Juventus Campione d'Italia 2011/2012!, E sono 30!

Campioni d’Italia: Mirko Vucinic

9 gol e 6 assist. Dal piede e dalla mente di Mirko Vucinic sono nate la bellezza di 15 reti, che già sarebbero più che sufficienti per definire l’importanza del montenegrino. In realtà, sono molte di più. Perché Mirko non è stato solo l’uomo del gol o dell’ultimo passaggio. Si è sacrificato come mai in carriera per la squadra, andando a inseguire gli avversari fino alla propria area di rigore, li ha fatti impazzire a suon di dribbling, tanto che sono ben 59 quelli vincenti, ha sfornato 40 filtranti utili e ha tirato nello specchio della porta più di tutti, ben 45 volte.

La media a partita delle conclusioni tra i pali è di 1,7 ed è un dato che lascia intuire come con Vucinic nei paraggi i portieri non possano rilassarsi neanche per un minuto.

Conte ne ha fatto un punto fermo del suo attacco, e Mirko, con 32 gare di campionato e 2382 minuti in campo, ha trovato una continuità impressionante e un rendimento cresciuto ulteriormente nella seconda parte della stagione. La Juve, invece, ha trovato il suo top player.

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Campioni d’Italia: Eljero Elia

Eljero ha indubbie qualità, è un nazionale olandese, vice campione del mondo in Sudafrica, ha esperienza internazionale... Ritagliarsi spazio in una Juve che funziona come una macchina perfetta lanciata verso lo scudetto però non è semplice.

L’olandese fatica a capire il campionato italiano e la nuova realtà e Conte stesso più volte ricorda quanto possa essere difficile per un ragazzo giovane, che non conosce la lingua, abituarsi ad un nuovo tipo di calcio, che ha ritmi e pressioni sconosciute all’estero.

Elia comunque lavora sodo in allenamento, colleziona 4 presenze e 110 minuti e nelle ultime apparizioni, a Novara in particolare, dimostra di essere in crescita, ma le prodezze di Fontana gli negano la gioia del gol.

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Campioni d’Italia: Stephan Lichsteiner

E’ l’uomo dei cross, quello che ne ha tentati e messi a segno più di tutti, ben 31. Ma è anche l’uomo delle palle recuperate, 288 anticipando gli avversari e 59 vincendo i contrasti. O se preferite, l’uomo dei palloni giocati 2.199, il quarto della Juve, oppure dei passaggi riusciti, ben 1.556.

Qualunque statistica scegliate, Stephan Lichtsteiner ha lasciato la sua impronta profonda. Lo ha fatto a modo suo, macinando chilometri, sia che venisse schierato nella linea a quattro dei difensori, o all’altezza del centrocampo a cinque scelto da Conte nell’ultima parte della stagione.

Lo ha fatto per la bellezza di 35 partite e 3.123 minuti, correndo come un treno sui binari della fascia destra. Signore e signori, ecco a voi, lo “Swiss Express”.

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Campioni d’Italia: Alexander Manninger

Si può essere importanti per un successo anche senza scendere in campo, ma mostrando attaccamento alla maglia, abnegazione, impegno quotidiano. E Alex, con la sua straordinaria professionalità, è stato un esempio per tutti.

Del resto l’austriaco sa come si vince, avendo centrato già con l’Arsenal, nel ‘98, uno storico “double”, (campionato e Coppa d’Inghilterra). E un’esperienza del genere, in un gruppo dove in molti dovevano ancora assaporare il dolce gusto del successo, vale quanto un campionato da titolare.

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Campioni d’Italia: Arturo Vidal

Che Arturo Vidal fosse stato il giocatore bianconero a vincere più contrasti in questo campionato, non c’erano dubbi. Che però quasi doppiasse il secondo “in classifica” è davvero sorprendente: 144 palloni sradicati dai piedi degli avversari, contro gli 80 di Chiellini! E anche nel totale dei palloni recuperati il dato è da guinness: ben 508, dietro solo al terzetto dei difensori.

Ridurre le qualità di Arturo a quelle di mero interditore però sarebbe fargli un torto enorme e non ci sarebbe bisogno di scorrere le alter statistiche per sapere quanto sia stato straordinario il suo apporto nelle varie fasi del gioco. Non ci sarebbe bisogno, ma aiuta. E allora ecco alcuni dati: palle giocate? 2.263. Filtranti utili? 40. Tiri nello specchio della porta? 26. Reti? 7, condite da 3 assist...

Si pensi alla doppietta rifilata alla Roma, o al gol da cineteca segnato contro il Napoli. Giocate del genere sono proprie di un campione completo, non solo di un mastino del centrocampo.

E’ Arturo è un giocatore totale, carismatico, indispensabile per una squadra aggressiva qual’è la Juve di Conte. Un vero guerriero. Pardon...”Guerrero”

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