare due assist e tre reti, una più importante dell’altra. La prima, contro l’Inter, che ha chiuso la partita contro la rivale più sentita. La seconda, contro la Lazio, che ha consegnato un’enorme fetta di scudetto alla Juve. La terza, nell’ultima gara contro l’Atalanta, per congedarsi dal suo pubblico come si conviene a un mito.

Nessuno sceneggiatore avrebbe saputo scrivere un finale migliore per Alex. La sua passerella mentre la partita era ancora in corso ha strappato l’applauso più lungo della storia del calcio. E il capitano se l’è preso tutto, assaporando ogni singolo battito di mani. Un omaggio doveroso per il più grande di tutti.

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