Marotta: «Dobbiamo crescere ancora»
Il pareggio contro il Chievo non può lasciare soddisfatti, specie dopo aver condotto la gara per un’ora abbondante, ma non deve neanche scatenare sulla Juventus giudizi dettati dall’emotività: «Non vorrei che la prestazione di questa sera non faccia considerare la bontà del nostro cammino, visto che siamo secondi in classifica, a tre punti dal Milan e con una partita in meno», sottolinea l’amministratore delegato Giuseppe Marotta, che non nasconde comunque le difficoltà incontrate dai bianconeri contro i veneti: «La gara di questa sera ci dice che evidentemente non possiamo contare su dei solisti in grado di risolvere le partite da soli, ma questo fa anche parte della nostra filosofia tattica, che ci porta a fare della coralità la nostra arma. I nostri attaccanti segnano poco? Bisogna anche sottolineare che si adoperano in un gran lavoro di copertura per aiutare la squadra e infatti siamo la seconda difesa meno battuta del campionato. Se guardiamo la differenza reti, la bontà del lavoro svolto è evidente».
Un lavoro che non è che all’inizio: «Sappiamo di dover continuare nel nostro processo di crescita. Un percorso iniziato lo scorso anno con un cambiamento pressoché totale e proseguito in questa stagione con altri giocatori e un allenatore che ha portato nuovi metodi di lavoro e nuova mentalità. Cosa ci manca rispetto al Milan? Non è solo una questione tecnica o tattica, ma anche di personalità ed è normale che sia così, visto che abbiamo giocatori che devono ancora costruirsi un palmares importante. Questo fa proprio parte del processo di crescita di cui si diceva».
JUVENTUS.COMConte: «Dispiace, dovevamo vincere»
Sette giorni dopo, c’è di nuovo da commentare un 1-1 in casa bianconera. Dal sapore però diverso da quello ottenuto in casa del Milan. Il pari con il Chievo non può lasciare soddisfatto Antonio Conte.
Il tecnico commenta così il match: «Dispiace perché questa partita si poteva e si doveva vincerla. Oggi abbiamo dato la sensazione di fatica nel cercare il gol. Volevamo spaccare il mondo e spesso abbiamo lasciato spazio alle ripartenze. Purtroppo abbiamo avuto un solo giorno per prepararla e ho dovuto far giocare alcuni giocatori impiegati in settimana con le Nazionali. I fischi a fine gara non li ho sentiti e spero che non ci siano stati per nessuno li merita. Ai ragazzi non posso rimproverare nulla anzi devo ringraziarli quotidianamente, da inizio stagione stanno facendo il massimo, finora sono sempre a 200 all’ora. Dobbiamo essere orgogliosi di loro e conto che lo siano anche i nostri tifosi. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e che stiamo facendo dei miracoli. Grazie all’impegno di tutti stiamo facendo delle cose superiori alle nostre aspettative».
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