[Topic unico] Cesena-Juventus 0-1., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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Furiadicheb
view post Posted on 24/4/2012, 17:39     +1   +1   -1




a me certa spavalderia proprio mi da sui nervi
 
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view post Posted on 24/4/2012, 17:50     +1   -1
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CITAZIONE (maroso1993 @ 24/4/2012, 18:28) 
QUI CESENA - Doppia tegola per Beretta: Mutu e Iaquinta ko! Ecco i convocati...

Bene così, almeno evitiamo il gol dell'ex!
 
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MattyRibasDaCunha
view post Posted on 24/4/2012, 18:07     +1   -1




Se non vinciamo siamo da rinchiudere :sefz:
 
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maroso1993
view post Posted on 24/4/2012, 18:11     +1   -1




La primavera della juventus è più forte , a parte parolo nessun giocatore è da serie a
 
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muni79
view post Posted on 24/4/2012, 18:16     +1   -1




FontE: Tuttojuve

CONTE integrale: "Abbiamo un bonus in più, ma le difficoltà restano. Juve feroce per scrivere la storia. La paura non deve esistere. Quagliarella out? Dispiace, ma in attacco ho gente super affidabile"


Antonio Conte ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani pomeriggio al Dino Manuzzi di Cesena. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente la conferenza stampa del tecnico bianconero:

E' più dfficile a più uno o a più tre?
"Sinceramente io preferisco +3 (ride, ndr). Sappiamo di avere una partita in più, tra virgolette, un bonus in più, cioè, una partita in meno forse, sarebbe più giusto fare questa affermazione. Abbiamo questo bonus di questa partita che siamo riusciti a guadagnare nei confronti della diretta concorrente. Sappiamo che le difficoltà rimangono, da qui fino alla fine. Come ho detto, sono cinque finali da giocare come partite della vita per cercare di coronare questo sogno".

Antonio, quando eravate sotto il Milan in classifica, un pomeriggio hai detto ai tuoi giocatori che se vogliono vincere questo scudetto se lo devono sudare. Ieri e oggi cosa hai detto ai tuoi?
"Con i miei calciatori c'è sempre un continuo dialogo, perchè sono momenti importanti, ci sono situazioni che si evolvono in fretta. Oggi c'è una celebrazione su tutti i giornali, tutte le testate nazionali oggi celebrano la Juve, giustamente. Giustamente per quello che stiamo facendo. E' inevitabile che se queste celebrazioni dovessero farci cambiare anche di una virgola quello che abbiamo fatto fin adesso, come ci siamo comportati, cosa ci ha spinto a fare questo campionato straordinario, allora significherebbe non avere capito tanto, significherebbe non essere pronti, significherebbe fare dei passi indietro e tornare indietro. Cosa che non deve accadere, perchè dobbiamo sempre tenere ben impresso in mente quello che ci ha portato a fare fino ad ora una stagione straordinaria. Cosa? L'umiltà, il sacrificio, il lavoro, l'abnegazione, la dedizione, la voglia di aiutarsi uno con l'altro, la voglia di pensare col 'noi' e non con l''io'. Tutto questo ci ha portato a fare qualcosa di straordinario. Se le celebrazioni, che sono anticipate, perchè ancora... abbiamo centrato un obiettivo straordinario che è la Champions, però adesso abbiamo a portata di mano il sogno; se queste celebrazioni dovessero farci mutare - me per primo - di una virgola, significa che non siamo pronti, si tornerebbe indietro. Ma questo sono convinto che non accadrà perchè ho calciatori che fin adesso mi hanno sempre stupito in positivo, hanno voglia comunque di fare qualcosa di straordinario, qualcosa di bello. Però bisogna rizzare le antenne perchè siamo davanti, ma abbiamo degli ostacoli da superare che sulla carta possono, tra virgolette, sembrare facili, ma di facile nel calcio non c'è niente".

Tu dici sempre, 'ricordiamo da dove siamo partiti, le aspettative erano diverse'. Volevo sapere, qual è stato il momento in cui hai compreso che potevi veramente lottare per un traguardo diverso? C'è stata una partita svolta? Un colloquio con i calciatori? E poi, andando alla partita di domani, se hai già in mente come sostituire Quagliarella.
"Ma sai, la crescita della squadra è stata una crescita continua, costante, quotidiana, settimanale, mensile. E' una cosa che io, lo staff, ma anche i calciatori stessi percepivano e avvertivano. Questa crescita, ripeto, è avvenuta attraverso la grande disponibilità di questi ragazzi, dal fatto di aver sposato un'idea di gioco, una voglia di lavorare in maniera tosta, con grande umiltà e con grande sacrificio, per cui c'è stata una crescita costante e questa crescita è testimoniata anche dal fatto che con tutte le grandi noi non abbiamo mai sfigurato, non abbiamo mai perso. E questo è un dato di fatto. Sicuramente c'è stato un momento in cui mi sono sentito di alzare l'asticella, perchè mi sono reso conto che questa era una squadra che aveva preso convinzione, era cresciuta in autostima, in consapevolezza dei propri mezzi e quindi abbiamo alzato l'asticella. Ma non è da tanto che è successo. Quagliarella... Quagliarella è squalificato e dispiace perchè Fabio - avete visto - è in un ottimo momento di forma, così come tutti gli altri attaccanti. Faremo le necessarie valutazioni e sceglieremo l'attaccante che dovrà giocare domani a Cesena, sapendo di poter contare su gente non affidabile, ma super affidabile".

Volevo rifarmi alle parole di Barzagli nel dopo partita, per sapere da te come hai fatto a trasformare la difesa della Juventus. Mentre a centrocampo e in attacco sono arrivati giocatori importanti, la difesa della Juventus, al di là di Lichtsteiner, è quella che dieci-undici mesi fa veniva considerata da buttare. E adesso è un bunker. Barzagli ha detto: "Ci ha fatto cambiare totalmente il modo di giocare, ci ha responsabilizzare, vuole che prendiamo dei rischi".
"La difesa fa parte dell'idea di gioco che fin dal primo giorno ho cercato di trasmettere ai miei calciatori. L'idea, fin dal primo giorno, è stata quella di voler fare la partita, sempre e comunque, contro tutti gli avversari, cercando di avere la palla noi, quanto più possibile. Su questa idea di gioco abbiamo lavorato, perchè comunque nel momento in cui vuoi fare la partita, cambi anche il modo di difendere. Non c'è un unico modo di difendere, ci sono due tipi di modi di difendere. Quindi abbiamo lavorato su questo, sapendo e sfruttando anche le caratteristiche dei calciatori a disposizione, perchè io penso che questo modo di difendere abbia esaltato le caratteristiche di Andrea Barzagli, di Chiellini, di Bonucci, di Caceres, di Lichtsteiner, di De Ceglie, di tutto il reparto difensivo. Però non dimentichiamo che il reparto difensivo fa parte di una squadra, fa parte assieme al centrocampo e all'attacco di un'idea di gioco e come dico sempre tutti quanti lavorano in funzione di questa idea".

Per la prima volta dall'inizio della stagione, c'è l'impressione che abbiate qualcosa da perdere, perchè adesso siete considerati favoriti, con questo vantaggio importante a poche giornate dalla fine. Dovete giocare con le ultime tre della classifica nei prossimi tre incontri. Hai paura che questa sensazione di avere qualcosa da perdere possa condizionare soprattutto la parte del tuo gruppo che ancora non ha mai vinto niente? Che possa sentire il peso della vittoria a portata di mano e soffrire particolarmente questo aspetto...
"Come ho detto prima, siamo curiosi di vedere il nostro comportamento. E' inevitabile che questi ragazzi, fino a questo momento hanno superato delle prove straordinarie. Quali? Quella di ritrovarsi a giocare una partita a meno sette in classifica, quella di ritrovarsi a giocare una partita a meno cinque in classifica, con l'obbligo di vittoria per accorciare, di ritrovarsi a meno uno in classifica con l'obbligo di vincere e superare, di ritrovarsi a zero, al pari, con l'obbligo di vincere e prendere tre punti con la Roma; quindi penso che da questo punto di vista i ragazzi abbiano già dimostrato maturità, abbiano dimostrato di credere, abbiano dimostrato grande personalità da questo punto di vista. Io penso che non ci sia niente da perdere quest'anno, nel senso che sono convinto che i ragazzi da qui alla fine daranno il massimo che hanno. Dico sempre, arriviamo senza rimpianti alla fine del campionato. Dove ci porterà questo 'senza rimpianti'? A coronare il sogno, oppure ad aver centrato la Champions con cinque giornate d'anticipo. E' inevitabile, che visto dove siamo adesso, abbiamo l'opportunità di coronare il sogno e faremo di tutto affinchè questo avvenga. E' molto importante che le celebrazioni non ci toccano minimamente, non cambino di una virgola il nostro atteggiamento, quello che abbiamo fatto fin adesso. Non devono toccare nè noi, nè i tifosi, nè l'ambiente. Rimaniamo con i piedi per terra perchè la strada è ancora lunga, celebriamo nel momento in cui abbiamo qualcosa in mano. A me hanno sempre insegnato che prima di parlare meglio prima vincere, e poi parlare. E' giusto, ripeto, che ci siano delle celebrazioni perchè stiamo facendo un qualcosa di straordinario, che è sotto gli occhi di tutti; però è anche una prova nei confronti miei, nei confronti dell'ambiente, nei confronti della società, nei confronti dei calciatori, nei confronti dei tifosi, affinchè questo non ci debba disturbare".

Può essere un vantaggio giocare sul sintetico tutte e due queste partite?
"Guarda, è un po' come il discorso delle partite facili: facile è sempre dopo, quando hai vinto: sarà un vantaggio se dopo queste due partite avremo vinto, altrimenti sarà stato uno svantaggio".

Altri allenatori si sono cimentati nel dare delle percentuali su quale può essere la mano di un allenatore in una squadra. Quanto incide un allenatore secondo te, quando le cose vanno bene e non vanno bene?
"Io penso che l'allenatore comunque debba seguire una strada, debba tracciare una strada. Come? Portando comunque un'idea di gioco, portando organizzazione, cercando di portare delle competenze, cercando di portare il proprio metodo. Detto questo, come ho detto anche precedentemente, l'allenatore è nulla se non trova la disponibilità dei calciatori, perchè ogni allenatore può avere qualsiasi idea in testa di calcio, un metodo eccezionale, gestione straordinaria, ma se non trovi poi la disponibilità da parte dei calciatori sei nulla, sei zero, perchè ti viene tutto annullato. E' come se io volessi portare la macchina, ma la macchina è sempre ferma; la macchina sono i calciatori, la macchina è la cosa più importante, il motore sono loro, ed è inevitabile che poi ci voglia anche qualcuno che in determinati momenti si assuma la responsabilità della guida e che indichi la strada; però il calciatore è fondamentale affinchè vengano esaltate - se ci sono - delle caratteristiche e delle doti di un allenatore".

Secondo lei per certi versi questa è una stagione ripetibile?
"Questo non lo so perchè non possiamo conoscere il nostro futuro. A stento cerchiamo di conoscere il presente quotidianamente. Dico comunque che è una stagione straordinaria: i numeri che abbiamo fatto sono al di là delle più rosee previsioni, al di là del fatto che arriviamo da due settimi posti, perchè sono numeri comunque straordinario. Questo non lo so, è inevitabile che si cerca sempre di migliorare e di migliorarsi. Cerchiamo di finire bene questo campionato, sapendo di aver fatto qualcosa di straordinario, però adesso c'è la possibilità di fare qualcosa di super straordinario, qualcosa che avrebbe dell'incredibile e che dovrebbe riempire di soddisfazione tutti noi, società, tifosi, ambiente, perchè significa essere tornati nel gota del calcio, nazionale ed europeo".

Visto che ci sono due partite ravvicinate, pensi di fare un po' di turnover in vista di domenica? Poi ti volevo chiedere: da qui al 13 maggio che cos'è la più grande paura? Temi più voi o gli avversari?
"Partiamo da un presupposto, perchè è la seconda volta che sento la parola paura: la paura per noi non deve esistere. E se io per primo dovessi aver paura di qualcosa, manderei dei messaggi negativi ai miei calciatori. Diciamo che curiamo con attenzione l'evolversi delle vicende, nel senso che di settimana in settimana si passa anche a situazioni non belle, a celebrazioni, e io devo essere attento, assieme ai calciatori, a curare questi particolari, a vivere i momenti, a cercare di dare input sempre giusti, considerando anche quello che arriva dall'esterno. E noi dobbiamo essere bravi a gestire queste situazioni perchè una grande squadra gestisce le situazioni sia positive che negative, che ci sono all'interno e che arrivano dall'esterno. Noi in questo momento dobbiamo essere molto bravi a gestire quello che ci arriva dall'esterno, molto molto bravi. Turnover...guarda, la squadra sta bene, quindi tutte le scelte che faccio, le faccio per vincere la partita; se cambio qualcosa, lo cambio per squalifica o perchè magari voglio avere qualcosa di più in fase offensiva, qualcosa di più in fase difensiva, quindi tra virgolette, è un turnover per vincere. Sceglierò sempre la formazione migliore, quella che mi dà maggiori garanzie da un punto di vista tecnico-tattico, fisico, di atteggiamento, di tutto, tenendo conto di noi, tenendo conto anche degli avversari, dove possiamo fargli male, dove dobbiamo stare attenti".

Tu dici: "Possiamo entrare nella storia". Ma tu ci sei già entrato bruciando dei record particolari: hai raggiunto Bernardini, puoi raggiungere Capello che ha fatto un qualcosa di storico vent'anni fa. Volevo sapere se queste statistiche ti lasciano indifferente oppure se è un motivo d'orgoglio particolare? Poi, avendo risollevato una Juve che hai raccolto in grave difficoltà, ti ritieni più utile come psicologo o come tattico?
"Guarda, i numeri sono importanti, i numeri li leggo anch'io, quindi essere accostati ad allenatori che hanno fatto qualcosa di straordinario come Bernardini, come Capello, come Lippi, sicuramente, deve riempire d'orgoglio tutti noi, perchè non è che il record o i numeri li fa l'allenatore, li fa la squadra e quindi noi dobbiamo essere molto contenti, molto orgogliosi e dobbiamo avere grandi soddisfazioni sotto questo punto di vista. Ti dico la sincera verità, che se questi numeri vengono accompagnati da una vittoria, allora sono numeri che rimangono ancora più nella storia, altrimenti sono numeri che sì, fanno piacere, però, diranno 'non si è vinto'. E hanno ragione, perchè alla fine conta vincere, conta chi arriva primo. Dico sempre ai ragazzi... io parlo di me e delle miei esperienze...dico ai ragazzi, 'io ho perso una finale di Coppa del Mondo, una finale di Coppa Europa, ma non si ricorda nessuno che io c'ero contro il Brasile o contro la Francia. Ci si ricorda di chi ha vinto. Alla Juventus ci si ricorda perchè ho vinto cinque scudetti. Sono arrivato anche cinque volte secondo, ma me lo ricordo io, non se lo ricorda nessuno'. Questa è la legge, chi vince, scrive. Chi arriva secondo ha fatto un buon campionato, ma non ha fatto la storia. E questo per noi dev'essere di uno stimolo feroce per cercare di centrare il traguardo, l'obiettivo, il sogno. Psicologo o tattico... un allenatore deve essere tutto. L'allenatore di oggi dev'essere tutto, deve avere un'idea di gioco, deve avere un proprio metodo, deve avere gestione del gruppo, gestione dei media, gestione rapporti con la società; non è facile, non è facile, perchè non è facile: un allenatore moderno deve essere un mix di tutto, non puoi primeggiare su qualcosa, nel senso che magari puoi essere portato ad avere delle attitudini, ma devi essere completo su tutto, perchè il calcio di adesso, soprattutto, il calcio internazionale, non ti lascia la possibilità di essere ingnorante"(redazione TuttoJuve.com).

Ricordiamo che la riproduzione, anche parziale, dell'articolo è consentita solo previa citazione della fonte TuttoJuve.com. I trasgressori saranno segnalati a norma di legge.

fonte: tuttojuve
 
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muni79
view post Posted on 24/4/2012, 18:37     +1   -1




ESCLUSIVA TJ - Fiorenzo Treossi: "Cesena ama la Juve, domenica i tifosi hanno esultato più al gol del Bologna che al nostro. Iaquinta, l'inattività ha pesato"


Il team manager del Cesena Fiorenzo Treossi ci introduce al testacoda della Serie A fra i romagnoli e la Vecchia Signora. In esclusiva per TuttoJuve.com

Fiorenzo Treossi, non ci sono davvero speranze per questo Cesena contro la Juve?

“Vedendo i ritmi che la Juve ha penso ci siano poche speranze anche se ultimamente il Cesena si sta comportando bene, concludendo in maniera dignitosa il campionato. Con il 2-2 contro il Palermo siamo a cinque risultati utili consecutivi, nonostante siano tutti pareggi”.

Paradossale ma vero, la squadra non avendo ormai nulla da perdere ha iniziato a giocare meglio

“Suppongo di si. Qualcuno si è sentito più sciolto, più libero e le cose sono riuscite meglio”.

Nel Cesena è arrivato a gennaio Vincenzo Iaquinta. Poteva essere la sua occasione per dare una mano al Cesena e riscattarsi dopo le ultime stagioni, ma ancora una volta gli infortuni l’hanno frenato

“Iaquinta è un giocatore che non scopriamo di certo adesso per le sue grandi qualità tecniche. Si è presentato da noi in maniera eccezionale non solo per il gol fatto alla Lazio ma per la maniera in cui affrontava i novanta minuti. Un giocatore per noi importante, ma quando stai inattivo un anno qualche risentimento a livello muscolare viene fuori”.

Cesena ha molti tifosi juventini. A livello ambientale stavolta potreste essere come in trasferta

“Per rendere l’idea dell’amore che c’è a Cesena per la Juve dico solo ciò che è successo domenica: Santana segna per noi contro il Palermo, tra l’altro un gol fantastico, e c’è il boato. Passa qualche minuto e il tabellone indica il gol del vantaggio del Bologna contro il Milan: il boato dello stadio è stato di molto superiore. La cosa ancor più paradossale è che si è arrivati a vedere il pubblico cesenate talmente felice per la Juve che ha esultato per un gol di una squadra, che per motivi campanilistici come i rossoblù, è tradizionalmente rivale”.

Lei prima di intraprendere la carriera dirigenziale è stato arbitro. Come giudica l’operato dei direttori di gara soprattutto nei confronti di Milan e Juventus?

“Le dirò: quando arbitravo i giudizi degli ex direttori di gara mi davano molto fastidio. Perché ritengo che un arbitro sia in grado di capire le difficoltà di una partita e le decisioni che prende. Quindi preferisco non esprimermi ed è giusto che li lasciamo lavorare serenamente. Dire se sia stata più penalizzata la Juve e il Milan lascia il tempo che trova”.

fontE: tutojuve
 
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view post Posted on 24/4/2012, 18:40     +1   -1
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Sono 21 i convocati del Cesena


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Sono 21 i giocatori da Mario Beretta, tecnico del Cesena, per la sfida contro la Juventus, in programma mercoledì sera a “Dino Manuzzi”. Non sono a disposizione due ex della partita: Adrian Mutu e Vincenzo Iaquinta. Il rumeno accusa una contrattura ai flessori della coscia destra, mentre Iaquinta è costretto allo stop a causa di una lombalgia.

Questo l’elenco completo dei romagnoli convocati:

PORTIERI:

1 Antonioli; 88 Ravaglia; 92 Tonti.

DIFENSORI

2 Rodriguez; 6 Lauro; 13 Rossi; 16 Comotto; 28 Benalouane; 77 Ceccarelli; 81 Moras.

CENTROCAMPISTI

5 Guana; 7 Santana; 14 Colucci; 18 Parolo; 23 Djokovic; 24 T. Arrigoni; 31 Del Nero;

ATTACCANTI

11 Rennella; 17 Malonga; 45 Lolli; 93 Filippi.

I cambi di allenatore (Giampaolo, Arrigoni e Beretta) e i risultati infelici hanno portato a frequenti cambi di formazione. Non c’è nessun giocatore, pertanto, che ha un monte presenze alto, come capita in quasi tutte le squadre. I più presenti si fermano a quota 27 e sono il portiere Francesco Antonioli e il centrocampista Marco Parolo.

Il Cesena ha già collezionato 8 cartellini rossi, con Lauro in testa con 2 espulsioni, seguito da Benalouane, Pudil, Rossi, Ceccarelli, Colucci e Mutu con 1. I più ammoniti sono invece Gianluca Comotto e Maurizio Lauro con 9 cartellini gialli.

Il goleador della squadra è Mutu con 8 reti. Seguono Eder, Candreva e Santana a 2 (ma ormai sono in forza alla Sampdoria e alla Lazio), e molti giocatori a 1: Guana, Parolo, Pudil, Santana, Del Nero, Iaquinta e Rennella.

Ecco i principali duelli secondo le voci statistiche delle prime 34 giornate di campionato:

Palle giocate Guana - Pirlo

Passaggi riusciti Guana - Pirlo

Giocate utili Guana – Pirlo

Palle recuperate Rodriguez - Chiellini

Contrasti Ceccarelli – Vidal

Falli subiti Mutu – Chiellini

Dribbling utili Del Nero - Vucinic

Cross su azione utili Ceccarelli – De Ceglie

Assist vincenti Iaquinta – Pirlo

Tiri nello specchio Mutu - Vucinic

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Edited by zebrone84 - 24/4/2012, 20:25
 
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Furiadicheb
view post Posted on 24/4/2012, 18:56     +1   -1




a maggior ragione questi si chiuderanno ancora di più senza le due punte titolari...

 
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view post Posted on 24/4/2012, 18:56     +1   -1
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Beretta: «Serve una grande prova»


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Cesena-Juventus vigilia bis. Dieci giorni dopo, anche Mario Beretta torna in sala stampa per presentare nuovamente il match con la squadra di Conte. Rispetto ad allora, non sono cambiate le cose in casa dei romagnoli, costretti a giocarsi l’ultima chance per non lasciare in anticipo la Serie A.

E per farlo dovranno affrontare la prima della classe, una Juventus in grande condizione. Come ribadito dallo stesso Beretta: «Dovremo giocare al di sopra delle nostre possibilità dando più del 100% e sperare che loro non siano al massimo perché altrimenti si fa dura. Serve una grande prova sia fisicamente che mentalmente. Ho visto la gara di domenica sera contro la Roma, la Juventus è una grande squadra con grande forza fisica e mentale. Non ha ancora perso in campionato e questo la dice tutta sui valori del gruppo di Conte. Secondo me è la favorita sulla corsa allo Scudetto, è in grande condizione e il Milan ha avuto alcuni risultati negativi».

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Barone48
view post Posted on 24/4/2012, 19:00     +1   -1




l pendolino di Cesena-Juventus

Testacoda al Manuzzi tra Cesena e Juventus, ma nonostante i romagnoli siano allenati da Beretta, in testa c’è la Juventus e il Cesena è ultimo. Oltre ad assomigliare alla Juve per i colori sociali però, il Cesena ultimamente sta cercando di imitarla nei risultati: intanto ha iniziato a pareggiare sempre (cinque volte nelle ultime cinque giornate), poi magari verranno anche le vittorie (preferibilmente non da questa partita).
Nel Cesena sono indisponibili Martinez (che si è stirato ed è diventato Martinho), Pudil e Lauro, mentre Von Bergen è squalificato, così in difesa trova spazio Rodriguez che si è appena lasciato con Corona. Conte invece deve rinunciare a Quagliarella che contro la Roma si è fatto ammonire volutamente per non rischiare di perdere l’importante match contro il Novara.
La partita inizia con qualche minuto di ritardo perchè Santana ha dimenticato la chitarra a casa, e quando viene fischiato il calcio d’inizio da San Siro arrivano notizie che il Milan sta già vincendo 3-0 con tre rigore di Ibrahimovic contro un Genoa rimasto in mutande. Conte allora comincia ad urlare ai suoi di sbrigarsi a sbloccare il risultato altrimenti col passare dei minuti subentra l’ansia, e Matri comincia a darsi da fare perchè per una volta che non c’è Quagliarella non vuol farsi sostituire da questa ansia. Vidal prova a tirare da tutte le posizioni, ma non è sempre domenica (infatti si gioca di mercoledi) e non inquadra la porta, Vucinic si incaponisce a scartare anche la bandierina e conclude poco, mentre Pirlo prova qualche punizione ma la palla è maledetta perchè colpisce qualche spettatore. Così il primo tempo termina a reti bianche come la farina, di tipo O-O.
Nella ripresa Juve all’arrembaggio: ci prova prima Chiellini di testa, poi Marchisio di collo, ma entrambi sono imprecisi. Via via che i minuti passano la manovra perde un pò di brio, ci vorrebbe un pò di pepe per vivacizzarla. Così Conte toglie proprio Pepe ed inserisce Del Piero che appena entrato si incarica di battere una rimessa laterale: la palla giunge a De Ceglie che crossa, respinta della difesa, tiro da fuori di Vucinic, corta respinta di Antonioli proprio sui piedi di Matri che insacca il gol del 0-1 che sarà anche il risultato finale. Ennesima magia di Del Piero dunque che permette alla Juve di tenere a distanza il Milan, col popolo bianconero che ne invoca la conferma.

Canale Juve
 
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view post Posted on 24/4/2012, 19:01     +1   -1
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Speriamo in bene.
 
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view post Posted on 24/4/2012, 19:03     +1   -1
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Allenamento al Dino Manuzzi


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La Juventus ha sostenuto l'allenamento di rifinitura alla vigilia della sfida contro il Cesena sul terreno sintetico dello Stadio Dino Manuzzi, sul quale mercoledì sera sfiderà i romagnoli. Seduta ovviamente incentrata sulla tattica, svolta dopo una robusta parte atletica e il torello.

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DaviBigBoss
view post Posted on 24/4/2012, 19:04     +2   +1   -1




CITAZIONE
Per rendere l’idea dell’amore che c’è a Cesena per la Juve dico solo ciò che è successo domenica: Santana segna per noi contro il Palermo, tra l’altro un gol fantastico, e c’è il boato. Passa qualche minuto e il tabellone indica il gol del vantaggio del Bologna contro il Milan: il boato dello stadio è stato di molto superiore. La cosa ancor più paradossale è che si è arrivati a vedere il pubblico cesenate talmente felice per la Juve che ha esultato per un gol di una squadra, che per motivi campanilistici come i rossoblù, è tradizionalmente rivale”.

Grandissimi : emozione :
 
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Barone48
view post Posted on 24/4/2012, 19:06     +1   -1




Non hanno nulla da perdere,quindi che senso avrebbe chiudersi in difesa?
 
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Meglio, almeno giochiamo. Quelli non hanno un gioco. Occhio a Santana e Rennella!
 
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