ESCLUSIVA TJ - Beppe Savoldi: "Gli attaccanti non segnano? È come la storia della coperta corta..."
Beppe Savoldi, bomber del Bologna e della Nazionale italiana negli anni '70 parla della sfida di mercoledì al Dall'Ara fra i rossoblù e la Juve, soffermandosi sulla crisi offensiva dei bianconeri. In esclusiva per TuttoJuve.com
Giuseppe Savoldi, la Juventus andrà mercoledì nella “sua” Bologna in un momento delicato. Che partita si aspetta?
“Momento effettivamente difficile per questa Juventus, però le qualità sono tante e credo che potrà uscirne fuori. Per questo mi aspetto una prova di reazione di bianconeri”.
Cosa deve temere Conte maggiormente dai rossoblù?
“L’organizzazione tattica del Bologna ma non solo, perché la squadra ha giocatori di qualità, che sotto l’aspetto tecnico sono bravi e ci sanno fare e possono essere decisivi. Quindi non solo corsa ma anche buon gioco”.
Come giudica il calo di questa Juventus?
“La Juventus basa il suo gioco sulla coralità. È quello il suo forte. Non avendo giocatori che possono cambiare la partita con uno spunto Conte ha puntato sulla corsa e il collettivo. È chiaro che quando essa cala e non hai quel giocatore che dà la zampata vincente i limiti emergono”.
Limiti che si vedono soprattutto in attacco. Da ex bomber come giudica la situazione del reparto avanzato bianconero
“Attaccandomi al discorso precedente: nella Juve tutti si devono dar da fare, devono correre e muoversi. Il discorso della prima punta che è la in mezzo non c’è. Il gioco è corale, tutti devono partecipare all’azione. Vucinic ha fatto solo 3 gol. Beh, se guardiamo come gioca vediamo che è lì che si deve abbassare e allargare, per cui queste cose si pagano. È il discorso della coperta corta, in ogni caso qualcosa di scoperto c’è sempre e nel caso della Juve è in attacco. Se pretendi che un giocatore faccia movimento paghi anche in lucidità, perché se anziché fare 30 metri ne devi fare 50 inevitabilmente sei più stanco”.
Dalla prospettiva di un attaccante come giudica questa cosa?
“Dipende da come interpreta la gara l’allenatore. Chiaro che con quel gioco la punta la metti in difficoltà. L’attaccante deve fare l’attaccante. Certo, bene il sacrificio ma nei dovuti modi. L’importante è che non faccia il tornante”.
fonte: Tuttojuve