Marotta: «Guardiamo avanti. Nulla da dire ad Allegri»
"Conte continua a dire che stiamo andando al di là delle previsioni e ha ragione, ma non vuol dire che ci dobbiamo fermare a queste considerazioni: il nostro cammino verso obiettivi importanti deve continuare nonostante questo mezzo passo falso". Nonostante la delusione per il pari con il Chievo, l'amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta, ai microfoni di Mediaset Premium sprona la sua squadra a non mollare: "allo scudetto ci crediamo, ci dobbiamo credere perché lo abbiamo dimostrato fino ad oggi di potercela giocare, non può essere una sola partita a cambiare le carte in tavola". Il fatto di non avere campioni, come quelli che ha il Milan, che risolvono la partita è penalizzante? "Abbiamo deciso di puntare su un tipo di progetto, ma ad essere sincero - aggiunge Marotta - è vero che dobbiamo andare sempre a cento all'ora per vincere, sennò facciamo fatica".
PRESSIONI - Il dg della Juve ha parlato ai microfoni di Sky anche prima del match contro il Chievo: Dopo la vittoria del Milan a Palermo, la Juventus ha più pressione? "Le pressioni ci sono tutte le domeniche - ha detto Marotta - indipendentemente da quello che fanno le altre". Come sono i rapporti con il Milan? "Mi pare che di questo argomento ne abbiamo parlato fin troppo. Penso sia giunto il momento di chiudere questa pagina, guardare avanti con grande serenità. I rapporti sportivi sono sempre contraddistinti da una lotta, sportivamente parlando, logica. Sono due grandi club, è logico che la lotta ci sia. Dal punto di vista presidenziale e manageriale, c’è una forte collaborazione".
ALLEGRI - Il tecnico del Milan Allegri ha fatto una battuta: “adesso darò io il permesso a Marotta di parlare”. Vuole fare una controbattuta? "Non ho risposte, perché io non ho mai chiamato in causa Allegri, non lo faccio neanche oggi. Non ho motivo di alimentare una polemica definita stucchevole, assolutamente".
BUFFON - La storia di Buffon ha spaccato l’Italia a metà: cosa ne pensa? "Intanto va apprezzata la grande sincerità di questo campione, di questo uomo maturo, che sa quello che dice, che rappresenta a mio giudizio in modo prioritario l’Italia calcistica. Ha esternato un suo sentimento e come tale va rispettato. Poi si può fare molta dietrologia, ma mi limiterei ad apprezzarne la verità che ha espresso, senza entrare più nel merito, perché va rispettato quello che ha detto. Anche in campo si è sempre dimostrato molto collaborativo con gli arbitri. Abbiamo davanti un grande professionista, un uomo che degnamente rappresenta l’Italia calcistica".
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